Poesie di un'astronauta.

di raven rachel roth
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Amore e morte – Poesie di un’Astronauta.

I

TU CHIAMI
Tu chiami
Egocentrismo
Il mio dare al mondo opinioni
Basandomi su mie esperienze.
 
Tu chiami
Narcisismo
Il mio parlare di me
Fuori di me
Dell’odio che provo
verso di me.
 
Tu chiami
Estroversione
Il mio non arrossire al futuro prossimo
La mia non paura dell’ignoto
 
Tu chiami
E definisci
Ciò che di infinito c’è nella mia testa
Come se potessi spiegare l’uragano
Usando una piuma
E il sole
Usando un fiammifero
 
Perché mi dai un’etichetta?
Perché riduci il mio infinito essere
Ad un passato remoto,
Come se io smettessi di pensare
Oltre il confine della tua definizione
Come se smettessi di parlare
Oltre la forbice che usi per zittirmi
Come se smettessi di manifestare
Tutto ciò che vorrei fosse impresso nella storia
Solo perché pensi “X” di me.
 
Ho così tanta voglia di parlare al cielo,
Della mia persona,
Che spero
Che un soffio di vento mi accarezzi
Sussurrando
“Tu sei importante”.
 
Non perché io mi creda qualcosa
E neanche perché traggo energie dal resto
Ma perché questo universo sappia
Che tutto il caos
È confluito fino ad arrivare a me
Che sono grata di esserci
E aspetto che mi risponda
Che anch’egli è grato
Di avermi creata.
 
Tu mi dici
Con scherno
“Hai sempre bisogno di brillare
Io ti rispondo
“Se l’universo mi ha creata
È legittimo che io brilli.”




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