Il suono dell'anima.

di LatazzadiTea
(/viewuser.php?uid=839055)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il suono dell'anima.


Non avevo ragione di volerti perché eri già mio. Nemmeno di aspettarti, o di venirti a cercare, perché sapevo che saresti tornato. Ma un giorno no, non l'hai più fatto. Hai trovato la tua strada, l'hai percorsa e sei andato fino in fondo. Mi stai lasciando andare Akihiko, eppure, mentre ti allontanavi, non potevo fermarti. Mi tenevi stretto a te una volta, vibrando come corde di un Violino, te lo ricordi? Eravamo musica insieme, la più bella e celestiale! Ma il suono non si intrappola tra le mani e fra le dita, esso sfugge. Destinato a vagare e disperdersi nell'etere, acuendo l'inevitabile silenzio che ci affligge, ci circonda e ci inghiotte. Per questo non ti ho fermato, amore mio. Per lasciarti suonare la tua musica e vederti sorridere, seppur al fianco di un altro. Ti lascio per saperti libero ma pur sempre mio. Come mio resterà il ricordo della tua schiena, come mio per sempre sarà il rumore del tuo passo e il suono del tuo respiro. Come mia è la tua figura, che fra le lacrime si confonde, sbiadisce e si allontana.

"Mio Aki, come l'armonia perfetta che insieme, abbiamo donato al mondo..."




Questa è per te Mahlerlucia San, grazie ancora!
Tea.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3936314