Rifts Chronicles: Arthur's Journey

di fenris
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                                              Sei anni dopo l'apertura dei Rifts

“ Ross, lo vedi?”, domandò Arthur alla compagna, sdraiato sopra una roccia in cerca del suo obbiettivo nell'aria di un piccolo canyon illuminato dal sole rovente. Due pesanti occhiali da pilota con vari tipi di visione incorporata ornava il suo viso, mentre teneva una corazza Mega- danno sotto l'abito da Tecnomago.

“ Avverto potenti energie magiche e vedo qualcosa muoversi tra le roccie, ma potrebbe essere qualsiasi cosa.”, rispose la donna cactus, nascosta dalla parte opposta. Come il compagno, indossava una leggera protezione Mega- danno sotto il vestito di cowboy e teneva occhiali simili sugli occhi vegetali, seppure meno ingombranti. Sul polso un meccanismo audio usato per tradurre meglio i propri pensieri e ricevere le risposte anche in una distanza più ampia, con tanto di bussola e orologio incorporati.

Gli ultimi anni avevano indurito entrambi, in particolare Arthur. L'uomo aveva dovuto migliorare in fretta la propria mira e le abilità da combattente, ma soprattutto la sua conoscenza della tecnologia. Dai semplici congegni con cui aveva iniziato durante gli studi, ora aveva preso a realizzare macchinari e armi ben più complessi e resistenti, incluso il dispositivo da polso indossato da Ross.

Anche il loro lavoro di squadra era migliorato. Dopo mesi di lotta già riuscivano a coordinarsi in missione con una certa efficacia e gli strumenti di comunicazione avevano ulteriormente raffinato la cosa. Ormai molti erano i debiti che avevano l'uno nei confronti dell'altro.

Avevano deciso di tornare indietro sui propri passi quando lui si erano avvicinati molto al confine col sud America. Sebbene fossero diventati entrambi più forti e affiatati, dovettero concordare che non erano ancora pronti per sopravvivere nel costante conflitto di poteri che era l'altra metà del continente americano: tra vampiri, semidei e ogni genere di mutanti in costante guerra tra loro, la Coalizione sembrava quasi la migliore alternativa. Almeno erano solo soldati razzisti con qualche mecha e psionico.

Dunque si diressero nel West: Ross per rivedere un po' i suoi luoghi d'origine,  mentre Arthur era speranzoso che Molly e i ragazzi avessero trovato rifugio in qualche cittadina o in un villaggio di indiani. Non erano il posto più sicuro del mondo, ma erano abbastanza isolati e deboli( almeno all'apparenza, non sarebbe mai andato a dire a un Guerriero totemico che considerava il loro villaggio debole) da non attirare l'attenzione di poteri più forti come la Coalizione o le fazioni più estremiste della Federazione.

Durante il tragitto si erano però trovati a mancanza di pezzi di ricambio e munizioni per le loro armi, ma non avevano abbastanza crediti per comprarne di nuove senza rinunciare ad altri materiali essenziali. Fortunatamente incapparono in un villaggio che era sotto attacco da una creatura di cui la normale milizia non poteva occuparsi. I due viaggiatori si proposero di risolvere il problema in cambio di un piccolo compenso, vitto e alloggio.

La creatura in questione era un  Grande serpente del sogno. Un serpente a sonagli di grandi dimensioni e dotato di alcuni incantesimi offensivi che non aveva esitato a usare per depredare il villaggio del bestiame. Molti uomini erano stati feriti nel tentativo di difendersi.

Ross aveva sentito parlare di quelle creature durante dai propri simili e da altri avventurieri che le avevano affrontate. Alcuni erano animali intelligenti e benevoli, ma i più sceglievano di utilizzare la propria astuzia e la magia per fare quello che volevano. Se volevano uscirne vivi o almeno senza dover cercare rimpiazzi bionici per gli arti persi, avrebbero dovuto agire con astuzia e accortezza.

Finalmente la creatura alzò la testa dalla sua tana confermando i sensi soprannaturali di Ross. Era ancora più grosso di quanto si aspettassero, le squame nere e dorate che scintillavano sotto il sole cocente mentre gli occhi a fessura mostravano un istinto predatorio con pochi pari.

 La Pistolera psionica si mosse dal proprio nascondiglio cercando una posizione migliore da cui sparare e dirigere l'obbiettivo nel punto in cui Arthur aveva messo le mine. La donna cactus, messasi dietro alcune rocce caricò quindi un fiotto di energia nella pistola mirando alle rocce sopra la creatura, causando un'esplosione che le fece cadere.

Questi non ci mise molto a liberarsi, alzando nuovamente la testa con un enorme sibilo. Un nuovo colpo da Ross sull'occhio sinistro bastò ad attirarne l'attenzione e fu con autentica rabbia che si girò verso di lei. Un altro laser ben piazzato su muso lo inferocì ulteriormente e Ross cominciò a correre tra le rocce e la sabbia, approfittando delle sue abilità extrasensoriali per schivare i colpi, mentre Arthur prendeva alcuni telecomandi.

Mentre il loro nemico continuava a strisciare una scatola sistemata in precedenza su un'altura si aprì, lasciando uscire una miriade di razzi che si abbatterono sulla testa del serpente in una potente esplosione multicolore. 

Come purtroppo Arthur si aspettava, il suo primo trucco non era stato abbastanza. Il rettile spuntò dal fumo creatosi con alcune ferite alle scaglie e sputò un fulmine contro Ross, che poté solo far assorbire il colpo dalla sua armatura Mega- danno fece il resto, uscendone salva sebbene un po' intontita.

La prossima cosa che vide furono le fauci del serpente che si avvicinavano sempre di più. Caricando nuovamente energia psionica nelle proprie pistole quindi creò un largo fiotto di energia che ebbe come risposta una potente palla di fuoco.

In quel momento il suo compagno Tecnomago attivò il secondo telecomando e per la seconda volta la loro preda si trovò avvolta da una potente esplosione che avrebbe dovuta tranciarla in due, stavolta causata da una potente mina sistemata in precedenza.

“ Ah, beccati questo, biscia troppo cresciuta.”, rise la donna cactus attraverso il suo impianto audio vedendo il serpente venire scaraventato in aria per poi accasciarsi apparentemente morto. Si avvicinò con l'intento di dargli il colpo di grazia mentre anche il compagno di viaggio veniva loro incontro.

Puntò la sua arma da fuoco sull'occhio rimasto della cratura, le energie psioniche già in viaggio attraverso il suo braccio fino alla canna della pistola, quando le palpebre dell'apparente cadavere si riaprirono mostrandogli un'inquietante pupilla stretta.

Ross non ebbe neanche tempo di muoversi, la coda del serpente la fece cadere e in una frazione di secondo il resto del suo corpo fu di nuovo in aria pronto a ingoiarlo.

“ ROSS!”, gridò Arthur vedendo le fauci della bestia pronte a chiudersi intorno alla sua prima vera amica in quel mondo da incubo. Alzò l'elettrobacchetta sperando di fermarla, ma sapeva che non avrebbe potuto fare in tempo.

La stessa donna cactus, incapace di muoversi o contrattaccare, pensò che fosse finalmente arrivata la propria ora e dalle protuberanze sul suo volto caddero delle lacrime mentre osservava le fauci del cobra piegarsi su di lei praticamente al rallentatore. Ma l'unica cosa che finì nella gola della creatura furono frammenti di terra e roccia.

“ S- sono viva?”, domandò la Pistolera psionica  quando ebbe il coraggio di riaprire gli occhi dopo diversi secondi, notando di essere tenuta da qualcosa. Alzando lo sguardo, vide che il suo misterioso salvatore era una possente figura vestita con una  armatura da samurai color acciaio dotata di pesanti spallacci e varie protezioni su braccia e gambe con alcune pitture blu e una maschera da oni a coprirgli il volto assieme all'elmo, sulle spalle un mitragliatore e ai fianchi due lunghe katane. La forza che sentiva nelle braccia gli fece capire che non era del tutto organico.

“ Resta qui. Concluderò io il vostro lavoro.”, disse con una voce femminile e vagamente elettronica il nuovo arrivato. Posò a terra Ross e saltando con un'agilità che confermò la sua natura meccanica. Atterrando senza problemi sulla testa del serpente, sfoderà una delle sue spade e la piantò  nella testa del mostro come fosse di burro.

L'obbettivo del colpo cominciò a divincolarsi muovendo testa e coda in ogni direzione finchè il samurai non dovette saltare via, drizzando però il braccio per spedirgli da uno scomparto nel suddetto, un piccolo missile che riuscì a staccargli la zanna. Sibilando inferocito, il serpente formò quindi un'altra palla di fuoco tra le fauci per incenerirlo all'atterraggio, ma lo spadaccino fu più rapido e schivò abilmente il colpo prima di correre a tutta velocità verso di lui  sferrando l'ultima serie di fendenti.

Arthur e Ross rimasero incantati dalla danza delle sue spade, brillanti di rosso sotto la luce solare mentre finalmente la testa del cobra volava via dal suo corpo assieme a una pioggia di organi.

“ Ma cos'è succ... chi è quella donna?”, domandò una stupita Ross nel vedere quell'immagine quasi mistica. Arthur, che stringeva un braccio attorno alla compagna,  guardò la loro soccorritrice scendere dal dorso della preda appena uccisa con estrema grazia mentre rinfoderava le spade.

“ Ne avevo sentito parlare. Vengono dal Giappone. Mescolano le antiche filosofie con la nuova tecnologia. Più rapidi di un Glitter Boy e in certi casi quasi altrettanto forti... un Cyber samurai.”, disse  mentre ammirava  quell'elegante figura che mescolava carne e metallo avvicinarsi a loro.

“ Il mio nome è Koromi Masa, spero che stiate bene. Siete stati molto coraggiosi.”, disse la cyborg con un piccolo inchino.

“ Grazie di tutto. Come possiamo ripagarti?  Al villaggio vicino ci hanno offerto una ricompensa per uccidere quella creatura. Non è molto, ma una parte di essa è il minimo che ti aspetta.”, affermò lieta Ross mettendosi una mano sul fianco. Prima di rispondere Koromi si tolse la maschera.

Aveva un viso dai lineamenti asiatici, visibilmente toccato da intemperie e battaglie. Il naso doveva essere stato rotto da un pugno, mentre alcune linee digitali nei suoi occhi fecero intuire ad Arthur che anch'essi erano dovevano essere stati sostituiti in passato. Con un po' più cura al suo viso e meno ferite sarebbe stata una bella donna.

“ Ripagarmi? Per saldare il vostro debito l'unica cosa che gradirei sono la vostra compagnia nel mio viaggio. Vi ho visto combattere con grande valore.”, affermò però la cyborg con sorriso facendo un inchino a entrambe le sue nuove conoscenze.

“ Sarà un piacere averti al nostro fianco allora, Koromi. Però... che ci fai qui in America? Per quanto ne so voi giapponesi siete rimasti quasi esclusi dal resto del mondo. Senza offesa ovviamente.”, chiarì Arthur nel vedere l'espressione della guerriera.

“ Nessuna offesa, è la seccante verità e speravo in parte di fare da esempio venendo qui. Durante una missione in Giappone ho incontrato un avversario molto ostico. Mi ha sconfitto e mi ha detto di cercarla qui in America. Era una non morta... molto potente.”, disse lei ricordando l'incontro nella sua terra natia. Non era neanche una cyborg all'epoca. Solo uno dei tanti soldati della Repubblica del Giappone in cerca di una promozione e che trovò più di quanto fosse capace di gestire.

Lei fu l'unica sopravvissuta del suo plotone, si salvò solo perchè all'ultimo momento riuscì ad afferrare una vibrolama per menare qualche colpo maldestro. Intrigata dal suo valore la donna, che disse di chiamarsi Vrena, la lasciò vivere con la promessa di reincontrarsi in futuro sarebbe diventata più forte.

Una promessa che aveva preso estremamente sul serio, al punto da rinunciare alla sua umanità. Ma queste sono storie per altri tempi.

Ciò che conta è che quella sera il villaggio salvato dalla razzia del Grande serpente festeggiò come non capitava da tempo e i suoi tre salvatori furono ospiti d'onore. Arhur e Ross si presero una meritata pausa e il mattino successivo ripartirono assieme alla loro nuova compagna  in cerca della famiglia del mago, della tanto cercata nemica di Korkmi e del semplice brivido dell'avventura per Ross.

                                                           *****
Tutti i maghi inglesi sopravvissuti al cataclisma portavano i segni della loro permanenza nella Terra dei Rift, e Amelia Bones non era eccezione. Il viso su cui i boccoli bianchi ricadevano portava più cicatrici di quasi ogni altro, mentre una mano organica stringeva dita di metallo. Il prezzo simbolico che aveva pagato affinchè la sua gente accettasse l'uso della tecnologia, necessaria per sopravvivere  in quelle lande tanto pericolose.

“ Dunque, l'impero dei Gargoyle pianifica davvero un attacco?Qui, in questo cittadina?”, chiese infine a Kingley, sedutole accanto. I due, assieme a Minerva e molti altri degli abitanti della città si erano radunati nella piazza davanti all'Albero millenario, unendo vari tavoli al cui centro si trovava un enorme fuoco.

Diversi occhi, tra umani e D-Bee, guardavano preoccupati il sindaco e l'Auror, spaventati dalla risposta che questi avrebbe potuto dare. La fine della fragile pace che si erano creati con tanta fatica. 

“ Sì, e non sono soli. Ho visto demoni maggiori, draghi, e mercenari di ogni tipo. Stavano facendo delle trattative, ma non abbiamo sentito tutti i dettagli a quel riguardo.”, ripetè forse per l'ennesima volta, descrivendo nuovamente le varie creature che aveva visto alla riunione del Lord Gargoyle rintracciato da lui e Vitious. I vari abitanti di New Hogsmeade presenti, umani o D-Bee che fossero, emisero non pochi gemiti di sospiro e paura. Solo Alastor Moody e Minerva restarono in silenzio, ma nessuno poteva negare che fossero spaventati quanto e più degli altri.

Nonostante la forza che avevano costruito negli ultimi anni e la protezione di Nuova camelot( cui avevano donato quasi qualsiasi conoscenza magica potessero), avrebbero potuto resistere a un attacco così massiccio da parte delle creature che avevano dato battaglia alla più potente nazione europea per anni?

“ E' possibile... che fosse solo l'inizio di alcune trattative. Non è detto che quelle creature accettino e vengano qui a combattere.”, propose Ludo Bagman, ex giocatore di Quidditch. Come altri dei presenti era un sopravvissuto alla guerra contro Voldemort, a seguito della quale era stato addirittura processato per aver passato involontariamente informazioni alla parte sbagliata. Gli anni passati nella Terra dei Rifts l'avevano reso più cauto e gli avevano permesso di mantenere quasi intatto il proprio fisico, ma non osava credere a notizie così gravi.

“ Mi piacerebbe darti ragione, Bagman, ma io stesso ho sentito una data. Ci assaliranno tra ventitre giorni. Ed entro tre mesi confidano che New Hogsmeade sarà la loro base per prendere il resto della Britannia.”.

“ Cosa vogliono da noi? Non hanno già la Francia per giocare?”, si lamentò un folletto armato fino ai denti, ricevendo vari echi concordi.

“ In passato l'Inghilterra aiutò a sconfiggere la Germania. Prendendo l'isola avrebbero sia una buona base e la possibilità di stringere alleanze con le creature che ci vivono, oltre a usare la loro conquista come simbolo.”, commento Hagrid, il mezzogigante responsabile delle scuderie e delle mandrie della cittadina .

“ Se i Fomori e quelle bestiacce si alleassero sarebbe devastante.”, commentò Remus Lupin, il tutore di Harry quando Sirius era in missione e insegnante occasionario. Era un lupo mannaro e il passaggio dimensionale l'aveva trasformato eternamente, pur mantenendo il controllo. Per sua fortuna alcuni dei D- Bee più comuni erano gli Wolfen, grossi lupi umanoidi. Cosa che gli aveva dato comunque una certa libertà.

A molti continuava a non piacere, ma le sue parole non poterono che attecchire. I Fomori e le fate malvagie erano tra le peggiori minacce al popolo inglese. Se ci fosse stato Balor dietro le possibilità di sopravvivere si facevano ancora più blande.

“ Calma, calma!- lì fermò Amelia creando un potente globo di luce- comportatevi come sudditi di Camelot, non conigli spauriti! O peggio, mangiamorte.”.

Tutti coloro che furono illuminati dall'incantesimo si blocccarono e dopo pochi secondi tornarono al loro posto in attesa delle prossime disposizioni.

“  Quindi cosa pensi di fare ora, Amelia?”, domandò Minerva alla vecchia amica mentre Moody prendeva un sorso dalla sua fiaschetta.

“ Ho mandato un gufo al re prima della riunione per avvertirlo. Domani partirai per ricevere i suoi ordini. Speriamo in meglio. Per quanto riguarda noi già da domattina comincieremo a rinforzare le mura con ogni incantesimo possibile e cercheremo possibili passaggi segreti per chiuderli.”, ordinò il sindaco. Il consiglio proseguì quindi per un'altra ora: ognuno offrì i propri consiglio sulla strategia per difendersi e giurò di scendere in campo per proteggere la città e infine tutti se ne andarono verso casa. Soprattutto Minerva, che sospettava un lungo viaggio l'aspettasse.

Senza che se ne accorgesse una pozza vicino al suo tragitto tremolò come se qualcuno ci avesse inciampato. Il responsabile camminò fino a casa Weasley prima di togliersi il mantello che l'aveva nascosto insieme a Ron ed Hermione.

“ Diamine, non pensavo la faccenda fosse così grossa. Non possiamo perdere casa nostra.”, commentò Harry mentre Ron si poggiava sull'uscio di casa.

“ Se Charlie fosse qui lotterebbe con le unghie e coi denti.”, commentò Ron, un lampo di luce azzurra nelle mani.

“ Ed è quello che faremo anche noi. New Hogsmeade è casa nostra, quest' Inghilterra la nostra casa.”, esclamò Hermione decisa.

Ma avrebbero permesso loro di combattere? Certo, una volta compiuta una certa età e sviluppati a sufficienza i loro poteri, ognuno dei giovani veniva mandato a fare qualche missione e servizio per il regno, ma erano compiti di poco rilievo per lo più. Così che i veri cavalieri potessero occuparsi di faccende più gravi. Che finissero in prima linea durante un vero e proprio assedio l'avrebbe detta lunga su quanto gli adulti avessero fiducia in loro o quanto la situazione fosse disperata.

“ Ok, dunque cosa facciamo? Se lo diciamo a Ginny o agli altri il panico si scatenerebbe in un secondo.”, affermò Harry. Non che non si fidasse degli amici, ma se uno di loro fosse andato alla taverna non si poteva mai sapere.

“ Meglio stare zitti per il momento e augurarsi che non il re non mandi i Nexus Knights. A quel punto tanto varrebbe demolire la città con le nostre mani.”, disse acido Ron, riferendosi ai più spietati soldati del regno.

I Nexus Knight erano sostanzialmente la polizia militare di Camelot. Facevano parecchio lavoro sporco al posto dei cavalieri ufficiali. E i loro metodi erano piuttosto distruttivi...  al minimo. Persino il re non li vedeva di buon occhio e spesso sembrava non ricevesse neanche rapporti ben precisi.

Di certo era stato più volte costretto a dare scuse ufficiali e non erano ben accetti a New Hogsmeade se non accompagnati da un cavaliere ufficiale che li tenesse al guinzaglio.

“ Comunque lo diranno quando avremo un'idea precisa delle nostre forze. Quindi teniamoci l'informazione fino ad allora e aspettiamo nuovi ordini. Solo... stiamo tutti attenti.”, concluse Hermione prima di andarsene lasciando i due ragazzi soli.

“ Che ne pensi, Harry? C'è altro che possiamo fare nel nostro piccolo?”, domandò Ron sedendosi a terra e prendendo dalla tasta una confezione di biscotti fatti quello stesso pomeriggio da Molly, porgendolo ad Harry che ne prese un paio. Ne aveva decisamente bisogno.

“ Penso che sono un servitore di Camelot e farò ciò che posso per proteggere il regno. A parte ciò, non c'è molto altro che mi venga in mente.”, stabilì con tono fermo il moro.

“ Idem. Ma abbiamo bisogno di più armi, soprattutto robot. O le mura cadranno.”, disse ancora Ron alzando gli occhi a guardare le stelle beffarde. 

Harry non potè ribattere. Le unità robotiche usate dai Gargoyle erano molto forti e soprattutto resistenti, sebbene non alla pari coi Glitter Boy. Ci sarebbero voluti molti incantesimi di alto livello anche per distruggerne uno solo. Avevano bisogno di qualcosa per pareggiare le forze in campo. Cominciò a riflettere e si ricordò di un incontro durante la loro ultima uscita da New Hosmeade.

“ A quel villaggio dove eravamo passati la settimana scorsa non alloggiava anche un mercante che si vantava di avere progetti sia da Tolkeen che dalla Federazione della magia?”, ricòrdò all'improvviso ripensando al loro ultimo compito insieme.

I due ragazzi assieme a un altro loro amico, Neville, erano stati sorpresi dalla pioggia e avevano passato la notte in una piccola taverna. A cena condivisero il tavolo con uno s trano D- Bee che diceva di provenire dal Tolkeen, il regno americano ormai distrutto dalla Coalizione. Il trio non aveva dato molto peso alla cosa al momento, sebbene  finirono per offrirgli un po' di vino.

Chiunque fosse sfuggito all'inferno che fu la guerra tra Tolkeen e la Coalizione meritava il massimo rispetto.

“  Avevo sondato la sua mente e sembrava sincero- rispose Ron, che quella volta voleva assicurarsi di non essere imbrogliato- Ma assumendo fosse vero e ci sia abbastanza tempo per costruire un paio di quei bestioni...”.

“ Potremmo respingere i Gargoyle!”, conclusero all'unisono rinvigoriti da un nuovo fervore.

                                                          *****
Little Hangleton era uscita particolarmente male dall'apertura dei Rifts. In pochissimi giorni chi non era stato ucciso dal passaggio dimensionale era stato rapidamente mangiato o comunque smembrato arto per arto: sì e no una decina delle persone che riuscì a fuggire dal paese ebbe la fortuna di incontrare una pattuglia di cavalieri che le portarono a Camelot. Ora gli unici abitanti di quelle macerie, cui la luce lunare donava un'aria ancora più inquietante, erano qualche creatura magica in cerca di cibo e avventurieri che non restavano più di una notte se possibile. 

Quella un tempo nota come casa Riddle era il più grande edificio ancora in piedi, per quanto rovinato dalla muffa e con crepe in praticamente ogni centimetro. Attirava comunque così tanto l'attenzione che nessuno si sarebbe accorto di una casupola poco lontano nascosta tra le macchie, a meno che non sapesse dove e cosa cercare. Era questo il caso di un'entità che aveva messo piede( o qualsiasi cosa fosse l'equivalente spirituale) nel villaggio al calare delle tenebre. 

La suddetta entità era stata indebolita dai Rifts forse ancora più della città stessa: i pezzi di sè che un tempo aveva disseminato dalla Britannia erano stati quasi tutti distrutti come aveva scoperto quando aveva controllato i loro nascondigli e la sua stessa essenza si era ridotta a una frazione di quanto era, e questo dopo aver già subito un'altra grave mutilazione, sebbene col tempo avesse riottenuto una piccola parte della forza che gli era stata sottratta grazie ironicamente alle stesse Ley Line che avevano causato il suo declino iniziale. La reliquia che si trovava nascosta in quel villaggio era forse la sua unica speranza di recuperare i propri poteri e forse i suoi seguaci, se qualcuno di loro era arrivato in quella versione da incubo dell'Inghilterra. Il fantasma o qualsiasi altra cosa fosse arrivò nella casa sovra menzionata, ormai ridotta a una catapecchia piena di ragnatele e parassiti. 

Ma quando vi entrò, fu ben lieto di scoprire che l'oggetto che cercava era ancora integro, e a differenza di quanto era successo a lui, rafforzato dall'incredibile magica che scorreva nell'aria e nella terra. 

' Vieni da me', ordinò l'essere e dopo un'attesa di pochi secondi, un oggetto levitò verso di lui scintillante tra le tenebre della casa. Era un anello circondato da una grossa pietra nera circondata da un'aura dello stesso colore. Già al solo guardarla cominciò a sentirsi più vitale e quando esso fu alla propria portale lo spirito lasciò spazio a una carne squamosa dai riflessi neri e verdi. In preda al dolore, l'essere cominciò a contorcersi mentre il suo nuovo corpo cadeva sul terreno continuando a mutare tra code, teste di serpente e protuberanze deformi che avrebbero dovuto essere braccia o gambe.

 Urlò più volte nel tentativo di manifestare un'aspetto stabile, ma la sua rabbia e il suo spavento diedero vita a forti scariche di magia sottoforma di fiamme e fulmini verdi che si scagliarono sulle pareti distruggendole senza troppe difficoltà finchè l'intera casa non gli crollò addosso mentre la metamorfosi era ancora in atto. Ci sarebbero voluti quasi due giorni affinchè Tom Riddle, o Voldemort come amava farsi chiamare, riuscì a uscire dalle macerie sotto una forma che sarebbe meglio non descrivere per dare la caccia all'unico ostacolo che credeva si trovasse ancora sul suo cammino: lo stesso bambino che quasi vent'anni prima aveva segnato la sua caduta!

                                                                                                                       *****

Salve a tutti, ecco il terzo e ultimo capitolo per questo 2020. Come potete vedere il gruppetto di Arthur continua a crescere, mancano due membri all'appello che appariranno nei prossimi due capitoli, mi auguro li apprezzerete. Ammetto che questa prima fase è stata progettata con un pò troppa fretta perchè avevo una voglia immane di vedere la reazione a questa storia . Le prossime saranno scritte con molta più pazienza. Spero che vi piaccia e ringrazio chiunque finora abbia recensito. Buon 2021 a tutti, qui segue come sempre l'insieme dei termini/ spiegazioni da Rift.

P.s.    Inoltre vi consiglio una fic che io, sto scrivendo insieme all'autrice Rose du Vermbrandt sull'account evil65, 'Sangue di Re', adatta ai fan di Berserker e dello splatter in generale. Vrena, la non morta di cui Koromi ha parlato, era inoltre la protagonista di una storia di Rose ora non più sul sito, 'Distopia'.  E vi chiederei anche di passare su un'autore di Webnovel, Anone, che scrive benissimo e ha bisogno di un pò più valuta dal sito( tutto legale e gratuito, tranquilli. Webnovel fornisce gratis ciò che gli serve). A presto e ancora auguri immensi per quanto rimane per questo natale e per il 2021.                                                                                              *****

Giappone: Il Giappone di questa Terra è divisa in più fazioni in lotta con alcune razze demoniache. Le due più importanti sono il nuovo impero, che ha abbandonato l'uso della tecnologia per affidarsi alle abilità magiche, spirituali e/o psichiche dei propri guerrieri. L'altra è la Repubblica del Giappone, nata da una città dell'immediata era pre- Rifts che viaggiò nel tempo fino a questo periodo. I suoi abitanti sono a grandi linee affascinati dalle vecchie usanze, affidandosi ancora a ninja e samurai, ma questi fanno affidamento ad armi high- tech e impianti tecnologici, oltre ovviamente ai robot pilotabili.

Grandi serpenti del sogno( la traduzione potrebbe essere sbagliata): Creduti essere una sorta di demoni da alcuni abitanti del nuovo West, questi rettili amorali fanno quello che vogliono coi mortali.

Tolkeen: Piccolo regno americano dove la tecnomagia e l'accettazione reciproca regnavano sovrani fino al conflitto ideologico e territoriale contro la Coalizione. Fu una pesante guerra d'attrito che costrinse i governatori del paese a ricorrere a misure drastiche, tra cui affidarsi ai potenti demoni e macchine da guerra incredibilmente distruttive.

Nexus Knight: Sostanzialmente i Black ops di Camelot. Neanche il re ha un grande controllo su di loro.

Fomori: Creature mitologiche degli antichi territori celtici, furono i rivali giurati dei loro dei, i Tuatha de danann. Guidati nuovamente da Balor( o un emulo di Balor), cercano di riprendere i loro antichi domini.




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