Capitolo
2
Il mio motto era
sempre stato “ Tutto deve essere perfetto “ e questo non solo per quanto riguarda il mio aspetto ma
anche quello che mi circonda; ora guardando la mia stanza questo ideale era andato
letteralmente a quel paese.
I vestiti erano
sparsi sul pavimento i mobili fracassati, gli specchi rotti e intorno a me si
vedevano solo le piume dei cuscini volare.
Con il respiro
affannato guardai il macello che avevo combinato. Mai mi ero lasciato
trasportare dalle emozioni come oggi.
Blaise mi
osservava da un angolo della stanza in attesa che riprendessi il controllo.
Silenzioso e attento a non entrare nella traiettoria dei miei incantesimi.
Solo dopo aver
distrutto ogni singolo oggetto, che aveva avuto la sfortuna di entrare nel mio
campo visivo, mi calmai. Alla furia ceca si sostituì il dolore.
“ Quello scambio
di sguardi. Tra tutti quelli che poteva avere perché proprio lui.”
Mi accasciai a
terra e calde lacrime iniziano a scendere dai miei occhi.
Blaise mi
raggiunse – Stai piangendo. – bisbiglia sorpreso.
Stizzito mi
asciugo le lacrime con una manica – No non sto piangendo. Mi è entrata della
polvere nell’occhio. –
- Si, come no. E
io ci credo. – ripose – È per caso per la storia di Pansy – chiese.
Tutto
l’autocontrollo che ero riuscito a ricostruire crollò come un castello di carta
– SI ! COME HA POTUTO FARMI QUESTO!!! TRA TUTTI LUI!!!!!!!! –
Blaise cercò di
calmarmi – Ma non sai neanche chi è …. –
Infuriato lo
interrompo – Ma non l’ hai ancora capito?! Non hai visto come lo guardava
quando ha detto che era di Grifondoro?! Lei si sta per sposare con Potter! –
- E allora? -
Quella domanda
mi lascia senza parole ma solo per un attimo, subito mi riprendo – Come “ e
allora “ lui è Potter il nostro nemico giurato! – “insensibile al dolore altrui” pensai.
- No ti sbagli.
– afferma risoluto Blaise – Ora non posso stare più in silenzio. Per una volta
siediti ascolta senza fare orecchie da mercante. – disse spingendomi sul letto
- Potter è diventato tuo nemico da quando ha rifiutato la tua amicizia, da
allora tu l’ hai sempre tormentato, hai ricercato la sua attenzione in tutti i
modi possibili è diventata la tua ossessione. E non dire di no perché ce ne hai
parlato allo sfinimento. – aggiunse prevenendo ogni mia obbiezione – Ti sei
innamorato. Sono sicuro che te ne sei accorto, ma non lo hai voluto ammettere
di fronte agli altri a causa del tuo stramaledetto orgoglio. In tutti questi anni non hai fatto altro che inimicartelo.
Sono state milioni le volte in cui avresti potuto accantonare la tua maschera e
instaurare un rapporto civile con lui ma hai deciso di non farlo. Ora Pansy
sembra serena, ha trovato qualcuno che le vuole bene e che la rende felice per
ciò non le rovineremo tutto perché tu
finalmente ti sei svegliato e hai capito cosa vuoi. Se ha scelto di diventare
la futura signora Potter lo diventerà e noi l’aiuteremo. E questo comprende il
fatto di accompagnarla all’altare e essere suoi testimoni, come le abbiamo
promesso. E con questo il discorso è chiuso. – detto questo lasciò la stanza
infuriato lasciando un biondino allibito e con molte cose a cui pensare.
***
Erano passati
due giorni nei quali avevo evitato i miei due amici con scuse poco plausibili.
Dovevo
riflettere.
Non era
semplice. Da un lato c’era Pansy, la sua migliora amica che dall’infanzia
sopportava le sue manie e le sue lamentele, dall’altro l’amore della sua vita
che stava per sposare la suddetta migliore amica alla quale aveva promesso di
essere suo testimone.
Cosa fare?
Tentare fermare
il matrimonio distruggendo la felicità di Pansy o per una volta nella vita
sacrificarsi e pensare alla felicità altrui?
Erano giorni che
si poneva quelle domande e finalmente aveva trovato una risposta.
Non voleva
essere odiato, voleva solo la felicità di Harry e Pansy , e se per questo
dovevano stare assieme allora non avrebbe interferito anche se ciò l’avrebbe
distrutto.
Presa questa
decisione uscì dalla sua stanza per raggiungere i suoi compagni e aiutarli
negli ultimi preparativi per il matrimonio. Infondo era un giorno speciale e
tutto doveva essere perfetto.
***
Era arrivato il
momento tanto atteso.
Dopo mesi di
preparativi, tenuti segreti alla maggior parte di Hogwarts, finalmente Pansy si
stava per sposare.
Il matrimonio
sarebbe stato celebrato in una radura della foresta proibita situata accanto ad
un laghetto con una cascata. Ad officiare la cerimonia sarebbe stato Cassandro
uno dei centauri che, nonostante la sua antipatia nei confronti degli umani, si
era offerto volontario come ringraziamento ad Harry per aver sconfitto
voi–sapete–chi.
Pansy era seduta
davanti ad uno specchio nella stanza delle necessità. Dopo una lunga giornata
di lezioni, che l’avevano distratta, era arrivato il grande momento. Draco la
guardava mentre finiva di prepararsi aiutata dalla Grenger e dalla Weasley
femmina. Indossava un vestito panna formato da un bustino in pizzo e una gonna
di seta che le arrivava fino ai piedi coprendole le scarpette. Al collo un
semplice nastro bianco con attaccato un cammeo raffigurante un cigno, mentre i
capelli erano raccolti morbidamente in uno chignon e fermati da mollette
decorate con perle che contrastavano con il nero lucente della sua chioma.
Nonostante il
nervosismo era raggiante, umore decisamente contrastante con il mio.
In quel giorno
lei avrebbe realizzato il suo sogno mentre io lo avrei perduto.
L’entrata di
Blaise nella stanza segnò la fine delle mie riflessioni e il segnale per dare
il via alla cerimonia.
- Siete pronti?
– domandò.
Fu la Grenger a
rispondere precedendo una fin troppo nervosa sposa – Certamente è tutto pronto
vestito, trucco e capelli. Perfino l’agitazione è non manca all’appello. –
disse ironicamente lanciando un occhiata a Pansy che si riscosse – Vorrei
vedere te il giorno delle tue nozze! – sbuffò fingendo disappunto.
Vedendo la sua
faccia scoppiammo tutti in una risata liberatoria che allentò la tensione e
provocò ancora più indignazione nella sposa – Scusa Pansy – disse fra le risate
la Weasley – Ma avevi un espressione troppo buffa. –
Il leggero
cipiglio svanì sostituito da un sorriso – Va bene, va bene siete perdonati per
questa volta ma ora andiamo io mi devo sposare ! – esclamo mettendo tutti in
riga.
Il mio sorriso
svanì al ricordo dell’evento ma ormai era quasi fatta, dovevo solo continuare a
indossare la mia maschera e nessuno si sarebbe accorto di niente.
Rispondendo ai
nostri bisogni la stanza fece apparire un passaggio sicuro che ci avrebbe
condotti alla radura senza essere scoperti.
Preceduti dalle
due Grifoncine nonché damigelle della sposa mi incamminai nel corridoio appena
apparso seguito da Pansy e Blaise.
In pochi minuti
arrivai ad una porta che prontamente si aprì per lasciarsi passare.
- Oh Merlino,
sorreggetemi. – mormorò Pansy. Io e Blaise la prendemmo ognuno per un braccio e
aiutandola ad andare avanti.
Terminato il
passaggio ci trovammo nella radura.
Devo ammettere
che anche senza il mio aiuto avevano fatto un ottimo lavoro.
Davanti ai miei
occhi si presentava uno spazio ampio e erboso, gli alberi erano decorati
elegantemente da nastri oro e argento.
“Per non fare
distinzioni tra case” pensai.
Deliziose fatine
svolazzavano nell’aria aiutando, con la loro luce, la luna a rischiarare la
notte. Al centro della radura si innalzava, in armonia con la foresta, un arco
di rose bianche sotto il quale si trovava Cassandro che, a quanto vedeva, si era pettinato la criniera
per l’occasione.
In pochi secondi
tutti questi particolari mi saltarono all’occhio ma la mia attenzione venne
immediatamente catturata da Harry.
“È stupendo”
pensai sospirando.
Indossava un
semplice completo nero con una camicia bianca ricamata lasciata aperta sul
davanti. I suoi capelli erano un po’ meno incasinati del solito segno che aveva
tentato di domarli e i suoi occhi …. oh Merlino! Dove erano finiti gli
occhiali? Libri da quell’orribile montatura sembravano brillare di luce
propria. Pieni di un’allegria e una felicità assoluta.
Lo vedevo
sorridere raggiante mentre ci guardava sopraggiungere, era talmente felice che
sorrisi anch’io di rimando.
-
Oh Salazar! – bisbigliò Pansy sottovoce – È bellissimo. -
Non potevo
essere più d’accordo. Continuai il breve percorso che avrebbe condotto la mia
amica all’altare sempre guardandolo fisso negli occhi, non volevo distogliere
lo sguardo neanche per un secondo.
Arrivati ai
piedi dell’altare Pansy lasciò il mio baraccio e prese le mani del suo sposo ….
lo stupore fu immediato, le mani che
s’intrecciarono a quelle di Pansy non
erano di Harry. Non potevo sbagliarmi! Conoscevo ogni più piccolo particolare
del corpo di Harry… bèh ogni
particolare non coperto dai vestiti…. Comunque quelle non erano le sue mani!
Velocemente il
mio sguardo continuò il suo percorso passando dalla mano al braccio, dal braccio
alla spalla, dalla spalla al volto ….. il suo volto, non era il suo volto!
Davanti a me
mani nelle mani di Pansy stava Seamus Finnigan. Attonito rimasi fermo a
fissarlo fino a quando Blaise capendo il
mio stato d’animo non mi condusse alle spalle della sposa pronti per
dare il via alla cerimonia.
Non seguì per
niente lo svolgersi dello sposalizio, i miei occhi continuavano a passare da
Finnigan a Harry tentando ancora di capirci qualcosa. L’unica conclusione a cui
giunsi era che avevo una seconda possibilità e non l’avrei sprecata.
Ormai la
cerimonia era terminata, i pochi presenti si stavano congratulando con i
novelli sposi mentre io stavo in disparte. Ad un tratto Blaise mi si affiancò e
a bassavoce mi disse – Piaciuta la sorpresa? –
Dopo un attimo
di smarrimento capì - Tu! – sibilai furente – Serpe che non sei altro! Lo
sapevi. Sapevi che non era Harry a sposarsi e non me l’ hai detto! –
- Logico che non
te l’ ho detto. Sei saltato subito alle conclusioni senza lasciare spiegare
nessuno. - disse prima di continuare -
Appena finito di parlare con te, dopo la rivelazione del matrimonio, sono
tornato da Pansy e le ho fatto terminare il racconto ed è saltato fuori che lei
amava Finnigan e non Potter come tu erroneamente pensavi. Non sai le risate che
mi sono fatto per quella tua scenata di gelosia ingiustificata, non ti avevo
mai visto perdere il controllo in quel modo. Subito Pansy ha voluto sapere il
motivo della mia ilarità e si è infuriata non poco per la tua mancanza di
fiducia nei suoi confronti ordinandomi di non chiarire il malinteso pena la sua
furia perenne. Poi, però, ha visto che nonostante il fraintendimento tu non la
ostacolavi allora si è addolcita ma ha voluto comunque punirti e lasciarti alla
sorpresa finale oggi. “Per vedere la sua faccia” ha detto. – terminò
sogghignando.
Basito dalle
trame ordite alle mie spalle decisi di non dar retta all’istinto che a gran
voce mi ordinava di fare una scenata (Sono un Malfoy prima di tutto! n.d.D.).
Sospirai sconsolato – Siete proprio due serpi. –
***
La festa
continuò nell’allegria generale, tra abbuffate e balli la notte trascorreva
veloce. Stanco mi sedetti su una delle panchine trasfigurate per l’occasione.
Poco dopo qualcun altro si accomodò imparte a me disturbandomi in quell’oasi di
tranquillità. Feci per voltarmi a dirgliene quattro quando mi accorsi che era
Harry. Boccheggiai senza che mi uscissero parole.
Una risatina mi
riscosse.
- Malfoy da
quand’è che sei così buffo? – mi chiese Harry.
- Hey! – sbottai
indignato – I Malfoy non sono buffi. Mi avevi solo colto di sorpresa!- dissi,
per poi aggiungere – E anche quando si sorprendono i Malfoy lo fanno con
classe. -
Un'altra risata
un po’ più forte lo colse tanto che ci vollero parecchi minuti prima che
riuscisse a riprendersi. Intanto io con la mia più efficace espressione di
sdegno lo ammiravo ridere.
Una volta
calmatosi mi rispose – Classe o no prima stavi boccheggiando. Sai sembravi
quasi un pesce. –
Lo guardai trovo
per qualche istante ma rinunciai a replicare. Per la prima volta riuscivo a
parlare con lui senza litigare e non mi andava di rovinare questo momento.
- Scherzi a
parte- disse – come mai ti sei rintanato in qui tutto solo?- chiese il moro.
Sorpreso dall’interessamento esitai
un attimo a
rispondere – Avevo voglia di
stare da solo. – dissi alla fine – Voi Grifondoro quando festeggiate tendete ad
essere troppo esuberanti, mi avete fatto venire il mal di testa. –
Una risatina
allegra sgorgò dalle sue labbra – Hai ragione. Quando incominciamo siamo
decisamente esuberanti. Ma che ci possiamo fare è nel nostro carattere. Mentre
voi … - continuò soprapensiero – … voi
Serpeverde siete sempre così chiusi. Sembra quasi che niente vi
interessi al di fuori di voi stessi. –
- Ma non è vero
!- esclamai alzandomi.
Con una mano mi fece
cenno di tornare a sedere – Non agitarti.
Io non ho detto che non vi interessa nulla ho detto sembra. Me ne sono
accorto in questi ultimi mesi. Aiutando ad organizzare il matrimonio ho avuto
modo di conoscere maglio Pansy e devo dire che se all’esterno si mostra fredda
e insensibile in realtà l’ ho trovate una ragazza veramente dolce. Astuta, con
la lingua tagliente si ma anche dolce e soprattutto sensibile. –
Ascoltai attento
il discorso che stava intavolando sicuro che volesse dirmi qualcosa di particolare
e stesse girando attorno al punto.
- Ora quando
anche gli altri scopriranno cosa è successo ci saranno molte voci e sicuramente
i genitori di Pansy non reagiranno bene alla notizia. Soprattutto quando
sapranno che si è sposata con Seamus. -
-Cosa vuoi
dire?. – chiesi avvicinandomi a lui.
Arrossendo
rispose – In questi ultimi anni noi non abbiamo avuto buoni rapporti. – disse
strisciando la punta delle scarpe – Però Pansy e Seamus sono nostri amici … -
storsi il naso quando mi definì amico di Finnigan - … perciò stavo pensando di
seppellire l’ascia di guerra così da poterli aiutare quando ne avranno bisogno.
– disse .
Capii dove
voleva arrivare ma vederlo così imbarazzato mi piaceva, così chiesi – Arriva al
punto? –
-Insomma. –
sbuffò spazientito – Vuoi diventare mio amico?- disse e attingendo a tutto il
coraggio grifondoro che aveva allungo la mano.
Malfoy guardò
quella mano che anni prima lo aveva rifiutato tesa verso di lui e sorridendo
appena la strinse. Vide il sollievo nello sguardo del moro e trascinando il suo
corpo vicino al suo gli bisbigliò all’orecchio – Certo che voglio essere tuo
amico – disse con voce suadente – Sono anni che lo voglio. – mormorò piano. Poi
cogliendolo di sorpresa il gli diede un candido bacio sulle labbra. Prima che
potesse reagire si allontanò in direzione dei festeggiamenti. Voltandosi vide
poi Harry ancora impalato fermo a fissarlo stupito e meravigliato con le guance
arrossate. “Adorabile” pensò mentre sul viso gli nasceva un dolce sorriso.
- Non vieni
Harry. – gli urlò svegliandolo dalla trance, lui scosse la testa e mi raggiunse
affiancandomi. Cominciai a chiacchierare osservato dai compagni che ci
guardavano stupiti della nostra complicità.
Felice li
ignoravo godendomi a pieno la compagnia di Harry. Poi, se tutto fosse andato
secondo i miei piani, presto non saremmo stati più amici, ma qualcosa di più. “
E pensare che stavo per rinunciare a lui! È proprio vero che non bisogna mai
saltare subito alle conclusioni.”
FINE
?
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Nota autore:
Salve a tutti!
Ad alcuni di voi
questo racconto suonerà familiare. Hanno ragione. La prima volta che ho
pubblicato mi hanno fatto notare che avevo fatto alcun errori di grammatica. Mi
voglio scusare per questo ma la felicità di aver scritto qualcosa era tale che
non ho controllato troppo accuratamente il testo. Ora ho riletto il tutto,
spero di aver bandito qualsiasi errore grammaticale. Se me ne è scappato ancora
qualcuno chiedo umilmente perdono.
Volevo approfittarne
per ringraziare chi ha commentato questa storia nel bene o nel male, fa sempre
piacere ricevere dei pareri ancor più se sono costruttivi. Mille grazie anche a
chi ha solo letto senza lasciare alcun commento, spero che vi sia piaciuta la
storia.
Grazie ancora a
tutti e (se ci sarà) alla prossima.