Chapter 20
Chapter 20
Un anno e nove mesi prima
"Veramente avete questo coso...qui sotto?!?" chiese lei vedendo la mini
ferrovia, visibilmente sorpresa nell'ammirare anche lalocomotiva che
teneva, per trainarli, due vagoni, uno con i sedili e l'ultimo come
vano portaoggetti, aperto ma con un rialzo di ferro.
"Non è spettacolare? Acquistati apposta e messi qui, dopo
aver
fatto sistemare la linea che gira tutto intorno allo chateau e da cui
partono e arrivano in e da molti posti. E sai da dove mi è
venuta
l'idea? Dalle miniere. Che ho fatto, eh?" gasato come un
bambino che mostra i giocattoli migliori agli amichetti "Ho sempre
avuto una sorta di desiderio di vedere le miniere, anche abbandonate, e
molte volte facevano vedere miniere in tv, ancora attive con carrelli e
mini
trenini, per portare in giro il carico. Ed ecco... quello che
stai vedendo è un ex treno a trazione Diesel, ora ad
accumulatori o
elettrico. Ho preferito farlo preparare multi opzioni di alimentazione
perchè non si sa mai... Forse sono rimasto
ammaliato
dall'ieale russo per cui tutto va fatto bene, una volta, e con una
funzione o attivazione manuale di emergenza,ausiliario,
perchè
non si sa mai... adesso molti motori e meccanismi sono piccoli, quindi
che vuoi che sia far cambiare l'interno! E' per questo modo di pensare
che ancora oggi
molte cose funzionano nelle lande gelide, si migliora quello che
cè già. Perchè se no nparte
come dovrebbe normalmente, lo si avvia in un altro modo e si ripara, ma
comunque partirà... I vagoni originali erano tutti a due
assi
senza freni, ossia con binario classico e non si fermano da soli se non
cè quella magnifica mini locomotiva di testa!" indicando una
locomotiva con la parte anteriore rettangolare con griglie e sportelli
vari, con dopo una sezione più alta che era la zona di
guida,
senza ante ma aperto ambo i lati. Teneva legato a se un vagone con dei
sedili, due accoppiato formando due file, con l'entrata
laterale
da chiudere con
uno sportello e uno spazio tra i sedili per le gambe. Dieto quello per
eventuale carico.
"insieme a questo
gioiellino cèrano vagoni specifici, anche a carrelli, per i
vari
tipi di trasporto e di servizio. Cè, nella rotta dei binari,
una
zona deposito apposita con una pedana girante per far rientrare
all'indietro il trenino di testa, farlo entrare in retromarcia nel
deposito e agganciarci cosa ci serve. Ho ancora ma poco usati, a
tramoggia per lo scarico automatico, cisterne per liquidi, piatti per
materiali voluminosi o per trasporto persone come questo. Poi
lo
si sistema su quella pedana girevole a trecento sessanta gradi
e
si
riparte... Ci sono anche sezioni per lo scambio di direzione, ossia
zone vuote o corridoi dove, lasciato me se ci sono addetti specifici, e
li ho ma sanno solo cosa cè davanti la porta dove mi
lasciano,
fanno retromarcia, azionano lo scambio binario per immettersi in retro
nella sezione di scambio, si scambia di nuovo la direzione e si
ritorna, anche se si può girare tranquillamente con le porte
aperte per una direzione sola. Per tutta l'aera con la linea attiva. Di
base
ci vengo io, Dorde, Jd se ho bisogno di una mano per prendere qualcosa
di importante e ho bisogno di aiuto, se è necessario che mi
sposti velocemente. Per le sezioni sotterranee che non siano i Caveau,
ho degli addetti
con trenini come questo in ogni sezione. In pratica sotto lo Chateau ci
sono diverse sezioni, usando anche gallerie naturali rinfozate e
modificate, creando una sorta di figura. Non ti dirò quante
sono
ma mettiamo un pentagono, lo hai in mente? Bene, fai conto che ogni
punta è una sezione, che ospita un laboratorio o settore, e
da
ogni punto parte una linea, e la linea è la rotaia. E' a una
sola direzione e ad uso esclusivo
di pochi, quindi non ci sono affatto scontri" ridendo" Ora che ci penso
anche David la usa, lui può, comunque cè un
trenino di
testa per ogni sezione, usando la pedana si può andare sia a
destra
che a sinistra. Se ti chiedi come si sa chi e quanti usano un trenino,
nel caso, non lo hai visto cèra un pannello a
muro che
indicava le locomotive in funzione e dove si trovano, così
non
ci sono problemi. Uso carrelli diversi raramente, e a volte solo i
laboratori... nel
deposito ci sono anche quelli per grossi oggetti, ma per lo
più
mi servo di questa
carrozza che chiamo per fare
velocemente, che
a piedi, la
strada"
"Ok" confusa da tutta la spiegazione, quasi urlata "hai illustrato
chiaramente la tua meravigliosa ferrovia personale. Ma andare dove?
Quale strada?"
"Curiosa? La sezione che stiamo per lasciare "indicando la porta
metallica rettangolare che stava per chiudersi, piena di perni che si
azionavano uno dopo l'altro che si incastravano "è
quella del Caveau privatissimo e
supersorvegliato. Non so se hai visto, ma ci sono telecamere in alcune
zone, corridoio, davanti le porte e le sezioni di linea come queste.
QUindi ci stanno vedendo, e perchè sono con te non hanno
avvisato la squadra speciale, addetta alla sorveglianza di questa
sezione. Ci sono nelle sezioni di scambio delle guardie, che vedremo
sicuramente, e che girano per la linea da un luogo all'altro quando non
ci sono mezzi in movimento, controllano sempre dagli schermi. E si, se
passiamo hanno lo spazio per camminare senza spalmarsi sul muro,
tranquilla, ma meglio che non girino troppo quando sono in viaggio"
ridendo "... Oltre questa zona che abbiamo solo sbirciato ci sono i
laboratori, divisi a quadrifoglio come pianta con le uscite solo veso i
binari, i corridoi per entrare e uscire dallo Chateau direttamnete o in
punti speciali al di fuori, un magazzino speciale e una sorta di bunker
per le emergenze..."
"..." lei lo fissò a bocca semichiusa con un sopraciglio
alzato,
nel sentire cosa era presente sotto il terreno, e di fatto intorno a
loro, continuando la spiegazione di prima."Davvero cè tutta
questa roba qui sotto?"
"Siamo molto, molto in profondità, non cade niente quindi
tranquilla e se te lo chiedi prende tutta la proprietà che
comprende un boschetto, la sezione anteriore fino ad un certo punto, i
giardini.. la proprietà è vasta e
cèrano gallerie
sotteranee naturali. Già secoli fa le usavano e io ho
migliorato. ma ammetto che è stato... prima di lasciare
tutto in
mano ai ragazzi, perchè mi piace di più l'altro
lato di
questo lavoro" con rammarico "lo ammetto, mi piace che gli altri
facciano cose e per me mi occupi delle persone, basta!"
Milan si introdusse nella locomotiva di testa, entrando in sala
macchine, che non avev aporte d'entrata. Un pannello collegato alla
sezione
rettangolare davanti moderno, che faceva a pugni con l'esterno venne
attivato.
Pigiò e toccò alcune cose, mentre la locomotiva
iniziava
a fremere e tremolare sul binario, poi scese e si accomdò
con
lei vicino sulla carrozza passeggeri, compiaciuto.
"Spero che adorerai questa gita. Non la vede e conosce quasi nessuno, e
ogni volta è divertente starci sopra. Diciamo che mi godo
quello
che non ho potuto da bambino! Ho preferito mandar via
l'addetto alla guida, per parlare meglio. Pochi sanno e meglio
è... ho sempre pensato di far mettere per tutta la lunghezza
dei
tunnel e sezioni, della carta da parati speciale con dei
panorami
spettacolari. O dei monitor ginanti ma David dice che costano troppo.
COme per l'Orient express... quanto ne avevo sentito alla
tv, di quel viaggio in treno stile vittoriano! L'ho fatto, sai?"
guardandola al suo fianco "è advvero qualcosa di
mirabolante,
entusiasmante. Ho scoperto con quel treno come il concetto di tempo,
viaggio e mondo al di fuori del finestrino, siano dimenticati e
diversi. E' un'esperienza da fare, ti cambia le percezioni delle cose
che non sai usando i moderni. E per il panorama. Ecco
perchè ho fatto mettere questo piccolo fratellino
dell'originale. Qui. Invece di ascensori o mini car per i
lgolf, come ho
visto in case giganti di alcuni clienti e sostenitori. Non è
la
stessa cosa, credimi..." agitando una mano con una smorfia delle
labbra, come per dire che gli facecano senso.
"Devo ammettere che è... caratteristico. Ma come hai hai
deciso
di comprare questo posto, metterci i cavalli, zone sotteranee e una
ferrovia..."
"Perchè l'ho desiderato fin da bambino..." sorridendo beato
"Vedi, come già ti ho detto sono slavo di nascita, povero e
cresciuto in un posto un pò troppo legato a superstizioni,
tradizioni, che si usavano sempre perchè si doveva fare
così! La città per noi era grande e
fuori dal
mondo, dove
andavamo per le spese grandi e vedevamo dal la televisione. La nostra
era di tipo
vecchio, a tubo catodico gigantesche che prendeva tutto un mobile per
spessore e dimensioni. IN quella televisione vedevo di tutto,
perchè non cèra molto da fare, dove vivevo io,
se
non lavorare e passare il tempo in famiglia. Un mortorio, di gente che
lavorava dalla mattina alla sera, cercava di tirare avanti
e pregava. Le feste cèrano ma erano religiose, dove la
felicità di bambino e ragazzo per i balli, i divertimenti
giovanili e le belle ragazze... non potevano coesistere. Da noi si
usava ancora anche il pagamento in merci, col dottore o in
città. La
città non era una metropoli, ma per me all'epoca era un
mondo a
parte. Cinema, negozi diversi e specifici per tipi di cibi, che non
avevo mai assaggiato a volte, abbigliamento, generi vari... ricordo che
mia madre si facev aportare con l'unica macchina disponibile,
vecchissima anche per quegli anni e sgangherata, impolverata, per
comprare tutto ciò che quei due negozietti da noi, non
avevano sugli scaffali. E ogni mese, quel giorno, per me e mio fratello
era la scoperta del paese dei balocchi. Veramente! Guardavamo le
vetrine, dopo aver chiesto ai nostri genitori se potevamo passeggiare
per le strade, anche senza comprare nulla, ammiravamo cosa contenevano
e
la gente che all'interno acquistava. Per farti un paragone, ho visto
una cosa simile in film e telefilm americani dove le fattorie derano
distanti e andavnao come noi in città qualche volta, come un
altro pianeta. Mia madre andava sempre nei soliti
negozi che la conoscevano e che accettavano i doni della nostra terra,
e
di cosa acquistava e scambiava coi vicini, per cosa cèra
bisogno
in casa. Diceva sempre che in quel modo rispamiava denaro vero e faceva
contenta la gente della città, perchè i nostri
prodotti
erano più freschi di quelli del supermercato. Ed era vero, e
alla gente andava bene. In altre città, di altri paesi,
storcerebbero il naso per le questioni sull'igiene, ma da noi non era
così. Carne, derivati, verdure, come presi, raccolti,
macellati
e conservati e portati in città. Addirittura conosceva
persone
che, sempre scambiando beni
diversi, le procuravano abiti per tutti e lei ne era felice. Adorava
cambiare abito o averne qualcuno di bello e nuovo per le feste. E i
gioielli erano sempre, come abiti e scarpe, di seconda mano e di scarso
valore. Ma le piaceva metterli anche solo in casa e sentirsi una di
città. I soldi che metteva da parte erano proprio per un
appartamento in città e magari una vita sopra quella che
facevamo. Facevamo parte degli slavi meridionali, anche se il mio
aspetto è molto simile al russo, e non si viveva che di
lavori
della terra, fallegnameria, pesca... "
"Ma slavo non è indicazione geografica precisa..:"
"Quasi. Si intende una tipologia etno linguistico dei popoli
indoeuropei. Se mi chiedi il luogo vero e proprio... non è
che
mi vergogni, ma preferisco sempre idnicarmi come Slavo e basta.
Già il mio paese di origine ne ha viste... Posso dirti
però, in via confidenziale, che sono diciamo connazionale di
Nikola Tesla, perchè siamo della stessa categoria etnica, in
linea generale, anche se di stato diverso. Ma medesima popolazione
slava meridionale." Facendola sorprendere "resta il fatto che tra noi e
gl ialtri del luogo dove vivevamo, ci sostentavamo con i prodotti della
terra, bestiame e dei laghi quando ci spostavamo per piccoli lavori
stagionali. Cereali vari, patate e barbabietole. Viticoltura nelle aree
lungo i fiumi a chiamata. Alberi da frutto come prugno da cui si
ricavava un distillato tipico .Lamponi come se piovesse. Da
noi
paeselli e piccole cittadine diventano comunità,
così
ogniuno faeva la sua parte assegnata se si trattava di bestiame, lavori
stagionali... ma tutti avevano una zona di terra lontano dalla casa.
Mia madre era brava con lavori femminili, sai ricami e simili, e quando
mio padre era impegnato con gli altri della sezione coltivazione, lei
lavorava e lavorava per mettere da parte merce ricamata o sferruzzata
da scambiare, insieme a tutto ciò che era di più
nella
dispensa. Eravamo poveri di soldi, ma ammetto che il resto non mancava,
anzi. Mangiavamo e ci vestivamo quello che bastava, anche se non di
primo acquisto. Mentre
i soldi servivano per le tasse, oggetti non scambiabili, materiale
scolastico e il famoso appartamento in città. Mia madre
odiava i
lavori della terra in generale, voleva vedere se stessa e tutti noi in
una città dove si guadagnava con mestieri più
puliti.
Come li chiamava lei. Sai, su certi temi della pulizia per
cui ti
inalberi, rivedo lei... sta di fatto che vivevamo come
paesani
alla giornata. Anche il cibo dipendenva dalla quantità alla
raccolta e cosa potevamo mettere da parte, la percentuale nostra con
tutti gli altri compaesani, dal totale per la vendita. E poi venne la
televisione. Mio padre aveva comprato in città un decoder di
seconda mano, almeno così disse il negoziante, e la nostra
tv
prese anche cose che no avevo mai visto. E in lingua inglese. Grazie
alla scuola, anche su quello cè tutta una storia ma sarebbe
troppo lungo, ho iniziato a seguire telegiornali con mio fratello in
inglese, programmi che mi ipnotizzavano. Essendo non nocivi per
i bambini, mia madre non disse mai nient e ne sono felice. E poi... mi
innamorai di cosa vedevo dell'inghilterra. Gente vestita in modo
classico, elegante, con una grazia regale e sicurezza. Io, che ero
abituato a uomini piegati dalla fatica, dalla vita e il lavoro che
facevano che li ingobbivano un pò, con lo sguardo serio e
triste
quando pensavano di non esser guardati. Ma vedevo la tristezza nei loro
occhi per avere il minimo per non morire di fame, per non morire di
freddo d'invernoe farcela a malapena alla fine del mese. E mia madre
voleva sempre un appartamento in città. Sognava le pellicce
morbide chela rendessero una Signora. osservavo le notizie sulla
famiglia reale inglese, restavo ipnotizzato dalle divise militari degli
uomin intorno a loro, la polizia a cavallo, le carrozze, i cavalli
magnifici e e come chi li guidava fosse grandioso e fiero, che vestisse
la divisa, o fosse un nobile. Noi, che avevamo una macchina
scorreggiante, come la chiamavamo sempre io e mio fratello. Avevo visto
matrimoni, cerimonie, apparizioni pubbliche. Abiti e divise,
comportamenti e regole, dette anche etichetta. Io, piccolo, guardavo
come rapito quela televisione che mi mostrava qualcosa di
così
alieno, diverso, lontano. E così regale e nobile. E amavo le
divise sia dei nobili, le uniformi reali, che delle guardie
con
loro. E in bilbioteca, ricordo ancora, trovai dei libri sulla storia
militare e i corpi militari nel mondo. E vidi le divise del tuo paese,
sopratutto i carabinieri, quelli con le cappe e mantelli. Quelle divise
sono spettacolari, così
come quelle davanti il vostro parlamento credo, i reggimenti e non so,
non capivo molto e ma vedevo quelle immagini e ho amato sempre di
più
le divise militari. Ricordo che vidi anche immagini della versione
francese..." sembrando meditabondo, come se cercasse di ricordare"
comunque tranne le divise greche, le altre erano bellissime. E mi
chiedevo come fossi io con quelle indosso. Se apparivo uno stupido, se
non mi donavano, se sembravo uno scemo mentre quelli sembravano
magnifici e come i nobili nei dipinti. Quanto amavo sfogliare i libri
in
biblioteca e guardare foto di vecchi ritratti e, se di storia, i
dipinti delle persone. Come erano lì..."
"lo sai, vero, che molte volte ordinavano all'artista di farli molto
meglio di come erano nella realtà? Ricordo di aver
letto
libri dove esempio per i matrimoni si mandavano dipinti o piccoli
ritratti in
ciondoli dello sposa o sposo, che non si erano mai visto, e poi di
presenza erano così diversi da svenire... ahahah in effetti
non
dovrei ridere, visto che erano matrimoni obbligati e e la gente doveva
stare a forza vicino al consorte. Che vita grama che facevano. E trovo
penoso e orribile l'obbligo, secondo la natura,
sopratutto delle femmine
del regno animale, di abbassarsi a subire gli accoppiamenti.
Bah..:"
scuotendo il capo per disgusto.
"Certo che lo so, ma certi quadri erano magnifici. Lo sai che Dorde,
mio fratello, è un grande artista? Ama dipingere e il suo
stile
si chiama iper realismo o realista. Io amo guardarla
l'arte, non
farla..."
"quindi lui crea? Imprime su tela l'anima delle persone? una volta si
diceva così, che i grandi artisti sapevano prendere qualcosa
dal
soggetto e segnare indelebilmente la tela con ciò che faceva
parte di quella persona. E' anche per questo che si dice che molti
quadri ospitino, altri dicono possiedono, l'anima del soggetto
originale. Della serie che tu muori dici...Mh, perchè
andarmene.
Ho quel bel quadro che qull'artista mi ha fatto, che posso
possedere per
guardare la gente. Mi diverto per alcuni secoli..:"
"Ah aha ah, sicuro qualche personalità del passato l'avrebbe
pensato.Comunque, sai quando mio fratello, che era bravo nel disegno,
decise di cimentarsi nell'arte vera e propria? Con il nuovo decoder e
la tv. Guardava con me vari canali nel mondo e vedeva le notizie
inglesi e non, e ungiorno il telegiornale mostrò un nuovo
ritratto della Regina, preparato ed esposto per celebrare il
Giubileo d’Oro della sovrana d’Inghilterra. E con
quel
quadro si mostrava la galleria con i suoi dipinti, dal giorno
dell'incoronazione. Sembrava una sovrana dei tempi andati con la
cappa e la corona, giovanissima, fino a quello, l'ultimo, dove lei in
bianco e i gioielli del suo titolo, mostrava la potenza di una persona
e un regno. Dorde guardo quei quadri, amando il primo e altri, dove la
regina era una figura quasi divina, regia, un testamento di qualcosa di
forte e straordinario. Così diceva. Non aveva mai visto con
me i
libri e i ritratti e poi recuperò, iniziò ad
aiutare mio
padre, essendo più grande di me di pochi anni, per avere dei
soldi suoi. Per fortuna mio padre non ebbe di cui lamentarsi, anche se
era un bambinetto non ancora adolescente. E faticò molto, si
presentò a tutti concittadini per proporre il suo aiuto in
cambio di qualche moneta o banconota e, seppur pochissimi,
faticò per comprare prima fogli e colori economici quando
andavamo in città, poi arrivò anche ad aiutare
mia madre
con cucito e ricamo, diventando bravino, tanto da aumentare i lavori
che lei vendeva. Con quel qualcosa in più, comprò
la sua
prima tela e, seppur sovrappose varie versioni perchè
sperimentava e creava e non poteva comprare troppe tele, alal
finefece un
ritratto di nostra madre. Dopo prove e impegno su fogli, quello venne
davvero bene. Tanto che mia madre ne restò affascinata.
Grezzo e
non come gli iperalistici di adesso, eppure era davvero bello. E
continuò, lavoro in entrambe le mansioni, a volte andando a
dormire con le dita doloranti, ma comrpò colori e carta. Poi
mia
madre scambiò molto per prendere quando poteva tele, anche
per
qualche regalo dei nonni, e lui migliioaava,
ritraeva. le ragazze più carine da noi o quelle che
incrociava
per strada, gli uomini di qualuqnue età che gli davano delle
sensazioni. Comprava quaderni economici e li riempiva. Quel vecchio
rattrappito che mostrava nei solchi di viso e
mani la pesanteza della vita, la donna che si considerava chiccosa ed
era invece una fotografia della vanità. E molti altri
soggetti,s
empre quelli che per lui sulla tela dessero tantissimo.
Insomma,
da quando vide quel servizio con quei dipinti, e la sala dove erano
esposti quadri di varie persone, decise di dipingere anche lui..."
"Quindi... è un artista? O è solo un hobby"
"Anche. Lui è sempre stato più brillante di me ,
è
partito prima per fare il militare e ha avuto un'ottima carriera.
Ametto che so poco di cosa ha fatto prima che io venissi
chiamato, da
lui, per entrare a mia volta. I nostri genitori non erano
felici, ma non
volevamo vivere come voleva la mamma. Gente semplice, in un posto
troppo semplice per noi. E ammetto, io alla fine ho fatto poco per
tutto questo progetto. A iniziare il desiderio di cambiare le cose fu
all'inizio proprio Dorde perchè, nonostnate la sua
sfolgorante
carriera militare, in pochissimo tempo, assistette come superiore a
molti atti di nonnismo e..."
"Ma allora, chi ha deciso davvero di iniziare tutto questo progetto?"
"Lui odiava lo schifo che vedeva fuori dal nostro nido d'infanzia. Si
può dire che quel posto dove vivevamo, seppur senza soldi,
era
più sicuro e protetto del mondo fuori. E lo capì
andandoci. Quando io entrai pure, felice di afforntare un mondo che
avevo visto alla tv, scoprì sulla mia pelle le cose che mio
fratello aveva solo odiato. Perchè io iniziai dal basso, lui
aveva partecipato a una sorta di reclutamneto che si faceva tramite
richieste scritte e piacque a un colonnello che presenziava alla cosa.
Adesso non si fa più, ti parlo di alcuni anni fa e nel mio
paese. Ogni anno anninciavano l'apertura delle richieste per entrare
nell'esercito, come fossero un'agenzia di collocamento, affermando di
dare un posto sicuro, denaro, possibilità di carriera. Non
nelle
grandi città, furbamente, ma in luoghi più
provinciali.
Comunque lui decide di andare e, per quello che so, fu preso in
simpatia
da quell'uomo ed entrò, lavorando con lui, facendo
addestramento
riservato a gruppi speciali, saltando le basi. Che io mi sono fatto,
solo perchè all'epoca non ero come adesso..." sorridendo
sornione "vedi, il militare è come... come la prigione.
Forse
non lo sai, ma se non sei pappamolla o troppo innocente, puoi
imapare
pagando o scambiando con tutti gli altri che te lo permettono,
capacità e abilità. E così
è il militare.
Se ti fai il tuo gruppetto, puoi imparare come essere più
carismatico, puoi apprendere trucchetti e capacità degli
altri
per migliorare, ancor meglio da quelli più grandi... credi
che quello che so io l'ho imparato raccogliendo
frutti? La tv è stato solo un trampolino. Grazie a mio
fratello
comunque, dopo aver superato il periodo da recluta, sono finito in..
qualcosa più interessante che il campo di battaglia. Almeno,
dal lato dell'amministrazione. NOn per questo significa che
io
sia una schiappa con le armi, sono anche bravo, sonostato l'elemento di
testa di molte squadre... ma non nei grossi conflitti. Ho fatto la mia
gavetta sul campo, ammazato nemici, ammiinstrato squadre e gruppi e
frequentato specializzazioni particolari. Dorde non amava i conflitti
vissuti in prima persona, infatti non è mai stato
là, se
non al fianco dell'uomo a cui deve tutto anche adesso, per la sua
carriera lontana dai pericoli. E' un tipo più..."
"Fermo, aspetta. Fammi capire bene. Lui è diventato un
militare
ma come... più un colletto bianco. Anzi, solo come
tale e mai,
rispetto a te, è stato un colletto blu"
"Superlativo! Come è bello parlare con qualcuno sapendo che
comprende, e non vedere facce ebeti di gente che non sa neanche, molte
volte, in che posto si trova sul globo. Sono contento! Sul serio. A
parte Jd e mio fratello, a volte anche la gente ricca e
famosa
è una capra e basta, come ti piace dire. A proposito,
perchè capra?"
"Ah, è un detto comune perchè le capre sono
testarde,
ostinate, usano letteralmente la testa con le corna per affronatre
qualcosa che non gli piace. Insomma, capra per individuo ottuso e
stupido, che non impara perchè non vuole... e so a cosa ti
riferivi. La gente mi ha sempre vista malamente perchè io
non
amavo le discussioni frivole di gossip, cose da donne, uomini e altre
menate. Si parlava sempre di questo, se no ndi famiglia e figli.
Almeno, quei beoti di dove vivevo... mai parlato di cose interessanti e
si incazzavano se li guardavo con limitata sufficienza. Anche con
Rò, se all'inizio ero felice che vi fosse qualcuno che
finalmente voleva parlare con me, stare al mio fianco, non mi vedeva in
maniera... come tutti gli altri!" guardando la pietra che aveva in mano
"invece è stato solo uno schifo!"
"Perchè?" domandò, mentre il trenino scorreva
tranquillo
e a moderata velocità, vedendo dei soldati in
punti
strategici come avva anticipato Milan.
"Perchè io non sono come gli altri. io non credo di aver mai
provato qualcosa che sapessi definire come amore. Amore nel senso di
sentimenti, perchè amore si può dividere in molti
modi.
Amore filiale, amore genitoriale, amore fraterno, amore romantico, e
via dicendo. So che chiunque rabbrividirebbe sentendo che io non ho mai
provato nulla per la mia famiglia o altri. Ho visto alcuni nonni morire
ed ero solo felice per uno, che era morto senza soffrire
mentre
l'altro..., ho odiato condividere la tavola con i miei, il bagno con
tutti i maschi di casa mentre mia madre aveva l'altro oslo per lei, ma
anche se si usava la logica e io usavo quello, mi avrebbe fatto lo
stesso schifo. Non so perchè, ma da sempre ho
provato
schifo per averli vicino, pensare di essere nata in quel modo orribile,
da lei, il sapere che cosa indossa lei era lavato insieme ai miei...
odiavo perdino per esempio il modo di muovere le labbra e mangaire o
beere di mia nonna e madre. E
anche essere sfiorata mentre passavano per esempio, non mi piaceva.
Trovavo tutto sporco, che sporcava anche me. So che sarò
presa
per stronza, mi urlerebbero ingrata e meschina, ma non sono mai
riuscita a cambiare queste cose, così come so che
non ho
mai
provato affezione come gli altri. Anche Rò, è
stato
l'unico
maschio con cui mi trovavo a mio agio come vicinanza, che non mi dava
fastidio quando mi metteva la mano sula schiena o voleva abbracciarmi.
All'inizio, almeno.Ero contenta che finalmente qualcuno non si fermava,
quando sentiva i
miei gusti o hobby, cosa pensavo di cose che alle altre fregava poco
e...non si allontanasse parlando male di me alle mie spalle. Sono stata
trattata malissimo perchè adoro i minerali e cristalli e li
collezionavo, gli orologi meccanici manuali scheletrati, sai quelli
dove
si vede prorpio il meccanismo nel quadrante... la scrittura o
calligrafia
e il collezionare e usare pennini di vario tipo, come in vetro, e
usarli con l'inchiostro nella boccetta. Leggere. Molte leggevano solo
libri che tutti reclamizzavano come straordinari e poi erano cose sui
vampiri o ricconi pazzi malati, da lasciarti con il dubbio
che
qualcosa non andasse bene nelle
loro menti o libri sessuali scritti ispirando a quelli dei vampiri, che
di bello non avevano niente. Non leggevano altro, mentre io leggevo di
tutto. Con prsone che credevo amiche, alla fine
fidandomi
dicevo tante cose... Mi sarebbe piaciuto
parlare con qualcuno di queste cose e altre, ma mi guardavano male e si
allontanavano. Era impensabile che iodicessi certe cose sul lasciare le
radici e la famiglia, o hobby che erano... da maschi. Mi dicevano
così! Queste
non sono cose da ragazze. O mi piaceva seguire corsi professionali o
proprio laurearmi in ingegneria meccatronica. Insomma, non ho
mai avuto fin da piccola, anche per i miei che non amavano la gente e
ci hanno cresciuti con la raccomandazione di tenere la gente fuori
dalla nostre vite e da casa nostra, qualcuno con cui giocare prima e
parlare dopo e vivere come una persona , come volevo.
Perchè ero
diversa, perchè nella mia solitudine leggevo e poi con
internet,
mi avivicnavo a cose che la gente aveva solo indirizzi di genere.
orologi meccanici scheletrati? Ma non vanno bene quelli a batteria
classici da donna? Non metti mai le gonne? perchè non ti
vesti
più femminile? i maschi così, come ti
vedono? Non
parli di
trucchi, vestiti, famiglia, figli, fidanzati, mariti, matrimonio e bla
bla? Ma da dove vieni? Insomma non ho fatto altro che guardare gli
altri alla distanza, perchè etichettata come
sbagliata,
anche per
come ragionavo. Volevo capire, pensare, determinare me, il mio pensiero
e le cose, leggendo più fonti diciamo..."
continuando a
parlare
mentre metteva la pietra controluce, vedendoci attraverso.
"Ricordo al liceo come, per capire meglio la cavolata delle
religioni, mi
misi a leggere elementi della cabala ebraica, perchè
è da
lì che deriva il cristianesimo oltre il mito di Mithra e
Iside e
suo figlio. La gente
non lo capisce, ma una delle religioni peggiori e
più
presenti, perchè seguita a forza dai loro antenati,
è
nata come un
minestrone di altre. Ebbene, ricordo bene come vi fu un tema sulla
conoscenza e l'essere umano. Scrivere e spiegare il come e
perchè la conoscenza e l'intelletto dell'uomo fossero
determinanti e da cosa... alla fine scrissi un tema di pagine e pagine,
tante,
prendendo vari elementi della storia, psicologia e altro, compresa la
relgione, e vi misi anche la differenza dell'idea di
intelletto e
conoscenza per le varie religioni. L'insegnante mi mise un punto
interrogativo e davanti a tutti mi disse che era dispiaicuta,
ma
non
capiva proprio da dove avessi preso le informazioni sulle altre
religioni. Alla fine snervata dalle pressioni e risate coglione dei
miei compagni, le diedi il libro da dove avevo preso quelle
informazioni e
iniziò a fare un pippone madornale sul fatto che non dovevo
leggere quelle cose, ero al quarto liceo, e che
non poteva definire il mio tema per quegli elementi. Me lo fece rifare
e io feci come da piccola, quando le maestre, turbate da come fossi
diversa e di mente diversa, mi mandarono da una psicologa. Ricordo
benissimo, quella volta. La psicologa mi fece entrare, sedere
di fronte a lei, e mi fece domande. Poi mi chiese di
disegnare
qualcosa
e io, ricordo benissimo ancora, pensai e
così feci. Le disegnai un fondo marino, che mi piaceva, ma
ci
misi i personaggi disney, utilizzai la scusa del mio amore per le
bellezze sottomarine e la dottoressa divenne rggiante e dolce. E
finì che disse ai miei genitori che io non avevo proprio
niente,
anzi, e che le pazze erano le maestre. Quando loro glielo riportarono,
nuovo inferno per me. Ebbene, al liceo per questo caso del tema, feci
la stessa cosa, espediente usato quando volevo sbrogliarmi la gente
scema. Rifeci il tema e lo scrissi come voleva lei, levandoci cosa era
mio. E presi un ottimo voto. QUindi oltre varie situazioni di anni
prima, capìì che i voti e le situazioni volgono a
tuo
favore se fai come la gente vuole. Non cè nulla di genutino,
naturale, vero. Ma anche questo ricordo, quel tema, mi
aumentò quel vuoto dentro, nel petto, che
è
difficile da spiegare. Già come mi sentivo io, la musica del
cavolo che dovevo fare e mi
dava solo dolore e sofferenza, i compagni merdosi che
all'epoca,
bullismo non esisteva come concezione, eri tu quella sbagliata....
Credevo che tutto dovesse esser così, per continuare a
strsciare
a questo mondo senza troppi problemi...
"..."
"Ma dopo il diploma, dopo aver conosciuto quell'anno l'insegnante di
piano, che mi trattò diversamente, mi feci forza e
cercai
di
essere come volevo. Inutile dire che iniziarono i problemi grossi con i
miei e la gente. Il mio problema principale è che mi sento
sempre in colpa per tutto, dato da quei gentili dei miei, che dovevano
essere guide di vita. Perchè non me ne sono andata prima? Il
mio
malessere cè dalle medie, crescendo e crescendo, mentre la
mia
tristezza pegiorava dall'essere sola e trattata come diversa.
Perchè non credente. Perchè non ero una ragazza
canonica.
Perchè pensavo diversamente da come dovevo. E
perchè
tante cose che trovavano tutti negative. Il fatto che fossi sincera
sempre, che non mi facevo problemi a superare certe cose sociali,
lottando contro la maschera che mi ero creata. Quindi calpestando
quella aprte di educazione becera in cui
credono. Solo perchè sei una merda non vuol dire che non
devo
dire niente e lasciarti fare. Ma per questo... la gente mi ha trattata
sempre male come colpevole, quando ero la vittima, solo
perchè
mi ribellavo. Ero io trattata come diabolica e cattiva,
perchè
non abbozzavo alle merde e mi scoprivano gli altri, professori e adulti
in generale, perchè vedevano me arrabbiata o a rispondere in
vari
modi a quella feccia, ed ero io rimproverata. Non potevo fare
nulla che
mi piacesse perchè senza soldi, senza
possibilità, avevo
solo qualche libro che cèra in casa e la mia mente. Fu
così che mi creai un mondo, un mondo diverso e gestito da
me,
dove mi rifugiavo chiudendo gli occhi e, prima con la musica e poi
senza, vivevo come non facevo nella realtà. Un mondo reale
quanto la sofferenza che provavo. Per i imei andava tutto bene, ero
solo maleducata e in vena di fare casino. E sono peggiorata sempre di
più. Avevo bisogno di capire ogni cosa per comprenderla e
questo
mi aveva creato problemi a scuola, finchè non ho
mandato a
fanculo mia madre, che doveva seguirmi per forza e quando no
ncapivo, mi piacchiava in faccia o sulla schiena. Non ero
intelligente
diceva, ero una vergogna, come per mio padre non poteva vantarsi di
me,
e fin da piccola mi diceva che le altre donne avevano avuto il dono di
figli meravigliosi e io non lo ero. Sentendo maestre, professori, i
miei,
tutti quei confronti, mi ero creduta stupida e cretina.
Eppure io
non mi
sentivo così veramnete, ma secondo tutti io avevo problemi
alle
interrogazioni orali, non per colpa loro ma eprchè ero
inetta
io,mi distraevo facilmente quando invece soffrivo. E poi scappavo
là, in quel mondo, per non sopportare tutto
ciò che
mi
pioveva adosso dal mattino... strascicavo i piedi ogni giorno verso
luoghi dove non volevo andare. E ho sempre dovuto fare cosa gli altri
volevano, sempre. Ho dovuto sempre fare... Dopo, il primo anno
dell'università mi sentivo diversa. Ma tutto sarebbe finito
male, ovviamente. Caterina, quella stronza che credevo amica,
mi
trattò male quando iniziai a dirle che il suo fidanzato
online,
che non aveva mai conosciuto, forse andava trattato con i
piedi
di
piombo. Da quel momento sono finita lo zimbello delle colleghe, che
anche non conoscevo, perchè non erano nel gruppo e
con
cui lei aveva legato, e ho sofferto,
tanto. Questo dopo che anche la figlia dell'insegnante del famoso tema
sulla conoscenza, mi aveva dato due di picche per persone
più
affini a lei, trattandomi male. E tornai ad essere sola. Prima di
mandare al diavolo Caterina, lei conobbe Rò con me
perchè
facevamo un corso speciastico, e poi all'università si era
iscritta per
me, eprchè la credevo amica e volevo condividere con lei
anche
questa
cosa. Non essere sola... Quando seppe che lui era mio amico e parlavamo
tramite chat
online, ogni giorno, fece a me la paternale. Diceva
che
parlare con lui
che era fidanzato era vergognoso, che non esisteva amicizia tra uomo e
donna, che non dovevo permettermi di dire cose contro il suo fidanzato
fantasma, come lo chiamavo io, e che era assurdo
parlare di
tutto, tutto,
con un maschio. Solo perchè mi lamentavo con lui della mia
condizione di vita, del fatto che dovessi avere il ciclo anche se non
volevo figli. per lei era inaccettabile tutto ciò, con gli
uomini non si dicono queste cose. lei però lo faceva col
fidanzato online, che era ufficiale perchè i genitori
sapevano,
ma mai incontrati. Ok, dicevo, si sente solo un pò
così.
NO! Dopo l'ultima cosa che mi fece,
sbeffeggiandomi davanti a tante colleghe che non conoscevo,
ma a
quanto
pare conoscevano me, lei si lamentò che io non avevo
ricordato a lei, Caterina, un incontro con gli
assistenti di un
professore e io,
iniziando già ad avere i primi sintormi della
malattia, dimenticai. Nessuno di loro, che credevo amiche, quelle del
mio giro di studio, mi aiutò o trattò bene,
mentre vivevo
l'inizio di un altro incubo. Io che avevo aiutato tutet loro con i miei
appuntp, che prendevo di tutto e chiedevano, con l'aiuto che avevo dato
a Caterina
stessa per cose che doveva fare per quel fidanzato online o per lo
studio... ancora una
volta soffrivo, ma nessuno vedeva e non avevan empatia per
capire
e non esser stronzi.Di nuovo sola, cornuta e mazziata. Quante
cose ho sopportato prima e dopo, e sono stata trattata solo
da
schifo. NOn
so molto di quello che hai vissuto lasciato casa tua, ma non augurerei
a nessuno il mio dolore e tutto ciò che ho dentro. Poco
tempo
dopo, sola e disperata per come stavo per la malattia, decisi di
entarare in un gruppo su un'opera e l' conobbi alcune persone. Mandato
a quel paese Rò dopo cosa mi fece qeul giorno a casa sua,
che mi
portò a stare
peggio. Ero in una fase negazionista di
me e la mia vita, acconsentì ad aiutare Zay ad andare in
irlanda
per un suo sogno. Lo feci e... diciamo che dopo mi sentii peggio ancora
accumulato a Rò,
perchè... confrntai me e lei, la sua vita e el persone che
avevo
visto e conosciuto essendo sua amica. Non so spiegarlo
neanche a
me stessa, ma iniziai a
provare cose negative e positive, su una vita diversa per me,
su
come mi
ero comportata in quel viaggio che non credevo e..alla fine non
cè l'ho fatta. Non sono cambiata, non è andata in
meglio
ne altro. Nulla è cambiato nella mia famiglia, tra le
rpesone
che ho conosciuto, e quel posto resta becero e stronzo. Io
invece
mi
sono rotta e frammentata sempre e sempre... e ora vorrei solo
pace. Solo non svegliarmi più la mattina volendo
piangere, per
essere ancora viva, per saper eche quel giorno sarà uguale e
che
conosco, come gli altri. E non vorrei mai lo stesso per nessuno, che
nessun altro soffra. Se tu davvero riuscirai a cambiare le cose,
fallo per le persone come me. Cambialo anche a costo di fare casino. Ma
sveglia la gente!"
"E come...non è facile cambiare le cose velocemente. Vedi
appunto la strategia nella Cina in Africa..."
"Facendo quello che fece Dio..." guardandolo negli occhi come se questi
potesse intuire.
Un anno e due mesi prima
Jd si ritrovò in una situazione che non gli piaceva. Di
nuovo
era accaduto un fatto che Kianta aveva predetto e sarebbero iniziati i
casini.
Quei quattro uomini avevano l'aria di tipi pericolosi, si vedeva che
erano deliquenti della peggior lega, solo osservandoli mentre gli
parlavano. Lui già li aveva visti qualche settimana prima,
ma vederli ora, la sensazione era peggiore.
Sguardo bieco, grossi, uno addirittura sembrava obeso ma era la stazza,
non il grasso,tatuati e armati.
QUello più distante stava appollaiato al cofano della
macchina nera, metri più in là. Kianta
aveva autorizzato
l'entrata perchè gli aveva detto al telefono che era curiosa
di
sapere cosa avrebbero detto e fatto nel loro territorio. E quando
Kianta voleva osserva e giocare, cèra da sudare.
NOrmalmente andavano minacciati armi in mano e fatti andar via. Invece,
dopo che la squadra al villaggio ebbe avvertito, prepararano la zona
con una delle formazioni. Voleva davvero giocare, facendo credere che
fosse una casa come un'altra... o aveva altro in mente?
Ed erano arrivati al cancello quattro tizi in una macchina nera tipo
suv, urlando alle quattro guardie di passare.
Utilizzando le mura e costruzioni originali, vi erano varie postazioni
o posti di guardia in vani tondeggianti, senza porta, dove le guardie
di turno restavano ad osservare il perimetro. Quegli spazi
tondeggianti, vecchie guardiole da esterni senza porta in mattoni e
resi lisci, erano collocati nelle mura esterne, fatte in due sezioni,
un muro prima con uno spazio e poi l'altro muro dopo questa
intercapedine non usufruibile, anche se Kianta aveva vuto la mezza idea
da modificarle per fare qualcosa tipo un labirinto. Era molto da lei,
ma tutti avevano espresso chiaramnete disagio perchè erano
militare e non è detto che brillassero di
capacità di
orientamento. Sicuro, quella volta pnesò Jd, che qualcusi si
perdesse dentro quelle fessure larghe una persona e iniziassero i
deliri. Quindi quello spzio era controllabile solo dall'alto delle mura
e non erano percorribili. Ancora.
La profondità
della postazione quindi era data dai due muri e lal
oro distanza. Avevano
bordature decorative per richiamare quelle del muro e delle fessure che
davano verso l'interno, per parlare con le guardie dall'altro
lato, con un
divisorio in ferro che si apriva e chiudeva. erano tutti antichi e
originali, ossia presi o comprati da comuni e città e
portati
lì. Esistevano ancora in molte città nel mondo e
Kianta
se ne era appropriata dando un tot a quella città con un
contratto odve si era vincolati a spendere quei soldi per sistemare
veri problemi cittadini. E, mandando ispettori, ormai loro potevano, si
era controllata la cosa e che nessuno intascasse nulla.
Così erano state portate lì, posizionate in certi
luoghi,
e sistemate in luoghi strateici, per proteggere le
vedette dagli agenti atmosferici. Anche se erano sopra tondeggianti,
alcuni scherzosamente le chiavano supposte, per ridere del fatto che
fossero cilindrici, a volte dei ripiani all'interno per poggiare
qualcosa, con un tetto
tondeggiante, senza porta, e bianchi. A volte erano posizionati
vicino o poggiati a sculture e creazioni paesaggistiche per
mimetizzarsi un pò, ma chi le notava, poteva vederle quasi
come
capsule che si ergevano dal terreno o appunto supposte. E non le
chiamavano così davanti Milan o Kianta, ovviamente, ma si
sussurravano guardandosi in giro chiedendo e un altro ,
ottendo ocme risposta .
E poi cèrano delle costruzioni in muratura a
secco, che
sembravano antichi ruderi per alcuni o casette di pietra per altri.
Invece erano fortificazioni militari a forma circolare, con quattro
archi esterni, che coprivano le forme portanti interne che
salivano fin
sopra come una decorazione. Un muro di un metro terminava lasciando una
sorta di finestra rettangolare per ogni lato, meno di mezzo metro,
chiusa da un tetto di meno di un metro, sormontato dalla parte
terminale degli archi. Quattro feritoie quindi, da cui
osservare
a
trecentosessanta gradi, in una struttura grezza data dale pietre
lavorate a rettangolo grossolanamente. Nello stile e nelle zone di
paesaggistiche fatte creare, sembravano farne parte senza sembrare
pugni in un occhio, anzi, dando quel senso di antico che mascherava
cosa era in realtà quel luogo.
Dopo aver chiamato l'interno, Jd rispose subito
perchè già
impegnato con l'addestramento dall'altro lato, e chiese di far
aspettare
pochi minuti e parlò al telefono con Kianta. Mentre quelli
in
macchina scalpitavano, si accordavano e davano disposizioni a
tutti i
gruppi e reparti perchè seguissero le formazioni di
emergenza,
ripulendo dalle persone tutta la parte anteriore dello Chateau in un
paio di minuti.
Uno dei metodi usati, oltre a certi suoni stabiliti che imitavano certi
uccelli, vi era anche il corno, suonato proprio di fiato e a
cavallo, correndo, perchè fosse comprensibile agli
uomini,
ma non da
altri. E vi erano anche altri metodi, ma i quella situazione,
la
squadra ranger del controllo della proprietà,
della montagna e della riserva naturale vicino erano di ritorno dal
turno, che giravano a squadre e si occuparono dell'avviso. Fu quindi
ordinato di suonare i corni che
avevano sempre dietro e, a corsa di cavallo, in pochi minuti fu
svuotato il viale principale, che collega la villa al sentiero che dopo
un chilometro arrivava al cancello.
Dove aspettavano gli scagnozzi di uno dei trafficanti che volevano
raggirare.
Quella
pericolosa organizzazione di trafficanti aveva accettato,
come
tutte le
altre, una collaborazione secondo loro fruttuosa. Milan su idea di Lia
tempo addietro, aveva utilizzato il suo potere di controllo in ogni
paese per fingere di avere mano in polizia, servizi speciali e sezioni
anti droga, prostituzione, tratta di umani, medicine e articoli vari
medici, da mercato nero e altra merce. Comprese armi. Milan
aveva
fatto
capire loro, anche dopo aver dimostrato come la caccia e la ricerca nei
loro confronti erano finite su suo ordine, che potevano accordarsi. Una
sorta di Mafia della sicurezza. Loro lo pagavano e lui bloccava
qualsiasi azione nei loro confronti, permettendogli di continuare a
"lavorare". Ma era un tranello ed era andato liscio con molte altre.
Ossia finite, tolte. Logicamente eliminata una, un'altra minore cercava
di prendersi il uso spazio e il gioco ricominciava. A Milan divertiva,
a Kianta meno. Se fosse stato per lei, Jd pensava sempre, sarebbero
finiti come cavie per vedere veramente quanto tempo gli squali se li
fossero presi con test di vari tipi di gabbie e quanto la carne umana
davvero piaceva a quella specie. La volta che lo disse, a
prima,
scherzava, ma le altre, quando aveva visto cosa avevano fatto quella
gente, con isuoi occhi, lo aveva ripetuto più come una
minaccia
vera che come scherzo. NOn lo avrebbe mai fatto, a meno che non fosse
andato qualcosa storto. Si andava avanti solo con i piani originali. E
per fortuna, diceva tra sè Jd.
Significava permettere a questa gente di
fare i loro comodi, portando poveri disgraziati in giro come meri
oggetti perchè lavorassero per loro per niente. Dando
letteralmente tutto di se stessi, in tutti i sensi, maschi e
femmine,qualsiasi età. E, seppur Kianta sapeva
che la colpa della circolazione di sostanze illecite fosse per gli
imbecilli, che la compravano per fuggire dalla
realtà e
credere
di fare qualcosa per se stessi, non sopportava che quella roba fosse
commercializzata. Ma la colpa la dava a chi la comprava e usava, non
gli spacciatori. Diceva sempre che se un prodotto vende, gli sciacalli
ne approfittano, non è colpa di chi vende al cento per
cento, ma
di chi fa domanda. La odiava inoltre, perchè diceva chef
aceva
diventare
tutti come bimbi scemi, li rendeva come i vecchi. La questione era
lunga, pesò Jd, cosa diceva Kianta era vero... ma il senso
di
come
lo esponeva era chiaro più a se stessa che agli altri. Il
suo
cervello lavoava diversamente e pensava che tutti gli altri andassero
alla stessa velocità. E così finiva sempre per
sforzarsi
nel seguire i suoi discorsi, che però erano più
chiari di
quelli di Milan. Lui... era un caso a parte. Tranne certe volte, quando
pareva ispirato ed era più flemmatico, chiaro, pareva
muoversi e
esprimersi in maniera più controllata e lenta. Kianta
trovava la
cosa strana, più volteì avev aespresso dubbi sui
momenti
di
Milan, tanto che aveva paura che si drogasse o fumasse qualcosa che
odiava, per essere così... diverso. E di solito lei aveva
ragione su molte cose.
Come in quel caso.
La macchina era stata scortata da quattro uomini,
inizialmente,
fino a quando quando avevano sgommato fin quasi sotto il portone,
allarmando
le guardie. Una di queste avev aintimato loro di fermarsi e, invece di
prendere le armi, le aveva affrontate di petto. Morale? Quando quattro
imbecilli che lavorano per trafficanti stendono un militare addstrato
come loro, non
cè da chiedersi come mai qualcuno prima e Kianta poi,
prendesse
in giro proprio la categoria. Vedere, arrivato sul posto, dovendo pure
dire a tutti di abbassare le armi, uno dei tuoi steso a terra peggio di
un pugile dopo tutti i round, utilizzato come una zampogna da
gentaglia, non ti fa fare bella figura come organizzazione militare e
di protezione. Per niente. E Kianta avrebbe provato disgusto per gli
scemi che si ì fanno zampognare da imbecilli. Il risultato
del
suo
sfogo sarebbe stato quello, Jd lo capì vedendo lo scemo a
terra,
e gli imbecilli che minacciavano tutti con le armi, che si erano
portati dalla macchina.
E si, Kianta aveva ragione. Tutti stavano diventando troppo allegrotti
abbassando la guardia, vedendo Milan fare lo stesso.
"Senti stronzo, quel pupetto del tuo capo, sai quello biondino, dalla
faccia da stupido e vestito e incipriato peggio di una puttana, quello!
Aveva promesso di sistemar eil casino che alcune guardie hanno fatto
con dei nostri carichi. Nostri! Capito? Dove sono. Il mio li rivuole!"
"Il nostro capo non è come lo descrivi e il vostro carico
era
stato sequestrato da una retata non ufficiale, quindi ve lo
riconsegneranno, ma ci vuole tempo. Sapete bene che l'accordo non
è proprio pulito e fatto alla luce del sole. NOn
può
prendere roba registrata agl i atti e spostarla senza mettere una
scusa.
Poi, se vuoi riaverla tu, vai a farlo a modo tuo, ma non
mettere di
mezzo il nostro Leader. E' sempre stato di parola. O sbaglio?"
"Quel moccioso aveva detto che la rilasciava, ma è
passato tempo
e ancora nulla. Capisci che ci lavoriamo e ci serve? Quando siamo
venuti qui, cèra quella stronzetta che pareva scema quanto
il
vostro capo, che era indicata come la sua seconda. Il nostro capo vuole
assolutamnete la sua roba e, visto che il vostro damerino non riponde,
vuole che sia la stronzetta a risolvere. E siamo qui. Pretendo la
nostra roba o facciamo casino. E siamo pronti a farlo!"
eslamò
con una rabbia profonda, mirando a Jd con il suo Uzi, come fecero gli
altri, rivolgendo però le canne verso gli uomini intorno.
Jd sospirò. Ecco perchè Kianta andava ascoltata e
Milan
non doveva invitare la gente, per stordirla con cosa gli faceva vedere
e le parole,
per indicare bene la sa posizione, proprio al quartier generale.
Almeno, la gente non lo sapeva, ma pensav ache fosse proprio casa sua e
che quindi venendo qua, sfondava le porte del suo territorio
per mandare
un messaggio. Aveva già mandato via molte guardie che di
solito
stazionavano in luoghi specifici, aveva fatto in modo che da quel
punto, dall'entrata al cancello e la facciata, ci fossero
così poche persone da credere che fosse realmente solo una
casa
e non il putno cruciale di un'organizzazione intera. Erano stati, di
corsa, tutti mandavi dentro o nella zona dei giardini, fermando ogni
attività e lasciando un tot di uomini, spacciandoli per
normali
guardie. Come esercitazioni e piani di formazione in casi di emergenza.
Sempre su idea di Kianta. Se uno non era stupido, capiva comunque
qualcosa, se era invece scemo come un cavallo diceva,
crederà
allo specchietto per le allodole creato ad Hoc. E questi cretini
pensavano che il carico o comuqnue, qualcosa di pari valore, fosse
lì? E fossero a casa proprio di Milan? Davvero il mondo
è un chichè pazzesco?
Intorno a lui cèra, perchè arrivati i Capitani
come doveva essere, compreso Gask nuovo arrivato.
"Pensate davvero che il vosto carico sia qui? O che possiamo darvi
altro di ugal peso e tipo, in sostituzione, con le
nostre scuse?
Scherzate?"
"Senti, pezzo di merda, io credo che mi stia prendendo in giro. Conto
fino a dieci, o mi dici che avet un risarcimento per noi, per
scusarvi del fatto che il vostro capo no risponde, o
distruggiamo
questa casa e ci prendiamo tutto. TUTTO! Siamo potenti e pericolosi,
non costringetemi a chiamare la cavalleria in questo buco perduto di
merda, che ci arrivano i carretti di legno del cazzo. VOGLIO.
LA. ROBA!!"
"Invece di sbraitare e rovinarmi il thè delle cinque,
perchè non mi spiegate la questione e la risolviamo da
persone
civili. Sarebbe il minimo visto cosa state scatenando"
Jd si voltò e vide apparire dalla porta Kianta, abbiglita
con
maglia azzurra a sbuffi su ogni bordo, con pantaloni e stivaletti
decorati.
Rimase ferma sul primo scalino a guardare con aria tetra la scena.
L'uomo a terra che si contorceva e quei tre, più il quarto
qualche metro prima.
Lei discede gl iscalini con calma e compassata, fermandosi vicino
l'uomo stordito, con quell'espressione priva di mutamenti, che sembrava
guardare tutto con noia e fastidio, e si chinò
sulle ginocchia per guardarlo bene. Gli prese tra le mani il viso,
chiedendogli s eandasse tutto bene, questi le rispose
malamente, che
dovevano averlo colpito con qualcosa di duro per fargli così
male. lei mosse solo gli occhi e vide che tra le dita, l'uomo he
sbraitava, teneva un
tirapugni.
QUando Jd la vide chiudere gli occhi e restare ferma un pò
così, capì forse cosa stava facendo e si chiese
se Milan
non l'avesse influenzata troppo con le sue idee strane. La
sentì
poi chiedere all'uomo come stava.
Restò in quella posizione finchè l'uomo con l'uzi
non sputò minacce contro di lei.
"Senti un pò, troia! Sono qui perchè al capo
è
finita la pazienza e ame pure. Il tuo amichetto coglione credeva che
non ricordassi come si tornava qua, invece eccomi. E voglio che sia
reso cosa spetta al capo. Sono stato chiaro? O devo farti ricordare io,
come faccio con le puttane, cosa singinca obbedire al capo? Non farmi
metttere mano alla cintura e farti ricordare che non sei niente. Senza
il pavone biondo tu sei niente, e devi obbedire agli accordi
come fossi
lui. Sono stato chiaro o devo darti un ceffone per capire meglio?!"
Jd cominciò ad aver paura che lei si inalberasse, e che con
il
sistema visuale facesse un casino, forzando il loro cervello come
faceva sempre per impazzire. Si guardò intorno e vide gli
uomini
a semicerchio intorno di malumore, pronti a prendere le armi che
avevano a dispozione se necessario, ma sempre attenti a non agire
prima.
Sembravano tesi e guardavano Kianta. Sapevano che Kianta era casinista
quando si incazzava, e la cosa era
peggiore se la sua espressione assumeva l'aria di marmo, come in quel
momento. Se non mutava espressione, ma sembra come le
botolinate,
come
scherzava Milan, con gli occhi grandissimi aperti a fissare il soggetto
come se se voless eimprimersi ogni elemento, era meglio star fermi.
Gask invece, che si trovava dietro Jd, lo spostò per sfidare
l'individuo ma venne fermato. Jd strinse il braccio di Gask
così
forte da farlo voltare per la sorpresa, ma JD non guardava lui,
guardava
Kianta.
Si era voltata con una lentezza allucinante, solo la testa, fissandolo
in volto senza ancora mutare espressione. E Jd sudò, Lubo
sussurrò qualcosa ma lui negò.
Kianta si sollevò dalla posizione accovacciata,
sempre con
estrema lentezza, tenendo lo sguardo fisso sull'uomo e pronunciando
parole dure e così fredde che l'acqua dell'artico sarebbe
stata
tiepida, al confronto.
"Bravo manzoniano dei miei stivali e spazzino tre punto ZEROOOHH..!!!!
" in piedi con
occhi sgranati e viso immutabile, ancora "IO, non sarò mai
NIENTE!!! Non sarò mai un NIENTE,
H OOOOOOOOHHHH!" e la sua voce rimbombò, come un
altoparlante mal
settato, il suo verso finale di ira vibrò
nell'aria tutto
intorno, e Jd sudò ancora, stava usando il sistema visuale,
pensò. Kianta fece passi avanti, come un
carro merci verso l'uomo con la rabbia a mille, mettendo un piede sulla
pancia del disgraziato disteso a terra prlando con voce grossa "Fai
attenzione alle tue parole,
o straccione del cazzo, perchè sei tu
che non vali niente!! Bada al
tuo vomito schifoso mascherato da discorso, perchè stai
proprio
sotto alla scala piramidale del valere, pustola sul sedere! Sei tu che
senza il tuo capo e la organizazione schifosa non vali ninete e saresti
uno stronzo qualsiasi in carcere. Perfino i senzatetto
valgono più di te e significa tutto!!!".
Avanzando verso di lui
ancora, occhi negli occhi "Io sono un'antica, quello che io sono tu non
lo saresti mai in tutta la tua vita, neanche se lecchi il culo del capo
dello stato russo. OOOOOOOOOOOOHHHHHHHHH!!!!" e di nuovo il verso
vibrò nell'aria come uscito da altoparlanti "Io sono mille
volte
te e ancora ce ne stanno di qualità, in capo a te!!! Parla
ancora e una cintura me la faccio con la tua pelle, dalla
pancia in basso a
girare fino alla schiena a strappo, e ti ci strozzo. Schifo
di
essere! Sparisci tu o ne uscirai a modo mio. IO sono NIENTE???"
Si fronteggiarono, ornmai vicini e mostrando la differenza di altezza,
mentre tutti intorno trattennevano il fiato, gelati e
rigidi.
"Fanculo, non mi faccio urlare da una che spara cazzate, non so nenache
che hai detto. Il mio capo vale più del tuo!"
"Rispondimi spalatore di merda del tuo capo, hai osato davvero venire
qui, a casa MIA, a prendere a pugni un mio uomo e minacciare di..cosa!
Ripeti un pò cosa hai detto. Voglio solo sentire di nuovo la
scaletta di cazzate che hai intenzione di fare QUI!" così
rabbiosa che le sue urle si sentivano ovunque e per un attimo Jd si
calmò, sicuro che stava solo, solamnete, facendo una
ripassata a
parole. Poi notò alla sua
sinistra il branco che si avvicinava di soppiatto tra gli alberi, in
fondo, ma lo aveva notato. Gli uomini che pretendevano la loro roba
erano quasi di spalle epr vederli.
Jd si voltò alla sua destra, accortosi di versi strani e
vide Alaric
spalmato contro la schiena di Lubo, terrorizzato, che chiedeva
all'amico su cui era inchiodato se no nera quell'incubo di nuovo, non
stava accadendo.
Jd sent' freddo, Gask gli chiese cosa no nandasse, se doveva fare
qualcosa, ma Jd si mise davanti a lui avanzando, e
sperando
che non
lei finisse come l'altra volta. NOn sembrava, ma cercò di
anticipare le cose. Eppure non sembra come l'altra volta, disse Lubo,
non è a quel livello.
L'uomo la fissò contrariato, rispondendo a tono, urlando di
volere maggior rispetto, poi rise aspramente e le disse
che era divertito e avrebbe lasciato correr l'affronto, se
l'accordo
veniva saldato subito. In quell'istante.
"Non siamo noi i leccaculo del del tuo capo. E' il TUO che lecca il
culo al mio" disse lei e si voltò per andarsene, ma vedendo
Jd
agitarsi, si rivoltò verso l'uomo.
Le puntava una pistola su un occhio, anche se stavano a poco meno di un
metro di distanza, mentre gl ialtri avevano preso le loro.
"Senti stronza, non permetto questo tono e questa mancanza di rispetto
ancora,
mi hai rotto le spalle e ho perso la pazienza, e non capita neanche con
la donna chemi sbatto per ora che pretende sempre, e stiamo
insieme da più tempo delle altre. Adesso concludi l'accordo
e me
ne vado, senza rovinarti il faccino, o ti ficco una cazzo di
pallottola
nell'occhio e andrai al creatore da deturpata!"
Se prima lo gardava da sopra la spalla destra dandogli laschiena,
Kianta si voltò
di più, con la spalla in direzione dell'uomo, lentamente.
Sebrava rigida, fredda ma stava per azzannare, Jd lo capì.
Quando l'uomo sbraitò di nuovo, allungando l'arma
pronto a
sparare, lei
alzò velocissima la gamba destra con un saltello,
accompagnata
dalle mani che
tennero
la pistola, e colpì la piegatur del gomito violentemente col
ginocchio, per poi usare lo slancio del ritorno drizzando la gamba e
colpndolo in viso col tacco. Tenne l'arma e il braccio dell'uomo mentre
questi cadeva a terra per il colpo e, dopo aver rimesso piede a
terra, sparò all'uomo che stava alla sinistra di quello
caduto,
dietro. Sent' mugolare quello a terra e spinse col piede il braccio con
forza all'indietro. L'uomo piegato a
terra sentì il braccio scrocchiare di brutto per la posizome
violenta assunta dallo stesso. Kianta tirò un coltello
calibrato
alla spalla dell'altro che la stava puntando, sotto la
clavicola,
e opi tornò ad
occuparsi del braccio. Lo prese e lo ruotò con tanta forza
contro natura da romperlo ancora
una volta in un'altra posizione. Sembrava ringhiare di rabbia e disse a
quello a terra "Come dicevi? Puoi ripetere? non ti sento... Ti smucino
solo l'anima!!"
"Parla in italiano, lo sapevo!!" squittì Alaric
nascondensosi
ancora dietro l'amico, ma Lubo fece no con la testa a Jd, capendo cosa
voleva dire.
Kiantasent' qualcosa balbettare, e
portò lo sguardo all'uomo inchiodato a pochi metri,
l'autista,
che stava con la bocca aperta e la mani a caso non sapendo che fare,
urlando che avrebbe chiamato aiuto.
Kianta iniziò subito a incamminarsi verso di lui, con occhi
grandi apertissimi, guardandolo però col capo
abbassato in basso
col mento verso il petto, come sempre pensò Jd quando
incazzata,
e i denti come se masticasse. Lubo continuava a dire No.
Jd sembrav in crisi, portò le mani sulla testa no nsapendo
che
fare, respinrando velocemente e urlando agli uomini si stare indietro e
no nfare assolutamnete nulla. Mentre Gask stava come un fesso a
guardare i tre che si dimenicavano come fesci fuori dall'acqua, come
sorpreso da qualcosa che non si aspettava. Alaric
faceva il piagnone urlando di non volere la stessa cosa dell'altra
volta. Non la stava vedendo, non sarebbe successo, urlava
disperato a se stesso. Lubo invece, calmo e pacato come sempre, chiese
a
Jd di
nuovo la stessa cosa. Non cèra bisogno
di prepararla.
"No, non sembra, aspetta e vediamo che accade"disse Lubo
"Che cazzo succede...?!?" domandò Gask esterrefatto,
seguendo
con lo sguardo Kianta, che puntava l'uomo che aveva iniziato
a correre
come un disperato verso la macchina. E lei, alla fine, altrettanto. Si
lanciò come un lupo a caccia verso l'uomo, che cercava di
raggiungere la portiera, muovendosi in maniera così
scomposta
per lo shock, che riusc' ad aprila quando lei era quasi
arrivata. Riuscì
ed entrò, chiuse subito e
tentò di di accender ela macchina, ma le chiavi parevano
ubriache
per la tensione alle mani.
L'uomo urlò per un urto alla macchina, Kianta stava
acquattata
sul cofano, e dopo aver preso un Sai che teneva negli stivali,
usì il pomo a forma di quadrato smussato per colpire il
parabrezza, creando enormi crepe per l'angolatura della forma, a
cerchio. L'uomo fece un verso, cercò di mettere in
moto,
ma ulteriori colpi al
vetro che si crepava male gliele fece cadere. Tentò di
uscire
dall'abitacolo, ma Kianta con un forte calcio laterale, facendo perno
sulle gambe e le braccia sul parabrezza, lo riportò dentro
facendogli colpire la testa sul finestrino, grantumandogli addosso il
vetro. Usò la punta per ultimare i vari fori dove aveva
colpito
e
crepato, e dopo usò i lemmi dei Sai per inserirli e tirare,
facendo
saltare una forma di parabrezza. NOncurante dei vetri, lei
afferrò l'uomo con entrambe le braccia, facendo leva con
piedi e
gomiti, e iniziò a tirarlo per farlo uscire dal buco,
ferendolo
malamente ovunque. Lo sterzo faceva da blocco per le gambe e bacino,
mentre con le mani l'uomo cercava di prendere qualcosa per fare da
freno. Lei con la punta del Sai lo ferì affondando,
prendendo il
Sai con la curva tra pollice e l'indice un lemmo, tempestandolo di
ferite all'altezza del glena. Poi tirò e tirò,
qualcosa
fece un crack pazzesco mentre trascinava l'uomo con tutta la sua forza,
scivolando dal parabrezza, facendolo urlare come un dannato.
"Vieni, non ti faccio niente! Ti smaciullo fino all'anima!!" disse tra
i
denti, con rabbia in italiano, arrivando a tirarlo per i capelli .
Quando lo tirò
fuori e lo mise bocconi a terra, si accorse che quello con il coltello
si era alzato e voleva mirarla, chiamandola puttana. lei
inclinò
la testa di lato e sorrise malignamente, finchè l'uomo non
si
voltò di scatto. Dei grossi cani simili a lupi, un piccolo
branco, gli ringhiava contro arrivando da dietro.
"grazie, fratello lupo..." pensò Kianta, giungendo alle
spalle
dell'uomo
che si era girato per fronteggiava i lupi, e con un balzo gli
portò le mani sulle usandole come ancoraggi e
piantò un
morso sul collo dell'uomo da farlo urlare. Questi finì in
ginocchio, lasciato il morso, prese velocemente un Sai
assestandogli un colpo di pomo sulla
schiena, in un punto preciso, facendolo vacillare per il dolore. Lo
mise a terra di faccia con una ginocchiata e poi ialzandosi,
caricò con tutta la sua forza un calcio al cavallo
dei pantaloni che, nonostante fosse disteso a terra, centrò
dove
doveva.
Quello ferito con la pistola dell'altro si alzò malamente.
Si pulì la bocca con una pasata di polso e lo
fissì.
"Kianta..." chiese quasi lacrimoso Jd, mentre passava accanto verso
l'altro obiettivo "hanno capito, basta!"
"E' solo una messa in regola alla Army of me!" gli rispose per
proseguire
"Il capo te la farà pagare per quello che hai fatto..."
urlò l'uomo che si era tirato via il coltello mentre il
braccio dondolava, cercando di scappare, mirando anche
agl uomini alla sua sinistra.
Lei gli arrivò vicino, ascoltandolo e inclinando il capo di
lato
verso la spalla come sempre, per mollargli una calciata frontale
all'altezza del ventro, da
farlo sbattere all'albero dove aveva cercato di nascondersi.
Kianta si voltò verso gli uomini, flemminatica sia
nell'espressione che nel modo di camminare per tornare dentro.
Passò vicino l'uomo ancora a terra aiutato dagli altri,
lanciandogli un'occhiata dall'alto come distaccata e gli disse "mi
spiace per poco fa, ma dovevo far scena e mi hai aiutata. Grazie. Hanno creduto di aver a che
fare con la povera gente che li teme.
peggio per loro. Non hanno capito che con me si scherza poco..."
sistemandosi la maglia e tornando dentro, salendo gli scalini e
giungendo vicino l'ampio portone.
"prendete quella spazzatura" indicando l'ultima parola con disgusto,
girandosi quel che bastava per osservare Jd e gl ialtri dalla spalla, e
chiamate Justify e Giordi. Li voglio qui subito!"
"Se hai delle cose da fargli fare, ci sono già qui io. Non
sono
stato un ex seal, ma so fare altrettanto bene il mio lavoro!"
proruppe
Gask, mettendosi a disposizione, ma ricevendo solo una fulminante
occhiata di tacere da lei.
"Ho richiesto Justify e Giordi... cè da dire altro,
capitano Jd?"
"No, certo che no..." balbettò Jd di rimando, più
preoccupato che confuso. Sapeva bene cosa significava la richiesta di
quei due.
Appena Kianta scomparve oltre l'entrata visibile, Alaric si
buttò su Jd collerico, mentre Lubo cercava di tratterlo.
"Vuoi davvero accontentarla e servirla subito? Hai visto che ha
fatto?!?!" salendo di ottava ogni parola che diceva, buttandosi anche
lui le mani ai capelli, vedendo quei quattro feriti gravi, la
macchina
sfasciata in mezzo al viale e la prospettiva di un disastro
perchè la signorina aveva le ovaie girate.
"Posso sapere che cavolo è successo? Avevo visto qualcosa
ma..."
Gask restò a fissarli tutti e tre, come a pretendere una
spiegazione e Jd, per evitare di dire qualcosa in presenza di altri, se
li portò da un'altra parte affidando il compito di portare
quei
quattro in infermeria nella zona sicura. Pulire e tornare ai propri
impegni, che erano ormai troppi ad osservare, anche nelle zone
limitrofe, lasciando gli impegni in sospeso. Anzi, era sicuro che
avevano scommesso, come sempre e peggio di sempre. Era la prima volta,
per molti, che vedevano Kianta all'opera. Se prima molti si chiedevano
come mai una come lei, all'apparezza come la vedevano, fosse Comandante
e di grado sotto solo al Leader, senza avere qualifiche ed esperienze,
ora potevano farsi un'idea.
Adesso avevano di che parlare e temere.Il problema è che si
era
solo limitata, non aveva usato i guanti, nè l'apparato
visualizzatore.
"Muovetevi.... " esortò i quattro che gli correvano dietro
per
trovare un punto, nello Chateau al piano inferiore, tranquillo.
Entrò con una card in uan porta nella sezione prima degli
alloggi per i Capitani, e li trascinò dentro. E
iniziarono le
discussioni.
"Lo sapevo!! Lo dicevo che era una piaga biblica, una catastrofe
naturale, uno tsunami di devastazione, un..."
"E smettila!" lo aggredì Jd controllando le finestre, nel
caso
qualcuno era vicino nella zona interna dell'edificio, che giungeva ai
giardini "lo hai detto già quel giorno. Non è il
momento!"
"Non è il momento, non è mai il momento... ma
guarda che ha combinato. E come facciamo con Milan?"
"Cosa dovremmo fare? E' lei a gestire queste cose, no? Kianta
gli aveva
sempre detto che portare qui certa gente come ospiti era sbagliato, che
era meglio utilizzare solo le Torri secondarie, così che
vedessero solo quelle. Ed eccoli che ci hanno trovati, e quelli della
peggior risma..:"
"E questi non faranno niente, se andiamo a bussare armati e
con le tute, a casa loro?"
"Kianta non vuole andare a bussare. Vuole andare a pulire!" facendo
sussultare Alaric, che non lo aveva capito.
"Lo ripeto, fare entrare lei e quell'altra pazza è stata una
pessima
idea. Ha infangato il nostro amico, si è attaccata qui come
una
sanguisaga e si ciuccia la nostra sanità mentale facendo
boiate.
L'ho sempre detto! Quella volta..."
"Quella volta è stata colpa tua e degli altri imbecilli. Le
voglio dare ragione e lo fece anche Milan..."
"Parlate della notte del blackout?" chiese Lubo
"Si" malamente Jd confermò "proprio quella. Ma avevano torto
marcio!"
"Potete spiegare anche a me?" i tre guardarono Gask, che era
rimasto
incollato alla parete, piedi accavallati e braccia conserte a
osservarli.
"Oh, qui cè pure quello magico e alla fine ti ha
trovato. ma tu..."
"Anche con lui! Cè qualcuno per cui non hai rimostranze?" lo
rimproverò Jd stufo "Finiscila, abibamo cose più
serie
che le tue lagne"
"Perchè ha reagisto a quel modo?"
"Perchè a quella scema finta non le si può dire
che non
vale niente!!" rispose a gask uno stizzito Alaric, mentre Jd lo
rimproverava.
"basta, parlaimo di cose serie..."
"Ragazzi, spiegatemi prima della notte del black out,
così posso capire di cosa parlate...:"
"La notte del black out fu un accadimento che Lia mise in moto per ..."
"Lubo..." lo interruppe Jd, non volendo parlare di certe cose
all'ultimo arrivato, anche se per Milan era un amico ormai prezioso e
doveva sapere certe dinamiche.
"Scusami, volevo dire" scusandosi con Jd ma poi prlando con
Gask
"che una persona di cui non parliamo mai , punì tutti gli
uomini
che si erano rifiutati di obbedire ai suoi ordini, mettendo in scena
una punizione fuori dal comune. E lo fece da sola!"
"Una persona... vuoi dire quella Lia di cui parlavi?"
Jd si portò una mano al viso, per nascondersi forse, o
trovare
coraggio, Gask non capiva. Alaric si buttò su una sedia in
legno
con sedile in pelle bullonato senza braccioli e schienale basso, e
mormorò cose a
raffica incavolato nero. Lubo chiese scusa a Jd, mortificato e questi
gli disse che poteva succedere a tutti prima o poi, e che
poteva
continuare. Ormai il danno era fatto.
Così Lubo, alto quanto Gask, gli parlò vicino e
con calma della questione.
"mesi fa quella persona aveva ricevuto da Milan il compito di sistemare
questo posto, così che non sembrasse un campo Rom,
come lei
diceva sempre. Eravamo, possiamo dire, un pò lasciati a noi
stessi, che ci rilassavamo dietro a una quotidianità sempre
uguale e collaudata, alla militare, vivendo pensavamo comunque bene. Ma
poi venne quella persona, che trovò da derelitti quel modo
di
organizzarsi e, credo anche a causa della gente di prima che non la
sentiva mai e la rpendeva in giro per le manie di pulizia,
cambiò molte cose. L'organizzazione e la concatenazione dei
compiti sono opera sua. Noi eravamo rimasti alla tranquilla..."
"Ancora continuate ad elogiare quella folle squilibrata,
mentecatta,
psicopatica lunatica dopo cosa ha combinato. Quella pazza furiosa aveva
controllato pure la zona lavanderia e visto le mutande di tutti e
qualche macchiett, a le aveva sistemate distese sul collo interno del
water di
ogni proprietario, con sopra un adesivo che diceva
"ahahahahah" rise diverito Lubo "ogni volta rido ancora per come lei
diceva certe cose arrabbiata e schifata.
ahhhaaaahh"
ridendo di gusto, mentre i muscoli si muovevano come una montagna per
le risa
"Cosa ridi. Cosa ridi! Perchè come si lavano le cose...
spiegatemelo perchè non capisco. Si mette tutto in lavatrice
e
via..."
"Vista con gli occhi..."
"Con i suoi occhi, devi dire!" Alaric
interruppe Jd sputacchiando
offese "siete scemi a cambiare per una pazza, femmina, e psicopatica,
che fa quelle cos elà fuori perchè le
girano le
ovaie, urlando però che siamo sporchi per delle mutande. Che
facciamo, non le mettiamo?"
"ma scusate... non abbiamo una zona lavanderia professionale con..."
"Aspetta..." gli disse Jd stoppando Gask "prima spieghiamo la questione
di quella notte, così è più chiaro.
Come ha detto
Lubo, Milan voleva cambiare le cose qui, perchè
aveva capito che
il suo intento di rendere le società migliori non poteva
partire, se quella che aveva creato lui qui, sembrava una accozzaglia
di
gente di vari paesi che, con i propri angolini tenuti a caso, aveva un
aspetto da agglomerato zingaro che..."
"Questo lo diceva lei...e tutti adesso a dire che bello avere dei bagni
così, che bello la cucina che sforna sempre prelibatezze,
che
belle le attività e i luoghi che ha sistemato... come mi
sento
bene con abiti sempre puliti, saponette profumate e..."
"Hai finito? Anche tu ne usufruisci e ne affrofitti quando devi andare
dalle tue accompagnatrici. le usi e le sfrutti!" lo apostrlò
Jd,
per poi scuotere la testa e tornare a Gask "i cambiamenti sono stati
radicali. Se all'arenza tutto sembrava gestito alla militare, in
verità sembrava di essere a casa propria. Si mise insieme
architetti, paesaggisti, muratori,
elettricisti, falegnami, incisori e tagliatori e via dicendo. anche la
zona lavanderia che dici tu, non era così. Ma ora ci arrivo.
Così accontentò Milan in cosa voleva mettere e..."
"Quando, cosa, esattamente, Milan voleva mettere cose che non fossero
sue indicazioni"
"Tu dove eri nella Sala delle pianificazioni, con le piantine all'epoca
ancora solo cartacee, mentre Milan diceva che voleva come quel palazzo,
quella cosa, o quell'altra perchè l'aveva vista da
quell'ospite
a casa sua o...lo sai anche tu che lui infarciva tutto con cosa vedeva
in giro e cosa ha visto lei era il risultato..."
"Aveva idee, non le imponeva come la pazza...quella nana, quel tappo
incastrato nei colli delle bottiglie, quel puffo, quel
sorcio,quella..."
"Anche la missione di quel giorno era voluta da Milan con noi, i
Capitani, direttamente sul campo e non dietro le quinte a dirigere... "
"E' sempre lei. All'epoca non eravamo quanti siamo adesso...eravamo..."
"Tutti sul campo, si... ma p finita sempre da schifo lo stesso per le
sue decisionidi fare tutto allo stesso tempo... diamo a Cesare quel che
è di Cesare..." butto là Jd stufo.
"E' lei... smepre, sempre lei... E' lei che ordina, lo so che lo
ordina, di bloccare le
telecamere per cosa combina, sempre lei lgi scherzi con la neve o
quella volta che mi ha fatto trovare la camera piena di semi e
stronzate per uccelli, e tutti i volatili dentro. La MIA camera! O
quella volta che ho trovato un naialino nano che
dormiva dentro una barchetta nel mio cesso e una scritta . SO che è
lei. Sempre
lei..." bofochiò continuando "Siamo militari. MILITARI.
Dovremmo
vivere come tali, invece siamo in un cavolo di hotel super lusso cinque
stelle, dove gli addestramenti ed esercitazioni nei campi appositi,
seppur duri e faticosi da impazzire, non fanno ninete. Qua è
come essere al Neverland di Michael Jackson, basta. Siamo lo zimbello
dei militari!..."
"A me sembra siamo triplicati e migliori, ma magari vedo male io..."
disse Lubo ridendo a Jd, ma Alaric continuò.
"...Sono sicuro che non fanno niente
perchè dopo settimane, un mese, quasi due mesi là
in base a cosa devono fare, poi
tornano qui e ti stai beato tra mille comodità. Cosa siamo,
principidi di galles? Siamo duri militari!"
"Dillo a MIlan..." disse Lubo, mentre Jd continuava a parlare per non
essere sopraffatto da Alaric.
"...e
dai la colpa a lei. Ha provato a proteggerlo da vandalismo e azioni,
perchè era riconoscibile e la colpevolizzi di tutto ma non
lui,
che non volevamo seguire, stanchi morti per le ultime settimane, anche
quell'azione, di presenza poi... smepre lei, vero?"
"RAGAZZI!!" urlò Gask, facendoli zittire
"Sempre. Ora e sempre...lei" sputò ALaric con gesti strani
della testa
"Già, e bevi e mangi di gusto adesso, però. Altro
cosa
avevamo prima! utilizzi
l'Alveare per le tue cose e con le tue amichette, però! Hai
sempre roba pulita e
profumata addosso, quando prima alcuni sniffavano le ascelle o i
pantaloni sul cavallo e rimettevano tutto chissò per quale
giorno. Lavavano quando gli pareva perchè si faceva
personalmente senza regole, mentre ora hai obblighi e
capacità
di farlo con le tue mani quando è giusto. I bagni e le docce
adesso le userebbero pure i capi
di stato senza problemi, se no nsapessero dove sono ubicate,
così come sfrutti ogni cosa che è stata messa. Da
lei.
Lui ha solo preteso, non ne voglio a Milan, ma di fatto dopo che una
persona è giunta qui, e ha visto il casino dove vivevamo e
ha
consigliato di far bella figura dentro per poi sistemare il fuori, lui
ha avuto solo richieste per ogni cosa gli piacesse da mettere, e basta.
Siamo seri, Alaric. E
sii meno ipocritino"
"Ehi, quest' ultima frase la dice sempre lei, pure le battute! Ci
rinuncio..." si offese lui, incrociando le braccia e voltando la sedia
verso una finestra, dando loro le spalle
"ragazzi, per favore...potete continuare quel discorso?"
domandò
Gask stufo. Ogni volta che si apriva un discorso Alaric iniziava a
mitragliare tutto ciò che odiava di Kianta e cosa
cèra
allo Chateau, quando se la godeva per bene. Stava continuando a
pensare, ma Jd parlò.
"Comunque quei progetti non includevano solo la creazione del Teatro,
L'alverare, il Favo, le scuderie attuali, i Quartieri e tutto
ciò che hai visto. Ma anche migliroamento dei bagni, docce,
cucina, locali come gli alloggi..." ma Lubo si intromise.
"ha inserito cambiamenti dal punto di vista organizzativo e gestionale,
ha introdotto le Lezioni, la Fattoria, ma non solo quello. Nei
Quartieri
ha introdotto Stamperia, sartoria e filatura, Apicoltura, decorazioni e
collegati, lavorazione del legno, ricami, distillerie distillati e
birra, forni a legna di vari tipi,
Frantoi, oggettistica d'autore, manifattura di articoli in legno e
pelle, Carni e insaccati, raccolta e selezione di frutti e tartufi in
base alle stagioni, Laboratorio Orafo, laboratorio pipe e articoli
fumatori, molitura di cereali ed erbe, artigiani di vari tipi,
lavorazione marmi, pietre e graniti, pastai, pasticceri, panettieri e
altri prodotti da forno, Società Agricola chiamata in
generale
la Fattoria, sezione, vitivinicola nei terreni più in
là
oltre lo Chateau,
Vasai terraglie, amanuensi o scrivani, e non
solo..."
"ma... seri, che cè tutto questo qui?" chiese confuso Gask
"Credevo di averti fatto fare un giro esplorativo. Hai visto le
dimensioni di questo posto? Costeggia tutta una metà della
montagna, prende tutta la proprietà dello Chateu ma non
solo.
Abbiamo ex vilalggi e cittadine. Abbiamo fatto lo stesso anche in
Italia e altri paesi, ad esempio. Interi villaggi e paesotti sono stati
negli anni pasati abbandonati per le città,
perchè la
gente non amava più fare lavori... diciamo vecchi, come li
definsicono. Quelli che ha elencato Lubo e altri. Abbiamo riabitato
quei paesi e cittadine minuscole. Abbiamo preso le case o acquistate,
se ancora con un proprietario, e abbiamo indirizzato la notifica di
riattivazione di quel luogo perchè tutto fosse legale sulla
carta. Noi siamo quelli che le hanno fatto rivevere, come
quei
piccoli borghi diventati fantasmi. Case tutte in pietra, dal sapore
antico risitemate senza togliere quello che sono. Botteghe e negozietti
hanno riaperto, mettendo la nostra roba in vendita. E così
in
altri paesi. Se vedessi come erano quei posti prima, resteresti proprio
incredulo da quel che sono adesso. Ovviamente in realtà
anche
quelle sono delle Torri, ma molti sono uomini anche di quelli reclutati
dalla Raccolta e dalle liste di malati di PTSD, includendoli, se
consenszienti, ai test per la cura sviluppata da David. Quella gente
è finita là, e ora è
tranquilla, non ha
crisi ne altro. Anche quei posti, tranquilli, senza troppo casino di
luci e suoni moderni, pressioni e fretta, colpevolizzazioni e ritmi di
una metropoli, con un ambiente positivo e allegrotto, aiuta.
Sono
inoltre occupati con i mestieri per cui si sono rivelati bravi... la
lista che lui ha fatto non è tutta incentrata qua. Ti ho
mostrato la zona dei Quartieri, quella sezione aggiuta che è
tutta negozietti..."
"Ah, aspetta. Tutto quell'edificio dove ogni ex stanza o due insieme,
sono adibiti a laboratori e mestieri? "
"Esatto! Hai presente la zona manutenzione, quella balistica e via
dicendo? Quelli sono diciamo i maestri che hanno insegnato quelle cos e
a tutti lgi altri, che sono in giro per il mondo e svolgono
là
il mestiere. Poi abbiamo capannoni e zone apposite in quei paesi, dove
conservare tutti i prodotti così che, in quel paese invece
di
comprarli o ricettarli da altri, li abbiamo a nostra disposizone e di
nostra manifattura. Abbiamo macchinari di tutto rispetto per vari tipi
di fabbricazione, tranne rari casi, e in pratica non compriamo
più prodotti esterni. Tranne alcuni, ripeto. Per quelli
esiste
il contratto del commercio equo e solidale fatto da noi, non tramite
altri, ad acquisto diretto, dove diamo un buon prezzo per le materie
prime per portarle qui o dividerle prima, per le varie Torri,
garantendo una vita degna a coltivatori ed artigiani nel loro paese,
prodotti di prima qualità per noi senza intermediari, e un
guardagno extra da quella somma da investire per migliorare piantagioni
o laboratori e via dicendo. Inoltre in molte zone, lei ha portato
proprio nostri uomini che hanno voluto accettare quella missione, per
andare a fermare gruppi di guerriglia e ribelli che non facevano altro
che far del male alla popolazione innocente invece di fare qualcosa di
decente, come dice lei. Visto che Kianta odia tantissimo la gente che
dice di lottare contro certe cose, essendo quindi nel giusto, ma
finendo invece solo per spadroneggiare sui civili,si incazza e prende
provvedimento. Fanno cose ai civili.. lascia stare! Insomma una volta,
dopo aver fatto casino alle multinazionali che tenevano loro guardie in
quelle zone per raccattare tutti i prodotti a niente, maltrattando i
lavoratori, lei tramite leggi e restrizioni, facendoli emanare dai
governi che ora hanno la strizza, visto che lavorano in pratica per
quel Consiglio di cui fa parte Milan, ha messo fine alla cosa. Le
società straniere dovranno fare un regolare contratto co
lgoverno e con i lavoratori dando non spioccoli, ma qualcosa di decente
per vivere, tenendo lontani guardie privati e simili, con un controllo
diretto nostro. E per prevenire giochetti tra i nostri con mazzette e
simili, ha dotato tutti di cam e un controllo diretto del Crell della
guerra, ove se vi fossero modifiche ai video, blocco improvviso e senza
senso di collegamento diretto o altro, scatta un avviso. E Kianta ha
già dimostrato a fatti, cosa accade s chi
vuole giocare
sporco alle nostre spalle e sulle spalle della povera gente"
"Significa?"
"Significa che la scema dalle gambe corte ha minacciato tre volte, in
tre zone diverse, gli uomini dall'accettare ancora accordi, o anche
solo pensarci, alle nostre spalle..."
"Vuole dire" disse Lubo per calmare Alaric "che è accaduto
che
multinazionali e aziende con molto potere hanno cercato di riscavare la
loro fetta di risparmio, pagando un dono ai nostri per
chiudere
un occhio e agguantarsi maggior prodotti a niente per non spendere
troppo e avere solo ricavi alla fine sulle spalle dei consumatori. Se
prima pagavano ad esempio, così capisci, 1 dollaro
a
settimana un lavorante, adesso la somma è 10 dollari
più
un extra a scelta dell'azienda, per sostenere lo sviluppo e
miglioramento di quell'attività. Questo andrebbe nei pro dei
prodotti finali e qualità, ma le aziende estere non ci
stanno.
Già con 10 dollari alla settimana una faimglia in certe zone
vivrebbe meglio, i figli andrebbero a scuola, tasse e altre cose
sarebbe saldate e non esisterebbe la povertà assoluta unita
allo
sfruttamento. Ma per i profittatori è poco, così
cercano
di comprare, come facevano con le guerriglie, tramite
mazzette, i
nostri. E' capitato che alcuni dicessero di pensarci e, prima che
accadesse il nuovo incontro, Kianta stessa è andata
là
con il trio dell'Ave maria, per mettere le cose in chiaro"
"Il cosa?!"
Lubo rise divertito dal vedere come Gask non sapesse ancora come si
chiamassero, quindi spiegò.
"Zidgi, Kovacs, Django. Sono i tre che si sono presentati come
volontari per affiancarla come Ombre. Come hai visto sono quelli che le
stanno accanto di solito, altrimenti è sola
perchè non
ama avere gente intorno. Ma Milan le disse che doveva avere qualcuno
che le guardasse le spalle e quei tre si presentarono di loro
iniziativa.Ebbene, diciamo che è meglio se lei non agisce in
prima persona. .."
"Molto meglio... cazzo!" commentò Alaric disperato, facendo
volare le sopracciglia di gask l'una contro laltra se era possibile per
quanto non capiva la situazione
"QUando deve andare in giro, loro sono sempre con lei e sono loro che
agiscono al suo posto. E dopo alcune cose, sono chiamati il trio
dell'Ave maria... perchè dopo per miracolo tutti si calmano.
Bè... per quelle tre volte ha fatto capire in modo chiaro
agli
uomini come si poco accettato un comportamento come quello. Ad un l'ha
legato in alto facendogli assumere la posa dell'impicatto delle carte
dei tarocchi. Con sotto una piccola sorpresina così che la
cosa
entrasse bene nella testa. La seconda volta ha messo quelli che
sembravano voler accettare mazzette e far trattare male le persone
dentro un quadrato delimitato da una rete metallica a maglai fitta,
quindi con piccolissimi fori. Ne ha fatta metter un'altra creando un
altro quadrato esterno e tra le due reti ha fatto uscire una marea di
topi grossi come pantegane. Ha quindi detto loro che stava mostrando la
realtà di cosa volevano fare loro. Loro dovevano pensare di
essere quella povera gente sfruttata e poverissima, i topi erano
gli scagnozzi delle aziende e lei era... loro. Avrebbe
permesso a
quei topi di andare da loro, dietro una finta mazzetta,
perchè
i topi facessero facessero cosa volessero. Essendo loro
povera
gente che non valeva nulla per gli altri, lei stava solo ad asservare
gustando la mazzetta fittizia, vedendo intanto i topi ricavare cosa
volevano daidisgraziati. La terza è stata... particolare"
con
un'espressione strana, mentre Gask notava che Jd e Alaric erano tesi,
al ricordo "ha messo i tre che avevano accettato le mazzette in un
grosso contenutore metallico con dei fori tondi. Li ha fatti portare in
una zona che loro non sapevano e avvertivano solo rumori strani
all'esterno. POi videro dellaluce da quei fori perchè erano
stati aperti, e... in pratica lei per fare un altro confronto con cosa
avevano fatto, li aveva ricnhiusi in una scatola metallica con dei fori
e li aveva piazzati in un magazzino dove mettevamo lo stallatico per i
campi. Quei tre quindi si sono ritrovati letteramente in mezzo a cumuli
di sterco, mischiati a compostabile messo là a mecerare per
esser epi messo nei campi e fertilizzare, che li affumicavano per ore.
La scatola aveva un dispositivo per ascoltarli ed essere ascoltati.
Così lei disse a quei tre che dovevano pensare di essere
quei
poveri disgraziati che erano letteralmente nelle mani di quelli che li
vedevano solo come macchine del lavoro, che quell'odore e quegli
effluvi erano la foma gassosa di cosa pativano e che li danneggiava e
che lei era l'azienda che voleva solo cosa gli interessava. Una cosa un
pò cortorta ma dopo alcune ore, di sentirli improrare di
uscire
e che avevano capito, li mandò alla fattoria nelle mani di
quella persona. Inutile dire che tornarono raddrizzati e pronti a non
farlo più..."
"Li ha seriamente.." iniziò Gask con occhi enormi dalla
sorpresa, con le sopracciglia così in alto che
potevano
unirsi ai capelli.
" Ehm..." continuò Jd "Da un lato aveva tutto il diritto di
fargli capire cosa sbagliavano... Noi diamo un'ottima paga, anticipiamo
se giustificano per eventuali acquisti importanti per la
famiglia
o se stessi, ma che sia utto chiaro, e siamo flessibili ove possibile
per feste, giorni liberi e via dicendo. Kianta ha anche messo una zona,
quella che lei chiama Esodiaco, dove gli uomini hanno un ambiente..."
come incerto su cosa dire di quel posto.
"Ha messo un puttan tour! Ecco cosa. E' una sezione per quelli che
vogliono compagnia, sono controllate da quella grande Signora, e per
la tarantola isterica è meglio che vederli andare
in giro
a cercare signorine prendendosi varie malattie... poi dicono che
è santa!"
"Per questo lo frequenti! Ma smettila, che quando le tue amichette non
ti chiamano sei là! Se no nfosse che lei ha messo dei
paletti e
delle regole, tu e altri sareste prima sempre in città a
cercare
gonne e ora sempre e solo in quelle stanze con le ragazze..."
"Scusate, state parlando del bordello in cui vanno i ragazzi?"
"beh, chiamalo come vuoi. Ine ffetti quello è...!
sospirò
Jd "l'idea non è affatto male. Nel senso che lo ha messo una
persona, non Kianta,e diceva che era sempre meglio
dare alle persone cosa gli necessitava, che proibirlo e poi ritrovarsi
come certi soggetti..."
"Tutto è nato il terzo giorno che era qui, dopo aver visto
Jhonny e magnum con i loro problemini" rise Lubo
"Ridi poco" disse Jd serio, ridacchiando però
anche lui al ricordo "era epico,
vederla camminare per guardarsi in giro critica al suo solito,
bloccarsi di colpo e arretrare
come un'indiavolata, facendomi sbattere addosso a lei. Quando ho
chiesto,
si è girata, mi ha tirato via, e ha chiesto un
lanciafiamme..."
"grandioso, mi faceva sempre ridere come faceva" rise di gusto Lubo "me
lo ricordo. Era terrorizzata e
schifata allo stesso tempo, e chiedeva del fuoco per sterilizzare
quello
schifo. Quando le hai chiesto per cosa, lei urlò e tu , e lei . Tu ti girasti, guardasti lui nel
gruppetto, dove stava
parlottando, e dicesti candidamente e
senza farti di finire di parlare lei sbiancò e divenne
incavolata nera. Chiese sconvolta
se non fossero le piattole, e Alaric disse senza problemi che se li
prendeva sempre per alcune che frequentava in città, quando
era
libero. Amava troppo quelle due e nnostante tutto, andava sempre e
ancora. Poi quando parlò anche di Magnum che aveva la
sifilide
con le bolle in bocca. Curati, li riavevano di nuovo. Dopo un attimo
dove sembrava bollire di rabbia, lei chiese se era normale quella
situazione. Quando Alaric le disse che capitava sempre anche dopo
curati, che erano comunque un gruppetto solo loro, e loro
stessi non li
trattavano molto, ma erano comunque seguiti da un medico, chiese di
incontrare quel medico. Diciamo solo che dopo poche ore, lo
ha fatto
finire male"
"nel senso che
è morto?..Che ha fatto gli ha sparato? Lo ha gettato da
qualche parte..."
I tre si guardarono seri
per un attimo, poi scoppiarono a ridere. Tutti. Compreso Alaric.
"No, no. Ma quale
ammazzare! Se no
nfosse che sono pericolosi, non ucciderebbe neanche zanzare e alcuni
insetti. Ma quando mai... anche alcuni animali infestanti come talpe,
ragni e altri li fa prendere e portare lontano, basta che siano a
chilometri..." disse jd, con un gesto della mano per dire che era fuori
da quel posto "Non uccide mai, non è da lei... diciamo solo
che
per finire male si intende altro. Ma non importa ora... la questione
era che qui come molti altri accampamenti militari, cè anche
qualcosa di brutto..."
"Avevate sul serio questi problemi? QUi?" chiese Gask a Jd confuso
"Ti dirò la
stessa cosa che
dissi a lei. Tu sai anzi, di cosa
parlo. QUella persona, no! Siamo stati quasi tutti in conflitti
recenti, paesi e zone dove ancora... meglio evitare questo argomento,
Kianta certe volte a sentire alcuni rapporti vuole prendere una bomba e
fare piazza pulita. E' stufa di tutto questo. Lo dice solo per rabbia,
ma lei ha visto cosa cè in quei posti. Cè andata,
anzi ha
voluto presenziare per capire. L'altra persona non cèra mai
stata. E così no nsapeva che se vivi in campi in quelle
zone,
anche solo per le ronde tra la gente senza stare attento, ti prendi
qualche bestiolina...e poi te la porti a casa. Anche se in quei due
casi erano per donne di qui... ma all'epoca eravamo tutti sempre in
giro e tornavamo, quindi eravamo un pò a noi stessi. Noi
sappiamo che capita, anche per la sezione
cinofila che controlla sempre i cani se turnano per strada e
poi sezionano il mantello per controllare. IN certi posti,
dove non cè il tipo di igiene che abbiamo qui e come
è
trattata e insegnata, puoi rischiare di tutto. E' successo, quante cose
sono successe e ci saranno. Ci si abitua a una routine per cui..."
"Jd.. s eti sente fa
casino. Non
mettere questi discorsi perchè anche se sembra che
esagera, ha pure ragione. Se hai abitudini e hai le dovute
attenzioni, non ti capita. O lameno non come all'epoca. Era colpa di
tutti e cèra voluta lei per darci una scossa. Ricordo ancora
la
squadra inglese che ci aveva affiancati, ti ricordi? Parevano tutti
perfettini e snob tipici degli inglesi, e poi cosa erano sotto le
divise..:" interrupe Lubo.
"...Lei però
era incredula sul
fatto che qui, in
Francia, i militari fossero così... zozzi, come diceva
bonariamente..." fermandosi mentre Lubo gli parlava "comunque vero, uno
che viene in visita in qualunque caserma crede di trovare un certo
rigore, pulizia, disciplina. Ah, se sapesse cosa cè dietro.
Oltre quel tuo ricordo "disse guardando Lubo "cè anche
quella
volta che era attesa come collaboratrice in Italia per concordare..."
"Ah, ho capito. Quando
è
andata in quella caserma, ha chiesto di fare una visita ma da sola, per
constatare le tante sciorinate qualità di quel reggimento e
alla
fine ha fatto un casotto" rise sguaiatamente Alaric "Volevo esserci,
cazzo! Anche solo da come cè entrata. Ha visto una
camionetta
piena che rientrava per strada, perchè stà sempre
a farsi
i cavoli suoi..."
"Era in giro per la
Raccolta, smettila di dire cavolate" lo rimproverà Jd, ma
quello continutò.
"Fece un gesto e li fece
accostare,
quando quelli la stavano mandando al diavolo con le armi, lei ha
mostrato il distintivo speciale che abbiamo per muoverci con il nostro
grado, con una dispensa speciale che ci fa rientrare allo
stesso
grado alto in qualunque seizoni militare, non importa chi cè
a
capo. Quando lo videro, il trio dell'ave maria lo ha raccontanto,
sbiancarono perchè avevano iniziato a dirle cose contro.
Vedendo
quella nana col broncio accipigliato credevano chissà cosa.
Uno
che stava dietro, la riconobbe da una precedente visita e la
invitò dietro con loro. Cèrano tre seduti
davanti, mentre
gli altri erano nel..."
"Si, e invece di farle
posto come
doveva essere per i gradi, lei accettò di stare dietro con
gli
uomini e iniziò a parlare con lui per tutto il viaggio
restante,
mentre gli altri fissavano sia lei che pareva fuori posto, che le sue
tre ombre, che a vederli sembrano tutto fuorchè militari. Ti
piace proprio questa parte, vai al sodo..." sbottà Jd
alterato.
"Mi diverte vedere
quanto è
stronza sempre e con chiunque, almeno altri l'hanno sopportata mentre
qua stavamo meglio. Comunque..:" precisando, guardando
poi
Gask, girandosi un pò sulla sedia "lei è stata
ricevuta
con tutto i lriguardo per il suo grado e titolo e bla bla, insomma
cercavano di fare i leccaculo, perchè per le
collaborazioni con reparti, sezioni ect vi è una sorta di
premio
e gratificazione che aumentano nella relazione finale in base al
comportamento, risultati e via dicendo. Questo era stato fatto
perchè fossero tenuti sotto controllo, vi fosse
una
ricerca nascosta da esercitazioni speciali o missioni corporative di
elementi interessanti per noi, che vedere in cosa peccavano e dargli
una raddrizzata. Il Consiglio deve sapere, dice Milan, che ogni paese
ha uomini sempre pronti e che sappiano fare. Se prima dice, tu
completavi con dei risultati o punteggi ed avevi i gradi e posizioni e
tutti pensavano che per questo valesse, non è detto che tu
valga
davvero in casi speciali. E' capitato che, incorporati a certi reparti,
alcuni elementi non fossero in verità in grado di lavorare
in
certi ambienti, con pressioni e situazioni pericolose o dove hai solo
pochi secondi per reagire. L'addestramento è una cosa, la
realtà è un'altra. Il problema è che
poi,
veramente sul campo, molti non erano così bravi o
straordinari
come sembrava. Erano ciocchi di legni con le fattezze da coniglio.
Così lei ha avuto la geniale idea di prendere quei tre,
senza
dire nulla subito a nessuno, e partire per alcune basi e bla bla che
avevano o alti riscontri positivi, su carta, o
negativi e
chiarire. Dopo che ha visto certe cose, da sola con i suoi occhi dice,
ma non ha mai rivelato cosa, è andata dritta in sala
comunicazioni, ordinando o meglio sbraitando o latrando come
preferisci, al microfono per il sistema..."
"Mamma mia, quanto ti ci
vuole per
spiegare. In pratica ha dato comunicazione immediata di comparire nel
cortile dell'adunata, per tutti. Quando le hanno chiesto il
perchè, lei ha aspettato che fossero tutti e ha iniziato
a..."
"ragliare. Ragliare mi
piace di
più.." si reintromise Alaric mentre Jd cercava di tagliare i
ldiscorso "dicendo che facevano pena su varie cose, che alcuni erano
stronzi da fare nonnismo, spaccio di oggetti..."
"Regole. E' quello che
servono, ecco
stringato. Ha trovato non solo irregolarità, ma molte cose
che
accadevano anche apertamente, mentre i superiori come noi
erano a
fare altro invece che controllare. E cose poco igieniche, Non sappiamo
esattamente cosa, non lo ha detto nenache a Jd, ma quando è
tornata è re iniziato il casino con i controlli, quindi dopo
è accaduto il fatto degli spogliatoi. Quando ha capito che
succedeva qualcosa anche qui è entrata senza pensarci due
volte
in camere, spogliatoi, docce, lavanderia, ovunque senza annunciarsi es
enza interessarsi a chi vi fosse, per verificare che non accadessero
fattacci. Che sono avvenuti, e anche colpa loro che pensando fosse in
giro, riprendervano con le cavolate anche alimentati da
qualcuno
"guardando male Alaric, che fece orecchie da mercante. "Ora si son dati
una calmata ma appunto, dopo che alcuni sono finiti male..."
"Male nel senso...?"
domandò Gask a Lubo che aveva appena finito.
"QUando non le partivano le frasi da pazza psicopatica, che
gelavi e pensavi...."
"Alaric, basta!"
sbottò Jd,
chiedendosi perchè stava sempre in mezzo quando dovevano
parlare
di cose importanti "Comuqnue si per prima, alcuni uomini andvsano in
città per
passare del tempo... come piaceva loro. E accadeva che prendevano
qualcosa e poi qui dovevamo curarli. Ma ci volevano mesi a volte e si
finiva per fare comunella in gruppetti, col rischio di vanificare
tutto. Non era colpa del medico, ma degli scemi che invece di pensare
alla
salute loro e degli altri, se ne fregavano. Ammetto che anche
quel medico aveva le sue colpe. Adesso ne abbiamo uno che è
rigido e inflessibile per ogni cosa, scelto da Milan e Kianta
insieme, e se scopre qualche infezione o
altro, chiama subito loro due e il tizio viene messo in quarantena in
stanze apposite. Anche a forza, su questo non si transige...ovviamente
il tempo che ci vuole, perchè non sia
contagioso verso altri se cè rischio, ma Kianta pretende
questo
per evitare problemi. Siamo molti di più ora, e
dice
sempre che le bestioline non considerano come noi le regole dell'igiene
e sicurezza. Loro ragionano da... bestioline. Comunque dopo quei
due, vi
fu un altro caso, e cèra già Kianta.
Così lei
prese le idee e proposte di quella persona e mise insieme quel posto
con una costruzione nuova e apposita, con regole e controlli,
ma
dove
gli uomiin possono trovare il loro...sfogo. Come lo definisce lei.
Così hanno quei posti, le ragazze che gli aggrada per varie
cose, sono sicure e controllate, loro come gli
ambienti, e
il resto. E in
effetti con tutti i cambiamenti, i giorni liberi passati in
città sono stati diversi. Sono finiti quei problemi e Kianta
è contenta. Odia quella roba, vorrebbe strangolare chi si fa
contagiare per stupidità, e addirittura in quel
posto ci
sono
preservativi gratis insieme ad altra roba, l'importante è
che
non facciano cavolate.... ecco la questione..."
"E perchè quel nome?"
"Mi pare che lo aveva letto da qualche parte e richiamava il famoso
viaggio biblico... per lei andare là, significa
vedere frotte
di uomini in esodo verso la promessa....capisci,
no?"
"In effetti non mi è sembrato di averti mai visto
lì..."
se ne uscì Alaric voltandosi, guardando Gask con
un'espressione curiosa
da comare, facendogli fare però una smorfia.
"Se ti stai chiedendo
come mai le
faceva casino per l'organizzazione e gestione di gruppi addirittura in
altri paesi, ti abbiamo già risposto. Alcuni di noi hanno
distintivi, documenti, anche tatuaggi conosciuti sono da
alcuni
livelli militari che attestano che siamo diciamo ispettori e
controllori, oltre il resto, e la nostra posizione è
superiore,
da maggiore in su... Tornando al discorso iniziale..."
inziiò
Jd, guardando male
Alaric che stava per parlare oltre la domanda fatta, di cattivo gusto
pensò "Molte
persone qui non sono solo militari, o non lo sono più
perchè hanno trovato uno scopo in qualcosa che non pesavano
adatti a loro. Ecco che, come hai visto bottai, stagnini o
calderai , che provvedono a tutto ciò che serve direttamente
qui. Abbiamo penstole in vari materiali, perfino in rame per caramelle
e altre cose... calzolai che provvedono a tutte le scarpe
dell'organizzazione,
cestai, fabbri, maniscalchi che provvedono a ferri ai
cavalli,
falci, zappe ed altri attrezzi per la Fattoria. Come mai ti chiedi?
perchè si è scoperto che anche oggetti costosi di
marca
in verità no era la qualità che vantavano e he
facevano
pagare. Fu così che si decise di comprare la materia grezza
e
fare noi, quello che cèra dale analisi nei nostri
laboratori,
anche per pentole ad esempio come ci si cucinava... lascia stare. E
ferri per cavalli! .Anche se molti cavalli adesso utilizzano
ferri in plastica o silicone, in base all'attività
che
devono
fare, ancora per molti di loro vi sono i ferri classici. E per tenere
oggetti naturali vicino algi animali, si usano corde, vimini e bamboo
che vanno lavorati per ceste, sacchi per i pastoni da mettere in testa
e altro. Lavandai con mansioni diverse che sappiano davvero come
dividere i capi, cosa lavare e con cosa in base a temperature e
prodotti,come trattare certe macchie o tessuti preziosi, come stirare
sia a mano che con le macchine in base alle stoffe, quindi qui sappiamo
anche noi ora con le Lezioni come si piegano i capi pe gli armadi e
cassetti... prima diciamo si buttava tutto nelle lavatrici, condivise,
a gettoni..." disse un pò imbarazzato "si fa in molti posto,
tutto nella macchina senza distinzioni. Mentre qui abbiamo lavatrici
per capi intimi e solo per quello, anche se cè tutto un
regolamento.. troppo lungo. POi pastori per i vari
bestiami,ricamatori e sarti
che
producono tutto ciò che cè di tessuto qui e nelle
Torri.
Il sarto addirittura è diventato così bravo e
forte del
suo mestiere, che non rivela nulla su abiti e misure di nessuno, tanto
che Kianta stessa, che non ama mostrare nulla del suo corpo, va a farsi
misurare e preparare gl iabiti. Vanno così d'accordo che
dice
che non si vergogna molto adesso, ma solo con lui e non è
tipo d
aprir bocca. Abbiamo addetti alla stalla e sellai
che creano la sella ed il basto prsonalizzati sia per il
cavallo,
non esistono selle standard qui, che per il cavaliere. Così
briglie di cuoio, cavezza e pettorale solo per dirti cose che consoci
ma producono anche qualsiasi cosa in pelle come cinture, borse,
portafogli, accessori vari.... E realizzano anche gli
accessori e addobbi vari per i cavalli nelle cerimonie e feste. Abbiamo
anche i Carrettieri,i camionisti dei tempi passati se le distanze onn
sono lunghe e non si deve prendere strada o autostrada. Infatti abbiamo
per varie destinazioni, le ippovie, sai? Solo a cavallo o pattini o
biciclette e la gente nei posti vicini lo sa. Abbiamo pure
artisti, una piccola scuola o conservatorio di musica, dove
cè
pure lo zampognaro che le piace tanto. Così danza,
specialisti
di varie materie scientifiche e storiche e tanto altro. Insomma, qui
tocchiamo davvero ogni mestiere e tipologia di lavoro,
dall'intellettuale, al militare, all'artigiano, per finire in semplice
coltivatore o pastore. E tutti possono provare per un tot di tempo
qualsiasi mestiere e magari scoprirsi gioielliere o orologiaio, a
proposito, ci sono pure questi! ma provano senza pressioni o altro e
decidono. Alcuni lo fanno nei tempi liberi, altri solo questo lasciando
anche il ruolo di militari e via dicendo. Quii ognuno per davvero
può trovare il suo posto, il suo ruolo, il suo ambiente...
Ma
per
questa cosietà molte di queste figure non valgono per
niente,
per noi si. Abbiamo anche
i caramellai, cioccolatai e addetti a dolci e simili..." continul Jd
finchè Alaric non si intromise come canticchiando
"Dove trovi il comandante se non dove dovrebbe? Nel laboratorio
pasticceria o in cucina... lei va dove vuole i lsuo stomaco.
Dove
cè cibo, cè Kianta. Lei ordina e ammonisce,
alimentata e
spinta dalla sua indole vendicativa, arruffapopoli, e buonista per
forza. Protettrice dei deboli a modo suo, la spezzatrice di teste. Lei
sa annoiare in almeno tre lingue e la gente, come fu per Beppo,
non è che la prendono per strega e cercano di accopparla..."
"Alaric, non dovevi fare mutismo?" intervenne Jd a fermare gli
sproloqui dell'amico
"Mutismo! Io! Certo, mi
muto ma
ricordiamo di certe volte, invece di elogiarla tanto, come si
è
visto dai volantini con la mia
faccia e zoom sui miei capelli, che li portavo più lunghi,
con
la scritta . hai ragione,
non
è mai lei...Ed
è quella che trova goldern retriver e labrador stupidi e
pozzi
senza fondo e non idonei qui, perchè divorano tutto e
mangiano come aspirapolvere,
mentre gl ialtri cani mangiano in modo normale e senza ansia da
carestia da fame.E sono da considerare. Seocndo me
è solo che sono solo troppo simili
a lei e teme di avere concorrenti..."
"Ok, a parte le stronzate, qualè il nocciolo della cosa? Mi
sono perso..."
sbottò Gask, frenando il litigio tra i due, stando sempre
con le
braccia incrociate-
"... Doveri e impegni.
Correttezza e
buonsenso..." disse Lubo come tra sè " E con queste
possibilità, nascquero anche doveri e impegni, che la gente
iniziò a non amare e volere..."
"Si, tutti la odiamo e
vorremmo
vederla volare già da un aereo senza paracadute...Hai notato
come la mattina cè un tipo di... levata particolare, vero?"
cbiese Alaric, facendo diventare tutto il discorso un casino.
"Intendi i ragazzi che fanno il giro alle prime luci,
bussando alle
finestre?" chiese Gask "E poi la chiamata con la tromba? E per finire
quelli che ti
vengono a chiamare a calci dentro la stanza? Eccome, Milan ha insistito
perchè avessi una camera come Capitano, ma prima stavo con
altri
ragazzi. E ho avuto questi... dolci risvegli. Non mi svegliavo
così presto da... anni!"
"Quella è stata una delle conseguenze della notte del black
out." disse Jd facendo cenno col capo per confermare la cosa "Non so a
che ora ti alzassi prima, ma adesso la sveglia è alle
quattro di
mattina per i giorni di addestramento e allenamento
intensivo, e
normalmente alle cinque e mezza. I primi giorni quella persona vide
gente scomposta che si muoveva come zombie a momenti diversi.
Cèra la chiamata all'adunata, ma era un pò
dopo... alle
sette..."
"Aspetta! Siete passati dalle sette di mattina, ale quattro o cinque e
mezza? Davvero?" stupito, Gask osservò basito Lubo e Jd.
"davvero non avete avuto problemi ad alzarvi?"
"Il problema non era questo, chi già per il suo
passato lo aveva fatto e non aveva problemi, gli altri..."
"La verità è che i giovani di oggi non sanno
alzarsi la
mattina presto, perchè gridan che la notte
è giovane e
vogliono andare a letto alla stessa ora di quando devono alzarsi. Prima
si presentano per l'anno o due di leva volontaria, per poi pentirsi
delle regole e l'alzarsi presto!" sbuffò Alaric troncando
cosa
Jd stava dicendo.
pensò negativamente Jd, vedendo la faccia
di
bronzo dell'altro che vantava chissà cosa lagnandosi degli
altri, e poi faceva peggio. Per non parlare di di quando sta con le
donne, continuò nella testa disgustato.
"Lo sai che stai offendendo gente poco più più
piccola di
te, vero? Qualche anno non ti fanno un quarantenne o un sessantenne..."
scuotendo la testa disperato "molti di noi, tranne i nuovi, sono
abituati, anche per il tipo di addestramento. Il problema è
come!"
"E direi. Prima di sbattono quel coso sulle finestre che sembra stia
per cadere la casa, poi ti strombettano alla porta, e pure
hanno la
facoltà di prenderti di peso e buttarti fuori dalla porta o
bagno, non importa dove sei, se ritardi. E' da malati!"
"Alaric! Sai che in qualunque..."
"Si, si, che tutti i militari devono alzarsi al suono della trombetta.
Ma così ti viene l'ansia!"
"Scusate ma quale sarebbe il problema..." ripetò confuso
Gask
"Adesso mi sveglio prestissimo pure, senza bisogno di essere
chiamato..."
"Il problema..."
iniziò Jd,
parecchio a disagio nel dire costava
per rivelare "non è l'orario o il come. Come qualcuno
continua a
suggerire!" guardando male Alaric con un tono da rimprovero "ma il
fatto che Kianta su certe cose è intransigente. Il motivo
dell'accanimento nela chiamata è che da quando ha permesso
il
teatro, l'angolo delle gradinate che qui chiamano in mille modi, lascia
perder dirli tutti, e le varie attività ricreative... le
cose
sono un pò sfuggite di mano. Colpa degli uomini, ovviamente.
Kianta ha sempre la tendenza di
sparire la sera, anche senza la cena nella mensa, e quindi... i ragazzi
fanno sempre cosa vogliono, pensando che lei magicamente sparica e
possono tirare un sospiro dalle regole. Ma già lo sai, visto
che
ti sei
integrato tanto" sorridendogli divertito, guardandolo.
"... mi invitano a bere, guardare film e altro, parlare..." si
giustificò lui
"Tranquillo, lo fanno tutti ormai. Ma questo significa che passano
più ore a divertirsi e fare casino che andare a letto
all'orario
giusto. E poi sono zombie, la mattina..." a disagio "E quindi ha
minacciato più volte di abolirli la sera. Ma poi
cambia idea..."
"L'ho sempre detto, lunatica da far paura..:" sputacchiò
Alaric, infastidito
"perchè...!" continuò Jd, guardando male l'amico
"perchè quelli sono progetti vitali per la salute
psicofisica
degli uomini. Sono attività che anche Lia aveva previsto
come...
aiuto. Toglierli significa perdere molto"
"In che senso" chiese un turbato Gask, che non capiva a cosa si rifesse
"ma cosa deve capire lui. Un egoista, ottuso, testa di capra che ha gli
stessi problemi degli altri... ma di cosa parliamo" urlò
Alaric,
indicando con una mano aperta Gask, per poi girare di nuovo la sedia,
dandogli la schiena
"Esattamente, quale sarebbe il problema? Perchè oggi
è
successa quella cosa? Davvero lei fa quello? Voglio dire, quella volta
che è venuta dal Capo... Ha, insomma... ma non credevo...."
"Non so cosa è accaduto, testardamente è andata
da sola.
So solo che era stata obbligata da Milan. Ma posso dirti che non lo fa
sempre..."
"Solo quando ci sono persone che odia. Se le ha davanti, si limita a
volerle bruciare o far loro del male, senza ucciderle. Ma sono solo
pensieri, soprauttto se... deve contenersi per seguire i piani. ma se
perde la pazienza come oggi, allora si. Lo fa. Si sfoga e e agisce
anche per conto delle vittime di quella gente. E oggi si è
limitata..." continuò Lubo tranquillo, sovrapponendosi a Jd.
Gask si stupì di più, incapace di dire o fare
niente. Alaric rise di gusto, mentre Jd si grattò la testa.
"Tu l'hai vista, quel giorno che hai combinato quel casino. Sei qui da
più di una settimana, ma...."
"NON HAI ANCORA VISTO NIENTE!" urlò Alaric, sempre dando le
spalle, dando pugnetti al tavolo vicino
"E quindi..:" iniziò Gask, tentennando, finchè
Alaric non intervenne di nuovo
"Cè tanto che non sai. Hai solo sgrattato la punta
dell'iceberg.
Siamo messi bene se sono Lei e Milan a voler cambiare il mondo..."
scuotendo la nuca, perchè non si era ancora girato. Ogni
tanto
in base a come si muoveva, si vedva il naso gobbuto e lungo.
"Ma... tu non sei un seguace fedele di Milan?" domandò
stupito Gask
""Certo, sempre!!" disse stizzito l'uomo "Ma so anche io che ha
tendenze infantili, narcisistiche e pretenziose..."
"Ed è stato largo.." sussurrò Jd più
che a se
stesso che agli altri, che però sentirono e la sua
espressione
era... mezzo da disperato e mezzo da rassegnato
"Non capisco. Milan mi è sembrato un pò troppo
preso da certe cose, sopratutto su se stesso ma..."
"Forse per l'amicizia che vi lega, hai visto altro. Ma... diciamo che
ha tendenze come ha detto lui, parecchio... come posso dire..."
tornando a grattarsi la testa "...ama il classico, diciamo
così,
è incline a volere tutto ciò che gli piace. Anche
ammucchiare a guazzabuglio le cose perchè le vuole anche
lui. E'
capitato così prima di..." fermandosi per non dire altro.
Alaric fece un verso animalesco buttando le testa indietro comea
disagio e Lubo voltò il capo dall'altra parte. Sembrava che
stessero parlado di qualcosa o qualcuno che però li metteva
in
difficoltà nel continuare.
"Cosa" chiese Gask dopo un pò
"Diciamo solo che Mlan non è capace di gestire niente, a
meno
che non sia il suo lavoro. Come dirigente delle risorse umane ok... ma
come per se stesso, ha bisogno di qualcuno che gli sistemi le cose e le
gestisca. Si era affidato a noi, ma..."
"NOn ce ne fregava niente, diciamocelo. Ci siamo basati sulle routine
che conoscevamo prima e le avevamo applicate, abitudine. Basta e
avanza! Poi arriva quella... quella!!..." minando un appallottolare
qualcosa tra le mani con ira "e lui si gasa e decide che tutto va
cambiato. Che è giusto romperci le palle con regole,
obblighi,
doveri, aaahhhh!!" sbattendo un pugno sul tavolo vicino.
Non è molto contento della gestione attuale" riassunse Lubo,
con un ghigno cattivo
"ma piangeva poco fa.. lo faceva per il dispiacere?"
Jd si congelò
di colpo alla
domanda di Gask, Lubo rise come se fosse divertente e Alaric
girò la testa con un'espressione contrariata, fulminando
Gask per la domanda.
"No, piangevo per cosa è capace quella disgrazia con le
zampe.
Quella ruspa divoratrice. Quel labrador con la faccia da
stronza.
Quella..."
"Come mai questo astio?"
"Perchè quei due sono simili, stesse teste, e quindi vanno
in
conflitto. Solo che uno è egoista e menefreghista, l'altra
il
contrario. E quindi se una deicde una cosa per tutti, che
però
prevede divieti o permessi stabiliti, lui non lo accetta. Voleva la
vecchia vita..."
"Andava benissimo! Tutto
perfetto!
Arriva lei e non è possibile
usare i sottoposti per fargli fare cosa dovevi fare tu. A che serve
essere un superiore che devi sbatterti tu... ah....Ha fatto paura
a tutti e non posso più..."
"Non può più schiavizzare nessuno. L'ultima volta
con i
newbies, lei è intervenuta urlando nelle docce degli uomini
e si
è portata i novellini, che erano stati messi a
pulire e
sistemare. Questo ovviamente all'inizio diciamo, ma la cosa
è
girata e ora tutti, nuovi e vecchi che non avevano le palle di farsi
valere, ora lo fanno. Niente nonnismo, niente soprusi, nessuno che
agisce oltre una certa soglia..."
"Oh, sveglia! Sai
perchè non
lo fanno?!? Perchè hanno la
fifa di quale dannato metodo di punizione si inventa! Quella volta le
pietre, l'altra imparare a riconoscere le erbe, quell'altra
ha
messo un collare con la chiave a quel povero disgraziato di
Dougal e l'ha legato al Toro. TORO! E sai perchè?" guardando
Gask voltandosi sulla sedia, mettendosi a cavalcioni
"...perchè
quando era stato mandato per punizione a fare un pò di
fatica e
ragionare su cosa aveva fatto, ha picchiavo le mucche perchè
non
l oascoltavano per tornare nella stalla. E vivendoci vicino, secondo
quella pazza furiosa, e vedendosi addosso come toro lui stesso il
trattamento di un altro che doveva badargli, capiva cosa significava
fare del male alle
creature, e solo perchè tu urli e basta. Alla Fattoria hanno
canti
finlandesi, si... canti finlandesi per richiamare lle vacche e le
addestrano perchè capiscano cosa fare. Ma lui non sapeva
fare
nulla, capirai... altro che canti, quando ci ha provato sembrava
un pinguino, li hai sentiti i pinguini quando sbraitano?"
sghignazzando "e così aveva preso un rametto sottile e le
spingeva o le colpiva. E all'isterica non piaceva, affatto. , sbraitava!... come per i
cavalli
basta spingerli con un gomito o mano, diceva. E così ha
trovato
il modo di disagiare quel poveraccio. Per non parlare di quando ha
mandato Jeshaia con un lanciafiamme a togliere la neve dai
camminamenti..." scuotendo la testa, schifato, pensando alla scena
mentre quell'uomo, solo, cercava di togliere la neve con indosso un
lanciafiamme pesante, e doveva tirarsi pure un carrellino con
le
bombole, per pulire la sezioni acciottolate o lastricate dell'esterno.
"Come, scusa?!" domando Gask con gli occhi sbarrati.
Si voltò e vide che Jd teneva le labbra tirate cercando di
non
ridere, stava pensando alla situazione, mentre Lubo non era riuscito e
se la rise, divertito.
"Ce ne sono state di epiche, ma mai quella delle zanzare. Quella era...
era.." ridendo, non riuscendo a fermarsi, trascinando anche Jd che
esplose, dopo aver cercato di non farlo.
"Quali zanzare?"
"Lei ha finanziato alcune aziende americane per l'allevamento e la
vendita di zanzare sterilizzate, ossia che non possono procreare..."
cercando di calmarsi mentre parlava "Lei le odia, insieme ai gatti, e
così come punizione ha acqusitato un stock di certi
attrezzi..."
ma non riuscì a finire perchè scoppiò
di nuovo a
ridere
perfino Alaric non era riuscito e non poteva fermare le risate.
Dovevano avere a mente proprio, quelle scene.
"Una volta si è arrabbiata perchè gli uomini
continuavano
a fare casini, rovinando muri, aiuole, le zone di paesaggistica,
sporcando... oltre tutto il resto che combinavano" ma Alaric
sovrastò Jd.
"E basta fare le bibbie ame, eh?! Quella squilibrata si è
incazzata
perchè non vuole che si danneggi niente, non è
corretto
perchè dice che è una sorta di casa di tutti.
Ogni cosa ha
un valore e quindi non deve essere rovinata, danneggia e via dicendo.
Così o te le fa pagare per risistemarle, o riparare da te o
pure e
strofinare in base a cosa hai fatto o peggio ancora, si inventa
punizioni da fuori di testa. Da TSO! E quella volta ha comprato mille,
mille!... racchette elettriche anti zanzare e siccome le odia ed era
estate, ha avuto l'idea di armare tutti quelli coinvolti,
anche con due
a testa, e dovevano colpire più zanzare possibili
e riflettere
nel mentre, a cosa avevano fatto. Diceva che per capire il
danno,
eliminavano altre cose dannose e capivano le conseguenze. Logica..."
"Sai che aveva un senso!"
"Quello che credi. ma la scena... cazzo!" passandosi una manosulla
faccia "quella scena era surreale. Decine di uomini, militari, con due
racchette a testa alla volta che avevano assegnata una zona e dovevano
fare come forsennati con quei cosi per eliminarle. Sembravano degli
stupratori schizzoidi... urlava. Quando
la
disgrazia è lei... e sai lei che faceva?" chiese a Gask
sporgendosi in avanti sulla sedia, con rabbia "lei era sistemata su una
sdraio di legno a bere qualcosa, leggendo, mentre osservava come una
suocera acida quei disgraziati che parevano con problemi motiri e
urlava se notava, da
dove era, quelle sanguisughe con le ali che gli svolazzano intorno. E
volev apure contati icadaveri!
Apriti cielo se vedev vicino a sè una... poi
chissà
comè, le zanzare la attaccano come attirate dal miele.
Pensavo
fosse acida e velenosa pure nel sangue, ma quelle la cercano come
disperate...."
"Cioè, è quel tipo di persona che attirano le
zanzare?"
"Si, ecco perchè ha ideato quella cosa. Odia che venga
toccata
anche da loro e peggio se la pungono. Perchè è
così bianca e la pelle è così
sensibile che le
vengono ponfi grossi come... come... non lo so. Ma sono enormi. E il
suo umore peggiora!" disse Jd
"ok, ma quindi..." chiese di nuovo Gask "ha fatto cacciare a quegli
uomini le zanzare, con delle racchette elettriche per
punizione, per..."
cercando di capire il senso
"per far capire loro che
come le
zanzare erano un danno agli altri..." disse Lubo, non cancellando
quell'aria di stranimento da gask.
"a volte..." iniziò Jd, incapace sembrava di trovare le
parole
adatte "...diciamo che considera le punizioni un modo per portare la
gente a riflettere su cosa hanno fatto. Per lei le punizioni corporali
sono solo un peggioramento, non insegnano e non portano a comprendere.
Incrementano solo l'odio, danneggiano la persona e rovinano tutto
quanto... per questo decide di dare lavori fisici e mentali e... quello
era questo..!" alzando le spalle e la braccia come a dire che non
cèra altro da dire.
"E cosa hanno imparato?"
"Devo dirti..." gli
rispose Lubo
"anche io pensavo che non servissero a
niente, ma gli uomini metnre lavorano, se sono più d'uno che
hanno fatto cazzate, parlano, discutono e di confrontano nel mentre.
Più volte lei ha detto che il dialogo e i confronti tra le
persone sono importanti, nel Teatro, fa lavorare gli psicologi con gli
uomini perchè facciano uscire ciò che hanno
dentro
cposì che gli altri lo vedano e sentano e loro stessi
comprendono il dolore, problemi e disagio degli altri. Pare contorto ma
no nlo è... e le punizioni hanno una loro logica.... E da
quando
ha imposto a tutti di consegnare
un oggetto importante ad un altro scelto a caso dalla boccia,
prendendone uno a sua volta, perchè siano conservati e
trattati
bene come fossero propri capendone il vlaore, sembra che l'idea sia
andata in porto. Anche lei che sporcava la
notte le cose, in vari modi, perchè
trovassero al
mattino gli
ambienti mal ridotti, ha portato a risultati..."
"Aspetta..." chiese Gask stringendosi la radice del naso con le dita,
restando in quella posizione "mi stai dicendo che ha fatto scambiare
oggetti importanti tra gli uomini, a caso, imponendo di occuparsene
come se fosse loro, se ho capito bene, e già che
cèra ha
fatto cose lei perchè trovassero gli ambienti..."
"...come li trattavano
loro, magari
sapendo cosa odiavano e
facendogliela trovare, perchè comprendessero che vivendo in
comune, era necessario aver cura dello Chateau su molte cose. E gli
oggeti era un modo per capire in un altro senso l'empatia, m'importanza
delle cose, del valore...E,
ancora, portandoli a capire che pulire e rendendo gli ambienti
ospitali, stavano loro meglio..."
"JD! Ma davvero credi a queste cagate???" sbottò Alaric "io
so e
ribadisco che fanno i bravi solo per evitare le sparate di quella
pazzoide. Si stava bene anche prima, come trattavamo le cose e se
qualcosa non andava si cambiava... ora si aggiusta..." facendo il verso
con l'ultima parte di Kianta
Lubo guardò Jd, che mostrava chiaramente di non condividere
quel modo di pensare.
"lascia stare. La odia e fa di tutto per andarle contro, in qualunque
modo. Anche a lui piace come si vive ora, si sta molto meglio e a me
piace. Direi che invece è solo invidioso di..."
"Io non sono invidioso! Trovo tutto quello che fa da malati di pulito e
da pazzi con problemi seri. Prima andava così
bene!"
pensò Jd,
contrariato.
"E Milan? Gli va bene? Lo permette?" chiese Gask per fermare la lite
"Milan si diverte. Adora
da pazzi
vedere come si comporta Kianta in base alle situazioni. Dice che
vederla è come uno studio e una commedia insieme. E che non
ha
trovato altre persone come lei che gli fanno quell'effetto.
All'inizio anche lui non era convinto, abbiamo
vissuto sotto le armi conoscendo bene comè la vita
lì.
Qui è molto, molto diverso e quando si è reso
conto che
alla fine le cose andavano come non credevamo, lascia fare. Anche se
sembrano..."
"PAZZIA"
"...assurdi..." terminò Jd, stanco di Alaric "le cose
sono...
come le conosci adesso. Molto diverso, vero? E Milan ha
pensato che si
poteva fare anche con il Progetto. E così... eccoci!"
"E perchè sembravate sull'orlo del terrore quando lei ha
agito in quel modo?"
Di nuovo,s embrava che a quei tre si mozzasse il respiro, sembravano
sudare freddo.
"Diciamo che temiamo capiti qualcosa che non ci piace?" disse Jd, non
guardandolo.
"Cioè?"
"Senti, altro pazzo malato" disse Alaric puntandogli il dito contro, e
Gask aggrottò le sopracciglia "spero di no, ma un giorno
capirai.
Non fare altre domande, MAI. Dimentica. Non è successo
niente!A meno che non accada, lascia stare"
"Io invece..."
"Ascolta. Puoi piacere a Milan come un fratello, quanto ti
pare. Resti
sempre il tipo di cui tutti parlano e un pazzo scatenato anche tu. E
sai perchè lei non ti ha mai messo in punizione? non ti ha
mai
fatto fare cose fuori di testa? per MIlan. Se no nera per lui
lascia stare cosa si
inventava per te. Sicuro ti avrebbe fatto fare la fine dei monaci russi"
"Perchè, che fanno i monaci russi?" chiese Gask curioso,
vedendo però loro a disagio, ancora.
"Cosa fanno?" continuò Alaric, beffardo "Quei tizi fino a un
secolo fa, avevano la malsana pratica di passare la loro vita, dopo
aver preso i voti, sotterrati nella terra fino al collo nelle cripte in
loculi a
loro destinati, lasciando tutto ciò che erano a Dio.
Pregavano e
passavano la vita, anni, sotterrati fino al collo, con solo la testa
fuori, patendo freddo, caldo, qualsiasi cosa. Si facevano imboccare
della minestra schifosa e dell'acqua, quando qualche novizio
scendeva da
loro e il resto era... questo. L'odio che lei prova per quelli come te,
anche se non è vero ma è testa dura,
perchè l'ho
capito quello che sei, è così grande, anche dopo
cosa hai
combinato, che ti farebbe fare quella fine. Lo so, ti avrebbe
sotterrato fino al collo da qualche parte e ti avrebbe fare qualche
giorno o settimana in quel modo, guardandoti dall'altro,
proprio sopra
il tuo corpo coperto dalla terra, con quell'espressione di disprezzo
che le esce da tutti pori. E sarebbe rimasta là, a guardarti
in
piedi, anche seduta, su di te in pratica, a guardarti negli occhi
mostrando tutto il suo repertorio di denigrazione e sopprusi che
può farti. Per darti quello che lei pensa meriti, sfoderando
la
sua sufficienza per..."
"Si, si. IN pratica
Alaric vuole dire
che se fosse stato per Kianta,
avresti provato l'esperienza di quei monaci, senza la Chiamata. E ti
avrebbe guardato finchè non decideva che era abbastanza."
rise
Lubo. Gask non capiva se rideva per la cosa assurda o per i l fatto che
l'avrebbe messo in pratica realmente.
"ma... siete seri o cosa?" guardandoli uno per uno stupefatto.
"No, Gask" continuò Lubo "per una volta quello che Alaric ha
detto è vero!"
"Cioè avrebbe... ma dai! Divertente questa! E a quanti lo
avrebbe fatto?" ridacchiando.
Ma smise di farlo quando vide le loro facce, prima si osservavano
tra loro con gli occhi e poi guardando altrove. Dopo che Gask si
ammutolì, lo fece il gurppetto intero, mentre solo quache
raschiamento di gola volava per la stanza, e domande inespresse
che lui voleva fare, rimasero nella sua testa.
"Ehm.. mi spiegate cosa
cè da ridere su alcune cose che avete detto? Non
sembravano..."
jd guardò
gask attentamente,
lanciò un'occhiata che Lubo che scattò a ridere
di nuovo,
voltando il capo. Cercando di celare una risata anche lui disse una
cosa.
"Parliamo ovviamente
delle punizioni
e simili... Comunque, semplice. Li abbiamo vissuti. In terza persona ma
in quei momenti. E' molto, molto diverso. Ecco perchè..."
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