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di Spettromonocromo
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“Ci stai dicendo che l’altro giorno t
u e il tuo amico avete visto e affrontato un dinosauro robot?”
domandò Vaev.
“Ti dico che è la verità!
Probabilmente Il Conquistatore sta pianificando
un attacco su larga scala!” rispose Mauro.
Il gruppo si trovava nella palestra, i loro piedi correvano sopra il pavimento in legno,
intenti ad allenarsi, affrontarsi e migliorare.
“Perché mentire? Cosa devi dimostrare?” domandò Caer che udì il discorso.
“Non sto mentendo! L’abbiamo visto!” esclamò con voce rabbiosa,
i suoi amici non gli credevano e questo lo faceva infuriare.
“Mauro… quello che dici non è credibile... non continuare con questa farsa….”
Provò a dire Aura in tono di rimprovero.
Il giovane era ormai al limite della sopportazione.
“Se mi credete un bugiardo… allora non ho bisogno di voi!” gridò in lacrime,
per poi andarsene dalla palestra amareggiato.
“Se non posso contare sui miei compagni… su chi dovrei?” si chiese lui.
“Ragazzi che è successo a Mauro?” domandò Alberto incuriosito dalla reazione del giovane.
I tre spiegarono al loro allenatore la situazione.
“È vero è una storia surreale… ma conosco Mauro,
non è uno che racconta frottole per ricevere l’approvazione altrui…
inoltre c’è stato quel furto l’altro giorno…”
Si sentì un rumore, qualcosa aveva demolito la parete.
Erano dei triceratopi,
ben quattro robot dalle fattezze
di dinosauro erano pronti a distruggere la palestra.
“Non ci credo…” disse Caer incredula.
“Mauro aveva ragione!” esclamò Aura.
I tre si sentirono male per non aver creduto al loro compagno di squadra,
ma in quella situazione non c’era tempo per i sensi di colpa.
Caer si scagliò all’attacco, prese il volo e si diresse come verso uno dei triceratopi come un rapace verso la sua preda.
Avvicinatasi, la dragonessa alzò i suoi artigli affilati come rasoi, intenzionata a finire il suo avversario.
Sfortunatamente per lei il dinosauro contrattaccò con una codata.
Vaev provò a leggere il pensiero di una delle bestie con Telepa,
ma non funzionò essendo il suo nemico una macchina, così si scagliò all’attacco.
Per tutta risposta il triceratopo partì alla carica e lo sbalzò a terra.
Anche Aura decise di attaccare con la sua mano ascia utilizzando tutta la forza che aveva nel braccio.
L’attacco non andò a buon fine e venne respinto da una codata.
“Hey voi!” esclamò una voce.
Un oggetto roteante rosso e grigio tagliò le code ai triceratopi esponendo i loro circuiti.
“Vi sono mancato?” chiese la voce.
Era Mauro, era ritornato per aiutare i membri della sua squadra.
“Mauro… perché sei tornato?” chiese l’elfo.
“Che domande? Perché siamo amici!
E poi sareste persi senza di me!” rispose il giovane dai capelli rossi sorridente.
“Non fare lo spiritoso e aiutaci!” esclamò Caer che con tono amichevole canzonò l’amico.
“Fatevi sotto!” esclamò il ragazzo.




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