Fire
9
Lana
era impegnata in una lettura al pc, quando alzando lo sguardo sorrise
stupidamente vedendo Joy accoccolata ad una Lola distesa che godeva della
tenerezza della cucciola umana.
La
bimba sonnecchiava placidamente mentre il cane teneva d’occhio le vicinanze.
Lana
scattò una foto e la inviò alla sua ragazza.
“È
tenera vero?” accarezzò Lola sulla testa, e la cagnolina scodinzolò.
Joy
si girò aprendo gli occhietti verso la mamma.
“Oh
piccina ciao” sorrise accarezzandole il mento “Buongiorno mi amor” la baciò sul
nasino. La bimba ridacchiò.
“Vieni
qui” se la portò su un fianco “Facciamo la pappa? Si” La bimba gorgogliò “Come
è che ti chiama Jen? Paperotta?” La baciò sulla guancia.
La
bimba sbracciò verso la mora "Ama"
“Adesso
facciamo la pappa” disse portandole.
Jen
quel pomeriggio era sul set, dovevano fare una scena d’azione. Sentì il
telefono vibrare. Si distrasse e dette le spalle al jamboree infiammato.
Sorrise fece vedere la foto a Bex. Iniziarono a sentire una strana puzza di
bruciato poi la bionda sentì uno strano calore da dietro. Si girò
"Oddioo!" Si mise a correre per il set con le chiappe in fiamme.
“Jen
aspetta” Josh la rincorse avvolgendola sui fianchi con una coperta.Si fermò poi
vide la rossa piegata in due dalle risate, iniziò una caterva d’insulti. Mentre
il medico del set arrivava.
“E
questa latina, quante distrazioni” rise Bex “Sono certa che sarà felice di fare
l’infermiera con te” continuò a ridere.
Jen
brontolava mentre distesa su un tavolino il medico tagliava via i pantaloni e
controllava le scottature. Le disse che erano solo superficiali, un po’ di
crema idratante e degli impacchi e sarebbe stata apposto in una settimana.
“Bex
e piantala su” Colin a sua volta si tratteneva dal ridere.
“Siete
stronzi eh” disse Josh guardandoli.
Arrivò
Adam guardando la situazione e tentando di non ridere "Forse è meglio se
per oggi vai a casa"
“Si
sì, tanto ci sarà l’infermiera” disse Bex prendendo il telefono pronta a chiamare
la sua amica.
Jen
la guardò male "Non la chiamare ci vado da sola a casa" brontolò.
“Okay
okay” Bex si trattenne ancora dal ridere.
La
bionda chiamò un Uber e zoppicò verso l’uscita.
“Non
fare il santarellino Dallas, volevi ridere anche tu” disse Colin spintonandolo
affettuosamente.
“Allora
il lattuccio con i biscottini che ti piacciono tanto” disse Lana prendendo il
cucchiaio che cambiava colore a seconda della temperatura del cibo.
Jen
zoppicò poi bussò alla porta dell’appartamento della Parrilla.
“Uhm
chi viene a trovarci?” chiese la mora guardando la piccola Joy che sembrava
sprizzare gioia ogni qualvolta suonassero alla porta, certa già sarebbe
arrivata la sua ragazza.
"Hey..."
la bionda zoppicò dentro con addosso un paio di pantaloni di tela.
“Jenny
che cosa è successo?” le andò di fianco avvolgendole la vita con un braccio.
"Uhmm...
potrei essermi data fuoco alle chiappe" brontolò. Poi vide la bimba
"Paperottaa!!!"
Lana
si morse il labbro per non scoppiare a ridere “E come diamine hai fatto?”
“Am”
Joy batté felice le mani sul seggiolone.
"Mi
sono distratta guardando la foto della piccola..." accarezzò la testa
della bimba e le dette un bacio "Nulla di grave dovrei mettermi della
crema idratante e qualche impacco. Tra una settimana dovrei stare
meglio..."
“Oddio
perdonami” le accarezzò la schiena “E riesci da sola?” Okay un po’ la stava
punzecchiando, ma velatamente, c’era una minore nelle vicinanze.
"Tranquilla....
ehm, no... credo di aver bisogno della tua assistenza" brontolò un po’.
“Sarò
felice di dartela” sorrise maliziosa, arrossendo come un adolescente.
La
guardò e arrossì leggermente "Felice eh?"
“Beh
ho creato il danno, posso alleviarlo” voleva riempirla di baci.
“Va
bene... ma dopo che la paperotta ha mangiato"
“Am”
la piccola la guardò sapendo si rivolgesse a lei.
Dettero
da mangiare alla piccola. Poi si mise a giocherellare con in tappetino sonoro.
Jen
andò a stendersi sul letto.
“Tesoro
se ti faccio male dimmelo” poi sorniona disse “Giù i pantaloni”
"Quanto
ti piace dirmelo?" Ridacchiò e fece come detto per poi stendersi di nuovo.
“Se
usassi degli slip più coprenti non sarebbe successo”
"Ti
dispiacciono i miei slip ora?" Sorrise anche se sibilò leggermente quando
posò la crema gelida, per poi gemere leggermente di piacere mentre leniva il
bruciore.
“Oh
no che non mi dispiacciono” disse accarezzandole le natiche con le dita, lievi
movimenti circolari “Potevi farti male”
“Beh,
si avrei potuto ma non l’ho fatto" si rilassò sotto i tocchi dell’altra.
“Sai
Morrison, non è buono che tu sia mezza nuda davanti ai miei occhi”
"Perché?
Vorresti che lo fossi completamente?"
“Non
provocare Jennifer” sillabò il suo nome a voce bassa mentre si chinava a darle
un bacio sul collo.
"Amor
non stuzzicarmi. Sono un po’ invalidata oggi" rise.
“Oh
tu non saresti invalida neanche con una gamba rotta mi amor”
Jen
stava per risponderle quando una risatina venne dall’altra stanza. "A
cuccia cara. C'è un minore" sorrise.
“Ringrazia
che c’è nuestra hija di là” sorrise.
"Nostra?"
Si girò leggermente sorridendo.
“Si”
sorrise sedendosi al bordo del letto dandole le spalle “Sempre che tu voglia”
era sempre timorosa di quella questione.
Si
girò per quanto poteva e l’abbraccio "Certo che lo voglio!" le
sorrise "Se tu mi vuoi e le mi vuole, certo che lo voglio"
Lana
si crogiolò nell’abbraccio e la baciò dolcemente “Noi lo vogliamo” sorrise
accarezzandole il mento “Torniamo dalla paperotta?”
"Sicuro
" sorrise e si alzò lentamente.
“Stasera
facciamo gli impacchi” sorrise guardandola dolcemente.
***
Lana
era un po’ timorosa per le scene di quella mattina, ma la facevano anche
sorridere. Pensare alle reazioni che avrebbero avuto i fan della SwanQueen, le
riempiva il cuore di gioia.
Stagione
settima, episodio sei: "Sveglia"
Interno,
locale di Roni
Regina
si è appena risvegliata dalla maledizione, grazie ad una pozione della memoria,
che quella strega di Genoveffa le ha propinato, è rimasta sola nel locale,
quando sente la porta aprirsi, ed entrare quella che sa essere Emma, ma che ha
l'aria di non conoscerla, e quello fa ancora più male.
Jen
si era preparata. Appena dettero il ciak entrò nel locale guardandosi intorno.
Emma
o meglio Elise non era mai stata lì. Aveva avuto una specie d’istinto che
quella mattina l’aveva portata ad allungare la sua passeggiata prima di andare
in ufficio.
R:
"Posso esserle utile?" Regina la guardò, era molto presto, e dio
quando era strano vedere Emma lì e non poterle dire nulla.
E:
"Uh, sì. Posso ordinare una cioccolata calda d’asporto?" Sorrise alla
donna dietro il bancone. Notò lo sguardo "Tutto bene?"
R:
-Dio Emma- si morse il labbro inferiore e la guardò "Con cannella e
panna?" chiese, convinta avrebbe avuto una risposta positiva.
E:
"Uhm .... sì" la guardò un po’ allarmata "Come lo sa?"
R:
"Sono Roni, eh beh ho occhio per i clienti" sorrise -sei idiota
proprio, che speri di ottenere? -
E: "Oh..." sorrise "Anche se li
vede per la prima volta?"
R:
"Beh si" le preparò la cioccolata e gliela pose sul bancone
"Offre la casa" sorrise.
E:
"Sicura?" Sorrise "Non ti metterai nei guai con il capo?"
R:
“Oh sono io il capo, tesoro” sorrise “Buon lavoro”
E:
"Interessante " le sorrise "Grazie " ed uscì.
"Ee....
stop!" Disse il regista. Lana sorrise quando Jen rientrò e corse dietro il
bancone da lei per baciarla “Non è ancora tempo Elise” ridacchiò restando tra
le sue braccia.
"Si
si va bene. Ma sei troppo sexy così" sorrise.
“Lo
so amore” sorrise e la spinse via affettuosamente.
***
Lana
era intenta a cucinare, Jen era sotto la doccia, Lola e Joy erano in salotto.
La cagnolina fece un guaito e la mora si girò di scatto per capire il motivo e
vide la piccola in piedi sulle sue gambe cicciotte “Jen?” La chiamò a gran
voce.
La
bionda si precipitò solo con un asciugamano addosso "Oddio paperotta"
sorrise.
Joy
sgambettò per qualche centimetro e poi cadde sul sederino ammortizzato “Non è
nulla amore, vieni” Lana si era accovacciata a poca distanza dalla piccola
“Piano piano”
La
Morrison sorrise e fece un video mentre la piccola riprendeva il percorso verso
la mora. Lola le si era messa di fianco tipo corrimano.
“Brava
chica ci sei quasi, vieni” sorrise la madre con gli occhi colmi di emozione
“Presa, bravissima” sorrise andando vicino a Jen “Mamma mi hai visto?” Lana
guardò la sua ragazza.
"Si!
Ma quanto è brava questa paperotta!!" le baciò le guanciotte.
“Am”
si sbracciò per andare da lei.
La
prese in braccio ridendo "La mia bella paperotta! Ora cammini eh? Tra poco
inizi a correre eh?" La riempiva di baci.
“Shii”
si nascose nell’incavo del suo collo ridendo.
La
bionda ridacchiò e guardò l’altra sorridendo.
***
Stagione
settima, episodio dodici: “Gusti di quartiere”
Interno,
locale di Roni.
R:
"Sai che non mi hai ancora detto come ti chiami?" disse Regina alla
bionda aitante seduta nel suo locale.
E:
"Nemmeno tu se è per questo" rise "Elise comunque" e le
tese la mano in modo giocoso.
R:
“Oh ti sbagli, io ti ho detto che mi chiamo Roni”
E:
"Forse volevo solo sentirtelo ripetere" sorrise.
Era
dannatamente assurdo come Regina sentisse un certo trasporto per quella donna,
la madre di suo figlio, conteso per anni, fino a capire che erano entrambe le
sue mamme e adesso lui non sapeva nulla.
R:
“Sei terribile” -sì come Emma-
E:
"Dici? Ma credo che non ti dispiaccia" - questa donna la intrigava,
anche se aveva la sensazione di averla già vista... era come sintonizzare una
vecchia TV non aveva l’immagine chiara.
R:
“Qualcosa non va? Ho dimenticato la cannella?”
E:
"No. No tranquilla" le sorrise "Sei un mistero per me Roni... un
bellissimo e intrigante mistero" prese un altro sorso.
-Oddio-
Regina arrossì guardandola e si sedette davanti a lei “Raccontami di te”
E:
"Cosa vuoi che dica?" Sorrise "Se ho un lavoro stabile o se sono
single?" Ridacchiò.
R:
-Dannazione che sto facendo? - “Quello che
vuoi. Cioè puoi parlarmi di quel che vuoi.
E:
"Bene. Sono single da un po’" sorrise "E lavoro nell’ufficio
della procura generale di Seattle" si mantenne sul vago.
R:
“Oh deve essere un lavoro impegnativo”
E:
"Beh, si. Ma ho un’ottima cioccolata che mi aiuta ad affrontare il tutto"
sorrise.
R:
-Perché? Giuro che strangolerò Genoveffa la prossima volta che la vedo- però la
faceva sorridere il fatto che a Emma/Elise ci stesse provando con lei. Era
sempre stata aperta come donna alle esperienze...si poteva dire.
E:
"Tutto ok? Sembra che tu voglia uccidere qualcuno?"
R:
“Cosa oh no no, tranquilla è che mi sono ricordata di una cosa”
E:
"Poveraccio" ridacchiò guardo l’orologio "Beh, credo di dover
andare"
R:
“Il procuratore?” Chiese guardandola, le mancava Emma, chissà perché poi...
E:
"Beh, visto che sono io si" sorrise brillantemente e si alzò.
R:
-Che cosa è successo ad Emma? –
E:
La guardò "Di nuovo quello sguardo Roni" sorrise "Mi intrighi
abbastanza da prometterti che scoprirò cos'è"
R:
“Credimi non vuoi” la guardò.
E:
"Dici? Non mi spavento facilmente" sorrise.
R:
“Em...Elise, non cacciarti nei guai per me non ne vale la pena” disse
allontanandosi.
E:
"Oh Roni è il procuratore che sceglie i casi non il contrario"
sorrise.
Regina
ormai si era allontanata ricacciando indietro tutto, troppo doloroso.
Elise
uscì sorridendo "Ci vediamo domani"
Come direbbe Nihal: "Stiamo a fa Inception!" ma ci piace! Fate sapere cosa ne pensate!
|