Tre bicchieri infranti

di Legar
(/viewuser.php?uid=95662)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


A Futeki,

buon compleanno

con Draco e Hermione!

 

 

 

 

 

Tre bicchieri infranti

 

 

Resto solo a contemplare i frammenti aguzzi.

 

“È il compleanno di Harry, non passiamo mai del tempo tutti insieme! Sono i miei amici.”

“I tuoi insulsi amici sono un conto, tu un altro.”

Amavo pagarne il prezzo.

Il primo bicchiere che hai lanciato si è rotto contro una parete della mia casa – era diventata anche tua – e io non credevo di essere ancora in grado di indurti a tanta veemenza.

Ho imparato ad ammirare le tue repliche sagaci alle mie provocazioni, ma non sapevo che farmene, di uno scatto d’ira; poi hai stretto le palpebre e trattenuto lacrime insolenti e avrei voluto sapere cosa fare.

Non l’hai scagliato nella mia direzione – riconosco che non hai mai fatto niente per ferirmi – ma ne ho sentito distintamente lo schianto come se avesse centrato il mio cranio, o il cuore.

Ti sei allontanata abbandonando nel piatto una zuppa a metà; si è raffreddata e così a fumare, di collera, c’ero soltanto io.

Ho smesso e ho sorriso di nuovo, quando sei tornata.

 

“Non insistere, non verrai in nessun caso dai miei genitori.”

“Allora ti vergogni? Sono solo il tuo lurido segreto?”

Il secondo ha colpito la finestra chiusa – mai me.

Pensavi davvero che io riuscissi a spiegare a loro la trama ingarbugliata che mi legava a te, se si dispiegava in paragrafi intrecciati e ridondanti persino nella mia mente?

Sono uscito, senza di te, non prima di aver letto nei tuoi occhi lucidi la tentazione di gettarmi addosso i pezzi: le dita fremevano per impugnare la bacchetta e le labbra sigillate con sdegno si sarebbero godute ogni singola sillaba della formula. Eppure sei rimasta immobile – mai me.

Ho controllato che non ti fossi graffiata accidentalmente con le schegge, quando sono tornato.

 

“Non posso avere un figlio da una Sanguesporco.”

Neanche una come te.

Il terzo ha fatto seguito a una confessione strappata dalla gola e sputata nel veleno.

La nostra era una passione immonda e io ho ammesso davanti al tuo seno il peccato di non poterne fare a meno, però tu pretendevi di tramandarla. Il mio prezioso e ingombrante sangue non lo permetteva e ti figuravi che io avessi l’audacia di scavalcarlo? Proprio io, abituato a rocamboleschi giri di parole perfino per definire la sorpresa di ritrovarmi a riverire le complicate curve del tuo corpo e le intriganti pieghe della tua bocca, nel conoscersi adulti.

È finito per terra, ai piedi del paesaggio silvestre incorniciato che ti piaceva rimirare, e non ti sei azzardata a raccoglierlo.

Ognuno conteneva solo acqua: non avresti sopportato di versare vino elfico e dipingere macchie rosse come ogni stilla che ci ha diviso stavolta – e tutte le volte.

 

Hai fatto le valigie così velocemente da ispirarmi il sospetto che le avessi già pronte, e probabilmente è vero.

Mi hai lasciato unicamente alcuni capelli aggrovigliati sul cuscino, un libro dimenticato aperto sul comodino e tre bicchieri infranti.

Non ho asciugato le gocce sul pavimento, aspetto ancora che torni a farlo tu.

 

 

 

 

 

 

_____________________________

Note:

Questa flashfic partecipa al contest “Titoli a catena” indetto da Freya_Melyor sul forum di EFP. Il titolo Tre bicchieri infranti è stato proposto nell’ambito del contest da mystery_koopa, che ringrazio perché mi è piaciuto subito e mi ha ispirata.

Grazie per aver letto!

Se vi va, possiamo restare in contatto su Facebook e Instagram!

Legar – mai stanca di shippare Dramione.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3959491