Umbrae

di Noyriam
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Umbrae - ...non c'è fine










A volte ritornano,
quei maledetti momenti bui
dove ho voglia di rifugiarmi sotto il cuscino, oppure
guardare nel vuoto,
seduta sul letto, mentre i pensieri cercano
di ingarbugliarsi e lasciarmi sfinita, ogni volta.





A volte ritornano,
quei momenti disperati,
dove le uniche cose che vorrei tanto fare è
scappare, rifugiarmi in una nuova città e
ricominciare a vivere di nuovo.
E sempre con il fiatone per essere scampata
al pericolo più grande di sempre: la vita,
coi suoi pericoli e le sue sorprese,
con le sue preoccupazioni e i momenti di terrore.
Specie senza respiro,
specie con l'ansia alla gola,
quasi come come una piuma pesante
che scivola sott'acqua.
Affogando sempre più,
perdendo le sue piume più belle...





A volte ritornano,
momenti delicati e assieme affilati
dove la mia voce è

bassa, al contempo sprezzante e
il mio cuore
non batte più.
Ha ancora paura di farsi sentire,
ma almeno batte ancora,
lentamente, inesorabilmente.
Come un orologio che deve continuare
a battere la sua ora,
prima dell'ora del terrore:
il cuore ha smesso di battere, o
il tempo s'è fermato
nell'esatto momento di quando
l'ombra si abbatte su di me.





A volte ritornano,
ricordi infreddoliti dall'indifferenza con cui
li tratto, cattivi e oscuri,
pregni di una verità sconcertante.
O forse scolpiti nella pietra del mio cuore,
che non vuole più ricordare,
o forse vuole farlo perché
almeno arrivo a provare qualcosa,
qualcosa di eccitante, di disarmante, di agonizzante.





A volte ritornano,
frammenti segmentati dal tempo,
senza poterli prevedere come
un arcobaleno in piena giornata di sole o
il sole in piena giornata di pioggia.
Mentre
io, sola come una foglia secca,
mi sento intorpidita nel non riuscir,
nel non poter,
nel non voler
lasciarmi
il passato alle spalle.
Perché sì, o perché no,
o perché forse non sarà mai abbastanza.
Quello stesso, maledetto,
che ritorna come un boomerang,
o una freccia,
o un sasso,
dietro di me.
E sospira, freme quasi, perché
pronto a colpirmi di nuovo.





A volte ritornano,
quei momenti di pura corsa
senza fiato, o
senza voglia di andare avanti,
chiedendomi il perché,
perché proprio io,
a dover superare l'ombra alle mie spalle.





A volte ritornano,
quei frammenti nella quale
rammento quanto accaduto.
Perché io sono qui,
perché io ho superato,
perché quel lui,
perché quello stalking,
mi ha davvero rovinato l'adolescenza.





A volte ritornano,
a volte appaiono,
nella mia mente.
Altre volte sorridono
quei ricordi del mio passato:
momenti di un'età che mai potrò dimenticare.
Perché sì, o perché no,
ciò che ho passato mai scorderò.















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Piccola annotazione:
Sì, sono ritornata. O forse no? Ad ogni modo non importa: ho deciso di postare qualche volta delle poesie a riguardo il mio passato più oscuro - e questa poesia rivolta a un argomento molto serio e avuto realmente nella mia vita ne è la prova vivente -, ma anche a riguardo il mio presente intricato di problemi. Sto andando in terapia e mi seguono una psicologa e uno psichiatra per liberarmi dal mio passato, ma specialmente da ciò che vengono chiamati pensieri intrusivi. A chi li ha, come me, auguro una buona fortuna che io da due anni orsono ancora non ho compreso il meccanismo per mandarli via. Continuano a girare e girare nella mia testa, come una giostra senza fine. Quanto avvenuto in questa poesia invece ha un altro nome, che a parte che ve l'ho già scritto, che però non mi sento di ripetere. Pubblicherò man mano dei frammenti poetici malinconici, drammatici, saturi di suspense che mi serviranno per sfogarmi, per liberarmi dai pensieri nominati righe sopra. E poi per stare meglio. O si spera. E li pubblico qui perché è l'unico sito dove mi sento di farlo. Non dico nient'altro, a parte che il banner è una mia creazione per cui per favore non rubatemelo.
Au revoir
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