Il cielo terso sembrava essersi fuso con il mare.
Non c’erano onde né vento a ostacolare la loro
navigazione, e gli uomini a bordo si muovevano con solerzia, ma al
tempo stesso con tranquillità.
Jude non ricordava di aver mai visto una mattina limpida come quella.
In piedi a prua della nave, le braccia conserte, osservava
l’oceano cristallino che si lasciavano alle spalle e quello
che li attendeva ancora davanti.
Ce l’aveva fatta. A soli vent’anni, era diventato
il capitano del vascello più potente del globo intero.
Il ritrovamento del tesoro fantasma, ora gelosamente custodito nella
stiva della Royal, era il coronamento di un sogno, ma
altresì la dimostrazione di essere riuscito in tutto
ciò in cui i suoi predecessori avevano fallito.
Jude aveva chiuso gli occhi. Aveva inspirato una profonda boccata
d’ossigeno, riempiendosi i polmoni del profumo del mare. Era
così delizioso che un sorriso era genuinamente comparso sul
suo volto.
«Ti godi il successo?»
Jude aveva avvertito i passi alle sue spalle, così come le
braccia che, poco dopo, gli avevano cinto la vita, ma non aveva
comunque sollevato le palpebre, continuando a godersi la brezza fresca
del mare sulla pelle.
«Sai qual è la cosa più gratificante,
in tutto questo?», aveva domandato il capitano della Royal,
strofinando il capo contro il petto della persona alle sue spalle.
«Uhm, non saprei, che sei diventato il capitano di una nave
pirata più temuto di tutti i tempi, superandomi?»,
aveva chiesto Ray. Le sue dita si erano intrecciate tra i capelli
castano dorati del ragazzo, accarezzandone con premura le ciocche.
«No.» Jude aveva riaperto gli occhi, voltandosi
verso l’uomo. «Che sei al mio fianco.»
Ray aveva sogghignato. La mano era scesa dai capelli al volto di Jude,
cominciando a carezzargli una guancia.
«E sentiamo, quali sono adesso i tuoi piani,
capitano?», gli aveva domandato ancora, incapace di
distogliere lo sguardo dagli occhi di Jude, di quel rosso
così magnetico e ipnotizzante.
Jude aveva sorriso, abbandonandosi alle sue carezze.
«Beh… per prima cosa faremo rotta su Black
Dust», aveva spiegato il ragazzo. «Il tesoro
fantasma sarà decisamente più al sicuro nelle
inespugnabili casseforti nei sotterranei del tuo palazzo. Con la
fortuna che abbiamo trovato sia la flotta che l’isola saranno
in grado di sostentarsi per molto tempo.
Dopodiché… non penso che mi fermerò
per molto. Il tempo di riposare, sia io che la ciurma, e di sistemare
la nave nei punti in cui è stata danneggiata, per poi
riprendere il mare. Sarebbe bello riuscire finalmente a fermarsi,
godersi la quiete della vita sulla terraferma… ma la
verità è che comincio a pensare che per me sia
impossibile. Non riesco a stare troppo a lungo lontano
dall’acqua, è un richiamo troppo forte per
me… e poi voglio viaggiare, scoprire, arrivare dove nessuno
è ancora approdato…»
Gli occhi di Jude si erano persi nell’orizzonte davanti a
loro. Una coppia di gabbiani era sfrecciata accanto alla Royal, per poi
volare altrove, lontano. L’acqua limpida
s’infrangeva contro lo scafo della nave, mentre una brezza
leggera gli faceva ondeggiare i vestiti contro il corpo.
E Jude ne aveva avuto la certezza: era quella la vita che avrebbe
voluto condurre per il resto dei suoi giorni, e non ne sarebbe mai
potuta esistere un’altra diversa.
Ray gli aveva accarezzato il collo, godendosi il sussulto che era stato
in grado di suscitare in lui.
«Mh… e io dove mi collocherei in questo splendido
disegno?», aveva chiesto.
Jude s’era morso un labbro. «Questo devi dirmelo
tu, in realtà», aveva commentato. «Non
posso scegliere per te, Ray. Se il tuo desiderio sarà quello
di fermarti nuovamente a Black Dust, io non potrò far altro
che assecondarlo.»
Lo aveva messo in conto, ovviamente. Rinunciare a svegliarsi ogni
mattina e trovare Ray al proprio fianco era per Jude un sacrificio, ma
sarebbe stato disposto a sopportarlo, se solo questo avesse significato
la serenità dell’uomo che amava. Anni addietro si
era fermato su quell’isola, a cui aveva dato lo stesso nome
del suo veliero, perché aveva scelto di mettere la parola
fine alla propria attività di pirata. Jude era ripartito,
incapace di sopportare la lontananza dall’avventura, ma
quando era tornato Ray l’aveva seguito, perché
entrambi avevano scoperto che separarsi era divenuta una tortura. Jude,
però, aveva sempre pensato che Ray l’avrebbe
seguito solo in quell’ultima avventura, il tempo di
vendicarsi della Zeus per poi tornarsene alla vita tranquilla e
pacifica dell’isola. Quello con la Orpheus, in
realtà, era stato un incidente che aveva prolungato la loro
navigazione, ma adesso che era tutto finito e che stavano tornando a
Black Dust nel migliore dei modi, ovvero con il più ricco
dei tesori a bordo, avrebbe avuto senso continuare a viaggiare? Ray
sarebbe rimasto con lui?
Jude continuava a chiederselo da quando avevano ripreso a navigare.
Più ci pensava, e più non riusciva a darsi pace.
Non voleva restare di nuovo lontano da Ray, ma non voleva neppure che
si sentisse costretto ad assecondare i suoi sciocchi capricci.
Ray l’aveva fissato. Sembrava aver letto qualcosa, in quei
suoi occhi rosso sangue – forse, dopo aver passato
così tanto tempo insieme, riusciva ormai a leggergli nel
pensiero, aveva ipotizzato Jude.
«E così», aveva commentato
l’uomo, prendendogli il volto tra le mani «pensi
davvero che, dopo tutte le avventure che abbiamo affrontato insieme, io
possa continuare a restare lontano da te, eh, Jude?»
«Beh, ecco io‒»
Ray aveva posato un indice sulle sue labbra. «Ascolta. Se ti
ho seguito è perché voglio stare con te. E non
c’è motivo per cui io possa smettere di
desiderarlo. Ti seguirò anche in capo al mondo, se solo
così potrò assicurarmi di restarti
accanto.»
Un calore rassicurante s’era divampato nel petto di Jude.
«Ray…»
«Shh.»
Ray s’era chinato sulle sue labbra. Era stato un bacio
dolcissimo, e il cuore nel petto di Jude aveva preso a battere
all’impazzata nel momento in cui si era reso conto che quella
era la prima volta che lo baciava in presenza di altri elementi della
ciurma.
A Jude non importava. Non voleva più nascondersi. Tutto
ciò che desiderava era poter restare al fianco di Ray, per
sempre.
Ray s’era allontanato appena da lui, solo per permettere ad
entrambi di riprendere fiato.
«Mostrami la strada, capitano», l’aveva
pregato.
Jude aveva chiuso gli occhi, sorridendo beato. Chissà se era
mai stato tanto felice come in quel momento.
Davanti a loro, una distesa di mare limpido li attendeva, pronto per
essere esplorato.
▬
notes
E anche quest'avventura,
così come l'estate, giunge al termine, signori.
Sono felicissima di aver cercato di tenervi un po' di compagnia lungo
questi mesi torridi, e adesso non riesco a fare a meno di essere un po'
malinconica. Mi ricordo dei giorni caldi di luglio, passati a scrivere
questa storia, col ventilatore usb rigorosamente collegato al pc e
puntato addosso a me per non morire di caldo.
È stato faticoso in alcuni momenti, lo ammetto. Pubblicare
sia Do I Wanna Know che Heart of the Ocean in contemporanea ha
comportato un po' di stress, soprattutto quando mi sono ritrovata
aggiornameni ravvicinati e separati giusto da un paio di
giorni, dove il tempo per editare era poco ma i capitoli... beh, mi
conoscete, quelli ovviamente erano lunghi ^^
Ad ogni modo, le avventure dei nostri amati personaggi si concludono
qui. Tuuto è bene quel che finisce bene, mentre davanti a
loro si prospetta un futuro ricco di amore e avventure.
E le nostre di avventure, invece? Beh, non c'è molto da
dire: mi mancano gli ultimi tre aggiornamenti di diwk, che mi terranno
occupata per tutto settembre – sebbene per fortuna con un po'
più di respiro, finalmente –,
dopodiché... oh, in realtà non lo so. Forse mi
prenderò una pausa chi lo sa. In ogni caso, il futuro
è imprevedibile, mai farsi troppi piani.
Prima di salutarvi, volevo ringraziare chiunque abbia seguito questa
storia. Spero che vi sia piaciuta, che non vi abbia delusi e
soprattutto che sia riuscita ad intrattenervi, almeno un po'.
Bene, credo che adesso sia finalmente giunto il momento di andare. Ma
ricordate, ciurma, siate sempre pronti a spiegare le vostre vele al
sopraggiungere di un vento favorevole, e non smettete mai di cercare
nuove avventure!
Ancora grazie
Aria