Innamorarsi in Vietnam

di The Bride of Habaek
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The flowers of Chernobyl
“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire.” - ALBERT EINSTEIN -

7 Luglio 1977
Dopo mesi e mesi di duro allenamento ci è stato concesso un periodo di riposo fuori dalla base militare. Il nostro rapporto è germogliato come farebbe un fiore in primavera, credo di non aver provato mai così tanta felicità in tutta la mia vita. Aaron ha acquistato due biglietti aerei senza dirmi la destinazione.
"Dove siamo diretti??"
Muoio dalla curiosità!
Quando stiamo per salire sull'aereo sento un annuncio che mi fa giungere alla conclusione dell'enigma.
"Il volo per Ho Chi Minh partirà fra 20 minuti."
"Siamo diretti lì? Non posso crederci... sto sicuramente sognando!"
"Vuoi accertarti che sono reale?"
Ironizza Aaron offrendosi come cavia, allargando le braccia.
"Sei un tesoro. Grazie!"
"La sorpresa migliore deve ancora arrivare, anzi le sorprese!"
"Non mi anticipi niente??"
"Certo che no, altrimenti che sorpresa sarebbe?"
Afferma lui dopo essersi caricato due enormi valigie.
Trascorro buona parte del viaggio guardando le nubi fuori dal finestrino. Saluto la Virginia con affetto, con un arrivederci anziché un addio. E' la terra in cui Aaron è nato e cresciuto ed è proprio lì che ci siamo ritrovati.
"E' solo una vacanza Kim, torneremo in Virginia in autunno, così potrai trascorrere un po' di tempo con Linh."
Conclude Aaron sorridendo, come se mi leggesse nel pensiero.
"Hai ragione, la tua terra ora è anche la mia. Per quanto Saigon possa mancarmi, sento di aver messo radici profonde in America."
"Chi meglio di me può confermarlo? Sembri più americana di me ormai!"
Esclama lui lanciandomi un'occhiata.
"E' sicuro tornare dopo ciò che è stato?"
"Si, puoi stare serena. Ormai i Vietcong si sono riappropriati dei loro veri, mentre il Governo Americano non ha più contrattaccato dal giorno della resa."
"Ho sempre sognato di ritornarci insieme a te."
"La realtà alcune volte può rivelarsi persino migliore dei sogni."
Mentre scendiamo dall'aereo Aaron si volta verso una coppia sposata con due bambini piccoli avvolti in una coperta.
"Ti piacerebbe mettere su famiglia?"
Non pensavo che nella sua mente ci fosse già il passaggio allo step successivo. Io ci penso spesso, l'ho sempre desiderata una famiglia solo nostra.
"Sarebbe bellissimo. Perché me lo chiedi?"
"Osservando quella coppia ho immaginato come saremmo noi se avessimo dei bambini, un matrimonio e..."
"E?"
"Una casa solo nostra."
Ora che ha raggiunto la soglia dei 30 anni inizia a pensare al futuro, non che prima non lo facesse ma era molto preso dal suo lavoro nell'esercito, con la guerra e tutto il resto.
"Hai in mente un itinerario per oggi?"
"Oh si, cominceremo dal Lago di Hoan Kiem, noto anche come "Lago di Spada". Ti ricordi Kim?"
"Si, è molto famoso. Si tratta del centro storico di Hanoi legato alla leggenda della spada magica."
"Non ho altro da aggiungere. Andiamo!"
Oggi è così solare da riscaldarmi più dei raggi solari. Non so perché ma, qualcosa nel suo modo di fare, mi porta a pensare che questo viaggio non sarà una semplice vacanza estiva. Questo posto ci ha fatti incontrare, all'inizio ho sofferto molto ma adesso so per certo che ero destinata a grandi cose e che, anche da così tanto dolore, può nascere qualcosa di meraviglioso. Poiché anche a Chernobyl nascono i fiori.




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