Titolo: E quel pigiama rosa
Fandom: Ayashi no Ceres
Personaggi: Chidori Kuruma
Genere: Introspettivo,
malinconico, flash fiction
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Disclaimere:
i personaggi appartengono a Yuu Watase e a coloro che ne detengono i
diritti legali. Quanto a me, non c'è nessuno scopo di lucro
su questa
storia.
Note dell'autore: questa fan
fiction partecipa al "Pigiama Party" di Fanworld
Da
che aveva memoria, Chidori era sempre stata costretta a fare spese nel
reparto bambini. Fino a che aveva frequentato le medie il problema era
stato abbastanza lieve, molte ragazze sono ancora piccole a
quell'età,
ma con il liceo la cosa si era fatta abbastanza seria, tanto seria e
imbarazzante che l'indumento migliore in suo possesso era la divisa
scolastica, fatta su misura e non senza difficoltà.
“Mi spiace, ma
forse se si rivolgesse ad una sarta” oppure
“Perché non prova nel
reparto bambini? Hanno dei capi deliziosi” erano solo alcune
delle
frasi che le rivolgevano le commesse imbarazzate quando chiedeva se
avevano qualcosa delle sua taglia. No, decisamente non era una delle
sue passioni fare compere e se poteva evitava di entrare in un negozio
di abbigliamento oppure si faceva incartare il capo, fingendo fosse per
una qualche cuginetta o sorellina.
Sì, solitamente aveva trovato
come risolvere il suo problema, ma alcune volte, quando le sue compagne
la costringevano ad accompagnarle e compravano un completo particolare,
si era scoperta ad osservarle con un misto di invidia e ammirazione. E
così a lei non rimaneva che ammirare gli abiti che
sfoggiavano, abiti
che mai avrebbe trovato della sua misura, e che, in ogni caso, non
sarebbero stati adatti per una come lei, una che sembrava ancora
un'alunna delle elementari.
In fondo, pensò, era sempre stato così:
i suoi cassetti erano ancora colmi di camicette, gonne a pieghe e
pantaloncini appena sopra il ginocchio, quando tutte le sue amiche
avevano cominciato ad accorciare la gonna; erano loro ad uscire con i
ragazzi mentre lei rimaneva a casa perché nessuno l'avrebbe
mai potuta
considerare una vera liceale.
Ma se quello era umiliante, tutto questo è peggio, si disse.
Poteva
sopportare Sakura, le sue lunghe gambe e la sua mania nel mettersi
accanto a lei nelle foto e poteva perfino tollerare i maglioni che sua
zia amava confezionarle nelle occasioni speciali, perché non
c'era
nulla di più umiliante del dover stare nella stessa stanza
con lui,
indossando uno stupido pigiama da undicenni, quando, appena oltre la
parete, dormiva una ragazza che veramente dimostrava sedici anni, una
ragazza che lui guardava come fosse l'unica al mondo.
“Mi spiace, ma
ho trovato solo questo vecchio futon.” disse Yuuhi,
destandola dai suoi
pensieri. “Domani chiederò a Kyu di comprarne
uno.”
Chidori annuì
stancamente mentre guardava il ragazzo uscire dalla stanza. Quando la
porta si chiuse e il rumore dei passi fu ben lontano, Chidori si
gettò
sul materasso. Quella sera indossava un pigiama rosa con delle grosse
stelle gialle stampate sulla maglia, l'ennesimo pigiama da bambina. Non
c'era da meravigliarsi se Yuuhi non la guardava come guardava Aya.
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