You, me and her

di Nao Yoshikawa
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40  - Lezione di guida
 
Nonostante El non avesse ancora diciotto anni, aveva deciso: voleva imparare a guidare. Nonostante avesse a disposizione un bel paio d’ali per andare dove voleva, imparare sarebbe stato comunque utile. E chi avrebbe potuto essere il suo insegnante se non proprio Crowley?
«Questo non è giusto. Non posso fare pratica con la Bentley?»
El sapeva anche che chiederlo sarebbe stato inutile. Mai e poi mai Crowley avrebbe messo in pericolo la sua auto adorata, e così ne aveva recuperato una di seconda mano, piuttosto mal ridotta e – secondo sua figlia – antiestetica.
«Assolutamente no, te lo scordi. La mia auto non ha mai avuto un graffio.»
«Ma se è perfino andata a fuoco», borbottò, accasciata al sedile del guidatore. «È molto più effetto wow la tua!»
«O così oppure nulla, El. Piuttosto, perché non parti? Ti ho spiegato come fare», le disse Crowley accanto a lei. Non avrebbe potuto nemmeno chiedere ad Aziraphale di insegnarle al posto suo, l’angelo era piuttosto arrugginito e non aveva mai amato la guida e lo stare in mezzo al traffico.
El girò la chiave.
«Hai dimenticato a controllare gli specchietti», la rimproverò Crowley.
«Che cosa? Ma se non lo fai mai! Anzi, a dire il vero non rispetti nessuna regola stradale», sbuffò prendendo il volante tra le mani.
«Io non ho bisogno di rispettare le regole, sono un esperto. Tu sei ancora alle prime armi. Coraggio, parti. Sai dove sono la frizione e i freni, vero?»
«Sì che lo so!» borbottò. Stava iniziando a spazientirsi un pochino. Lasciò andare la frizione in modo incerto e per tal motivo l’auto si ritrovò a singhiozzare.
«D’accordo, ma piano! Ecco, adesso vai, ma ricordati di frenare o finiamo dentro il garage!»
Altrettanto agitato, Crowley si strinse al sedile. Era una fortuna che non potessero morire, ma comunque avrebbe voluto evitare un incidente.
«Va bene, va bene, ci sono», disse El concentrata. «Prima, seconda… ehi, mi muovo! So guidare!»
«NON TI DISTRARRE!»
 
Aziraphale aveva preparato della limonata fresca per Crowley e El. Dovevano essere stanchi, anche perché sapeva quanto Crowley potesse essere tremendo come insegnante. E di certo El non era un tipo paziente. Quando sentì un rumore improvviso e anche piuttosto forte, Aziraphale lasciò perdere la limonata. Possibile che El avesse già fatto un incidente? Non era neanche uscita di casa!
Arrivato in garage, mormorò:
«Amh… ragazzi?»
Davanti a lui, l’auto aveva preso in pieno il muro del garage, accartocciandosi lievemente e facendo cadere gran parte degli oggetti tenuti sugli scaffali.
«E TU VOLEVI FAR PRATICA CON LA MIA MACCHINA? TE LO SCORDI, NON TE LA DARÒ’ MAI, HAI CAPITO?!»
Crowley imprecava furioso, ma El non era da meno.
«Non è colpa mia, io sono alle prime armi e tu non aiuti! Sei un insegnante pessimo!»
«E tu una pessima allieva!»
«Oh!» El uscì, spiegando le ali. «bene, allora vado a farmi un giro, così almeno non investo nessuno!»
«Ehi! Torna qui immediatamente!»
Crowley la richiamò senza alcun successo. Solo dopo si era accorto di Aziraphale, che lo guardava male.
«…Non è colpa mia», borbottò.
Aziraphale sospirò con le labbra serrate.
«Rimetti tutto a posto. Subito.»
 
 




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