Come un
cartone animato
Audrey/Percy
Il momento tra la consegna di un
lavoro e l’assegnazione del successivo era uno di quelli in cui Audrey riusciva
a sentirsi in pace con il mondo. Ne approfittava per ricaricare le energie e
raccogliere le idee per possibili ispirazioni. Prese l’ultimo numero di “Design
is Magic!” la sua rivista preferita che la informava sulle ultime tendenze
dell’illustrazione e del disegno nel mondo della magia.
Essere un illustratore nel mondo
della magia significava svolgere un lavoro a metà tra il mondo magico e quello
dei Babbani. Significava portare le idee sviluppate dai Babbani all’interno di
un mondo magico piuttosto arretrato. In fondo alla piramide degli innovatori, c’erano
gli autori di ritratti magici che giravano solo tra le famiglie magiche
realizzando sempre i soliti ritratti. Certo, l’incantesimo per incorporare la
memoria della persona ritratta era affascinante, ma era un lavoro lungo, noioso
e spesso si aveva a che fare con persone egocentriche (chi altrimenti vorrebbe
un ritratto?) e soprattutto con idee che davano i brividi.
“Warren!”
La voce del capo la riportò al
presente: “Mi è arrivato un dispaccio urgente dal nuovo Ministro della Magia.
Arriverà un lavoro grosso a momenti. Sta arrivando il suo assistente perché illustri
le richieste. Voglio che tu faccia l’incontro.”
“Io?”
“Sì, io devo andare in riunione
con il Ministro e non posso sdoppiarmi, mi affido a te per gli aspetti pratici,”
le si avvicinò e sussurrò, “anche perché se ci basiamo su quello che riporta
Smith…”
Audrey sorrise e annuì. Prese il
taccuino degli appunti, la matita e il pennino. Voltò lo sguardo verso la porta
e vide un ragazzo con i capelli rossi spettinati e gli occhiali storti che si
guardava intorno con aria incerta. Sembrava uscito da un cartone animato.
La forma del viso era
interessante, ma era il colore dei capelli ad attirarla, il modo in cui la luce
si rifletteva in sfumature ora più intense, ora più chiare. Non seppe resistere
alla tentazione di fare uno schizzo. Sorrise nel momento in cui lui si sistemò
gli occhiali sul naso. Doveva aver corso per arrivare nei loro uffici il prima
possibile. Lo vide tossicchiare e cercare di ricomporsi in un modo che trovò
molto buffo. Sì, sembrava proprio uscito da un cartone animato.
“Ehm… Warren?” domandò ad alta
voce leggendo un pezzetto di pergamena.
Audrey si domandò come mai il
Ministro avesse un assistente tanto buffo, ma poi si ricordò che il ministro
precedente era Fudge e sì, con quella bombetta verde e quel nome, doveva per
forza avere un assistente buffo.
“Eccomi!”
“Percy Weasley, assistente
personale del nuovo Ministro della Magia, Rufus Scrimgeour,” si presentò stringendole
la mano in modo deciso con l’atteggiamento formale tipico degli impiegati del
Wizengamot. Lo vide sistemarsi gli occhiali sul naso e continuare: “Avrai
saputo dell’attacco dei Mangiamorte, del ritorno di Tu-Sai-Chi, eccetera.
Dobbiamo preparare una guida di autodifesa per maghi.”
“Una guida?” domandò Audrey,
comprendendo perché il suo capo l’avesse definito un lavoro grosso.
“Sì, e anche piuttosto in fretta.
Non possiamo lasciare che i Mangiamorte imperversino tra la popolazione.”
Audrey annuì. “Avete già il
testo?” domandò, “Sapete quali saranno le dimensioni di questa guida?”
“Non vogliamo fare nulla di
troppo corposo, altrimenti le persone non la leggeranno. Una squadra di Auror e
funzionari dell’Ufficio Applicazione Legge Magica sta lavorando al testo, ma
avremo bisogno anche delle illustrazioni. Abbiamo il titolo al momento: Come
proteggere casa e famiglia dalle forze oscure”.
Audrey annuì riflettendo su
diverse possibili soluzioni. Scartabellò nel portfolio dell’ufficio e mostrò a
Percy alcuni opuscoli esplicativi che avevano realizzato in passato per il San
Mungo su come riconoscere quando una pozione era andata a male.
“Qualcosa del genere può andar
bene?” gli domandò, “Come impaginazione e divisione tra testo e immagini,
intendo…”
Percy annuì: “Direi che è
perfetto.”
Lo vide corrucciare un attimo lo
sguardo e guardare sulla sua scrivania. “L’hai fatto tu?” le domandò. Alzò lo
sguardo incredulo verso di lei e le domandò imbarazzato: “M-mi hai disegnato?”
“Hai un viso interessante e mi
piace il colore dei tuoi capelli con questa luce. Guarda.” Audrey prese uno
specchio e gli mostrò la sua immagine. Non era la prima persona che la
sorprendeva a fare schizzi, ma la realtà spesso offriva spunti interessanti per
nutrire la sua arte, aveva imparato a gestire chi scopriva di esser diventato
un modello a sua insaputa. Gli sorrise mentre mostrava il riflesso nello
specchio: “Guarda questi toni di rosso come cambiano… non è frequente
imbattersi in un simile colore. Di solito tendono al biondo, ma i tuoi capelli
sono… diversi.”
Percy sorrise imbarazzato: “Suppongo
che siano i geni irlandesi della mamma.”
“Beh, ringrazia la mamma!”
Lo disse senza pensarci, ma si
accorse di quanto dovesse suonare strana quella frase nel momento in cui vide le
orecchie di Percy diventare rosse. Per Corinna, era ancora più buffo, era un
vero e proprio cartone animato!
“Beh… sì, suppongo di sì… Ora
devo andare. Mi aspettano di là con il testo della guida. Torno più tardi, eh…
Ci-ci vediamo… ehm… Warren.”
“Audrey, chiamami Audrey.”
“D’accordo, Audrey. Io sono
Percy, a dopo.”
“A dopo.”
Non appena Percy uscì dall’ufficio
Audrey sentì il desiderio impellente di sprofondare sottoterra: “Ringrazia la
mamma, eh? L’ho detto davvero?” Si tappò gli occhi con le mani e sospirò: “Voglio
morire!”
Scosse la testa, prese un sorso
di tè e iniziò a tracciare schizzi di case, famiglie in pericolo e a sfogliare
la Gazzetta del Profeta per recuperare l’immagine di quelli che erano diventati
i simboli dei Mangiamorte: la maschera d’argento e il Marchio Nero. Disegnare
quelle cose le metteva i brividi, ma ciononostante non riusciva a nascondere un
sorriso.
“È proprio un cartone animato.”
Note dell’autrice: Questa storia nasce nell’ambito dell’iniziativa
“Scrivimi!” del gruppo Facebook Caffè e Calderotti. Il prompt è stato
gentilmente offerto da Ferao che mi ha chiesto:
Percy/Audrey (Kintsugi!verse)
Prompt: il loro primo incontro (scegli tu il pov che
preferisci)
Lunghezza: drabble/flashfic
Mi rendo conto che ho sforato il
limite della flashfic, ma ci tenevo a caratterizzare un po’ di più Audrey che ha
veramente poco spazio nella long. Peraltro avevo iniziato a immaginare tutta la
sua back-story e magari ci tornerò su. È evidente che Percy ha un debole per le
Corvonero, dopo Penny, non ho potuto resistere a inserire anche Audrey in Corvonero
(e non è detto che non si siano incrociate in sala comune!). Taccio sul fatto
che anche Ferao è Corvonero e questo conferma la validità della Perao (Percy/Ferao).
Ma concentriamoci su Audrey di cui conosciamo solo il nome (povera, nemmeno il
cognome!) e quindi il cognome e il suo lavoro sono una mia idea. Mi incuriosiva
la vita degli artisti/disegnatori/illustratori nel mondo magico e ho pensato
che Percy con una creativa che però deve essere anche professionale e precisa
potesse trovare un buon equilibrio. L’Ufficio comunicazione con il reparto
illustratori non esiste nel canon, ma un Ministero che emana opuscoli e guide
non può non averlo al suo interno e quindi l’ho ideato io.
Se vi va, fatemi sapere cosa ne
pensate.
Sev