Reiner quasi soffoca nella sua saliva, quando sente quella frase.
Bertholdt ha sempre parlato nel sonno, ma mai aveva borbottato richieste così assurde – che lui si rifiuta di eseguire, perché non è sicuramente rivolto a lui quell’ordine.
Chiude gli occhi, anche se riaddormentarsi non sarà facile dato il cuore che galoppa incontrollato – ma ci deve provare, perché l’indomani è il giorno della resa dei conti.
«Reiner... non mi hai sentito?»
La domanda lo gela sul posto, tuttavia l’altro non pare darsi per vinto, perché ora lui si ritrova stretto tra le braccia esili di Bertholdt.
Reiner non ha bisogno che aggiunga altro, per ricambiare l’abbraccio con tutta la forza che ha in corpo.
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