Angels - The way of evil

di L_White_S
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CAPITOLO  1.3
 
 
 
 
 
ORE  06.30
NEL LABORATORIO
 
 
 
 
   Ice era in coma, Angey era morta, il piano stava funzionando alla perfezione.
   Nel bel mezzo della confusione il dottor Collins aveva abbandonato il restante gruppo di scienziati per appartarsi nel suo alloggio privato; già, la missione ENERGY oltre ad essere segreta rinchiudeva oltre le cavie persino i membri che vi partecipavano.
   Tutto il personale era costretto a vivere nel laboratorio sotterraneo del Sahara.
   Erano cinque anni che il dottore aveva lasciato la vecchia Londra ed il reparto di terapia intensiva per “raggiungere nuovi orizzonti”, così lo sconosciuto Mattew Crow aveva detto prima di offrirgli una nuova vita. Al miglior medico dell’ospedale, ed anche all’unico vedovo.
   Era sposato da soli due anni quando, in circostante spiacevoli, così dissero gli agenti di polizia, la sua dolce metà perse la vita: era domenica, il suo abituale giorno di riposo, e quella volta fu chiamato di corsa dall’ospedale per salvare un uomo.
   Una richiesta alquanto singolare poiché quel giorno altri medici erano in turno e mentre Collins arrotondava lo stipendio, successe qualcosa...
   Povera moglie.
   Dimostrandosi il migliore curò la persona che aveva interrotto l’abituale scampagnata familiare e tornato, la tragedia gli s’impresse nella mente.
   La moglie, Susy, era bruciata viva con la casa; un’esplosione dalla tubatura del gas, dissero.
   Da quel momento, il brillante dottore si era chiuso in se stesso trovando conforto nel lavoro, salvando vite all’ospedale, e odiando lo sconosciuto che quella maledetta domenica lo aveva portato via dal nido d’amore che si era costruito.
   Solo in seguito scoprì chi era il malato: Mattew Crow.
   Questo era il principale motivo del carattere scontroso che aveva verso tutti i membri dell’Hide Corporation, insulsi servi.
   Quel giorno però sarebbe cambiato tutto.
   Una settimana prima del suo reclutamento, quando tutte le pratiche erano ultimate per entrare nello staff del generale e raggiungere il Sahara, uno sconosciuto era entrato in possesso del suo numero di cellulare, quello fornito dalla stessa corporazione.
   Ogni dipendente, infatti, aveva la vita completamente sorvegliata: telefonino, computer, email, tutto rigorosamente fornito dall’Hide & Co e nessuno, tranne i membri altissimi dell’associazione, poteva avvicinarlo.
   Quel fatto singolare perciò, lo aveva spaventato e confuso, tanto da costringerlo a ignorare la chiamata per cinque anni consecutivi.
   Chi poteva contattarlo? E soprattutto, perché?
   Così fece sin quella mattina quando il cellulare, puntuale come un orologio, squillò ancora una volta.
   Aprì gli occhi e notò l’HTC nero metallizzato accendersi, “numero privato”. Era curioso, troppo forse; gli avvenimenti della sera precedente avevano aperto in lui uno strano senso di curiosità…
   E se non fosse una coincidenza?
   Rispose.
   « Pronto! Pronto! ».
   L’altro capo del telefono tacque; poi improvvisamente una voce metallica rispose.
   « Vuoi conoscere la verità sulla morte di tua moglie? ».
   Un colpo micidiale al petto impedì al medico di respirare per secondi interi, perdendo istantaneamente quel senso di sonnolenza che hanno tutti la mattina presto.
   « Cosa vuoi? Chi sei? ».
   « Un tuo amico. So cosa è successo cinque anni fa e cosa ti ha spinto a entrare nella corporazione ». Ci fu un momento di silenzio, poi riprese. « La vendetta ».
   « Come fai a saperlo? ».
   « Diciamo che io sono coinvolto più o meno come te…».
   Prima ancora di terminare la frase Collins lo bloccò.
   « Sei nel Sahara anche tu? ».
   « Già… ed ho bisogno del tuo aiuto ».
   Ma com’era possibile? Conosceva tutti i suoi colleghi eppure nessuno aveva quella voce così singolare; stava usando sicuramente un qualche marchingegno in grado di storpiare la voce.
   « Sono uno scienziato come te, abbiamo anche lavorato insieme…».
   « Io so che mia moglie è morta assassinata, nonostante le autorità neghino l’evidenza; ho scelto di entrare nella Corporazione per liberarmi dal senso di vendetta che mi stava uccidendo ». Prese fiato. « Una volta entrato però mi è stato tutto chiaro; quell’opportunità sbucata dopo la morte di Susy non è stata una coincidenza. Era tutto già scritto ».
   Era chiaro che Collins non si sfogava da tempo, tanto che dall’altra parte della cornetta lo sconosciuto tacque ascoltando minuziosamente la storia del suo collega.
   « Una volta assunto dalla Hide Corporation mi sono ritrovato faccia a faccia con Crow e se non è segno del destino questo… quell’uomo merita la morte ».
   A quanto pareva Collins aveva messo al proprio posto ogni tassello di quell’intricato puzzle regalatogli dalla corporazione.  
   Molte volte, infatti, accadeva che qualche “spiacevole incidente” spezzasse la felice vita della maggior parte degli uomini facoltosi presenti sul mercato del lavoro e la HC, una benedizione, era pronta ad accoglierli con una seconda opportunità.
   Ciò era un bene, giacché tutti, o almeno i più sprovveduti, lavoravano senza sosta escludendo ogni emozione umana, erano più robot che uomini, altri invece, il male vero e proprio, remavano contro la società nel vero senso della parola.
   Quello poteva essere l’unico modo per affondare l’Hide Corporation: un attacco dall’interno.
   Più o meno quello che stava architettando il medico.
   « Ma Crow non è qui nel Sahara ». Disse la voce metallica immaginando già la possibile risposta del furioso Collins.
   « Quel bastardo mi ha allontanato, ma finita la ENERGY, tornerò ad Auschwitz…».
   Era proprio questo che lo sconosciuto desiderava da Collins: far cessare la missione E.
   « Non terminerà mai; lo sai questo? L’unico modo per bloccarla è liberare la cavia, ne sei capace? ».
   Non proprio, Collins alla fine era un “semplice scienziato”, però aveva visto le procedure degli altri, quando Ice era stato catturato come un animale.
   « Posso farlo… domani notte ». Un giorno sarebbe bastato, doveva prepararsi ogni procedura per riuscire nell’impresa. Ma c’era un problema, « Una volta in superficie come fuggirà per il Sahara? ».
   « Non preoccuparti, a quel punto me la vedrò io ».
   La telefonata stava per interrompersi, un dialogo troppo prolungato avrebbe fatto scattare i sistemi di sicurezza informatici della HC.
   « Ah, una cosa » disse lo sconosciuto.
   « Cosa? ».
   « Chiamalo Ice ».




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