Per una pinta di amarezza e qualche imprecazione in più

di CatherineC94
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Il fetido Bubotubero

 
«C’hai qualche altro sorso di questa meraviglia?» dice con voce impastata dall’alcol l’ometto seduto al bancone.
Aberforth affina lo sguardo in quei piccoli ed infossati occhi rossi; lo strano tizio da ore sta trangugiando qualsiasi cosa trovi davanti . Emana uno strano odore, quasi come quello che sprigiona lui quando si annoia e non fa il bagno per tre giorni di fila.
Aberforth grugnisce e nota che indossa un enorme soprabito che ha l’aria di contenere un mucchio di cose; versa del liquido in un bicchierino e lo poggia davanti.
«Come ti chiami razza di ubriacone?» domanda asciutto.
«Mundungus Fletcher, ricordalo bene potrebbe servirti» risponde malizioso.
Aberforth ne dubita, uscendo nel retro.
 
Un altro giorno di gennaio lo trova stravaccato su un tavolo del Pub.
Intorno ha milioni di strani oggetti accatastati che ha sgraffignato a qualche ignara strega; Aberforth ride di gusto immaginando la scena.
Quel puzzolente Bubotubero in miniatura vive nel suo confuso mondo e riesce a sopravvivere.
Facendo dondolare il kilt per godere degli spifferi freschi della sera, lo raggiunge con Milly che bela interessata.
«Il tuo disordine è una forma d’arte» gli sputa quasi.
«Non è che questa capra fa del latte magico?» chiede invece lui.
Milly punta gli zoccoli minacciosa pronta a mangiargli la peluria che possiede.
«No, ma in compenso ti mangia le mani» dice Aberforth secco.

 
Aberforth al ritorno dal villaggio sente uno strano brivido che parte dalla base della schiena.
Quando si rende conto che Milly non c’è, inizia ad urlare come un forsennato; lancia a terra le provviste acquistate e si lancia all’inseguimento del fetido ometto.
Non è difficile scovarlo, proprio per il suo odore rancido, lo trova aggrappato ad un albero con Milly che tenta di morderlo.
Si avvicina rapido, lo afferra per la collottola e dice furente:« Inutile poltiglia di uomo prima sopportavo la tua presenza, ma tu sai solo coltivare invidia».
«Non mi uccidere, ti prego!» piagnucola.
Aberforth si siede sereno, mentre la capra rabbiosa gli stacca il parrucchino che indossa.
 
 


Note.
Quinto giorno della challenge, quinto prompt: “Il tuo disordine è una forma d’arte/ Ma tu sai solo coltivare invidia (Morgan)”. Che divertimento stasera, spero vi piaccia; la descrizione di Mundungus segue scrupolosamente la descrizione del libro e si discosta da quella dei film. Vi ricordo la meravigliosa challenge di GaiaBessie che trovate QUI, vi ripeto di farci un salto ed iscrivervi non ve ne pentirete. Un abbraccio!




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