A Terrible Mistake

di LittleBunny
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ForRaina ★ Fanfiction creata per una challenge (Prompt : 'Coffe Shop Au').

A Terrible Mistake


"Kirishima, devi intervenire. E'... E' tornato di nuovo."

Con voce tragicamente teatrale, irruppe Kaminari nelle cucine del bar, creando il panico fra i dipendenti che iniziarono ad agitarsi per poi posare i loro occhi speranzosi sul ragazzo dai capelli rossi appena nominato, che aveva smesso in quell'istante di fare alcuni dolci che erano destinati a finire nel forno.
Non disse una parola ma, in completo silenzio e con fare solenne si avviò all'uscita della stanza, diretto verso i tavoli dei clienti ma, prima di ciò, una lacrima virile gli solcò il viso, felice di quanta fiducia avessero i suoi colleghi nel gestire le situazioni difficili, a gestire quella situazione difficile.
Si sentiva un eroe, in qualche modo.
Pulendosi con il pollice la guancia umida, si guardò in giro, posando lo sguardo sul suo cliente preferito se non quello che creava più disordine nell'intero locale, spaventando gli altri clienti e i dipendenti: Katsuki Bakugou.
Ricordava ancora bene quando, qualche mese fa era entrato là dentro per puro caso con alcuni amici - uno impacciato con i capelli verdi ed uno calmo dai capelli rossi e bianchi - e aveva iniziato a sbraitare contro di loro per il posto 'orribile' in cui lo avevano obbligato a venire - e no, non aveva usato la parola 'orribile' per descrivere il suo ripudio verso quel luogo.
A quel tempo, Kirishima era ancora un novellino - agitato, impacciato e molto insicuro - ed, inutile dire, che quel giorno era stato il suo turno di stare dietro al bancone e Bakugou non aveva avuto per niente pietà di lui, ordinando il frappuccino speciale della giornata - un intruglio complicato e colorato di ingredienti che neanche ricordava più.
Inutile dire che fu un totale fiasco ed inutile dire che il biondo non se lo fece ripetere due volte dal dire cosa pensava di quell'obbrobrio dal colore indefinito al povero dipendente, ma non fu la cosa peggiore di quella giornata.
Gli fece ripetere l'ordine ancora e ancora e ancora, finchè non riuscì a fare una bevanda quanto meno 'bevibile' a detta sua ma, la cosa più strana, fu che pagò ogni singolo ordine, lasciando anche una generosa mancia.
Da allora, Bakugou era diventato un cliente fisso del bar e capitava quasi sempre nel turno dello sfortunato rosso, facendogli una volta una scenata per qualcosa - perchè aveva sbagliato ingrediente, era troppo caldo, troppo freddo, perchè ci aveva messo troppo - per poi farselo sistemare, bere comunque l'intruglio sbagliato e dargli una bella mancia.
Forse per questo motivo che, nonostante i suoi atteggiamenti, non era stato cacciato a vita da quel posto.
Nonostante tutto, Kirishima gli doveva molto.
Insomma, grazie a lui era cresciuto parecchio come dipendente e riusciva, con tanta forza e coraggio, a tenere testa ai clienti più ostinati - anche se nessuno era peggio del biondo in fatto di aggressività e cocciutaggine - ed era considerato fra i più affidabili fra i lavoratori là dentro, cosa che lo rendeva orgogliosissimo.
E, col tempo, doveva ammettere che si era affezionato a quel cliente burbero e ostinato e- sì, aveva una cotta gigantesca per Bakugou che non riusciva a nascondere in alcun modo, a detta dei suoi colleghi - che, esterrefatti, si chiedevano che ci vedesse in uno come lui -  tranne al suddetto interessato... o almeno sperava.
Non era propriamente un asso a nascondere le cose, figurarsi i suoi sentimenti.
Fece quindi un enorme sospiro profondo e gli si avvicinò con uno dei suoi soliti sorrisi calorosi.

"Yoooh Bakugou!" esclamò il rosso, dandogli una leggera pacca sulla schiena, sedendosi di fronte all'altro "Qual è il problema stavolta?"

"Kirishima, " borbottò l'altro, sul punto di esplodere "Che è questa roba?"

Se non fosse che il dipendente fosse estasiato dal fatto che l'altro lo chiamasse col suo nome e non più 'capelli merdosi', avrebbe sicuramente mostrato una faccia più confusa di quella che stava mostrando.

"Eeeeh, non ne ho idea?" esclamò semplicemente "Non ho fatto io il tuo ordine, ero alle cucine! Vuoi che parli con--"

"E' PROPRIO QUESTO IL PUNTO. TI SEMBRA NORMALE?"

Ora sì che Kirishima avevo assunto un'espressione parecchio confusa, non sapendo che dire.

"E NON FARMI QUELLA FACCIA DA PESCE LESSO, HAI CAPITO CHE VOGLIO DIRE." urlò, strizzando anche fin troppo quel povero frappuccino, che iniziò a colare " SE VENGO AD UN FOTTUTISSIMO ORARIO MI ASPETTO CHE UN CERTO FOTTUTISSIMO BARISTA MI FACCIA IL MIO FOTTUTISSIMO FRAPPUCCINO E ME LO PORTI NEL MIO FOTTUTISSIMO POSTO."

Il rosso lo fissò per un lungo istante, cercando di capire il senso contorto di quello strano discorso.

"... Ci sei rimasto male perchè io non c'ero a-?"

"NON OSARE DIRE UNA SINGOLA PAROLA."

Dopo che fu zittito, il povero barista rimase a fissare l'altro, che sbuffò e risbuffò, finchè non assunse un'espressione vagamente calma.

"... Devi tornare a lavorare, uh?"

"N-No!" esclamò, mettendosi sull'attenti "Teoricamente ho finito e sono in pausa."

"Umh. Bene."

Senza dire altro, Bakugou avvicinò la bevanda martoriata all'altro, incrociando poi le braccia al petto.

"Bevi. Non voglio bere una bevanda fatta male." gli intimò "Passerai qui la tua pausa a scontare la tua pena."

Eijiro tornò a zittirsi, riflettendo sulle parole appena sentite e poi si illuminò di colpo.

"Q-Questo è tipo un appuntamen-?"

"NON OSARE DIRE COSE IMBARAZZANTI TESTA MERDOSA, ZITTO E BEVI."

Mentre Kirishima eseguì velocemente gli ordini dell'altro, non potè non notare un lieve rossore contornare il volto dell'altro e si ritrovò a sorridere sotto i baffi : quello era il più strano primo appuntamento della storia ma ne era assolutamente estasiato.






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