Stigma di guerra

di Monkey D Anjelika
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Rabbia e tristezza albergano nel tuo cuore.
Emozioni troppo forti che ti stringono il cuore, infiammano il petto, annebbiano la vista.
Sei sempre stata una persona razionale.
Con i sentimenti non sei mai stata molto brava.
Forse perché nessuno ti ha mai insegnato e amato.
O, perlomeno, non ti è stato dimostrato.
Sei cresciuta  sola in un orfanotrofio.
Sei stata madre e padre di te stessa.
Le suore ti hanno trattata bene, ma eravate in troppi per ricevere amore e attenzioni costanti.
Non hai ricevuto il giusto affetto.
Nessuno ti ha insegnato a gestire le emozioni.
Così hai preferito nasconderle e fidarti solo della razionalità.
Ma la ragione, ora, non ti può aiutare.
Serve l'amore per perdonare tuo padre ed evitare di diventare come lui.
Ma non ci riesci.
Vorresti solo fargli del male, restituirgli quello che lui ha fatto agli altri.
Vuoi urlargli tutto il tuo odio.
Vorresti fargli provare il tuo dolore causato da un'infanzia senza genitori, un'infanzia passata a pagare per le sue colpe.
Ma non ne sei capace.
Tu non sei mai stata come lui, non lo sei e mai lo sarai.
Il tuo carattere freddo e distaccato è solo un'armatura che ti protegge dalla paura.
Paura di mostrare amore.
Hai paura di amare nel modo sbagliato perché non sai dare ciò che non hai mai ricevuto.
Tremi.
Le lacrime rigano il tuo viso.
Tua madre è davanti a te.
Ti tiene le mani.
Lei è lì e ti sostiene.
Vi siete ritrovate da poco più di cinque anni e avete imparato a conoscervi e rispettarvi.
Insieme avete affrontato la stigma della guerra e avete superato quel dolore che vi divideva. 
Ora vuoi fare lo stesso con tuo padre.
Hai chiesto di conoscerlo e lui ha accettato.
Ti aspetta insieme a tutte le domande che vuoi fargli.
Ma hai paura di non farcela, di non essere pronta a perdonarlo.
"Io non ci riesco" confessi a tua madre.
Lei ti sorride.
"Ormai è fatta. Tra poche ore vi incontrerete e non puoi mancare. Non si tratta di rispettare un'orario, ma si tratta di rispettare te stessa. Devi mostrargli che tu esisti e che non può più rovinarti la vita. Lo stai facendo per te, non per lui."
Accenni un sorriso.
Quelle parole ti hanno convinta.
Devi chiudere con il passato, è ora di iniziare una vita, quella vita che ti è stata negata per vent'anni.
Puoi farcela Aurora.
Ora non sei più sola.
Hai tua madre, tuo marito e quella creaturina che si sta formando del tuo ventre.
Non sei sola, non lo sei stata mai ed ora lo sai.




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