Hunger Games - Capitolo 15
75°Hunger
Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 6.
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Tributi in vita: 6
Lillia Nealson,
Studentessa del Distretto 5.
-Kate...- Appena ho aperto la porta della mia camera mi sono ritrovata
con Kate, la mia sorellina, distesa piangente sul letto di Darlene,
bagnando con le sue lacrime malinconiche il cuscino che in questo
momento sta coprendo il suo bel volto grazioso.
Prendo un respiro profondo e trattengo le lacrime che vogliono urlare
ed uscire dal mio corpo, voglio apparire forte almeno per quanto
riguarda Kate, dopo la giornata di ieri abbiamo appena perso
definitivamente Darlene, la nostra cara sorella, la mia amata
gemella... non riesco più a specchiarmi che in me rivedo
lei, in
ogni dettaglio, dai fluenti capelli castani al nostro sorriso simile,
forse quello di Darlene molto più speranzoso dettato da una
ragazza che sarebbe diventata davvero forte.
-Vai via! Voglio restare da sola!- Kate comincia a fare i capricci e
ranicchiarsi ancora di più in sè stessa, ieri
siamo
letteralmente scoppiati tutti, in primis nostro padre, ho sentito dire
che alcune persone sono stati davvero felici per la morte di Darlene
solamente perché pensano ancora che nostro padre sia un
assassino, una macchia che non gli appartiene. Sono stufa di questi
pettegolezzi e del rispetto zero nei confronti della mia famiglia,
della mia Darlene!
Mi avvicino lentamente alla piccola e mi siedo sul letto della nostra
sorella caduta, ha ancora il suo profumo... amava così tanto
quel bagnoschiuma alla lavanda, soltanto ad abbracciarla sembrava quasi
come se qualcuno stesse annusando un bel fiore rigoglioso quale era la
mia amata sorella.
-Kate...- Lo sguardo penetrante della più piccola si palesa
davanti ai miei occhi: le sopracciglia raggiungono una linea dritta ed
inclinata verso il basso, i denti serrati con così tanta
forza
che se cercasse di spostarli sulle proprie labbra, sicuramente,
comincerebbero a sanguinare.
-Come fai a rimanere così impassibile!? Sei senza emozioni,
Lillia, hai pianto soltanto ieri e adesso sembra quasi che non te ne
freghi!- Non è così, a me importa eccome!
Perché
anche mia sorella comincia a dubitare di me? Mia madre mi ha detto la
stessa cosa stamattina, la superiamo diversamente ed io che ho un
legame davvero profondo con Darlene non concedo a nessuno di dubitare
l'amore che provavo per lei.
Pensando proprio all'amore, mi chiedo Martin ed Elenoere come l'abbiano
presa... non hanno neanche fatto una telefonata per darci le
condoglianze.
-No Kate. So che Darlene non vuole la nostra sofferenza.- Ribadisco
sicura, inizialmente volevo accarezzarla, ma Kate si sposta sempre
più in lontananza dalla mia direzione, sgranando gli occhi
sorpresa.
-Sei davvero una vipera!- Contrasta stupendomi in tutti i modi. Forse
è meglio per me che prenda una boccata d'aria, un minuto di
più dentro questa casa e potrei causare soltanto altre
reazioni
negative... non volevo tutto questo, perché tra tutte le
famiglie infelici proprio la nostra doveva essere colpita da questa
maledizione? Maledetto Snow.
Esco velocemente dalla stanza lasciando una Kate piangente che non
accetta i veri fatti della realtà, supero poi velocemente la
cucina dove mio padre è completamente distrutto, ho la mano
poggiata sulla maniglia della porta appena riesco ad incrociare il suo
volto sofferente e triste, spesso si è dato la colpa di
essere
lui la causa di aver mandato al macello Darlene, che se avrebbe finto
seriamente di aver ucciso qualcuno, probabilmente avrebbero avuto
pietà nei nostri confronti, mio caro padre, Capitol non
funziona
così: loro vogliono le storie migliori e Darlene, in quello
stato, sarebbe stata una preda da deliziare ancor più forte.
Abbasso lo sguardo fissando la porta in legno, riflettendo sul fatto
che i tributi di quest'anno fossero destinati ad esserlo fin dalla loro
nascita e, quindi, che io sia stata graziata. Quando avevo sentito
quest'annuncio per la prima volta non sapevo se esserne contenta oppure
triste.
Lancio un'occhiata anche al monitor prima di uscire di casa e quando
scorgo quel volto non fa altro che incitarmi ad andare via: il ragazzo
del distretto 10 avrà le ore contate. E' stato completamente
invisibile in tutta la durata dei giochi e adesso, dal nulla,
è
sbucato per farsi odiare. Non poteva uccidere il ragazzo del Distretto
1? Darlene era una così brava ragazza, troppo innocente per
quell'arena!
Faccio fatica a camminare per le strade del distretto che i bisbigli
della gente non fanno altro che aumentare ad ogni mio passo, mentre il
fastidio sul mio volto è quasi sempre più
notabile, forse
nascosto da un velo di insicurezza. Forse oggi dovrei andare a far
visita ai Filbert, tecnicamente il Distretto 5 ha perso i giochi e non
abbiamo più la necessità di seguirli, anche
perché
entrambi i tributi non avevano alleanze esterne e l'assassino di Jack
è morto subito dopo Darlene.
Per un momento un topo riesce a distrarmi e spaventarmi al tempo
stesso, dalla coda quasi tagliata sembra che gli fosse successo
qualcosa, ma non posso metabolizzare in tempo che il ratto fugge via
dall'angoletto in cui si trovava: mi sporgo di poco con la schiena e in
lontananza posso notare una piccola trappola per topi, sicuramente
qualche povero cristiano bisognoso di cibo, fin troppo disperato,
avrà optato per questa opzione. Sono fortunata nel vivere
assieme ad una famiglia benestante... anche se mi dispiace per chi di
soldi non ne ha.
Riprendo la mia camminata mattutina ignorando i monitor che in questo
momento stanno riprendendo l'arena, una zona parecchio silenziosa visto
che tutti i tributi attualmente stanno dormendo, a parte il killer di
mia sorella, da come ne hanno parlato deve essere un contadinotto del
10. Deve lavorare così tanto se riesce a svegliarsi ogni
giorno
all'alba.
Ripongo nuovamente la mia attenzione davanti a me, guardando i
cittadini del 5 che cercano di essere felici nonostante i giochi in
corso, principalmente una ragazza bionda comincia a fissarmi come se
fossi un'opera d'arte e, neanche fosse Flash o Sonic, la ragazza si
lancia letteralmente contro di me, stringendomi in un caloro abbraccio
mentre io rimango imbambolata da tutto quello che sta succedendo.
-Oddio, Darlene, allora sei viva!- Cosa scusa?! Questa è
completamente impazzita!
Mi distacco subito dal suo abbraccio e posso subito vedere come lei ci
sia rimasta male, quei grandi occhioni sono prossimi al pianto.
-Non sono Darlene.- Replico un po' fredda, incrociando le braccia ed
assumere un sorrisetto imbarazzato. -Però sono sua sorella
gemella.- Termino ricevendo come risultato un grande sorrisone da parte
della ragazza, la quale si inchina di poco e comincia a ringraziarmi di
tutto e di più, in cosa, chiaramente..?
-Sono davvero felice di aver trovato la famiglia Nealson!- Esclama d'un
tratto la ragazza smuovendo un po' il mio cuore, conosce il peso delle
sue parole? La mia famiglia è criticata in tutta questa zona
del
Distretto! Che qualcuno sia felice per noi è praticamente
una
barzelletta, una di quelle squallide che non fanno ridere a nessuno.
-Posso sapere chi diavolo
sei?- Replico un po' stizzita, spesso ci prendono in giro, mia madre la
prima a cascare negli inganni altrui, anche se ci sono famiglie come i
Filbert che hanno davvero preso a cuore la nostra famiglia. Non mi dire
che questa è una fan di mia sorella? Quanta cattiveria
dovrà mostrarmi ancora questo mondo?
La bionda dal gigantesco seno annuisce così come il suo
petto sballonzola, mi sento un po' invidiosa...
-Il mio nome è Vera, sono un'amica speciale di Jack.-
Vera...
bionda... tettona... forse l'ho intravista dopo la mietitura alla
stanza accanto a quella di mia sorella, ma forse potrei ricordarmi
male, non ce ne sono di bionde, ma comunque non ho un ricordo vivido di
lei, mi dispiace.
-Ah. Capisco. Insomma... mi dispiace.- L'altra ragazza scuote
il
capo mostrando un piccolo sorriso malinconico, anche lei sta cercando
di prenderla nella maniera più matura? In realtà
Jack
sarà morto due o tre giorni fa... avrà avuto
tutto il
tempo per accettarlo, seppure sia poco. Deve essere davvero forte
questa ragazza.
-Io volevo ringraziarvi.- Rivela la sconosciuta sorprendendomi
nuovamente. -Jack non ha mai avuto dei veri e propri amici. Darlene
è stata davvero dolce con lui e sono felice che abbia
trovato
qualcuno di cui fidarsi all'interno dell'arena. Dopo la sua dipartita,
ho continuato a seguire il programma tifando per Darlene e ringraziarla
di persona, ma dopo ieri le mie idee si sono infrante... vorrei darvi
anche le condoglianze per questo accaduto.- Spiega gentilmente la
bionda con un tono davvero formale e dolce, ho sbagliato, l'ho
giudicata un po' troppo presto...
-T-Ti porgo anche le mie più sentite condoglianze.- Ribatto
imbarazzata cercando di non guardare la mia interlocutrice nonostante
sia difficile. -Anche noi siamo grati a Jack per averla difesa. Sai,
è una ragazza come tante, se fosse rimasta da sola in arena
sicuramente non avremo avuto modo di perderla ieri, ma molto
più
tempo prima, per cui... grazie.- Questa volta riesco ad incrociare i
bei occhi della persona con cui sto parlando, la quale ha codesti che
sono illuminati dalle proprie lacrime che vorrebbero esprimere un
emozione positiva, quasi di gioia per essere riuscita a completare la
sua "missione".
-Sono sicura che si siano ritrovati e che Jack l'abbia accolta con un
grosso abbraccio.- A quel pensiero di Vera sento le mie lacrime
bagnarmi le guance senza che me ne possa accorgere, un posto dove
Darlene sarà felice...? Sarebbe la cosa più bella
che
potrei mai desiderare. Prima che Vera cerchi di venire in mio soccorso
mi asciugo velocemente le lacrime, riuscendo a farle scomparire quella
smorfia preoccupata.
-Tu come ti chiami, invece?- L'altra porta le mani dietro la propria
schiena, mentre io mi do da sola della stupida: che scostumata!
-Lillia Nealson.- Rispondo arrossita, facendo unire subito dopo le mani
della bionda.
-Lillia? E' un bel nome! Senti, Lillia, che ne dici di passare un po'
di tempo insieme? Vorrei tanto conoscere Darlene.- Mi propone
gentilmente la ragazza mentre un sorriso non previsto, quasi come le
lacrime di prima, mi spunta sul volto.
-Certo! Anche io vorrei fare la conoscenza di Jack.- Ribatto a
trentaduedenti, lasciando che Vera possa affiancarmi e cominciare a
parlarmi.
Mentre gli sguardi dei passanti sembrano indicare qualcos'altro e non
me, così come la voce di Vera riesce a calmare le mie
preoccupazioni, un profumo di lavanda invade l'aria circostante,
sentendomi calda fino all'altezza del cuore.
Sei viva dentro di me, Darlene.
Cedric Skylers, Tributo del
Distretto 7
Quanto
tempo è passato
dalla morte di Lydia? Due giorni? Sembrano essere durati
un'eternità, ma i miei occhi non mentono, per loro il tempo
non
è mai passato e la visione di quell'angelo imbrattato dal
sangue
demoniaco non smette di svanire dalla mia vista neanche per un secondo.
Aveva ragione Johanna, soltanto una persona sarebbe uscita viva e
vegeta da questo posto e uno tra me e Lydia doveva per forza lasciarci.
Ho cercato di coglierla sotto la mia ala protettiva soltanto
perché stavo cominciando subito ad affezionarmi a lei,
nonostante non potesse vedere, quell'unico deficent è
riuscito a
scatenare dentro di me un senso di ingiustizia nei confronti del mondo,
soprattutto quando l'ho vista letteralmente terrorizzata dopo i suoi
saluti, con la madre che urlava a squarciagola a causa dello sparo, non
dimenticherò mai quella pazza di Altaria, si
starà
facendo delle grosse risate a vedermi conciato in questo modo.
Tengo stretta a me il maledetto tubo di ferro che ha fatto fuori la mia
piccola compagna, ho sentito un paio di colpi provocati dal cannone ed
Eden, per non so quale miracolosa fortuna, è ancora vivo e
sicuramente starà lottando con i denti stretti. Anche il
tributo
pericoloso del Distretto 1 ci ha lasciati più in fretta di
quanto pensassi, pensavo, onestamente, che lui potesse essere uno dei
vincitori di quest'anno, invece qualcuno è riuscito a farlo
fuori prima che potesse coronare il suo sogno.
I favoriti del Distretto 4 sono ancora in giro, ma non so se sono
ancora alleati o meno, spesso si separano verso la fine dei giochi per
far vincere il migliore del gruppo, ma in questo caso non posso sapere
se l'avversario di Hubert fosse davvero uno dei due o, al massimo,
un'alleanza di copertura per uccidere il favorito d'eccellenza.
Eden è riuscito ad allenarsi in palestra e credo che con uno
scontro fisico riuscirà a cavarsela benissimo, forse
soltanto la
mancanza di cibo ed acqua porterebbe un ostacolo al mio compagno.
Vorrei ritrovarlo in fretta, sarebbe comunque un alleato in meno.
Oltre lui, sono rimasti entrambi i tributi del Distretto 10. Non so
letteralmente nulla di loro, non ho incrociato nessun tributo per tutta
l'edizione al di fuori del bagno di sangue, probabilmente potrebbero
essersi alleati per far fuori i due favoriti del Distretto 4, potrebbe
avere senso.
Devo soltanto sperare in un colpo di cannone e l'addio di qualche
avversario completamente a caso, sapete, tipo quegli addii
letteralmente dettati dalla malasorte, magari non di Eden,
possibilmente, spaccherei il mondo se perdessi un papabile aiutante. Ci
mancherebbe soltanto che il Distretto 4 e quello del 10 si alleassero
momentaneamente soltanto per far fuori sia me che lui. Non lo
accetterei e sarebbe anche da vigliacchi senza palle, dalla serie che
dovranno mettersi in quattro contro noi due.
Tra l'altro, io ed Eden gareggiamo per le nostre famiglie, per i nostri
cari, per Lydia, Killian e Sophie che ci hanno lasciati durante questo
percorso, loro ci staranno appoggiando dall'aldilà, ma
questa
volta non commetterò lo stesso errore due volte: se ne
varrà la pena, ucciderò Eden.
Un fruscio attira tutta la mia attenzione facendomi voltare velocemente
verso il rumore: in lontanaza riconosco benissimo la ragazza del
Distretto 10 correre via come un fulmine, istintivamente le mie gambe
si muovono in automatico e tento di raggiungerla, ma appena arrivo al
luogo del suo nascondiglio precedente, ovvero dietro due bei fiori
grandi quanto dei bambini di dieci anni, scorgo con sorpresa che le
è sfuggita una pagnotta di pane dall'aspetto caldo,
nonostante
esso sia già addentato.
Sospiro lievemente appena mi arrendo alla caccia alla "strega" dato che
ho già perso di vista la mia avversaria. Grande Cedric,
così si fa!
Un rumore ulteriore risuona nell'aria, mandandomi completamente in
allerta: alzo velocemente il mio tubo di ferro come se fosse una mazza
da baseball e cerco di prendere fiato, nonostante io non abbia la forze
fisica necessaria per affrontare un eventuale scontro, ho dato tutto il
cibo che avevo giorni fa a Lydia e adesso ne sto soffrendo un po' la
fame, andando avanti con stupidi frutti o bacche che, proprio ieri, mi
hanno portato ad un dolore allo stomaco che sarà durato
un'oretta o due.
-Cedric!- Una voce a me familiare, proprio da quell'angolo di terra
richiama la mia attenzione e da lì sbuca una persona che
riesce
a farmi spuntare un bel sorriso sul volto, ci voleva proprio!
La testa rossa di Eden compare da quell'angolo sospetto, per un attimo
ci guardiamo negli occhi, una singola frazione di secondo, ma subito
dopo ci riuniamo con una forte stretta di mano ed un sorriso sollevato
sul volto.
A vederlo sembra star bene, anzi, ha anche armeggiato un bell'arco e il
pugnale che Lydia gli aveva affidato è ancora tra le sue
tasche,
le quali, stranamente, sono vuote e non contengono le mani del mio
alleato. Spesso le riportava lì quasi sempre come se fosse
un
vizio che difficilmente sarebbe passato. Non so perché, ma
mi
ricorda un po' quando feci il mio primo pircing, ci giocavo alle prime
settimane, ma poi beccai un infezione ed imparai la lezione. Non voglio
ricordare le ramanzine di mia madre perché temesse che sarei
anche potuto morire... insomma, dopo aver affrontato un'arena adesso
posso anche scivolare il dito sulla lama di un coltello.
-Stai bene?- Premuroso come suo solito, Eden mi guarda dalla testa ai
piedi come se stesse cercando di intercettare un angolo del mio corpo
ferito, quanto vorrei dirgli che l'unica cosa che in questo momento che
è stata sgretolata sia proprio il mio animo...
-Certo. Piuttosto, ho visto la ragazza del 10 poco fa, ma credo ci sia
sfuggita.- Annuisco solenne indicando poi il punto in cui il tributo
moro era sparito, catturando l'attenzione di Eden, il quale ripone lo
sguardo su di me, interrogatorio.
-Non si è diretta al festino?- Eden si fa una domanda tra
sé e sé, prendendomi poi la mano e fissarmi
volenteroso.
-Dobbiamo andare, in fretta! Sicuramente ci sarà qualcosa
che ci
tornerà utile.- Consiglia poi con un certo tono il mio
compagno,
ma ci metto poco a scostare la mano e scuotere il capo con un'aria
stanca, piantando per bene la mia arma sul terreno.
-Non voglio fare il gioco di Capitol. Se vorranno uccidermi dovranno
prendermi.- Ribatto serio ricevendo un'occhiata di disappunto da parte
sua. So che forse è l'idea sbagliata e che raggiungere il
festino sia la scelta più giusta, ma sono sicuro che quello
sarà il piatto per i tributi più agguerriti e se
voglio
ritornare a casa devo agire con furbizia, proprio come l'avversaria che
ho incontrato poco fa, avrebbe il coraggio di rintanarsi nel buco
dell'arena e scolarsi come una scrofa tutto il suo ben di Dio, quel
pesante sembrava apparentemente pesante soltanto a guardarlo.
-Quindi mi aspetterai?- Mi domanda poi il mio compagno, mentre io non
so come rispondere alla sua domanda. Certo, potrei attenderlo, ma dove?
Non vorrei rimanere nel mirino di qualche tributo e la separazione
è stata la causa della morte di Lydia, non voglio ripetere
lo
stesso errore anche con Eden, anche se...
-Ti copro le spalle.- Questa replica riesce a far spuntare un sorriso
lieve, ma debole, nel volto di Eden. Era da tanto che non lo rivedevo,
quest'arena da telespettatore sembra davvero piccola, vivendola
è tutta un'altra questione...
Senza troppi giri di parole, entrambi cominciamo a recarci verso il
centro mentre l'area floreale ci accompagna come se fosse l'ultimo
ambiente che vedremo nella nostra vita, ogni volta che guardo Eden con
quell'aria attenta e coraggiosa mi fa pensare a quanto questi giorni in
solitudine nell'arena siano riusciti a cambiarlo in positivo, l'idea di
lasciarlo correre lì nel mezzo, da solo, mi fa sentire una
totale merda, ma sono ancora sicuro di essere pronto ad ucciderlo dopo
l'ultima perdita. Ci ho pensato e Johanna aveva soltanto la ragione
dalla sua parte, io, invece, una testa dura che vuole sempre
distinguersi dalla massa.
Cominciamo a piegarci appena vediamo le prime tracce d'erba quando i
fiori scompaiono, lasciando soltanto il profumo dei fiori alla brezza.
-Rimani qui, Cedric. Torno subito, ho comunque un arco con me!- Esclama
convinto, mostrando anche il manico del pugnale e nasconderlo ai suoi
fianchi: dopo quelle parole Eden comincia a correre come una scheggia,
nonostante non sia veloce quanto il ragazzo del Distretto 5 o Killian,
ricordo ancora quella corsa sfrenata per le armi.
In lontananza riesco a scorgere altri tributi nascosti che aspettano
solamente di acchiappare la preda, ma Eden è più
veloce e
riesce ad afferrare i tuoi sacchi, quelli dei nostri distretti. Torna
qui, adesso, ti prego!
Mi avvicino di più per afferrarlo appena sarà
arrivato
per salvarlo da qualche probabile pugnale volante od una freccia.
-Game over.- Senza che me ne rendessi conto, la lama di un pugnale mi
taglia letteralmente il collo e la mia espressione scioccata riesce
solamente ad inquadrare una singola persona, rimasta indifferente dal
suo gesto: Daisy.
Sheena Deitis, Tributo del
Distretto 4
Vorrei
dire che questo
risveglio possa ritenersi quasi normale, mancherebbe soltanto ad
affacciarmi ad una delle finestre che abbiamo tenuto oscurate dalle
tende e sperare che, negli altri edifici, possa esserci un cumulo di
peresone affacciate ai loro balconi, la gente che invade le strade e il
rumore delle auto accompagnato dai clackson impertinenti, dalle urla
sfuriate di lavoratori in ritardo e di persone che tentano di
pubblicizzare i propri negozi; l'atmosfera di semplicità e
il
profumo salato del mare che si fa spazio tra le mie narici, l'inizio di
un giorno che avrebbe ospitato il mio domani.
Tutto questo non è possibile qui dentro, siamo rinchiusi in
una
boccia di vetro, in un'illusione, la sfera verrà agitata in
malo
modo da un bambino capriccioso e tutti noi, ad ogni scuotere di essa,
cadremo uno ad uno come è sempre successo da un bel po' di
tempo.
Scuotiamolo una volta: fuori cinque.
Scuotiamolo due volte: fuori due
Scuotiamolo tre volte: fuori quattro.
Ancora, ancora e ancora, questa sfera continua a scuotersi e portar via
uno di noi dal proprio corpo, anche adesso ha appena terminato il suo
giro, oggi cadranno numerose persone e tra tante potrei essere io parte
di questo gruppo, non nego che la paura di incrociare la morte sia... spaventosa.
Non posso percepire la mia apparizione, non so chi io possa essere per
il pubblico e per i miei avversari, forse una guerriera uscita dalle
acque lucenti e limpide dell'oceano, forse una sirena dalla voce
melodiosa armeggiante l'arma di Poseidone, non mi sono mai preoccupata
dell'arma di cui vado tanto capace nell'utilizzo. Sarei cretina a
pensare che possa avere il potere di evocare qualche nuvola nera e,
chissà, con un bel temporale la barriera che ci circonda
possa
distruggersi grazie ai fulmini e i tuoni minacciosi che invaderanno
l'animo della tempesta.
Odio questi giochi, odio quest'esperimento che ti lega alle persone
nonostante in settantacinque anni, voci esterne, abbiano sempre
commesso il contrario. Cosa ne puoi sapere tu, seduto su quel divano,
caro telespettatore, che io abbia il sangue freddo di uccidere un mio
amico? Un compagno che, non so grazie a quali miracoli, sia riuscito a
raggiungere l'apice della vetta in mia compagnia. Ci colgono in
folgorante come se fossimo personaggi immaginari, dei giocattoli che,
se premuto un tasto specifico, possa ricevere il risultato sperato.
Privi di espressioni e di carattere, di animo, banali. Quante avventure
dovrò affrontare nel corso della mia vita? Sì,
proprio la
mia, è uno scherzo? Snow ha sempre cercato di ricoprire il
ruolo
di fabbricatore, un po' come la bugia di Babbo Natale, un fabbricatore
di giocattoli che spacciando il buon animo e la gentilezza inesistente,
proclama come suo lavoro tutti i giochi costruiti dagli elfi
lavoratori, loro, troppo sottomessi, agiscono in silenzio con il
lontano pensiero di non dover ribattere contro un loro superiore. E'
così frustrante! Forse avrei dovuto agire da sola fin
dall'inizio di questa gara, magari sarei diventata proprio come uno di
quegli elfi, dalle movenze meccaniche che obbediscono agli ordini del
proprio padrone, ma invece ho intrapreso la strada che più
attirava le mie vere esigenze, il mio vero io.
Oggi, al sesto giorno dell'arena, si terrà il festino tanto
atteso e devo subito escogitare un piano, vorrei andarci da sola, ma
non posso separarmi da Gerald, è una scelta pessima. Sta
bene,
ma sono sicura che sono rimasti ancora dei residui di febbre in lui,
sforzarsi il giorno dopo potrebbe portare ad una ricaduta quasi
assicurata e lasciarlo nel momento del bisogno non sarebbe affatto
carino, però...
-Quindi, andiamo?- Proprio costui riesce a scostarmi dai miei pensieri,
l'unica cosa che posso fare e mettere lo zaino in spalla ed annuire
senza protestare: come ci prepariamo ci ritroviamo a varcare la porta
ed uscire da quel condominio che ci ha salvato per una giornata intera,
mi chiedo come mai i tributi non si siano radunati in questo posto
tranquillo e dall'alta sicurezza, che avessero pensato che potesse
essere abitato? Bhe, non tolgo il dubbio che questo lo pensai anche io,
agli inizi, ma ritorvandoci in sei con un alleato sono stata piuttosto
tranquilla all'idea di riposare lì. Ho avuto un giorno di
relax
nonosotante abbia dovuto badare a Gerald..
-Stiamo attenti, potrebbero sbucare da un momento all'altro.- Ricordo
al mio alleato appena ci immergiamo nella radura selvaggia, il mio
tridente è pronto per la lotta e non ho nessun timore di
macchiarlo del sangue di qualche nuova vittima. Non prendetemi per
malvagia, ma arrivati a questo punto voglio solamente sopravvivere.
-E non toccherò nulla. Lo giuro.- Aggiunge sia serio che
divertito il mio compagno, forse riguardo ai funghi che sono riusciti a
provocargli un bel malanno, qualcosa da tenere seriamente in conto alla
questione. Ma almeno non avrà neanche la scusa di dover
mangiare
qualcosa per riempire il suo stomaco, ieri abbiamo mangiato un bel po'
delle nostre provviste e, stranamente, acqua e gas funzionavano
benissimo, eravamo delle prede perfette e se non ci hanno attaccato
significa che gli altri tributi si ritrovano in un punto fisso tutti
insieme.
-Lo spero, altrimenti ti lascio qui.- Replico severa, non è
assolutamente il luogo adatto per dire qualcosa del genere,
né
il tempo. Spero riesca a capire la gravità della situazione,
stiamo andando contro un destino ancora più feroce di quello
che
abbiamo vissuto.
Gerald non ribatte, ma riesco a scorgere nei suoi occhi la
serietà che lo contrastingueva all'inizio dei giochi, ai
tempi
del treno e ancora prima dell'intervista, dove ho dovuto innescare una
scenata per avere degli sponsor che, ahimé, oltre all'aiuto
per
la mia caviglia sono serviti ben poco, ma Capitol ha accettato la
nostra sincerità dopo i numerosi doni. La pagnotta della mia
amata nonna... vorrei tanto abbracciarti. Soltanto uno di essi mi
darebbe tutta la forza necessaria per vincere la competizione.
Uno schianto dietro di me attira la mia attenzione e per terra ritrovo
un coniglio nero morente, la lancia di Gerald che gli ha trafitto la
testa, il sangue sta schizzando via come se ci fosse una rottura tra i
tubi d'acqua, l'idea mi fa salire solamente il vomito.
-Era necessario?- Replico un po' stizzita, insomma, non perdiamoci in
queste sciocchezze!
Lui annuisce serio riportando a sé la propria arma fedele
con un gesto secco, oh, quanta spavalderia.
-Quelle fauci non erano normali per un coniglietto che stava andando a
caccia. Forse... stanno cercando di dimezzarci ancora di più
con
ibridi e trappole, quindi guardati tu
alle spalle.- E detto ciò Gerald mi supera ancor prima che
potessi valutare il suo tono di voce, se detto a fin di bene o male.
Forse è solo l'ansia del momento o la mia pazienza che sta
andando a quel paese poco a poco, oppure perché siamo ancora
più vicini verso casa nostra, ma non mi è
sembrato
carino, dopo tutto quello che ho fatto per lui ieri. A volte non riesco
a capirlo e i momenti in cui mi elogia non so se siano stati dettati da
una mossa strategica o da qualche vera sincerità. In
Accademia
si complimentavano spesso con la mia bravura, ma lui è
così... diverso.
-Comunque... ci andiamo insieme, va bene? Ci proteggeremo le spalle a
vicenda.- A questa mia proposta Gerald non ha nulla da ridire, il
problema è che qualcuno potrebbe avere un arco o qualche
arma a
distanza, Hubert è andato via, ma sicuramente, in qualche
modo,
qualcuno per forza è riuscito a rubare la sua scorta, no? Il
suo
arco deve essere qui da qualche parte in quest'arena! A pensare sia a
lui che al coniglio di poco fa, mi viene improvvisamente alla mente la
faccia di Caitlin. Sento di essere una vera incapace alle volte, che
devo rimediare ai miei errori.
Sia io che Gerald riusciamo ad arrivare ai confini della cornucopia,
proprio in questo momento un paio di sacchetti provenienti dai
distretti ancora in gara colgono l'attenzione lì in mezzo,
in
bella vista da parte nostra.
Prima che riusciamo a muoverci di qualche centimetro, il tributo del
Distretto 6 fa la sua comparsa ed accorre verso l'obbiettivo, ha con
sè un arco, forse è meglio andarci quando
volterà
le spalle così che non possa attaccarci.
-Al mio via...- Gerald comincia a parlare e ad organizzare idee senza
parlarmene, infatti, per un momento, scuoto una mano così
come
il capo.
-Non è il momento.- Replico osservando la situazione, ma
quando
il suo, di via, scatta seriamente, Gerald sbuca fuori dal nostro
nascondiglio e corre veloce come un cavallo contro il nostro bottino;
l'unica cosa che riesco a fare è seguirlo e cercare di stare
al
suo passo.
Svolgo lo sguardo alla mia sinistra e riesco ad accorgermi che il
ragazzo non ci ha notati minimamente, più concentrato a
ritornare ai ripari.
-Tu! Si può sapere cosa ti prende oggi!?- Appena arriviamo
alla
cornucopia afferro il mio bottino, ma il colpo di un cannone seguito da
alcune urla strazianti maschili attira la nostra attenzione, quell'urlo
umano così angosciante ci distrae letteralmente per un paio
di
secondi, è qualcos'altro, però, a riportarmi alla
cruda
realtà dei fatti.
Istintivamente la mano cede e lascio cadere il sacco mandatomi da
Capitol, o dalla mia famiglia, per terra e rimango letteralmente
immobile quando un sussulto di Gerald non invade l'aria: Il ragazzo del
Distretto 10 era sbucato dal nulla dietro alla cornucopia, forse
nascosto lì per tutto questo tempo e con dei guantoni da box
affilati da grossi pungiglioni tira un potente pugno allo stomaco del
mio alleato. Gerald si china a causa del dolore ed è un
pugno
finale in direzione della sua testa che fa scatenare il secondo colpo
di cannone della giornata.
Le grida che susseguono quello del ragazzo del 6, invece, sono proprio
le mie.
Angolo Autore
Rieccomi qui dopo nonsoquantotempo. Scusatemi tantissimo per l'ennesimo
ritardo, ma la voglia di fare tutto mi è calata
improvvisamente
ed anche questa storia ne era stata colpita, ma ultimamente mi sto
riprendendo e... eccoci al penultimo capitolo! Già, il
prossimo
sarà l'ultimo!
Questo capitolo per me è... strano. Forse perché
le morti
sono letteralmente dettate all'ultima frase, come da me programmato, ma
non so, forse è perché siamo arrivati alla fine
ed ho
dovuto dire addio e Cedric e Gerald, due personaggi davvero fantastici
T-T.
Ho già il vincitore di questi giochi e il prossimo capitolo
credo conterrà due POV. Non so, devo pensarci: Il POV di
Lillia
l'ho scritto soltanto perché Darlene è
letteralmente
morta senza dire nulla e mi dispiaceva non "ricordarla" in qualche
modo, visto che anche la ragazza del 5 mi piaceva particolarmente nella
sua semplicità.
E nulla, complimenti ad Anonimo,
Eyes, Cody e Pale! I vostri bambini hanno raggiunto la Top
4 ed uno di loro sarà il vincitore? Siete in ansia? Bhe,
anche io.
Spero di pubblicare presto il capitolo finale, non ci credo ancora di
aver portato a termine, finalmente, una storia. Ah, ovviamente i guanti
da box di Nylan sono stati ovviamente sponsorizzati, solo che aveva
appena avuto il POV quindi li ha ricevuti off-screen. Al prossimo
capitolo aspettatevi una grandissima battaglia.
Ci sentiamo all'ultimo capitolo!
Sasi02
(Edit: sto avendo problemi con il wifi, quindi non so quando
potrà uscire questo capitolo. Chiedo perdono per il disagio
e vi
ringrazio per la pazienza...)
Classifica:
24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.
23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.
22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.
21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2
POV).
20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.
19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3
POV).
18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.
17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una
trappola dell'arena (3 POV).
16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3
POV).
15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla
ibrido (4 POV).
14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una
trappola dell'arena (4 POV).
13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4
POV).
12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4
POV).
11°Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8, ucciso da Nylan (4
POV).
10°Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7, uccisa da Cedric (4
POV).
9°Odette Walker, Tributo del Distretto 3, suicidio (5 POV).
8°Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5, uccisa da Nylan (4
POV).
7°Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1, ucciso da una
trappola dei favoriti (5 POV).
6°Cedric Skylers, Tributo del Distretto 7, ucciso da Daisy (5
POV).
5°Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4, ucciso da Nylan (5
POV).
MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Nylan: 3 uccisioni.
Gerald: 2 uccisioni.
Sheena: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.
Cedric: 1 uccisione.
Daisy: 1 uccisione.
Tributi in vita: Sheena (Distretto 4), Eden
(Distretto 6), Nylan, Daisy (Distretto 10)
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