Chi sono, detective?

di Mari Lace
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La recita dell’assassina

 

Assassina: un termine tristemente perfetto per descriverla.

Nelle sue vene scorre sangue nero e freddo, irredimibile. Non sa nemmeno di quante persone ha causato la morte.

Non voleva – non è una scusa.

I sorrisi innocenti di chi la circonda sono belli da vedere, ma ammantati di malinconia ai suoi occhi: non rivolti a lei, ma alle sue bugie. Ne racconta di continuo, una dopo l’altra, con naturalezza – che brava attrice.

Solo lui potrebbe mettere fine a quella vita piena di segreti e colpe, ferendo a morte il nero che tanto a lungo l’ha avvolta. Ma, dopo, cosa le resterà?

Niente.





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