Ogni
mattina, la sveglia di Kidou Yuuto suona alle sei e quarantacinque
esatte.
Il
ragazzo si alza e, mentre ha ancora lo spazzolino con il dentifricio
tra i denti, mette la caffettiera a scaldare sul fuoco.
Quella
giornata sembra prospettarsi particolarmente grigia. La tv è
accesa, e le previsioni meteo riecheggiano nel piccolo appartamento.
Nonostante
tutto, però, Yuuto non riesce a sentirsi scoraggiato.
Sa
già che quella che lo attende sarà una grande
giornata.
Il
quartier generale della CCG sembra essere particolarmente in fermento,
quel giorno.
Per
la verità, Yuuto non ne è affatto sorpreso.
Attraversa
l’ingresso in perfetto orario, l’impermeabile
grigio ben stretto al corpo mentre il colletto di una camicia azzurrina
fa appena capolino sotto di esso. Tiene le braccia distese lungo i
fianchi, mentre la mano destra è ben serrata attorno al
manico della sua valigia.
Poco
dopo aver mosso i primi passi all’interno della hall, Yuuto
sente una voce – che riconosce fin troppo bene –
chiamarlo.
«Ma
chi l’avrebbe detto che avrei trovato il grande Kidou Yuuto
da queste parti», esclama infatti qualcuno alle sue spalle.
Yuuto
solleva gli occhi al cielo, mentre un sorriso beffardo gli compare sul
volto.
«Fudou»,
replica, poco dopo. «Credevo che fossi a far danni nella
circoscrizione sei.»
«Corretto.»
Fudou si passa una mano tra i capelli bruni. «Peccato che
abbiano richiamato anche me.»
Kidou
inclina un poco la testa di lato. «Beh, allora cerca di non
far morire il tuo nuovo partner nel giro di una settimana»,
commenta, in tono di scherno.
Già,
i partner. Se è qui, oggi, è perché
stanno per affidargliene uno anche a lui.
Yuuto
non ama particolarmente lavorare in coppia. Se la cava bene da solo, e
teme che un compagno finirebbe per rendergli il lavoro più
complicato. Per di più, per quanto ormai sia un
investigatore di prima classe, non riesce a fare a meno di chiedersi se
sia in grado di insegnare qualcosa ad un’altra eventuale
persona.
Fortunatamente
è fin troppo orgoglioso per ammettere a se stesso
l’ultima parte.
La
sala cerimonie della CCG è stata addobbata di tutto punto
per l’assegnazione dei nuovi ispettori di secondo grado.
Kidou e Fudou si siedono in platea, e per un momento Yuuto non riesce a
non domandarsi come saranno queste nuove reclute. Se lo ricorda ancora,
il giorno della sua prima assegnazione, tutto tremolante su quel palco,
e sinceramente non biasima affatto i giovani che oggi si troveranno
lì.
Tra
la folla, Kidou riconosce Kudou Michiya, uno degli ispettori di classe
speciale con cui ha avuto più modo di collaborare di recente.
«Speriamo
almeno che mi affidino una ragazza carina», sbuffa Akio.
«Fudou!»,
lo riprende Yuuto, al suo fianco, calciando piano la moquette al suolo.
Fudou
gli rivolge uno sguardo simpatetico, quasi come se si aspetti di essere
compatito. Prima che possa aggiungere qualsiasi altra cosa, tuttavia,
giunge finalmente sul palco il presidente della CCG, e subito tutti gli
tributano scrosci di applausi.
Il
presidente placa la situazione con lievi cenni della mano e, non appena
la sala è tornata a piombare nel silenzio generale, comincia
il suo discorso.
Yuuto
ne segue il filo principale, incentrato sull’importanza di
un’associazione come la loro, volta a mantenere
l’ordine cittadino. Di tanto in tanto la sua mente
s’allontana, vaga attraverso la stanza e in luoghi
sconosciuti. Sono così tante le cose di cui riesce a tenere
conto, senza però estraniarsi mai del tutto dal contesto in
cui si trova.
Quando
il presidente termina il suo discorso, invita i neoispettori a
raggiungerlo sul palco, e subito una fila ordinata di giovani ragazzi e
ragazze si allinea alle sue spalle. Yuuto non riesce a non trovare un
qualcosa di macabro in tutta quella scena: entro l’anno
successivo ciascuno di quei ragazzi potrebbe essere morto.
Certo,
è il loro lavoro. Sono stati loro a decidere di
intraprendere questa carriera, per le più disparate
motivazioni. Eppure, quanti anni avranno? Quindici, sedici? A volte la
percezione è quella che la CCG cresca soldati da mandare al
macello. Senza la giusta preparazione – fisica e mentale
–, senza una guida abile che li educhi nel loro percorso non
sono altro che ragazzi disarmati in prima linea, praticamente
condannati a morire. Fare da partner a uno di loro è una
responsabilità immane, e Yuuto non può che
rendersene conto sempre di più, ogni minuto che passa.
A
Fudou viene assegnato un ragazzo, Matatagi Hayato, e Yuuto nota non
senza divertimento il commento di stizza che Akio si lascia sfuggire in
un mormorio, al suo fianco.
Quando
è il turno di Yuuto, invece, il presidente annuncia che
sarà affiancato da una certa Nozaki Sakura.
Yuuto
la individua subito. Una ragazza dall’apparenza elegante, i
capelli rosa acconciati in un’intricata pettinatura, che
sobbalza non appena sente pronunciare il proprio nome. Poco dopo, i
suoi occhi azzurri si perdono attraverso la platea, e nel momento in
cui sembrano essere caduti in quelli rossi come il sangue di Yuuto la
ragazza pare irrigidirsi ancor di più.
Non
sa perché, ma Yuuto ha come l’impressione che
quell’incarico sarà più difficile del
previsto.
Una
volta finita la cerimonia, Hayato e Sakura raggiungono quelli che
d’ora in avanti saranno i loro partner, non senza un certo
disagio – almeno nella ragazza, nota Yuuto.
Sakura,
infatti, è tutta stretta in un tailleur piuttosto elegante,
camicetta bianca, gonna nera, calze e scarpe scure. Tiene lo sguardo
basso, sulla valigetta della sua quinque, di cui stringe il manico con
entrambe le mani.
«Sono
felice di conoscervi», s’introduce Yuuto,
stringendo le mani di entrambi i ragazzi.
«Oh,
noi lo siamo», replica Hayato, occhi grandi come tazze da
tè che in questo momento sono attraversati da scintille di
gioia pura. «All’accademia ci hanno parlato
così tante volte di lei… un ispettore che
così giovane ha già raggiunto il primo grado,
fronteggiando con destrezza ghoul di forza
inaudita…»
«Ti
prego, dammi del tu», lo interrompe Yuuto, cordialmente.
«Abbiamo a malapena quattro anni di differenza, mi sento
vecchio altrimenti.»
«Giusto,
scusami», concede Hayato, mordendosi la lingua mentre chiude
gli occhi e con una mano si gratta la base della nuca, quasi divertito.
«Ho
letto sui vostri profili che vi siete classificati rispettivamente ai
primi due posti della graduatoria in accademia», riprende
Yuuto. In effetti, tra le mani stringe ancora i fogli che gli sono
stati consegnati subito dopo la cerimonia. «Sarà
un piacere lavorare con voi.»
«G–grazie»,
sussurra Sakura, piena di riconoscenza, e Yuuto la apprezza per questo.
L’istante
successivo, tuttavia, Kidou sente di colpo la sensazione di
tranquillità d’animo svanire, sostituita da un
malcelato fastidio, nel momento in cui Fudou gli circonda le spalle con
un braccio.
«Noi
lavoriamo spesso insieme», spiega Fudou, «per cui
sarà facile trovarci fianco a fianco.»
Yuuto
è piuttosto certo che Fudou ammicchi in direzione di Sakura,
e che le guance della ragazza si tingano di rosso per
l’imbarazzo.
«In
realtà preferisco lavorare da solo», mormora
Yuuto, mentre si libera del braccio di Fudou. Probabilmente Akio
l’ha sentito, ma ha volontariamente deciso di ignorarlo.
«Venite,
vi mostriamo il nostro ufficio», taglia corto infatti poco
dopo.
Mentre
sono in un ascensore trasparente che li sta portando al loro piano,
Yuuto nota ancor di più che sembra esserci del disagio tra
Hayato e Sakura. I due non si guardano mai negli occhi, e i loro corpi
sembrano essere intercorsi dalla tensione.
Ci
mancava solo questo, pensa tra sé Yuuto.
L’ascensore
si apre, e lungo i corridoi apparentemente infiniti della CCG
l’unico rumore che si rincorre è quello dei tacchi
delle decolté di Sakura.
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notes
yep, I'm
back. pensavate di esservi liberati di me?
e invece no, ahahah. o meglio, in realtà questa storia non
era
nei miei piani, ma come Heart of the Ocean ha deciso di prender vita da
sola, nel giro di poco più di una settimana. e, come tutte
le
mie long, la amo, con lo stesso sentimento intenso che si riserva a un
figlio.
ah, tokyo ghoul, quello splendido manga l'anime non esiste shh
che mi ha aperto la strada verso il mondo gore e splatter. che
bei
ricordi ♥ dopotutto stiamo parlando di ormai cinque anni fa,
ossia il periodo in cui ho iniziato a frequentare efp ah, è
passato così tanto tempo, mi sento vecchia
e così ecco che ritroviamo i nostri amati
personaggi
anche in questo universo. probabilmente molti di voi saranno sorpresi
di vedere Yuuto come ispettore della CCG potrà sembrare
strano,
dopotutto con gli occhi rossi che si ritrova sarebbe perfetto come
ghoul. però ho pensato che, per l'impostazione caratteriale
del
personaggio, il ruolo dell'ispettore si addicesse meglio.
il prologo non è molto lungo e ha solo una funzione
introduttiva, me ne rendo conto. in compenso, però, hanno
fatto
la loro comparsa già diversi personaggi importanti, che
ritroveremo nel corso della long, tra cui, Fudou, Hayato, Sakura
e –
sebbene sia solo menzionato –
Kudou. tra l'altro mi rendo conto che questa è la prima
volta
che manovro dei personaggi del galaxy, perciò spero di non
combinare troppi danni.
per ora non ho molto altro da aggiungere. spero che il prologo vi abbia
incuriositi e che questo vi spinga a continuare la lettura della
storia. dal prossimo capitolo le cose cominceranno ad essere
più
movimentate, vedrete.
bene, per oggi è tutto. ci vediamo la prossima settimana
aria
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