Riportami all'inizio

di Spensieratezza
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Era l’inizio del sesto anno di scuola di Al, ma James era leggermente più distante, Lily sembrava sospettare qualcosa e entrava nella stanza quando Al e Jamie erano sempre appiccicati o chiusi in bagno, ciò aveva portato James a essere più nervoso del consueto e a tenere le distanze, ciò aveva portato i due piccioncini a discutere spesso e volentieri, per qualche settimana c’era stata un po' di tensione, anche perché Al desiderava fare l’amore con James che gli diceva che non era il momento.

Fino a quando James non venne aggredito da un ippogrifo. O meglio, stava per essere aggredito da un ippogrifo, quando Al lo spinse via e venne graffiato al posto suo, su un braccio e sulla faccia.
Gemette, non voleva gridare e cadde sull’erba, James si precipitò da lui, tenendolo fra le braccia e gridando il suo nome.

Al avrebbe voluto che James smettesse di gridare, gli girava tutto. Aveva sperato di vederlo gridare il suo nome, così tante volte, ma sperava che a letto, fosse un suono più celestiale.
Sentì distintamente che acquistava il volume della ragione e che lo prendeva in braccio per correre all'infermeria.
Sembrava un fulmine.
Era uno stallone il suo Jamie.

Chissà se era più veloce di quando volava sulla scopa.
 
 
Poi non ricordò più niente.
Fino a quando non si risvegliò e vide che il dolore era leggermente diminuito.
Jamie gli stringeva la mano e aveva gli occhi pieni di lacrime.

Quei suoi meravigliosi occhi neri,ora sembravano color cioccolato. Ad Al si riempì il cuore di tristezza, al vederli così tristi. I suoi occhi non dovrebbero mai essere tristi. Quando gli occhi di James erano tristi, era come vedere il SOLE spegnersi.
“Non..piangere..ti si rovinano quei begli occhi che hai..”
James si aggrappò alla sua mano come se fosse un naufrago.
“Guarda che lo dico per me, non per te, non mi è mai piaciuto vedere degli occhi tristi..”

James non gli diede il tempo di dire altro, che lo strinse a se e fu come se gli avesse risistemato le ossa e la circolazione meglio di un ossofast.
“Jam..non fare così , non sto mica morendo…oppure si?”
“Sono un idiota, uno scemo, un babbeo, uno stronzo..”
“Concordo..”

“Eppure tu non smetti di preoccuparti per me..ti sei messo anche davanti a quella belva feroce pur di proteggermi..”
“Perché la fai sembrare una cosa tanto brutta?” Al credeva che James stesse davvero esagerando, in fin dei conti l'aveva toccato solo di striscio e da quanto gli sembrava di intuire, la ferita era già quasi rimarginata del tutto, aveva appena un graffietto.
“Al, sono IO il maggiore..dovrei essere IO a proteggere te.”
Al rise.
“Ah ecco sapevo che c’era il trucco..sei solo offeso perché ti ho privato per una volta del ruolo di fratello maggiore protettivo..”

James gli prese il viso tra le mani.
“Ti amo.”
“Ti amo anche io. Anche se sei uno scemo.” Aggiunse.
“Senti ancora male? Da qualche parte.”
“Perchè? Vuoi fare qualcosa?”
James lo guardò.
“Ma non pensi ad altro?”

“Tu sei la mente, io il braccio o la bocca.. a seconda dei casi..dico quello che non hai il coraggio di dire te.” Lo provocò e James si leccò le labbra.
“Ancora non riesco  a crederci.”
“A cosa?”
“Anche così..sei così bello..” lo accarezzò sul torace facendolo inarcare. “Potresti avere chiunque ma scegli di darti a me..potresti fare l’amore con chiunque ma vuoi che sia io..”
“Non credevi che lo volessi davvero?”

James si morse le labbra, poi gli sollevò la maglia e morse i suoi capezzoli sensualmente.
Al gemette felice.
“Siamo..in un’infermeria.”
James si sdraiò su di lui.
“Ed è molto eccitante il modo che posso usare per farti passare il dolore..”

“Quale dolore? Io non sento più nnnn..” Ed era un miscuglio di piacere, estasi, baci e tocchi.
 
James si era schiacciato contro il corpo di Al, si era sdraiato proprio addosso a lui e il biondino aveva perso la ragione.
Magari qualcun altro avrebbe trovato scomoda la posizione e fastidioso ed invadente il corpo dell’altro, ma questo non valeva se il corpo apparteneva a James Sirius.

Al non sapeva se questo era solo lui a provarlo, o se il corpo di James dava le stesse sensazioni anche ad altri, quello che sapeva era solo che, quando James lo toccava, lo accarezzava o lo abbracciava, lui andava in estasi.
In quel momento, in cui James era sdraiato su di lui, gli sembrava di essere..in paradiso.

Era quasi blasfemo pensarlo, ma si sentiva al sicuro, protetto, amato, eccitato..aveva tutto quello che gli serviva. Il corpo di James era come una droga, era come se fosse stato creato apposta per incastrarsi nel suo.
Arrossì a quel pensiero
Fino a quando Lily non arrivò, aprì la porta dell’infermeria e li trovò con le labbra incollate e James su di lui, che si strusciava in modo inequivocabile.
Loro scattarono all’indietro, James cadde anche sul pavimento, Al si coprì gli occhi con le mani.

Lily sorprendentemente si dileguò senza una parola.
Poi James si alzò.
"JAMES! TI SEI..fatto male?" gli tastò il viso e il corpo alla ricerca di lividi o ferite, James sbuffò sorridendo, compiaciuto dalle sue premure.
“Vuoi che la rincorra?” gli chiese l’idiota.
Sì, perché solo un idiota avrebbe potuto dire una cosa simile in un frangente simile.

“Hai anche bisogno di chiederlo?? VAI!” gridò Al, ma James si ancorò a lui, per un braccio.
“Non posso lasciarti qui in questo stato.”
“Ma di che diavolo stai parlando? Vai subito a..”
James contro ogni buon senso incollò le labbra alle sue, calmandolo.
Non era un attacco famelico, né prepotente, ma lenitivo, ebbe il potere di calmarlo.

Al ricambiò anche se avrebbe voluto impedirselo.
“J-Jamie..ti prego..”
“Sei turbato..”
“Nostra sorella ci ha visto..devi..”
“Non piangere.” Disse James asciugandogli una lacrima e baciandolo di nuovo con dolcezza.
“Non piangere o non lascio questa stanza.”
Al mugolò sulla sua bocca, poi lo spinse via, anche se controvoglia.

Tutti i suoi muscoli gli facevano male per la costrizione a cui si stava infliggendo pur di respingerlo.
“Sei un idiota. Vai..a fermarla. SUBITO. Che cosa stai facendo ancora qui ? Non..non hai paura?” chiese tremante.
“Ce l’ho, ma la cosa è semplice. Amo più te di lei.”
Al spalancò la bocca turbato, poi scosse la testa, lo acchiappò per la maglia, poi lo coinvolse in un bacio appassionato che li lasciò senza respiro.

“Siamo in un mucchio di guai.” Disse Al quando i due restarono a corto di respiro.
“Lo siamo, sì.” Disse James.
“Ma lei è nostra sorella. Qualcosa dobbiamo pur dirle.”
“Credi lo dirà ai nostri genitori?”
“Oddio, spero di no.” disse James, grattandosi la testa.
“Tu..negheresti, se lo facesse?” chiese Al imbarazzato.
James lo fissò. Il suo sguardo lo infiammò.

“Se mi chiedessi di negarlo, lo farei..altrimenti confermerei, lo sai, ma dobbiamo essere in due.”
Al cominciò a tremare.
“No, sta tranquillo, vedrai che Lily non dirà niente, comunque andrò a parlargli, dopo le lezioni.”
“Cosa le diremo?”

“Tu cosa preferisci che le diciamo?”
Al sospirò.
“La verità.”
“Mmmm..”
“Credi sia una cattiva idea?”

“Lily è abbastanza aperta di mente, ma non sappiamo se fino a questo punto.” Disse James.
 
  

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: questo dovrebbe essere l'ultimo capitolo sistemato. A breve lo metterò nella giusta collocazione e poi forse FINALMENTE almeno la storia di Al e Jamie è a posto con la revisione e la timeline giusta xd forse dovrò aggiungere qualche capitolo in cui spiegherò alcune precisazioni sull'incantesimo fatto, ma vedrò se farlo o meno. Ora finalmente la timeline è stata ripristinata.   




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