Three cups

di Alsha
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NOTE:
>“Strigo” è il termine con cui i libri italiani traducono “witcher”. L’ho preferito in quanto più in sintonia con una narrazione in italiano.
>"Julian Alfred Pankratz" è il vero nome di Jaskier.
>La storia parte dall'ipotesi che Jaskier, essendo un Visconte e avendo solo otto anni di meno rispetto a Calanthe, avrebbe potuto incontrarla quando erano ancora bambini. E, perchè no, sarebbero potuti diventare amici.



 
THREE CUPS

-Dovresti farmelo incontrare.
 
Sdraiata sul divanetto, Calanthe gli sfilò dalle dita il bicchiere di liquore dorato. Jaskier sorrise, innocente.
 
-Chi?
 
-Il tuo strigo, Julian, non essere stupido.
 
-Geralt non è il mio nulla.
 
Il liquore, o forse l’imbarazzo, gli avevano tinto il volto di rosso.
 
-Tra un anno e mezzo dovrò scegliere un marito a Pavetta, ci sarà un grande banchetto. Vieni a cantare per lei, sarà felice di averti qui. – come se glielo stessero strappando a forza, aggiunse – Farà piacere anche a me. Soprattutto se mi farai conoscere lo strigo.
 
Piuttosto che tentare di dirle di no, il bardo si riprese il bicchiere, svuotandolo fino all’ultimo goccio.
 
 
 
-Mi dispiace.
 
-Non è colpa tua. – Pavetta accettò comunque la tazza fumante di tisana che Jaskier le porgeva.
 
-Geralt è una brava persona. Non ti porterà via il piccolo se tu non vorrai.
 
-È che non capisco perché lo abbia fatto. Ha visto che cosa è in grado di provocare la Legge della Sorpresa, perché?
 
Jaskier sospirò, carezzandole i capelli mentre beveva la tisana.
 
-Credo siano obbligati a richiederla. Nella speranza di avere un bambino da fare diventare uno strigo come loro. Ma ormai il segreto per crearli è perduto, non avrà motivo per portartelo via. – si affrettò ad aggiungere.
 
-Promettimi che sarà al sicuro.
 
-Te lo giuro.
 
 
 
Ciri si accorse che Jaskier era tornato solo quando si sedette accanto a lei.
 
-Latte e miele, la migliore cura per i cuori spezzati. - le passò una delle tazze con un sorriso.
 
-Mi mancano tanto.
 
-Lo so, tesoro. Mancano tanto anche a me.
 
-È come se me ne fossi accorta solo adesso. – singhiozzò appoggiandosi contro la sua schiena - Sono una persona terribile.
 
-Stavi cercando di sopravvivere. Adesso sei al sicuro e puoi permetterti di piangere per loro. I tuoi nonni avrebbero capito.
 
-Zio Julian?
 
-Mmh?
 
-Grazie.
 
-E di cosa?
 
-Per essere venuto con me anche se hai litigato con Geralt. E, - aggiunse sorridendo - per il latte.




 




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