Luce

di Menade Danzante
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luce

Luce





Crowley ride quando, con un bzzz d'avvertimento, la strada piomba nell'oscurità più totale. «Blackout a Natale! L'avresti mai detto, angelo?»
Ma Aziraphale tace: Crowley ne indovina il sorriso, il naso all'insù e un dito puntato al cielo.
Il demone guarda in alto e ammutolisce.
Nel buio opprimente riscopre le stelle: vecchie conoscenze, opere antiche di un artigiano Caduto - opere sue.
Sono tanto lontane, ma Crowley giurerebbe di sentirle bruciare.
«Da quanti anni non le vedevo... così?» esala.
«Quasi duecento, temo, mio caro»
Si scambiano uno sguardo nostalgico, poi tornano a fissare il cielo.

Londra è più illuminata che mai.





Parole: 100 (fa fede il conta-parole di OpenOffice)




Angolino di Menade Danzante:
Questa drabble partecipa alla sfida di scrittura ispirata al gioco di società Taboo del gruppo “Caffè e calderotti”. Avevo l'obbligo di scrivere 100 parole esatte e il divieto di usare le seguenti parole-tabù: amare – sempre – bacio – tempo – occhi – anima – lacrime – forse – ricordo – mare – cuore.
Ringrazio Rosmary per l'opportunità e ringrazio di cuore chiunque abbia letto questa storiellina.
Un abbraccio,
Menade Danzante





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