Loro non avrebbero mai potuto capirsi.
Nonostante i preziosi consigli che Levi gli aveva dato in diverse occasioni, tornavano sempre al punto di partenza.
Eren ricevette l'ennesimo calcio allo stomaco.
Era inutile opporre resistenza, Levi era molto più forte e importante di lui.
"Ohi, guardami. Tu e i tuoi amichetti non la passerete liscia un'altra volta. Usare il fottuto movimento tridimensionale in città è proibito."
Dicendo questo si asciugò la fronte dal sudore e raddrizzò i polsini della sua camicia bianca.
"Voi non mi ascoltate, ma vi dico che c'è un intruso tra noi.
Punitemi pure quanto volete, non importa. Io li ucciderò tutti!"
Ringhiò Eren a denti stretti.
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Levi tirò un ennesimo calcio allo stomaco di Eren.
Non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto sovrastarlo così.
Eren, grazie al suo Gigante, era molto più forte e importante di lui.
Tuttavia Levi comprendeva perfettamente i sentimenti del ragazzo e ne era dusgustato.
Gli ricordavavano di quando anche lui viveva con un obbiettivo e sapeva che non lo avrebbero portato a nulla di buono.
Lo rimproverò malamente: lui e i suoi amichetti avevano usato impropriamente il movimento tridimensionale.
Questa scena gli fu tremendamente familiare, troppo.
Così tanto da risultargli dolorosa... anche Levi una volta aveva degli amici...
"Non mi importa se li ucciderai tutti. Devi rispettare le regole."
Sibilò Levi. |