.Un
Gioco Da Ragazze.
Ambientazione
scolastica.
Lo
so tema trito ritrito, non se ne può più eppure alla
fine si scrive sempre della scuola, ovviamente spero darete una
chance anche alla mia fic!
Ho
voluto apportare alcune modifiche nelle età di alcuni
personaggi, mi sarebbe piaciuto attenermi ai dati che Kishimoto ha
usato ma volevo anche scrivere la storia così come mi era
venuta in mente, perciò vi anticipo che:
-TenTen
ha un anno in meno.
-Naruto
ha un anno in più.
-Temari
e Kankuro sono gemelli.
-Karin
ha un anno in meno.
-Hanabi
ha solo due anni in meno di Hinata.
Spero
questo non vi fermi dal leggere il primo capitolo!
Buona
lettura.
1.
La
facciata era imponente, emanava un non so che di regale quasi.
L'istituto
godeva di un'ottima fama in tutto il paese,
era
prestigioso e vantava una disciplina ferrea, impostato sui canoni del
secolo passato, prevedeva un'uniforme e un rigido codice di regole a
cui bisognava attenersi.
Lo
scheletro dell'edificio vantava basi centenarie,
sia
nei corridoi che nelle aule veniva ostentata l'esclusività di
quella scuola,
le
scale in pietra erano spaziose, le ringhiere decorate,
in
certe occasioni un lungo tappeto di velluto rosso adornava gli
scalini nudi, aggiungendo fascino ed eleganza.
-
Ehi tonta hai visto cosa hai fatto?! Mi hai macchiato di caffè
la camicetta! -
Essere
apostrofata “tonta” era una delle cose che garantivano un
pugno per l'aldilà da Sakura Haruno, ma quella era la sua
nuova scuola e non era il caso di farsi notare.
Con
noncuranza le rispose di andare, a casa, a lavarla subito se non
voleva che rimanesse la macchia, il battibecco si concluse con
l'intervento di un buffo ragazzo, con un orrendo taglio a scodella
e modi molto cavallereschi.
-
Grazie, non ce n'era davvero bisogno però -
-
E' sempre un piacere aiutare una fanciulla, Rock Lee - un sorriso
smagliante la accecò,
ma
non potè rifiutare una cortesia a chi si era dimostrato così
gentile con lei,
gli
porse la mano,
-
Sakura, Haruno Sakura. Sono nuova di questa scuola. -
____________________________________________________________________________
-Sorellina!-
Un
ragazzo dalla zazzera scura spettinata e profondi occhi verdi tentò
di abbracciare l'oggetto delle sue attenzioni,
-
Piantala Kankuro - visibilmente scocciata lei si ritrasse,
i
gemelli Sabaku no, nessuno avrebbe mai detto che i due fossero
parenti in verità poiché avevano caratteri opposti,
modi di fare contrastanti, attitudini differenti,
ed
erano solo tre le cose che li accomunavano:
il
loro cognome, i loro occhi verde scuro e il loro fratellino, Gaara.
____________________________________________________________________________
-
Anche quest'anno in classe insieme Uchiha - commentò TenTen,
-
Per il terzo anno di fila - le rispose Sasuke,
-
Tecnicamente è l'undicesimo se conti fin dalle elementari!-
comodamente
seduta sulla sedia, la sua amica, guardava fuori dalla finestra.
Aveva
un'aria infantile, dovuta ai capelli acconciati con quei due chignon,
la
camicetta della divisa era volutamente ampia, con un taglio
mascolino,
la
gonna nera era già stropicciata nonostante la scuola fosse
iniziata da un giorno,
la
cravatta sciolta pendeva ai lati del colletto,
-
Ce ne andiamo?-
-
Sono tentata di piantare una tenda e dormire qui Uchiha!-
-
Affari tuoi - fece per andarsene,
-
Ehi il mio era umorismo!! Sasuke aspettami! -
lui
grugnì una risposta,
-
E non ti arrabbiare con me se Madre Natura non ti ha fatto il dono
della simpatia!! -
-
Hey sveglia.. amico svegliati le lezioni sono finite!-
-...-
-
E' la prima volta che siamo nella stessa sezione, chi sei? -
-
Shikamaru Nara -
-
Beh Shikamaru non so come hai potuto dormire il primo giorno di
scuola!-
-
Mi annoiavo, da questa finestra non posso vedere le nuvole così
ho schiacciato un pisolino - il ragazzo dall'aspetto un po' selvaggio
si chiese se il suo nuovo amico non fosse un po' tocco.
-
Hinata!- una ragazzina dai lunghi capelli castani e delle iridi
incredibilmente chiare si accostò alla sorella più
grande,
-
Oh Hanabi eccoti, c-come è stato il primo giorno?-
-
M-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o!- esclamò con eccessivo entusiasmo e
ampi gesti delle braccia,
-
Ne sono felice, e anche papà sarà fiero. -
annuì,
poco convinta della frase che aveva appena detto,
-
C-cugino Neji!- Hinata sollevò un braccio e un ragazzo si
avvicinò a loro,
aveva
le stesse iridi chiari e lunghi capelli castani,
l'incarnato
era pallido e i tratti del viso eleganti, mascella ben delineata,
labbra sottili.
Nel
parcheggio un'elegante macchina nera li attendeva per portarli a
casa.
-
La famiglia Hyuuga al gran completo!-
Commentò
una ragazza dai vistosi capelli rossi,
-
Che hai detto Karin?- chiese il ragazzo al suo fianco, alzando la
testa dalla sua confezione di ramen, accostandosi interessato alla
compagna di classe,
-
Quelli là erano gli Hyuuga: Neji al quarto anno come noi,
Hinata è al terzo anno e..- indicò una pallida ragazza
dai lunghi capelli corvini,
-
Come Sasuke!- esclamò il biondino,
-
Non mi interrompere Naruto!!- esclamò Karin improvvisamente
furiosa,
-
Scusami scusami!-
-
E poi Hanabi è una matric.. - l'amico la interruppe
nuovamente,
-
Però si assomigliano tantissimo avrei mai detto che siano
tutti fratelli!-
-
Che FOSSERO tutti fratelli, asino studia la grammatica!-
esclamò
scandalizzata Karin perdendo la calma e il contegno, e tirandogli un
libro,
-
Ahia! Ma dai il senso si era capito!-
-
Piuttosto sai dirmi dov'è Sasuke?-
chiese
con voce zuccherosa, sistemandosi meglio gli occhialini neri sul
viso,
-
E io che ne so! Sarà andato a casa- rispose lui ingenuamente
passandosi una mano tra i capelli color paglia,
-
Possibile che non sai mai niente tu! Cosa sono diventata a fare tua
amica se non mi dici nemmeno dove abita Sasuke!!- gridò lei in
preda ad un altro, improvviso, sclero isterico,
-
Io so dove abita! Solo non me lo ricordo in questo momento -
un
altro libro calò con violenza sulla testa di Naruto, il quale
sgranò gli occhi azzurri per la sorpresa - Ci vediamo domani,
idiota!-.
-
Ahi!-
rovinata
a terra con i libri tutti sparsi per il corridoio, Ino Yamanaka era
già sul piede di guerra, sbatté le ciglia dorate
allontanando con la mano qualche pulviscolo di polvere che le
solleticava gli occhi cerulei,
-
Razza di idiota ma guarda dove cammini!- se la biondina avesse notato
prima il suo interlocutore avrebbe, certamente, frenato prima la
lingua,
-
Potrei dirti la stessa cosa - disse il ragazzo contro cui si era
scontrata,
-
Dammi una mano!- ordinò lei impaziente, impegnata a
risistemava la borsa,
si
voltò per vedere il suo “aggressore” e dirgliene
quattro, ma tutta la sua grinta sparì.
Era
Sabaku no Gaara.
Proprio
quel Gaara,
capelli
rossi, occhi acquamarina, pesanti occhiaie, sguardo omicida e un'aria
da psicopatico, ecco cosa lo rendeva il ragazzo più evitato e
temuto della scuola.
-
Prenditelo -
lei
annuì e prontamente prese dalle mani di Gaara il libro
mancante,
un
brivido le attraversò la schiena, bisbigliò un grazie
ma di sicuro lui non la sentì.
Ino
Yamanaka non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, ma non
era così sciocca da mettersi a litigare con nessuno dei
fratelli Sabaku, specialmente il più piccolo.
|