Silent story

di Cyrluke
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Silent story

Mi ritrovo nel cuore della notte con i gomiti appoggiati sulle gambe seduto sul mio divano e la schiena dolorante per la posizione. Osservo il pavimento sperando che prenda forma, che diventi qualcosa, non lo so nemmeno io. I miei occhi, abituati al buio, osservano la stanza senza luce creando una colorazione bianca e nera.
Prendo una sigaretta e l'accendo sperando che i pensieri casuali nella testa smettano di rumoreggiare. Non riesco ad afferarli, non riesco a capire cosa dicono, non riesco a comprendere. Cosa voglio davvero? Le persone intorno a me mi dicono tante cose, chi segue la ragione, chi segue i sentimenti. Perché non esiste una guida alla vita? 
Il fumo nella stanza vortica intorno a me. Quante ne ho fumate? Guardo il bicchiere con l'acqua usato come posacenere e questa è la quarta. 
Dovrei davvero smettere di fumare. Lo voglio davvero? O voglio solamente intossicarmi e lasciare che una malattia mi porti via? 
Spengo la mia sesta sigaretta e rimango a fissare il vuoto come se lui fosse la soluzione a tutti i miei problemi. Le lacrime scivolano sul mio volto bagnando la frangetta. Perché sto piangendo? Cos'è che mi fa così male da dover buttare queste lacrime? Ho una sensazione di vuoto interiore che provo a colmarla con l'ennesima sigaretta che accendo. 
Ho sempre pensato di essere indipendente, di riuscire a fare le cose da solo e se non lo fossi? 
Il fumo nella stanza inizia a modellarsi, si crea un tornado davanti a me per poi rivelare una testa, capelli lunghi, due ali bianche e un vestito lungo completamente bianco. Non ho paura, solo molta curiosità.
"Non hai nessuna risposta, come sempre. Sei sempre quel bambino impaurito che ha bisogno di essere accudito."
Quelle parole, quella provocazione mi entra nella testa facendomi male. Parole pungenti trafiggono la mia anima. Del sangue cola dalla mia bocca colorando il pavimento di rosso. La guardo con odio, con disprezzo, cerco di affermare che posso farcela, ma le uniche cose che escono dalla mia bocca è fumo e sangue.
"Sei debole. Sei inutile. Sei patetico." 
Porto la sigaretta accesa in bocca e faccio un tiro, sporcando il filtro di rosso. La gola inizia a bruciare e tossisco affinché mi senta meglio. 
"Sei debole. Dimostrami il contrario o soccombi mentre ci provi."
La guardo confusissimo provando a fare numerose domande, ma le corde vocali bruciano e non mi permettono di produrre alcun suono.
Un segno di disappunto con la testa mi lascia capire che è delusa. 
"Patetico." Con un gesto si innalza in volo e si disperde tornando ad essere fumo. Faccio un tiro di sigaretta e butto il mozzicone osservando il filtro diventato nero per il catrame che galleggia nel bicchiere. Con il calzino pulisco le lacrime a terra mentre pigramente mi dirigo verso la camera.




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