Vecchia
fic scritta il 17/02/2006. Con i suoi limiti e le sue pecche (tra cui
la brevità e l’uso a balzi di nomi originali e quelli
italiani) esprime un po’ una critica all’importanza
esagerata attribuita ad una dea apparentemente misericordiosa (se lo
è, perché non è mai intervenuta contro i
dittatori e i conquistatori? O meglio, perché interviene solo
quando fa comodo a lei?)
E, ad un certo punto, ho pensato che
pure Fiore di Luna potesse scoppiare e affermare il suo diritto a
“vivere la sua vita”, lontana da un mondo che non le
consente di dire la sua e la lascia sempre lì, come una
madonna, a piangere per il bel soldato.
Non
vuole più essere data per scontata. E, sinceramente, le si può
dare torto?
-E
ora scusami, ma ho molte cose da fare. Non ho tempo da perdere con
una persona il cui unico pensiero è per una sfaccendata che
non ha nient'altro da fare che mettersi nei guai e che crede, così,
di salvare il mondo, mentre in r Non
riusciva a crederci. Fiore di Luna, colei che sempre lo aveva
sostenuto, lo aveva lasciato.
Rilesse
ancora quella lettera, con gli occhi vitrei e il viso pallido per il
terrore. No, non era possibile... Non poteva essere... Era uno
scherzo, uno scherzo di pessimo gusto... Fiore di Luna non poteva
averlo lasciato così...
-Non
posso più continuare a vivere nell'alternanza di speranza e
angoscia. Se davvero tieni alla vita di quell'insulsa ereditiera,
torna da lei. Ne ho abbastanza di essere trascurata da te a causa
sua. Ho anche io il diritto di essere amata senza essere considerata
una seconda scelta.-
Una
lettera carica di rabbia e di odio. Ma non era possibile... Fiore di
Luna non era mai stata in grado di provare odio per nessuno... Lui la
conosceva bene...
La
conosceva bene? Con che coraggio diceva simili parole? Lui non la
conosceva affatto! Non la conosceva affatto! La conosceva talmente
bene da non essersi accorto di quanto stesse soffrendo a causa delle
sue troppe assenze a causa dei suoi doveri di cavaliere... Non si era
nemmeno accorto del dolore che provava nel sentirsi considerata una
seconda scelta, da mettere in secondo piano rispetto alla dea
Athena...
-A
che punto siamo arrivati?"- pensò amaramente il giovane.
Perchè? Che cosa aveva portato Fiore di Luna a scrivergli una
tale lettera? Perchè lei si sentiva sempre così
trascurata? Eppure l'amava!
Sospirò.
No! Non l'amava affatto! Lei era sempre stata sincera con lui, mentre
lui non lo era stato affatto! Troppe volte, quando il dovere lo
chiamava, si era dimostrato assolutamente bugiardo! Pareva calmo, ma
dentro di sè sentiva una sofferenza indescrivibile nel dovere
lasciare la donna che amava! E questo doveva avere portato la ragazza
a ritenere di non essere importante per lui!
Spalancò
la porta e si fiondò all'esterno. No! Doveva raggiungerla!
Doveva chiederle scusa per tutto il male che le aveva fatto! Forse
era ancora in tempo per riannodare le fila di un rapporto che si era
spezzato, senza che lui se ne fosse accorto. Doveva rimediare!
La
trovò in un piccolo campo, intenta a raccogliere delle erbe
medicinali. Era bellissima... Aveva sciolto i capelli, che
volteggiavano liberi sulle sue spalle, non più imprigionati
dalla lunga treccia e portava una maglietta bianca e un paio di
jeans, che mettevano in risalto le sue gambe snelle.
-Fiore
di Luna...- La chiamò dolcemente.
La
ragazza si alzò e lo vide. Immediatamente gli occhi divennero
due lastre di ghiaccio e Shiryu si sentì morire nell'anima.
Cosa era successo alla giovanetta che aveva conosciuto? Perchè
nei suoi occhi ora vedeva un tale odio e un tale rancore verso di
lui?
-Cosa
vuoi?- chiese con tono duro.
-Parlare...-
-Parlare?
E di cosa? Di cosa?- domandò la ragazza fissandolo senza
abbassare lo sguardo.
-Di
noi...- balbettò il cavaliere del Dragone.
La
ragazza scoppiò a ridere sonoramente.
-Di
noi? Non c'è mai stato un noi Shiryu! Non c'è mai
stato! Tu hai sempre rivolto il tuo pensiero a quella maledetta
sfaccendata che si crede una dea, per i cui begli occhi sono morte
troppe persone! Sai che ti dico? Basta! Mi sono stufata di dovere
essere considerata la seconda scelta di un eroe. Anche io ho il
diritto di essere amata! E tu non mi hai mai amato! Il tuo pensiero,
anche mentre facevamo l'amore, era rivolto sempre a lei! E allora sai
che ti dico? Torna da lei, ma non provare mai più a cercarmi!
Non voglio più vedere nè il tuo volto nè quello
di quel vecchio idiota di Dauko! Voglio vivere la mia vita, lontano
dal vostro mondo di esaltati che si credono degli eroi!-
Tacque.
-E
ora scusami, ma ho molte cose da fare. Non ho tempo da perdere con
una persona il cui unico pensiero è per una sfaccendata che
non ha nient'altro da fare che mettersi nei guai e che crede, così,
di salvare il mondo, mentre in realtà compiace solo il suo
egoismo!-mormorò con voce tagliente e, dopo che ebbe terminato
di raccogliere le erbe, si allontanò con passo calmo e deciso.
Shiryu
la fissò allontanarsi e, appena ella si fu allontanata dalla
sua vista, cadde al suolo in ginocchio, gli occhi colmi di lacrime.
Dunque era così... Nulla si poteva fare... L'amore che li
legava era finito... Per sempre...
-Fiore
di Luna!!- gridò disperato, ma le sue urla si persero nelle
gole delle montagne e ad esse pietoso rispose l'eco, che fece
risuonare nell'amena valle dei cinque Picchi il grido del giovane,
che piangeva senza sosta, le guance solcate da lacrime taglienti come
spade... Lacrime di rimorso e dolore... Lacrime per un amore che
aveva trascurato e che ora aveva perduto... Per sempre..
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