La tavola era pieno di ogni tipo di cibo, dal famoso sushi al pollo
alle mandorle,
dagli involtini di primavera al riso alla cantonese al ramen. C'erano
così tante cose
che potrebbero scoppiare! - Buon appettito! - esclamò Cina e
tutti iniziarono a
mangiare. No, che fosse il momento adatto per divertirsi. Sapere
dell'incidente ai
nordici non gli metteva molta fame, ma comunque stavano mangiando.
Inghiterra prese
il suo bel piatto di Ramen cominciando a rigirarlo. Cercò di
mangiarla ma non sapeva
proprio come usare le bacchette! Mentre cercava di mangiare per caso
ascolto la
conversazione delle ragazze. - Prussia è proprio carino
vestito da pirata. - affermò
Ungheria ridacchiando mentre le altre annuivanno. Si girò
verso di loro e si accorse
che accanto aveva Seychelles! - Oh quanto è bella...-
pensò, lui aveva sempre avuto
un debole per lei, ma non l'aveva detto per orgoglio inglese
(Seychelles è francese)
e perchè il caro fratellino non gliela avrebbe fatta passare
bene. Belgio si accorse
dello sguardo che l'inglese dava alla ragazza e le fece cenno.
Seychelles si girò
verso di lui e gli chiese: - Qualcosa non va signor Arthur? - Lui
sembrò risvegliarsi
e imbarazzato rispose: - N-No...e che sentivo voi che parlavate di
Gilbert...- - Non
sarà mica geloso, signor Arthur. - chiese Elizaveta
ridacchiando. - Certo che no! -
esclamò. - Io sono stato un grande pirata in passato! Ero
temuto da tutti! -
Seychelles ridacchiò e gli disse: - Si, è vero!
Lo ricordo benissimo! Anche lei stava
bene vestito da pirata, signor Arthur. - Dopodichè le
ragazze tornarono a parlare fra
di loro. Arthur era rosso come un peperone, la ragazza di cui aveva una
cotta gli
aveva detto che era carino. Sentì una mano toccargli la
spalla. Arthur si girò
spaventato, aveva il viso dell'amico francese a due centimetri. - Tocca
mia sorella e
sei un inglese morto. -
Un taglio netto e tutto sarebbe finito. Giappone non aveva il coraggio.
Stava con la
lama in alto, pronto a infilzare il nemico. Un colpo e sarebbe tutto
finito. Si
ripeteva questa ma più ci provava e meno ne aveva voglia.
Poteva essere così crudele?
Perchè non potevano stare tutti pacificati e uniti come
sempre. Chiuse gli occhi e
tento di colpirlo ma niente da fare. Rimise il braccio giù
sospirando. - Ancora non
hai tagliato il pesce? Ma quanto ti ci vuole, aru? - domandò
Cina entrando in cucina.
Kiku si trovava davanti al tavolo ad affettare il pesce. - E' da tre
ore che cerchi
di tagliarlo, aru. Dati una calmata, è solo un pesce, aru. -
- Si, Yao. - disse
esasperato il giapponese.
Ormai era quasi tutto finito in tavola, ma per finire il buon pranzo
c'era Taiwan che
passava con della frutta. - C'è qualcuna che ne vuole un
pò? - esclamò girando il
tavolo. - Si, io! - disse Lituania alzando la mano. Taiwan si
avvicinò mostrandorgli
il cestino. Dopo un pò prese una banana e
cominciò a sbucciarla mentre la ragazza si
allontanò saltellando. Toris la guardò
dolcemente: - E' veramente carina Taiwan. -
pensò ad alta voce il ragazzo. All'improvviso Russia si
girò verso di lui. - Non ti
starai dimenticando di mia sorella, vero? - domandò con
sguardo minaccioso. - N-No!!
Non me la sto scordando! - urlò spaventato il castano.
- Fratellone, ti è piaciuto il pranzo? - Domandò
Liech, osservandolo mentre si puliva
la bocca con un fazzoletto. - Non era male. - gli rispose, Austria lo
osservò e Vash
lo percepì subito. - Che cosa vuoi? - gli domandò
sgarbamente, l'altro si aggiustò
gli occhiali e rispose: - Ti è piaciuto perchè
era gratis, vero? - Lo svizzero si
zittì, ero veramente quello il motivo. Tornò a
guardare Liech che aspettava una
risposto ma lui non ne diede. Arrivò Francis dietro di lui e
si avvicinò al suo
orecchio dicendogli: - Se vuoi posso darti qualcosa io gratis. - Vash
capì subito,
prese un fucile e cominciò a inseguire Francia sparandogli
di continuò mentre l'altro
correva come una fanciulla che lanciava i petali. Roderich
guardò la piccola bionda e
gli chiese: - Ma è normale che fa così? - lei
sospirò e gli rispose: - Si, tutti e
due. -
Lituania si rimise bene, pronto a mangiare la banana. Appena
l'avvicinò notò che
qualcuno lo stava osservando. Si girò alla sua destra e
notò Russia osservalo con gli
occhi spalancati. Il ragazzo era un pò perplesso e gli
avvicinò il frutto ma quello
fece cenno di no. Fece tornare la banana in bocca e la
riavvicinò. Ivan deglutì. Il
castano non riusciva a vederlo così quindi decise di girare
dall'altra parte. Fu
ancora peggio. Dall'altra parte aveva Polonia. Aveva la stessa
espressione del russo,
precisa. Toris porse il frutto anche a lui, ma anche il polacco nego.
Fece ritornare
la banana indietro e la rimise di nuova in bocca e stava per morderla
quando notò che
Polonia deglutì. Non riusciendo a vedere neanche il biondo
così decide di richiudere
la banana e di metterla sul tavolo. - Ehi Corea, la vuoi la banana? Non
l'ho neanche
toccata. - gli chiese. - Si! Certo! - rispose l'altro che la prese
subito e la
divorò. Il lituano incrociò le braccia
incrociandole sul tavolo e ci appoggiò la
testa, esasperato.
Arrivò la notte, tutti andarono nelle proprie stanze.
Feliciano piangeva, voleva n Germania, ma il fratello gli tirava il ciuffo per fargli
segno di stare in
silenzio. Quando finalmente si convince a non piagnucolare
più si rimise a letto,
cercando di addormentarsi. Nel frattempo Ludwing stava passeggiando
dietro la casa.
Gilbert ancora non era andato in stanza e lui non aveva sonno.
Alzò lo sguardo verso
una finestra, quella di Italia. Sentiva già la sua mancanza.
Perchè si preoccupava?
Una notte e lo avrebbe avuto di nuovo in mezzo. Sentiva però
che c'era qualcosa di
strano, l'incidente ai nordici non era stato casuale. No, non poteva
essere. Sentì il
cespuglio muoversi. Il tedesco prese un bastoncino da terra e si mise
in posizione
d'attacco. - Chi va là! Fatti fuori! - Disse. Da dietro un
albero, che era dietro il
cespuglio, uscì una persona. - M-Ma tu sei...- l'altro gli
fece segno di stare in
silenzio. - E' un pò tardi per fare una passeggiata, non
è vero? - gli disse, il
biondo non sapeva a che punto volesse arrivare l'altro. - Ha ragione,
anche per me è
tardi ma sa...avevo un lavoro da fare. - Si riallontanò
verso il cespuglio, prese una
corda e la tirò. Legato c'era Prussia, mal conciato e
ferito. - Gilbert! - esclamò
sorpreso Germania. - Quindi sei stato tu a sabottare l'aereo della lega
nord, vero? - L'altro rispose con ghigno sul volto. Germania non sapeva che fare,
fece un passo
avanti e sentì tirare un filo. Si guardò in alto
e vide qualcosa cadergli in testa, che gli fece perdere i sensi.
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