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di Spettromonocromo
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“Non ci posso credere!”
esclamò Violus divertito mentre insieme a Mauro camminava
per le vie fatte di terra ed erba
di quella città in cui tecnologia e natura si fondevano e vivevano in completa armonia.
“Cos’hai da ridere?
” chiese il ragazzo dai capelli rossi mentre camminava insieme all’amico,
sentendo una debole brezza di vento.
“C’è stato un furto…” continuò lui ancora intento a farsi delle grasse risate.
“E che ci sarebbe di divertente?”
domandò il ragazzo con un’espressione dubbiosa in volto.
“Sai che cos’hanno rubato?”
domandò l’amico che continuava a ridere sguaiatamente come una iena.
“Hanno rubato…” provò a spiegare prima di essere interrotto.
Un ruggito risuonò in lontananza.
I due si diressero verso il luogo da cui proveniva quel temibile boato e rimasero increduli davanti a quello che videro.
Era un velociraptor, davanti ai loro occhi pieni di stupore e timore era presente un dinosauro che in qualche modo
aveva attraversato le molte ere di questo mondo ed era finito nella loro epoca.
La bestia notò e i due e si diresse all’attacco piena di una furia primordiale.
Con un movimento rapido il drago viola prese Mauro per la sua maglietta arancione e spiccò il volo prima che il dinosauro potesse attaccare.
“Siamo salvi… ma bloccati in aria…” commentò Violus
“Ragioniamo…potremmo spaventarlo con il tuo fuoco… ma c’è il rischio di causare dei danni collaterali…
l’unica cosa da fare sarebbe sfiancarlo…” costatò il giovane mentre il vento gli faceva ondeggiare i capelli
e si trovava a minimo due metri di distanza da terra.
I due atterrarono, Mauro provocò il velociraptor con il suo boomerang, lanciandolo senza però ferire il dinosauro.
La battaglia ormai era entrata in una fase di stallo, il drago e il ragazzo stavano provando a far stancare la bestia,
schivando ogni attacco grazie alla velocità fornita da Velo ma che purtroppo non sarebbe mai durata in eterno.
“Sta rallentando! Forse adesso possiamo dargli il colpo di grazia!” esclamò Violus.
Mauro però non se la sentiva, è vero che il dinosauro gli stava attaccando ma stava solo seguendo la sua natura, non gli sembrava una soluzione compatibile con la sua etica.
“Se non lo fai te lo faccio io!” esclamò l’amico.
Il drago viola con fulminea velocità colpì il velociraptor alla schiena con i sui affilati artigli.
Sotto le squame si potevano vedere dei circuiti.
Il dinosauro cadde a terra, ormai troppo danneggiato per continuare a lottare.
“Come sapevi che era un robot?” chiese il giovane dai capelli rossi con espressione sbigottita.
“Ti ricordi quel furto di cui ti parlavo prima… hanno rubato del materiale elettrico
e oggetti di scena di un’attrazione dedicata ai dinosauri appartenente al parco dei divertimenti qui vicino,
qualcuno sta costruendo un esercito di dinosauri… forse quel qualcuno è Il Conquistatore,
lo stesso che ha fatto impazzire i droni della polizia qualche tempo fa.” Commentò Violus.
“Ma perché qualcuno farebbe qualcosa di simile? L’esistenza del Conquistatore non è mai stata confermata….
Inoltre anche se fosse esistito come sarebbe arrivato nel nostro tempo?” si domandò Mauro.
Troppi pensieri erano presenti nella sua mente.
“Meglio tornare a casa…” pensò.




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