Senza
di te
Autore: ellephedre
Disclaimer: i personaggi di Sailor Moon
non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di
Naoko Takeuchi e della Toei Animation.
1 - Dopo che Rubeus si è
portato via Usagi (episodio 74)
Cosa si provava a sentirsi impotenti, capaci solo di alzare
gli occhi al cielo e aspettare?
Quando Mamoru aveva visto sparire oltre le nuvole l'ufo che si
era portato via Usagi e Chibiusa, si era sporto in avanti,
boccheggiando, chiedendosi se le sue gambe avrebbero potuto farlo
saltare sino all'atmosfera. Si era guardato intorno in cerca una
soluzione - un altro ufo magari, su cui imbarcarsi - ma intorno a
sé aveva trovato solo la desolazione di una
città addormentata, il silenzio rotto dalle grida di quei
pochi che si erano accorti dell'oggetto non identificato riapparso nei
cieli.
Se Luna e Artemis non fossero stati accanto a lui, si sarebbe
accasciato sulle ginocchia.
«Torneranno» disse la compagna felina di
Usagi. «Usagi è stata impulsiva, ma ce la
farà!»
«È da sola» si sentì
dire Mamoru.
«No» dichiarò Artemis.
«Ci sono le ragazze là sopra con lei. Usagi
riuscirà a liberarle e tutte insieme torneranno a
casa!»
Avrebbe voluto avere la loro fiducia - la loro speranza. Per
quel che ne sapeva Usagi era stata tramortita appena il nemico l'aveva
vista mettere piede sulla sua astronave. Ora magari lei giaceva
svenuta, inerme, con la mano dell'alieno Rubeus tesa verso il suo
corpo, il palmo aperto già brillante di energia letale.
No, cercò di dirsi. Se lei fosse morta, se ne
sarebbe accorto. Non sarebbe morta, non poteva
morire! Non l'aveva lasciata per farla morire!
A cosa era servito, se quando le stava lontano lei
correva pericoli ancora più grandi? Usako era andata
via senza avvertirlo perché non si fidava di lui.
Non erano più una squadra, lui stesso le aveva detto che la
salvava per dovere e non perché voleva. Per questo
lei non gli aveva chiesto una mano ed era andata a recuperare le sue
amiche da sola.
Ho sbagliato tutto! Morirai
lo stesso, per di più senza avermi accanto a te.
«Mamoru-san.»
Abbassò lo sguardo verso Luna. Gli occhi di lei
erano pieni di compassione.
«Non possiamo fare niente stando qui. Torniamo a
casa tua. Ci raggiungeranno là quando torneranno.»
La sua gola si riempì di un'ironia feroce, amara.
«Hai molta fiducia.»
«Nonostante tutto, Usagi non è da sola.
C'è Chibiusa con lei.»
«È una bambina»
dichiarò risentito lui. «Ha bisogno che Usagi la
protegga, sarà d'intralcio!»
Luna non si lasciò spaventare dal suo tono.
«Chibiusa ha dei poteri. E anche se non potrà
aiutare Usagi in battaglia, con la sua sola presenza la
spingerà a essere più coraggiosa.»
Ma che stava dicendo? «Prima Usagi ce l'aveva con
lei.»
«Si stava solo sfogando. Tiene a Chibiusa.»
... già. Usagi amava Chibiusa, nonostante
quello che diceva e il modo in cui a volte si comportava. Usagi amava
tutti - persino uno come lui, che non faceva altro che farla soffrire.
«Torneranno» ripeté Artemis
come un mantra, mentre si incamminavano.
«Torneranno.»
Svuotato di energie, Mamoru non replicò
più.
Tornò a casa seguito dai due gatti, mesto e
sconfitto. Inutile.
La sua attesa si protrasse per quasi un'ora - cinquantadue
interminabili minuti.
Poi, mentre scrutava il cielo dal balcone di casa, venne
acceccato da un'esplosione talmente potente da soverchiare i primi
raggi di sole.
Il suo cuore mancò tre battiti prima di tornare a
pompare sangue nelle vene.
Non poteva essere. I detriti che riempivano il cielo
erano dell'astronave?
«Sono tornate!» urlò Luna.
Mamoru sobbalzò. «Dove?»
«Ho visto un punto di luce che si muoveva verso la
Terra. Dev'essere il teletrasporto Sailor! Andiamo, corriamo da
loro!»
Mamoru non se lo fece ripetere due volte. Corse, fuori di casa
e giù in strada, per cinque isolati.
Poi, girando un angolo, vide un gruppetto di cinque ragazze
più una bambina, che chiacchieravano ridendo, tutte sane e
salve. In lui il sollievo divampò come una fiammata che lo
arse vivo.
Usagi dovette sentire il suo sguardo su di sé,
perché alzò la testa. Sul suo volto l'amore
esplose come una flebile speranza.
«Mamo-chan!» A urlarlo era stata Chibiusa,
che gli corse incontro. Mamoru si concentrò su di lei,
chinandosi per abbracciarla e smettere di guardare Usagi. Gli incubi rimangono veri,
si ripeté in testa. Non
puoi cedere adesso, non puoi mandare tutto all'aria.
Le Inners, notandolo accanto a loro, non stavano dicendo
nulla, lasciando che fossero lui e Usagi a parlare per primi.
La ragazza che amava e non poteva abbracciare smise di
mordersi le labbra. «Hai visto? Ce
l'ho fatta.»
In lui tornò a farsi viva la rabbia e la
preoccupazione che lo avevano avvolto quando se l'era vista sparire da
sotto il naso. «Hai messo in
pericolo te stessa e le altre andando da sola. Sei stata
imprudente.»
«Ehi» A Jupiter il suo tono non piacque
affatto. «Usagi ha preso la decisione che ha ritenuto
migliore, non hai alcun diritto di-»
Toccandole un polso Usako le impedì di continuare.
«Non importa. Forse ha ragione lui, ma...» La pena
con cui lo guardò gli strappò metà
cuore. «Non potevo perdere anche te.»
Mamoru rimase a dondolare come foglia senza voce in mezzo alla
strada.
A Usagi tremavano le labbra. «Chibiusa.»
Sporse la mano in avanti. «Torniamo a casa, prima che la
mamma si accorga che non ci siamo.»
Mamoru si sentì un po' abbandonato quando anche
Chibiusa si allontanò da lui, correndo da Usagi.
«Piccola» le disse, spingendola a voltarsi
a metà strada. «Sono contento che tu sia tornata
sana e salva.»
La felicità di lei fu mitigata, stranita, come se
si fosse resa conto che non avrebbe dovuto essere l'unica a cui
venivano rivolte quelle frasi.
«Grazie, Mamo-chan. Andiamo?» Chibiusa
afferrò la mano di Usagi e per un momento Mamoru si
dimenticò della propria solitudine e sofferenza. Era bello
vederle unite e in sintonia. Le quattro Inners le circondavano e le
custodivano, felici quanto lui di saperle serene insieme.
L'intero gruppo perse la trasformazione mentre si avviava.
Luna seguì le ragazze con un piccolo tentennamento,
quasi a malincuore mentre lo lasciava. Mancò di dirgli
quello che le passava per la testa e se ne andò. Artemis non
la seguì immediatamente. «Mi
dispiace» dichiarò.
«Per cosa?» domandò Mamoru.
«Per quello che ti costringi a fare, qualunque sia
il motivo. Si vede che ci stai male.»
Anche se non annuì, fu come se lo avesse fatto per
Artemis, che dopo un ultimo sguardo lo lasciò.
Mamoru se ne tornò a casa da solo.
Per tutto il percorso lo martellò un'unica
domanda.
Sto davvero
facendo la cosa più giusta?
1 - FINE
NdElle: ho concepito questa mini-storia dopo aver
riguardato l'episodio 74 nel gruppo FB Guardiamo insieme anime!
All'inizio non sapevo neppure dove pubblicarlo,
perciò alla fine ho creato questa raccolta. E' possibile che
la riempia di altri capitoli, anche se non è sicuro. E' una
raccolta deposito, per tutte le volte che riguarderò questo
periodo dell'anime in cui Mamoru è così cretino
da stare lontano da Usagi anche se la ama :D Se avrò altri
pensieri suoi da comunicarvi, li metterò qui!
Manca davvero il punto di vista del personaggio durante la
fase di rottura con Usagi, è una mancanza dell'anime storico
che ho voluto iniziare a colmare con questo capitolo. Ditemi che ne
pensate :)
Elle
Su FB: Verso l'alba e oltre (dove trovate
anticipazioni e miei pensieri)
Su Youtube: mio canale a tema Sailor