La giusta decisione

di NotAdele_
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Tornando a casa dall'incontro pomeridiano, Anna si sentiva su di giri, era sempre stata una ragazza socievole, parlava un pò con tutti, ma non aveva molti amici, probabilmente perché concentrava tutte le sue energie sulla scuola senza mai perdere di vista l'obiettivo.

Quando qualche giorno fa aveva avuto l'occasione di parlare con questa sua vecchia conoscenza e le era stata proposta un'uscita, nonostante la sensazione di spiazzo iniziale aveva accettato, perché era la cosa giusta da fare, perché doveva avere degli amici, non poteva rimanere completamente sola.

Ancora una volta aveva fatto una scelta razionale e ancora una volta era la scelta giusta, lo sapeva.

Era facile vivere la vita sapendo di fare sempre ciò che era più giusto, senza mai sbagliare, ogni tanto però si chiedeva se trasgredire potesse essere divertente, non che avrebbe mai provato, non aveva tempo per i fallimenti.

La sua sensazione di euforia, realizzava mentre guidava verso casa, era data dalla consapevolezza di aver passato un bel pomeriggio con una sua nuova potenziale amica.

Un pomeriggio in cui aveva dovuto pensare poco alle conseguenze delle sue azioni, si era semplicemente seduta e aveva chiacchierato.

Si era divertita, rilassata e goduta un momento, di tanto in tanto il suo sguardo cadeva sulle zollette di zucchero posate sul tavolino accanto alla teiera, ma la conversazione fitta la distraeva a sufficienza.

Era entusiasta, e mentre schiacciava il pulsante per chiudere la macchina dopo averla parcheggiata, il messaggio di ringraziamento per la bella giornata e la promessa di un futuro incontro, appena ricevuto la fecero sorridere.

Rispose educatamente mentre era in ascensore e tornò in casa, trovando ad attenderla i suoi genitori, e la cena apparecchiata solo per lei.

Loro avevano già mangiato, ma l'avevano aspettata per farsi raccontare l'uscita.

Aveva 20 anni, ma era anche figlia unica, due elementi difficili da gestire insieme, era grande e aveva la sua autonomia, ma era l'unica cosa che teneva insieme la famiglia, l'unico motivo che spingesse i suoi a stare insieme dopo tutti quegli anni, e quindi ogni azione da lei compiuta, veniva condiviso ed analizzato, era sempre stato così.

Ultimamente aveva cominciato a stancarsi di questa situazione, e aveva smesso di essere dettagliata, raccontò in breve i dettagli dell'uscita mentre cenava, rispondendo alle domande di sua madre, soffermandosi talvolta su suo padre che con il telefono in mano fingeva di non ascoltare, ma era li per quello, avevano bisogno di vivere, e lo facevano attraverso di lei, troppo stanchi per cercare emozioni vere e proprie.

Dopo una ventina di minuti di chiacchiere alternate a bocconi poco convinti, vista la tristezza del, si congedò augurando la buonanotte ai suoi genitori e chiudendosi in camera.

Non aveva sonno, quando era emozionata non dormiva mai, quindi da buon topo da biblioteca quale era prese un libro, avventurandosi in una storia d'amore, ciò che lei probabilmente non avrebbe mai avuto.

 

 

Note:

Ciao a tutti, sono oggi vi porto questa storia che mi sta particolarmente a cuore, sono bene accette critiche di ogni tipo.

Spero vi possa interessare la storia di Anna, a breve il capitolo 1.

See ya :)





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