Uguali,
ma su fronti opposti
Il
suo mondo
è spazzato via in un pomeriggio sonnacchioso come tanti
altri che ha sempre
odiato.
Un’esplosione
e niente è più lo stesso. Intorno a lui ci sono
solo cadaveri e macerie.
A lungo cova
rabbia e risentimento. Ha sete di sangue, vuole la sua
testa.
Glielo
chiede anni dopo: «Perché lo hai fatto,
Reiner?»
«Perché
volevo essere un eroe, Eren».
Non c’è
nulla di onorevole nell’assassinio, ma la vendetta forse
è la soluzione. D’altra
parte loro due sono uguali, ma su fronti opposti.
Dalla mano
ferita scaturisce il lampo che lo trasformerà in Titano.
È l’inizio della fine
e per Eren significa solo una cosa: continuare ad avanzare.
Vede
la mano
ferita e inorridisce: si trasformerà in Titano. È
l’inizio della fine e per
Reiner significa solo una cosa: smettere di soffrire.
La vendetta
non è la soluzione, neppure l’assassinio. Adesso
capisce. Purtroppo però loro
due sono uguali, ma su fronti opposti.
«Farò ciò
che hai fatto anche tu, Reiner».
È la sua
risposta quando gli chiede “Perché sei qui,
Eren?”
Per anni il
senso di colpa l’ha tormentato. Ha fame di pace, vorrebbe il suo
perdono.
Ma tutto esplode,
niente è più lo stesso. Intorno a lui ci sono
solo cadaveri e macerie.
Il suo mondo
è spazzato via in una serata che doveva sapere di festa.
Note
a margine:
…Si
sente che non scrivo niente di narrativo da più di un anno.
Non
ho molto da dire, se non ringraziare Setsy per aver indetto un Contest
che,
come spesso è accaduto, mi ha ispirato. Ho voluto
sperimentare con un modello
di storia, le drabble a specchio, che non avevo mai provato prima.
Sinceramente
non mi sono venuti in mente due nemici più canonici e adatti
di Eren e Reiner,
che sono davvero uguali nelle azioni e opposti nello sviluppo emotivo.
Il percorso
che fanno è identico: si parte con il crollo delle Mura di
Paradis e si finisce
con la distruzione del ghetto di Liberio, con la seconda drabble che diventa non solo specchio, ma prosecuzione stessa degli eventi della prima. Insomma, tutto è
speculare nei due personaggi ed
è anche per questo che non si può non amare
l’Attacco
dei Giganti.
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