Maternità/Paternità
Autore: ellephedre
Disclaimer: i personaggi di Sailor Moon
non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di
Naoko Takeuchi e della Toei Animation.
22
- Halloween (Adam, 1 mese - Rei incinta di otto mesi)
Un anno fa, ad Halloween, Rei indossava un costume da
diavolessa rosso fuoco e aderente, con stivali al ginocchio e una
gonnellina corta vaporosa. Nello scegliere il costume per il party con
le sue amiche aveva potuto scatenarsi con la fantasia - qualunque
modello le era calzato alla perfezione.
Passati dodici mesi, stava valutando se buttarsi addosso un
lenzuolo e fare il fantasma, come Ami l'anno prima. Non le entrava
più niente e dubitava di poter trasformare un abito premaman
in un costume di Halloween credibile. Ne aveva parlato ad Ami, che
ormai le chiedeva di rivolgersi a lei se aveva qualche problema.
Perciò ora era a casa sua, a guardarla mentre vestita il suo
bambino di un mese per uscire a fare compere insieme.
Da esserino informe quale era stato alla nascita, il piccolo
Adam Foster si stava trasformando piano piano in un pupazzino
straordinario, con radi capelli azzurri e grandi occhi blu. Ami gli
stava infilando una tutina, muovendo con molta attenzione le sue
piccole membra dentro l'indumento.
«Oh, non ti ho fatto vedere il costume che ho fatto
per lui!» Ami lasciò il bambino sul letto e si
diresse all'armadio.
Per un istante Rei rimase sola col piccolo, sfiorandogli la
manina con le nocche mentre lo vedeva agitarsi senza scopo - un
bambolotto col meccanismo inceppato che non sapeva da che parte
guardare.
«Eccolo!» Ami tornò da loro con
un lenzuolino candido che non sembrava affatto un costume. Era solo
della stoffa di pizzo con un disco mancante sulla cima, per infilare la
testa. Rei cercò di astenersi dal dire che le
sembrava piuttosto misero come travestimento - non che un bambino di un
mese ne avesse già bisogno - poi notò che Ami
aveva recuperato anche un cerchietto in fil di ferro, ai cui lati erano
stati applicati i disegni di due ondine verticali.
Rei si addolcì. «Ma è il tuo
costume dell'anno scorso.»
«Adattato alla sua taglia.» Ami lo fece
indossare a suo figlio, che non poté far altro che subire
inerme il trattamento.
A vestizione terminata, il piccolo Adam arricciò le
labbra e aggrottò la fronte minuscola, come se non potesse
sopportare di apparire tanto tenero.
Purtroppo per lui, lo era proprio.
«Anche se è scocciato, ti somiglia tanto,
Ami. Solo che tu mentre indossavi questo costume eri una specie di
vedova inconsolabile.»
«Be', pensavo che avrei avuto la conferma di aver
perso Alex. Quante cose sono cambiate nell'ultimo anno, hm?»
Si chinò a sfiorare con un bacio la fronte del suo bambino.
Massaggiandosi il pancione di otto mesi che le imponeva di
sedere reclinata all'indietro, Rei non poté che concordare.
Il citofono dell'appartamento suonò. Visto che
sapeva chi era, Rei sarebbe anche andata ad aprire
personalmente - per non disturbare la padrona di casa - ma si muoveva
con la velocità e la grazia di un elefante. Le era
già capitato di far cadere a terra suppellettili nel suo
cammino.
Si preparò mentalmente all'uragano che stava per
affrontare.
Usagi non la deluse e apparve dentro casa nel giro di mezzo
minuto. «REII!!» Le fu addosso, abbracciandola e
tempestandola di bacetti sul viso. Più o meno da due mesi
Rei aveva smesso di tentare scrollarsela di dosso, tanto non serviva a
nulla.
«Anche oggi sei profumata e bellissima, Rei-chan!
Come questo cosino qui!»
La voce di Usagi crebbe di un'ottava nell'inquadrare il neonato che si
dimenava sul letto. «Ohh, che cosa ha addosso questo
piccolino?! È un fantasmino? È tenerissimo, lo
amo, voglio che mi infesti la casa!»
Ami ridacchiava mentre le raggiungeva. Era ancora lievemente
rotonda dopo la gravidanza. Aveva conservato circa cinque chili di peso
in più, distribuiti su tutto il corpo - in particolare sul
seno gonfio. Stava benissimo e anche se per ora Rei non era ingrassata
come lei nell'ultimo trimestre, sperava di avere la sua stessa fortuna
a parto archiviato.
Usagi stava stringendo al petto il piccolo Foster.
«Riesci a crederci, Rei? Tra un mesetto avremo un'altra
bambolotta come lui!»
«La fai facile tu. Fai la zia, te li godi quando
è il momento di giocarci. È Ami a svegliarsi nel
cuore della notte per sfamarlo, è lei che cambia i
pannolini, è il suo seno ad essere diventato una latteria
vivente aperta ventiquattrore su ventiquattro....» Smise di
parlare quando vide come la stavano guardando le sue amiche.
Usagi passò il bambino ad Ami e si sedette al suo
fianco, di nuovo appoggiando la bocca sulla sua guancia.
Rei non finse più che non le piacessero quelle
smancerie. La faceva sentire bene il contatto, l'affetto. Ne sentiva un
tremendo bisogno in quel periodo.
Usagi le massaggiava una spalla. «Prometto che,
se servirà, verrò a dormire a casa tua e
mi occuperò io della bambina quando sarai stanca. Non
è una promessa a vuoto: se starai per impazzire e Yuichiro
non ti darà tutto l'aiuto che ti serve, potrai contare su di
me.»
«La solita esagerata.»
«Non sto mentendo. Oggi sei di cattivo umore
perché la pancia continua a crescere, vero?»
«Già. E perché non
c'è un maledetto costume di Halloween che riesca a infilare
oltre l'ombelico! Possibile che nessuno pensi che a una madre incinta
non servono solo colori pastello e vestiti larghi?»
«Perché non lo hai detto subito? Ci penso
io!»
Rei stava per chiedergli da quando era diventata sarta, poi la
vide infilare la mano nella borsa, tirandone fuori una penna spessa e
rosa.
La penna lunare! Che stupida, se n'era dimenticata.
Usagi la sbandierava in aria. «Potremo inventarci il
tuo costume già ora, ma perché non
usciamo comunque? Andiamo per negozi, magari ne vediamo uno bello da
modificare. Così Ami esce e fa fare una passeggiata al
piccolo.»
Concordando, Rei chiese una mano per riuscire a tornare in
piedi.
Usagi la tirò a sé tenendola per le
braccia.
«Farà bene anche a te, così ti
mantieni in forma. Una forma non troppo rotonda - hihihi!»
Voleva morire? «Non lo dimenticherò
quando sarà il tuo turno. Visto quanto mangi diventerai una
balena al nono mese. Anzi, una mongolfiera. No, un
trasatlantico.»
«Uhh, che suscettibile!»
«Già ti vedo a piangere ogni cinque
secondi per lo sconforto...»
«Per la felicità, vorrai dire. Chibiusa
sarà un maialino rosa adorabile!»
Per il paragone che le era uscito, scoppiarono a ridere in tre.
Usagi volteggiò nella stanza, suscitando altra
invida in Rei.
«Ti troverò un costume meraviglioso,
Rei-chan! Sarà persino sexy, come piace a te.»
«Voglio anche delle scarpe.»
«Ma certo.»
«Col tacco alto, non mi frega se le
toglierò dopo cinque minuti. Anche solo per mezza serata
vorrei sentirmi un pochino come.... come ero prima.»
Colse lo sguardo impietosito e comprensivo di Ami.
«Finirà tra poche settimane. Dopo non
sarà tutto come prima, ma riavrai il tuo corpo. E lo
sentirai di nuovo tuo, vedrai.»
C'era solo da sperarlo.
Usagi era un concentrato di energia. «Sarai una
Sailor mamma, Rei. E conquisterai il mondo!»
Rei fu scossa da un brivido. «Sailor mamma, mai!
Sailor Mars!»
«Sailor mamma!»
«Sailor Mars!»
Ami sussurrò al suo bambino mentre lo spogliava del
costumino di Halloween. «Non cambiano mai.»
22 -
Halloween (Adam, 1
mese - Rei incinta di otto mesi) - FINE
NdA: Le storielle di questa raccolta spuntano sempre
così nella mia testa, dal nulla. L'ispirazione in questo
caso è venuta dopo che ho letto la scenetta di Halloween
contenuta nella raccolta dedicata ad Ami e Alexander 'Per istinto e
pensiero' (qui il capitolo).
Mi è saltato in mente il contrasto tra la
situazione di Ami e Rei in quel periodo e poi un anno dopo. Per Rei,
quando lo ha ricordato, il confronto è stato devastante,
povera. Posso dirvi che un anno dopo ancora, quando Iria
sarà ormai sfornata, tornerà a poter indossare i
costumini aderenti da diavolessa - con sua gran felicità :)
Parlando d'altro, cosa sto elaborando in questo periodo?
Preparatevi al capitolo 4 completo di 'Secondo intermezzo' - finalmente
risolverò il dissidio tra Gen e Alexander!
Elle
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