Le piaceva molto scrivere. Ogni volta che percorreva la pergamena con
la piuma, metteva nello scritto molto di suo, quasi inconsciamente.
Era una maniera di sfogarsi, per lei. Era per questo motivo che, quelle
vacanze di Natale del suo sesto anno ad Hogwarts, aveva deciso di
andare a stare dagli zii a Grimmauld Place per un paio di giorni e
copiare il glorioso albero genealogico in forma di arazzo che
possedevano,
e se possibile, aggiungere delle informazioni aggiuntive, come una
breve biografia ed i riconoscimenti.
-Piccola Bellatrix, sei un balsamo per la mia povera anima!-, la zia
aveva accettato gioiosa di poter accogliere la nipote perchè adempisse
il suo lodevole compito. -Puoi pure prendere la stanza di... Sirius.-,
sputò fuori quel nome in modo amaro: il figlio maggiore era infatti
scappato
via dai Potter, la famiglia del suo miglior amichetto, e ora viveva da
loro. -Spero solo che in quella camera tu possa concentrarti, cara...-,
aveva
aggiunto la zia premurosa guidandola. "Distrarmi? Come può distrarmi
una camera del genere? Mi farà impazzire!"
La camera brillava di rosso ed oro, la tappezzeria era a Grifoni
rampanti che sputavano fuoco, il baldacchino del letto era stato
coperto con una
federa di Hogwarts, rossa con ricami dorati, e poster di immobili
Babbane mezze nude ed in pose provocanti ultimavano il tutto.
"Non sono più convinta
che la zia mi voglia tanto bene..."
Aveva ultimato di copiare e fare ricerche su quasi tutto l'albero dei
Black, ed ora le rimaneva solo la prima linea cadetta contemporanea, la
sua.
Aveva accuratamente rimosso dalla genealogia tutti i Maghinò, i
traditori del loro sangue e gli squilibrati, sotto gli oculati consigli
dello zio, che
le aveva suggerito di non includere Sirius. Sul blocco di carta unì le
linee dei suoi genitori e, sorridendo, ne fece partire una dal centro,
che
poco più in basso si divise in tre.
Sua sorella minore Andromeda adorava
Sirius. Era il suo idolo da quando aveva iniziato Hogwarts, e questo
aveva inciso molto sul suo comportamento.
Il Cappello Parlante l'aveva assegnata a Corvonero, con grande
indignazione di Bellatrix e Cissy. Fece una smorfia al ricordo
dell'acceso diverbio
che avevano avuto i loro genitori con il Preside per far spostare
Dromeda a Serpeverde, dato che era finito a Maledizioni Senza Perdono.
Ma Bellatrix invidiava le risate sincere della sorella, le amiche, gli
amici... la invidiava. La piccola, nonostante fosse solo al secondo
anno, aveva una
personalità forte come la sorella Bellatrix, se non addirittura più forte. Non
nascondeva a nessuno la sua passione per una band di giovani Babbani,
non aveva paura di attaccare alle pareti del loro maniero i poster
immobili. Bellatrix non si era stupita nel rivederli attaccati anche
alle pareti del suo
angolo di stanza ad Hogwarts, nella Casa di Corvonero. Si era limitata
a rimproverarla, invidiosa della sua coerenza. Lei, sedicenne
Serpeverde, non avrebbe
avuto lo stesso fegato della dodicenne Corvonero. Lei doveva portare
sulle spalle l'orgoglio della Purezza di Sangue Black, non poteva fare
quello che
voleva... con un sospiro, la incluse nella genealogia.
Narcissa, la sorella mezzana, era invece finita con suo visibile
orgoglio a Sepeverde. Più tardi, verso il suo quarto anno, Bellatrix
aveva segretamente sperato che
quattro anni prima Cissy fosse finita in Corvonero come la sorellina
Dromeda.
Cissy era infatti fidanzata dalla nascita con Lucius Malfoy, ed il loro
matrimonio era fissato l'estate del loro settimo anno ad Hogwarts. Se
Cissy non fosse
stata così... sentimentale!
Bellatrix era seriamente preoccupata per lei. Da un po' era depressa,
piangeva quasi ogni giorno, era sempre abbattuta...
la sua eterea bellezza malinconica ora era diventata qualcosa di
struggente. E la causa della disperazione di Cissy era quel bastardo di
un Malfoy!
sapeva benissimo di essere promesso a Cissy, e per tre anni gli era
andato a genio tutto ciò... ma appena iniziato il quarto anno se ne era
andato in giro
per mezza Hogwarts a divertirsi con ragazze ogni notte diverse. Con
molta sincerità, Bellatrix lo capiva: voleva divertirsi prima che ogni
minima scappatella
divenisse, nel matrimonio, punibile con un bell Avada Kedavra.
Eppure... Cissy era così... innamorata...
-Una sentimentale come te dovrebbe stare a Grifondoro!-, le aveva detto
una sera, con una smorfia.
Cissy si era subito drizzata sulla poltrona, asciugandosi le lacrime
con un braccio e aggiustandosi i capelli con l'altro.
-Mai! Sono fiera, e sempre lo
sarò, di essere una Serpeverde!-, aveva replicato dura.
Ecco un altro motivo per cui sarebbe stata bene dai Grifoni: quello
smisurato coraggio con cui si rialzava e affrontava un altra giornata,
oltre che un
bel po' di orgoglio.
Bellatrix non confessava ai genitori il deplorevole comportamento di
Malfoy solo perchè questi avrebbero sciolto il fidanzamento, ed era
certa che se
fosse andata così, Cissy si sarebbe lascita semplicemente morire.
No, lei era la sorella maggiore, quella che avrebbe ereditato, anche se
per poco, lo scettro di potere della prima linea cadetta. Doveva
proteggere le sue sorelle,
fosse stata la dolce Cissy o la ribelle Dromeda. Era suo compito.
Con una linea tratteggiata, collegò il nome di Narcissa Black con
quello di Lucius Malfoy, sospirando. In soli quindici anni di vita, sua
sorella aveva sofferto di più
che Bellatrix e Dromeda messe assieme.
Ghignò. Ecco il suo nome, maestoso e fermo: Bellatrix Black. L'orgoglio
dei suoi genitori, adorata dagli zii e trattata da loro quasi come una
figlia. A volte aveva
avuto l'impressione di essere come una sostituta del cugino Sirius per
la zia.
-Ho sempre desiderato avere una figlia!-, le aveva confessato una sera
dell'anno prima, in cui era particolarmente in vena di confidenze,
accarezzandole
i capelli. Bellatrix sospettava che, raggiunta la maggiore età, la zia
l'avrebbe adottata. Lei ed il cugino si assomigliavano molto: i capelli
neri come l'inchiostro
fieramente mossi che incorniciavano un viso dai tratti nobili e belli,
tipicamente Black, lo sguardo altero ed orgoglioso. Ma lei, a
differenza del cugino, aveva
le palpebre un po' pesanti, che le intorbidivano lo sguardo, rendendolo
più arrogante.
Era fiera di essere una Black, orgogliosa di essere Purosangue, , il
motto della casata "Toujours
Purs" troneggiava sulla porta della sua camera da letto di
casa
così come su quella di Hogwarts. Era così una Black che persino il
vecchio elfo della zia, Kreacher, le obbediva estatico.
Eppure Bellatrix era infelice. Per tutti non era altro che una bella
copia al femminile di suo cugino, posto che Regulus ambiva.
Non poteva cedere ai suoi sentimenti come Cissy, non poteva liberarsi
della gabbia come Dromeda.
Le toccava adattarsi, adeguarsi, autoconvincersi che ra la migliore,
che sarebbe stata ricompensata a dovere in futuro per aver fuso la sua
maschera con il
suo vero io, rendendoli una cosa sola...
Sospirando ancora una volta, tratteggiò una linea che collegava il suo
nome con quello che scrisse poco distante: Rodolphus Lestrange.
Ciao! Allora...
questa fan fiction è un esperimento. Innanzitutto, è forse il mio
lavoro più cupo, incentrato su un personaggio che ho sempre ritenuto
sottovalutato.
Dedico questa fiction
alla mia amica Gè, con l'augurio che gli esami le vadano tutti bene!
(*_*)=b
L'idea di questa fiction è, essenzialmente, quella di fare tante shots
legate da un filo di pensiero, che possono essere lette in modo
indipendente, misto e
irregolare (^_^) si, la Gè mi ha dato con uan frase lo spunto! (*_*)
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà alle preferite/seguite
o leggerà e basta!
Grazie!!
Nyappy
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