Un nuovo impero, nuove Sailor di ShessomaruJunior (/viewuser.php?uid=67436)
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Sailor
Prologo:
Era una bella giornata a Cristal City e la ex regina Neo Queen Serenity
osservava dal un corridoio sopraelevato, assieme alle sue amiche e la
sua famiglia, la nuova sala del trono del pianeta terra°.
Le grandi vetrate erano state murate ma la luminosità non ne
aveva risentito grazie ad un grande lucernario a forma di cupola che
raccoglieva i raggi del sole ampliandoli e illuminando ogni angolo
della sala, alle pareti al posto dei delicati tendaggi erano stati
appesi grandi arazzi che raffiguravano scene di battaglie tra vari tipi
di creature umanoidi il cui aspetto rimandava a rettili, pesci, anfibi
e vari tipi d'insetto.
I Troni della regina, del re e della principessa erano stati distrutti
e accumulati in in angolo a prendere polvere e al loro posto c'era una
mostruosità asimmetrica composta da bordi taglienti,
estremità acuminate, metallo contorto e irto di punte e lame
affilate.
Alla base del trono vi erano sedute su due sedie in legno due figure diverse:
quello alla destra del trono ospitava una creatura il cui aspetto
ricordava quello di un gufo, anche se gli occhi il naso e la bocca
erano umane, dal corpo bianco, occhi marroni, le ali terminavano con
mani umane che tenevano ben stretto un grosso libro racchiuso in una
copertina di legno su cui vi era dipinta un martello e un libro blu su
sfondo nero, come abito egli indossava una lunga tunica verde con una
cravatta blu, i piedi erano chiusi dentro scarpe di cuoio a righe blu e
nere.
L'altra figura era uno scorpione umanoide dotato di braccia e gambe
umane sebbene al posto delle mani vi erano due chele, chiuso dentro
esoscheletro rosso sangue segnato da ferite e cicatrici, una lunga coda
con un pungiglione era adagiata per terra anche se di tanto in tanto
aveva degli scatti, a differenza del compagno egli indossava una
semplice camicia nera e bianca con al centro uno scudo rotondo blu con
su dipinte due spade rosse e alla vita una cintura di corda a cui era
fissata una grande spada, egli aveva una testa umana senza capelli ed
egli aveva solo una bocca umana e sopra di essa otto piccoli paia di
occhi posti a semicerchio e fu proprio quest'ultimo a parlare rivolto
al suo amico:
“Ehi Barni – Sama^ ma devo stare anch'io qui?”
“Certo che si perché?”
“Perché quello che ha studiato leggi, codici e cavilli
legali per fare il Daimyo* sei tu mentre io ho passato il mio tempo ad
allenarmi a combattere con spada, ascia, mazza e il corpo! Inoltre chi
se non tu sai leggere numerosi alfabeti e parlare moltissime lingue? Io
so parlare nell'Etomi Standard, leggere e scrivere solo nei caratteri
dell'alfabeto Etomi!”
“Vero Achille – chan°° ma ricordati che siamo stati
entrambi scelti personalmente dalla Hime^^ per governare questi
barbari** mentre gli “stati generali” decidono cosa
è meglio fare con questo posto e i suoi abitanti …
e poi sbaglio o quello che è precipitato su questo pianeta e ha
riempito di botte tutti quanti i loro difensori facendo cosi finire la
loro regina col sedere per terra sei tu?”
“Beh si è vero ma io credevo di essere nell'impero e che
stava covando una ribellione e cosi ho agito! Non pensavo di far
scattare il diritto di conquista.”
“Beh il diritto di conquista è valido e comunque amico mio
presto sua maestà deciderà chi sarà il Daimyo che
prenderà il posto di noi co – Daimyo e cosi io
potrò tornare ai miei studi di legge e tu ai tuoi
allenamenti!”
“Bene allora visto che ieri l'hai annunciato tu oggi lo faccio io
e lo farò secondo la tradizione degli Scorpioni-di ….
Guardie! Guardie!”
Dal portone principale fecero capolino due iguane umanoidi che
indossavano armature a piastre ed erano armati di due alabarde che
attesero ordini assicurandosi di tenere il portone chiuso.
“La corte è aperta! Fate entrare i firmatari!”
a quelle parole i due soldati abbassarono il capo e aprirono il portone
facendo entrare una figura che aveva la testa, il busto e le mani da
donna mentre il resto del corpo era quello di ragno con tanto di otto
zampe che reggeva un grosso rotolo e che precedeva una piccola folla di
creare dall'aspetto vario, quindi schiaritasi la gola essa fece:
“La corte di giustizia è ora aperta! Ora io Aracnia
segretaria del Co – Daimyo Francesco Barni della città
Aviaria di Pergine e del Co – Daimyo Achille Pelide della
città Aviaria di Pergine città del pianeta Ghis e attuali
reggitori del trono del pianeta terra
Ora io leggerò il nome del firmatario ed esso esporrà il
suo caso ai rappresentati della Hime Turandot Targaryen Regina dei
Pisces, guida degli Aviari, generatrice degli insectiani, maestra degli
Andali, presidentessa dei Rhoynar e imperatrice dell'Impero Acheo!
Possa essa vivere a lungo e la sua tela essere sempre piena di prede!”
Quindi essa iniziò a srotolare il rotolo leggendo un nome a cui
rispondeva una creatura che avanzava s'inginocchiava al trono si
presentava quindi esponeva il suo caso e ascoltava ciò che i due
decidevano e andava via.
I casi esposti erano vari come le creature si andava da problemi di uso
dei terreni tra due vespe, a problemi legati ai soldi dell'impero che
in momenti diversi e per motivi diversi un giovane rospo, una grossa
Cernia umanoide dotata di braccia e gambe, un anziano granchio avevano
cercato di usare per pagare scoprendo che esso non era accettato dagli
abitanti locali (e regolarmente i due signori condannavano chi aveva
rifiutato ad essere frustato a sangue con Achille che eseguiva la
condanna) o due scarabei che credevano di aver acquistato il diritto di
sfruttamento minerario dello stesso lotto di terra salvo non riuscire
più a trovarlo e Barni fattosi portare le mappa catastali del
territorio aveva scoperto che essi avevano acquistato i diritti su due
terreni differenti ma a causa di problemi di lettura il sistema di
navigazione aveva portato le due navette quasi a scontrarsi.
“Uffa qui non si finisce più! Almeno ci fosse stato
qualcuno da processare e mandare ad Bestias o alla forca!”
“Calmati Achille … Aracnia quanti altri Achei abbiamo da sentire?”
“Mio lord solo una firmataria e un gruppo!”
“Bene sentito Achille? Abbiamo finito …. lo so che sono
tre ore che sentiamo lamentele ma i capi siamo noi e dobbiamo
decidere!”
“Si almeno gli indigeni si rendessero utili … sai ho
provato a prepararli come soldati ma non ho avuto volontari e cosi ho
dovuto ricorrere alla coscrizione estrattiva obbligatoria, caso unico
nell'impero Acheo visto che in genere basta che il capo chiami e tutti
arrivano armati di tutto punto e bisogna solo scegliere una figura per
famiglia, e dei cento chiamati nessuno ha soddisfatto le mie più
basse aspettative!
Insomma dico loro di andare in giro a pattugliare armati ed essi lo
fanno ma senza armi, li schiero per prepararli a uccidere e tutti
vomitano a vedere un po' di sangue, dico loro di pestare ladri ed essi
non lo fanno … ma è mai possibile che esista un popolo
senza desiderio della gloria ottenuta su un campo di battaglia?”
“Forse perché non esiste un popolo come il tuo! Dove
tutto, dalla poesia all'arte e perfino alle case ruotava intorno
ad un'unica cosa … la guerra! Ricordo che a scuola quando
dovevano comporre poesie tu cantavi di eroi e di battaglia o quando si
doveva costruire qualcosa tu qualunque cose ti fosse dato creavi
armi!”
“Sono l'ultimo maschio rimasto di quel popolo quando
morirò o quando una delle quattro femmine rimaste sparirà
non ci sarà più niente di noi se non le canzoni e le
gesta! Maledetto Maegor Targaryen possa tu affogare negli abissi della
non morte con tutta la tua progenie!”
“Beh è facile visto che prima al torneo di Ashford tu per
fare giustizia hai ucciso suo figlio Aenar chiarafiama e poi alla sfida
di Camelot per la corona ti sei battuto con lui uccidendolo dopo uno
scontro durissimo che ti ha lasciato quelle ferite beh Aracnia fai
entrare chi di dovere!”
Quindi fu letto un nome ed entrò una grossa falena umanoide avvolta in abiti di seta adornata di perle.
“Miei signori sono Madam Butterfly amministratrice del bordello Mille Paradisi”
“Non lo conosco … Barni ricordi se è tutto in regola?”
“Certo! Tutto è in regola dai permessi ai contratti di
lavoro e lo so per certo perché è tutto roba mia!”
“Si miei lord ...”
“Non sono ne un lord ne un Ser .. Barni è il lord!”
“Ma eserciti il potere quindi secondo la legge dei titoli sotto
sezione 15A coma 22B la gente deve mettere il titolo di Lord davanti al
tuo nome!”
“UFFA e va bene … Madam ci scusi cosa stavi dicendo?”
“Che sono l'amministratrice dell'unico bordello presente sul
pianeta e al mio servizio lavorano le sacerdotesse dell'isola del
piacere di Meeren, le migliori visto che esse si sono diplomante a
pieni voti alla Scuola d'amore dove solo coloro che servono le dee
Venere, Afrodite e Isthar vanno … ebbene da quando siamo qui non
abbiamo avuto un solo cliente visto che gli indigeni fanno di tutto per
impedire ai clienti di sapere dov'è il centro e fanno petizioni
atte a proibire la mia libertà di esercitare
l'attività quindi da due anni terresti i conti sono in
rosso!”
“Beh cambia le sacerdotesse e fai presenti agli indigeni di
questo pianeta che è un tuo diritto di poter lavorare!”
“Non è cosi semplice! Sai qui non amano i bordelli!”
“E allora Barni – sama? Neanchè a me piacciono ma
non per questo pianto grane! Se c'è chi vuole andarci ci
può andare e nessuno ha il diritto di opporsi! Beh ho capito ci
penso io …. Tosca prova a fare un po' di pubblicità e se
i nativi di questo pianeta faranno ancora storie manda qualcuno da me
che mi occuperò di mozzare qualche testa, far fare il ballo
della corda, scorticare, sbudellare, friggere nell'olio bollente,
mettere alla tortura o defenestrare!”
Quindi lo scorpionide fece segno alla segretaria di proseguire ed essa
iniziò a leggere i quattro nomi dei firmatari che furono Tosca,
Aida, Amneris e Liù!
A sentire quei nomi egli scattò in piedi e messa la mano sulla
sua spada la sguainò e fisso le quattro figure che si rivelarono
essere esponenti femminili della sua razza (visto i loro corpi
snelli e dai tratti femminili) quindi parlò:
“Silenzio!”
“Ma noi …!”
“Silenzio ho detto! Non parlate! La mia risposta è no! NO! E POI NO!”
“Ma se non hanno detto nulla!”
“So benissimo cosa vogliono! E io dico no! Quando sono diventato Guerriero Sailor ho fatto un giuramento sul mio onore e nessuno potrà darmi dello spergiuro!”
Quindi egli piantò la spada per terra e inginocchiatosi davanti al trono iniziò a parlare:
“Udite le mie parole, siate testimoni del mio giuramento.
Cala la notte, e la mia guardia ha inizio.
Non si concluderà che alla mia morte.
Io non avrò marito, non possederò terra, non sarò madre di figli.
Non porterò corona e non vorrò gloria.
Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò.
Io sono la spada nelle tenebre.
Io sono la sentinella che veglia nella luce.
Io
sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il
corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli
Achei.
Io consacro la mia vita e il mio onore alle Guerriere Sailor.
Per questa notte e per tutte le notti a venire.”
quindi calò il silenzio finché Barni non parlò
“Lo so benissimo che dice il giuramento delle guerriere Sailor!
Sono stato testimone, assieme a Turandot, quando Sailor Pui, la Sailor
Comandante, assistita dalle sette sailor bianche ti ha unto con i sette
oli sacri poi ha alzato la sua arma e l'ha poggiata sulle tue spalle
recitando la formula e poi facendoti recitare il giuramento.
Dopo che ti aveva fatto vegliare nel tempio dei quattro elementi per
sette notti e sette giorni, anche se tu segui la religione degli
Scorpioni-di.
Solo che il giuramento è per le donne, tu sei il guerriero
sailor e potresti non essere legato al giuramento … ragazza
scusate esponete il vostro problema!”
Quindi una delle quattro si avvicinò ai due mostrando delle carte mentre un'altra parlava
“Sebbene ridare vita alla nostra razza sia il nostro scopo e per
deporre le uova servono quattro femmine e un maschio, visto ciò
cerchiamo di farli avere la delega per avere figli, questa volta siamo
qui solo per chiedere il permesso di trasferirci qui in modo da poter
aprire un locale di canto! Abbiamo qui i certificati penali e i
permessi da parte dei Borgomastri, dei cavalieri con terra, dei piccoli
lord, dei grandi lord e dei Daimyo dei vari pianeti da cui proveniamo e
l'autorizzazione della sovrana!”
“Ehm che c'è scritto … Barni – sama tu sai leggere questi scarabocchi?”
“Sono scritti nell'alfabeto Arabesco, strano che non sai leggerlo visto che viene insegnato alle accademie!”
“Come ti ho già ricordato io parlo e leggo solo l'Etomi
stand art! Non so leggere altro alfabeto e non parlo altra lingua!
Comunque dimmi che c'è una qualche irregolarità nei
documenti cosi non ne parliamo più!”
“Va beh però cosi facendo fai la figura del somaro e dell'ignorante!”
“Non intendo stare tutto il tempo seduto su uno dei troni ma combattere le minacce magiche!”
“Va beh … mi dispiace deluderti ma qui è tutto in
regola, anche i permessi per riparare il karaoke e ….!”
Davanti agli occhi di tutti il trono brillo e su di esso apparve una
farfalla umanoide bianca come la neve, avvolta in abiti di seta
multicolore, occhi sfaccettati azzurri, due lunghe antenne, ali
multicolori, un bel nasino e una bocca umana, tutti s'inchinarono e
sentirono la sua voce.
“Nobili sudditi è stato deciso chi sarà colui che
potrà sedere su questo trono come nostro rappresentante ed egli
è …..”
continua ...
Note:
° pianeta terra = nel manga si fa intendere che Neo Queen Serenity
sia solo una regnante e che esistono più monarchi sul pianeta
mentre il cartone fa capire che c'è un solo monarca, io ho
preferito questa lettura.
^ Sama = è una particella onorifica che si aggiunge al termine del nome della persona di cui si ha rispetto.
*Daimyo = si tratta della carica feudale più importante tra il
XII e il XIX in Giappone. Il termine vuol dire “grande nome”
°° chan = è una particella giapponese di rispetto che si
può mettere o alla fine di nomi femminili o come forma di
rispetto per una persona più giovane o come vezzeggiativo per
una persona con cui si è in buoni rapporti.
^^ Hime = parola giapponese che vuol dire principessa.
** barbaro = parola di origine greca antica che era usata per indicare
tutti quei popoli che non parlavano greco e vuol dire letteralmente
“I Balbuzienti”.
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