Rifts Chronicles: Morgause's vengeance

di fenris
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Ginevra guardò ansiosa il video dell'intrusione al ministero, seduta nel suo scranno alla tavola rotonda assieme a vari cavalieri, Merlino, gli emissari dei paesi loro alleati, Arthur e Ross. L'intera sala del castello era permeata da un'aura quasi sacrale. Quello era il luogo dove venivano scelti i migliori difensori di Camelot... e dove cominciava il loro elogio funebre.


 

La Druida psionica aveva ricevuto dal suo promesso sposo il ruolo di governare, sotto l'attenta guida di Merlino ovviamente, fino al suo ritorno. Compito che aveva compiuto con buon senso e carattere, guadagnati e fortificati ben prima della guerra.Ma un'intrusione da parte di Atlantide? Non era sicura di poterlo gestire e molti dei presenti in sala condividevano i suoi dubbi.


 

“ Come lo hai chiamato, Galahad?”, domandò la futura regina a sir Galahad, che in quanto Atlantideo era quello più a conoscenza sulle mostruosità che uscivano dalla patria dei suoi antenati.


 

“ Assassino delle ombre Sunaji, mia signora- rispose il Cacciatore di Non morti- combinano il loro addestramento e i tatuaggi magici con incantesimi legati all'oscurità. E la loro setta sembra avere un enorme odio verso la mia specie. A giudicare dai video i due membri inviati qui erano particolarmente abili, lady Ross e Arthur sono stati fortunati. ”.


 

“ E li avete già affrontati in passato, se ho ascoltato bene.”, intervenne sir Perceval, uno dei cavalieri più vicini ad Ar'tuu. L'uomo, in realtà un drago chiang- ku, si vestiva in maniera simile a un moschettiere del settecento, con un largo capello nero a coprire la sua chioma bionda e un elegante completo di quel periodo. Arthur annuì.


 

“ E' vero, cavaliere. Circa sei anni fa io e i miei compagni ci fermammo in una colonia Atlantidea in sud america, Moana, patria di uno dei pochi clan rimasti dopo la sua caduta. Assistemmo a una manifestazione pubblica dove attentarono alla vita di alcuni alti funzionari della città. Fallirono fortunatamente, ma dovemmo combattere con le unghie e con i denti per uscire dalla battaglia.”, spiegò rapidamente, dando vita a una serie di bisbiglii riguardandi le più disperate ipotesi. Uno dei membri di spicco della corte sembrava particolarmente interessato.


 

“ Avete la minima idea, lord Weasley, del perchè due assassini abbiano tentato dunque di assassinarvi? E' forse possibile che abbiate ucciso in quell'occasione un loro ufficiale e vogliano ora vendicarsi?”, domandò dunque Merlino. Il leggendario incantatore era un uomo anziano sul metro e ottanta, con una folta barba grigia e occhi che sembravano analizzare qualsiasi cosa. E chiunque nella stanza possedeva una certa attitudine psionica o magica poteva avvertire il mostruoso potere che emanava.


 

Fortunatamente nessuno, incluso Merlino, si accorse del ringhio nascosto da Arthur, presto sostituito dalla voce più affabile di cui fosse capace.


 

“ Non chiamatemi lord, per cortesia. Comunque, a meno che in quell'occasione non abbia ucciso proprio uno dei loro capi e l'abbiano scoperto, non posso pensare ad alcun motivo per cui mi vorrebbero morto. E trovo strano che gli Splugorth vogliano pensare a Camelot proprio ora. In genere si accontentano di prendere quello che possono dalle coste, quando superano i nostri blocchi navali.”, rispose il Tecnomago, riferendosi alla loro recentemente costruita flotta, formata dalle forze della Nuova Marina messe a loro disposizione, qualche gruppo di Balene cantanti e dalle navi tecnomagiche che aveva aiutato a progettare per respingere le forze del Signore degli abissi. Era ancora piuttosto piccola, ma svolgeva il suo ruolo con brutale efficienza.


 

“ Ducson o qualcun altro a cui abbiamo pestato i piedi, forse? - propose Ross- ogni volta che andavamo nella Federazione della magia finivamo per sventare uno dei suoi piani idioti. Nella Vera federazione c'è ancora un ordine di ucciderci a vista, stando all'ultimo messaggio di Koromi.”, concluse con una risata elettronica proveniente dal suo bracciale.


 

“ Francamente mi stupisco che non abbia tentato di contattare in qualche modo i demoni venuti qui- osservò sir Pilade, un anziano Guerriero psionico- considerate le sue simpatie e la sua sete di potere, ero certo che avrebbe tentato di aiutare le forze infernali per guadagnare un po' di influenza qui e nel continente a guerra finita.”.


 

“ Credo personalmente che fosse troppo spaventato dai nostri nuovi alleati. Se si fosse mosso contro di loro è possibile che anche il resto della Federazione della magia avrebbe voluto attaccarlo per guadagnare le nostre simpatie.”, rispose guardacaso l'ambasciatore di Lazlo, un'umanoide molto alto e muscoloso dal viso piatto.


 


 

“ Concordo con le vostre opinioni e osservazioni, amici miei- affermò Ginevra alzandosi- ma siamo qui in ogni caso per parlare della sicurezza di un nostro alto ufficiale e magistrato. Arthur , ti assegnerò una guardia del corpo per il momento. Sir Percival, vorreste assumere voi questo fardello?”.


 

Il drago sorrise vedendosi scelto e si tolse il cappello per un rispettoso inchinò.


 

“ Nessun fardello, mia signora. Sarebbe un onore, se il Capo marchingegnere acconsente alla mia compagnia ovviamente.”, disse rivolgendosi ad Arthur, che sembrava a sua volta più che soddisfatto della scelta.


 

“ Accetto più che volentieri l'aiuto e la compagnia di Percival. Avvertirò Molly di aggiungere un posto a tavola stasera e confido che darete onore alla sua cucina.”, disse con la massima cordialità, ma qualcuno si oppose.


 

“ Mia signora, non pensa che sarebbe meglio usare un gruppo di Nexus Knight? Sir Percival ha molti doveri e lo stesso re potrebbe chiamarlo in Russia, se necessario.”, propose Merlino con voce educata, ma ferma. Per un istante lo sguardo di Ginevra sembro farsi più vacuo, le sue stesse pupille sembrarono cambiare dimensione mentre stringeva i pugni.


 

Poi però la sua espressione tornò normale e rivolse uno sguardo gentile, ma fermo al consigliere del suo promesso sposo.


 

“ No, Merlino, se sicari tanto abili vogliono la vita di Arthur, i Nexus Knight potrebbero non essere sufficienti e in ogni caso anche loro sono necessari altrove. Fine della discussione al momento, tornate ai vostri doveri.”, ribadì la druida dando un gesto di congedo.

*****

Poco dopo Arthur e Percival erano nell'ufficio del primo al ministero. Avevano dato ordine di non disturbarli e si erano chiusi dentro, per poi assicurarsi che non ci fossero microspie( d'altro canto, tra progetti, congegni vari e qualche statuetta di Lugh, quello era il regno del disordine) o incantesimi per ascoltare la loro conversazione. Gli occhi del Capo ingegnere non erano quelli dell'allegro padre di famiglia innamorato del proprio lavoro , ma quelli del veterano di cento battaglie che aveva attraversato tutta l'America lasciandosi dietro demoni e mostri morti ovunque, e che riservava ai peggiori nemici del suo popolo.


 

“ Che ne pensi degli ultimi eventi, amico mio?”, domandò Arthur a Percival dopo aver premuto un pulsante sulla sua scrivania. L'intera stanza venne avvolta da una misteriosa aura grigia, che avrebbe dovuto rendere impossibile divinare la loro discussione o sentirla dall'esterno.


 

“ Ha tentato di dominare mentalmente Ginevra. E' la prima volta che lo fa, ma per fortuna sua grazia ha resistito.”, rispose il cavaliere, visibilmente infuriato, ma anche inquieto.


“ Già, ma potrebbe riuscirci la prossima volta. Meglio porre a nostra volta una guardia per lei, in caso ritentasse un'altra volta.”, disse il Tecnomago, prima di premere un altro pulsante. Uno dopo l'altro, diversi piccoli ologrammi fluttuanti apparvero attorno ai due, rappresentanti varie uomini e D- Bee. Tra essi erano presenti anche Nemo, Plato nella sua forma draconica, il capo del Geofronte e addirittura l'imperatore del Giappone.


 

“ Che notizie ci porti, Arthur? .”, disse Nemo, in piedi nella plancia del Tritonia. Già l'espressione dello stimato collega gli diceva però che non c'era molto di che stare tranquilli.


 

“ Temo di no. Il nostro comune nemico ha organizzato un attentato alla mia vita, che come potete vedere è fallito. Non sono certo se abbia delle prove che sospetto di lui, ma forse mi ritiene già un ostacolo.”.


 

“ Questo è preoccupante, chi ha mandato?”, domandò l'Imperatore giapponese, avvolto nella sua armatura da samurai, con tanto di maschera protettiva a coprirgli il volto e con le sue spade al fianco.


 

“ Un Sunaji, sebbene non abbia idea di chi ha contattato l'altro e come.”, rispose il Tecnomago, ancora preoccupato dall'incontro con l'assassino.


 

L'affermazione causò un tumulto nella sala. I vari membri di quella che sembrava ed era una congiura si alzarono, gridando ingiurie e ipotesi riguardando i Sunaji e gli Splugorth, terrorizzati che si interessassero al loro progetto per liberare il continente. A calmare il litigio fu un ruggito di Plato, che poi guardò severo i colleghi.


 

“ Signori, non sono meno preoccupato di voi riguardo un possibile intervento di Atlantide, ma mantenete un contegno adatto al vostro ruolo e risparmiate questa ira per quando sarete di fronte ai nostri nemici, per favore.”, li rimproverò l'anziano drago, ottenendo l'effetto sperato.


 

“ Domando scusa, Plato- dono. Il mio regno e il resto del Giappone, cui do voce, si stanno ancora aprendo con difficoltà al resto del mondo e non sappiamo come affrontare minacce di simile calibro.”, disse l'imperatore giapponese, dando un cenno di rispetto al potente drago.


 

Il leader del Geofronte annuì pensieroso. Tra i presenti era dopo Arthur e Percival quello che più di tutti aveva da perdere, secoli di preparazione per liberare la Cina sarebbero potuti andare in fumo. In caso fossero stati scoperti, il Tecnomago aveva promesso di fare di tutto per scollegare da lui i suoi colleghi cospiratori all'estero, ma non si poteva mai sapere.


 

“ Chiedo anch'io perdono. Ma da quando mi avete avvertito di tutto ho il terrore che i Re Yama si alleino con Zazshan... o come lo chiamate voi, Merlino.”, disse con tono grave, che sembrò appesantire l'aria della stanza al livello ci un macigno. Arthur strinse i pugni sentendo quel nome.


 

Zazshan era l'antica intelligenza aliena che si era nascosta tra gli uomini come il leggendario incantatore dei miti arturiani. Caduto in coma durante il medioevo a causa della sempre minore energia magica nell'atmosfera, si era risvegliato durante i secoli bui e aveva deciso di ritentare col suo vecchio progetto per conquistare il mondo, per cui bastavano semplicemente un piccolo regno da espandere lentamente per tutto il globo e un carismatico sovrano burattino a guidarlo.

Merlino non era però l'unico avatar della creatura. Essa poteva possedere svariati corpi morti di recente e si era così nascosto anche dietro le fattezze della Dama del lago e dei Nexus Knight al comando del mago. E chissà quanti altri.


 

Percival faceva parte di un circolo di suoi simili, i Non Heges, dediti a limitare l'influenza di Zazshan nelle isole britanniche, ma non avevano potuto fare molto senza avvertire Ar'Tuu. E se anche il sovrano avesse creduto loro, sarebbe stato troppo devastato dalla verità su chi riteneva un padre per ottemperare poi al suo ruolo.


 

Arthur aveva scoperto questo terribile segreto, così come Charlie anni prima, da Galahad, che aveva già affrontata in precedenza i seguaci di Zazshan in altre dimensioni. Sapendo di non poter prendere un approccio diretto contro Merlino, decisero di raccogliere altri alleati che non potevano essere suoi burattini.


 

Anche con i leader di potenti nazioni e ovviamente i membri del team Morrigan al loro fianco però, non era certo facile complottare contro un'entità millenaria che trattava imperi come giocattoli.Non avevano troppo all'inizio sul cui basarsi per scoprire i piani e le risorse di Merlino.


 

Fortunatamente uno dei cavalieri al suo servizio, sir Dred, era stato lentamente eroso dal senso di colpo e dopo una battaglia, dovendo scappare mortalmente ferito insieme a Galahad, disse all'Atlantideo tutto ciò di cui era a conoscenza, tra i principali seguaci di Merlino e persino il modo in cui assorbiva per sé buona parte dell'energia delle Ley Line attraverso una piramide magica come quelle usate ad Atlantide. Nascondendosi dunque grazie alla guerra contro Gargoyle e demoni, Arthur e compagni cercarono uno a uno i complici dell'entità, uccidendoli prima che potessero riferirgli d'essere stato scoperto.


 

Impedire a Zazshan di manifestarsi nel loro mondo, o di sapere quello che succedeva ai suoi altri frammenti però, restava la sfida più difficile e senza averla risolta non avrebbero mai potuto prendere azioni decisive senza farsi scoprire. Se la loro si fosse trasformata in un'aperta ribellione soprattutto, a Merlino sarebbe bastato evocare il vero sé stesso per spazzarli via.


 

La soluzione arrivò loro quando Arthur andò a pregare in un tempio di Lugh dopo quello stesso combattimento in cui era stato ordinato ministro del progresso, essendo diventato un suo devoto seguace in quanto patrono degli artigiani e anche per avvicinarsi un po' di più a Ginny. Il re del pantheon celtico gli apparve come aveva fatto alla ragazza tempo prima durante lo scontro con Voldemort, spiegandogli che la chiave per limitare i poteri di Merlino erano gli Alberi Millenari vista la loro naturale connessione con le Ley lines.


 

Non fu facile radunare tutti i Bio- maghi e altri esperti di magia dimensionale necessari allo scopo, specie considerando che dovevano agire in segreto. Ma alla fine con le opportune modifiche agli alberi( che furono dal canto loro più che felici di collaborare all'iniziativa, dando campo libero ai Bio- maghi di Lemuria) e alcuni strumenti strategicamente piazzati nelle giuste Ley Lines, il potere della piramide con cui Merlino controllava il territorio cominciò a indebolirsi gradualmente.


 

In questo modo, quando la casa della Dama del lago venne attaccata da un folto gruppo di demoni intenzionati a creare un portale per la loro dimensione, Arthur e Percival guidarono le truppe che avrebbero dovuto soccorrerla. Invece il drago approfittò della confusione generale, oltre che delle ferite già ricevute dall'incantatrice per infilarle una lancia fatta col legno dell'Albero millenario dritto nel cuore, e Merlino non si era accorto di niente finchè non gli avevano riferito della morte della 'donna'. Fu pertanto facile raccontare a corte, con qualche lacrima e un tono rotto del glorioso ultimo combattimento della maga contro il capo delle truppe infernali.

Con i Gargoyle fuori dai piedi e le Ley Lines ormai a disposizione di tutti, sembrava solo questione di tempo affinchè trovassero finalmente l'occasione per rispedire Zazshan nell'abisso da cui non sarebbe mai dovuto uscire, ma il possibile intervento degli Splugorth rischiava di rispedire i loro sforzi indietro di anni.


 

“ Per quanto aveva detto Galahad, Zazshan e gli Splugorth sono nemici da anni. Non è possibile che i Sunaji che ti abbiano attaccato appartengano a una cellula impazzita?”, domandò dunque un Lemuriano, tra quelli che erano venuti a potenziare gli Alberi Millenari.


 

“ E' possibile, sicuramente più che un'improvvisa alleanza. Ma dobbiamo comunque agire di nuovo con la massima prudenza. Per il momento ci limiteremo a far avvenire qualche incidente agli ultimi Nexus Knight rimasti e a fortificare la nostra posizione- stabilì Arthur- passando ad argomenti più allegri, come stanno i miei compagni?”.

Arama, Koromi e Zhen erano infatti partiti poco dopo la battaglia di Loch Ness. L'orca biforma si era messo al servizio del capitano Nemo e stava cercando di aiutare a rafforzare i legami con le altre fazioni marittime, soprattutto Lemuria. I due guerrieri asiatici si erano invece diretti dai rispettivi leader riguardo gli ultimi avvenimenti, cosa che aveva fatto partire il progetto per liberare l'Eurasia e ovviamente anche la congiura contro Merlino.


 

“ Arama sta benissimo. E' attualmente in missione vicino alla costa australiana, ma dovrebbe tornare entro un paio di settimane. Ti porta i suoi saluti.”.


 

“ Anche il viaggio in sud America di Zhen Hi procede bene. Ha di recente preso contatto con diversi avventurieri e qualche tribù, in particolare mutanti. Sembrano disposti a lavorare per noi in cambio di un modesto compenso. Già sono felicissimi di allontanarsi dai vampiri e dalle altre fazioni della zona.”, disse con tono soddisfatto il leader cinese.


 

“ Non me ne stupisco. Il nord America è un incubo a occhi aperti, ma il sud è ancora peggio.”, osservò Arthur, che ricordava benissimo le innumerevoli volte in cui aveva rischiato la vita combattendo contro gli Arkhons o contro gli spietati mercenari delle pampe.


 

“ Di Koromi- san invece non abbiamo purtroppo notizie da quasi un mese- disse invece l'imperatore- nei suoi ultimi rapporti ci aveva avvertito di aver incontrato parecchi profughi e non morti. Aveva anche citato un luogo di nome Psyscape, ma non l'ho mai sentito nominare.”.


 

Arthur mugugnò pensoso. Il breve periodo passato a Psyscape fu allo stesso tempo tra i più belli e i più inquietanti del suo viaggio in America, combinando discussioni filosofiche e scientifiche con scontri che quasi gli avevano fatto rimpiangere le sue prime esperienze con gli invasori demoniaci.

“ E' state una delle tante tappe del nostro ultimo viaggio. Non è effettivamente un buon segno che sia andata lì, ma se dovesse reclutare alcuni dei loro guerrieri alla nostra causa le nostre speranza di vittoria aumenterebbero non di poco. Ora devo lasciarmi, signori, grazie ancora per l'aiuto che ci concedete. E ricordate... noi siamo la Vendetta dI Morgause. Siamo nati per estirpare questo male da Camelot e non cederemo a tanto così dalla vittoria.”.

*****


 

Cardiff si era spopolata a una rapidità impressionante dopo l'apertura dei Rifts. Dopo aver capito che l'esercito non poteva fare nulla contro i visitatori provenienti da altre dimensioni, l'intera popolazione aveva fatto fagotto e aveva tentato la sorte cercando di arrivare a Londra con l'aiuto dei pochi abitanti magici che aveva.


Uno dei suoi alberghi ormai in rovina aveva ricevuto il suo primo ospite da più di vent'anni. Si trattava di una donna molto pallida, con corti capelli neri ricci, accanto a lei una spada e un'armatura Mega- danno, lasciando solo una canottiera e dei jeans a ricoprire il suo tonico ed elegante corpo. Oltre ad avere una carnagione dal colore più che innaturale però, la donna riportava diverse piaghe putrescenti che lasciavano intravedere la carne sottostante e addirittura le ossa in alcuni punti.


La ferita più grande era sulla guancia destra, mettendo in bella mostra i denti della non- morta, talmente bianchi e perfetti tuttavia da essere ben più inquietanti delle sue ferite. Prese da una borsa un piccolo diario nero, le cui pagine erano state ingiallite non poco dal tempo. Prendendo una piccola penna nera decorata da un teschio, cominciando a scrivere stesa su un fianco e con le gambe accavallate pigramente.

“ Ciao, Tom.”, furono le sue prime parole. Dopo qualche secondo d'attesa l'inchiostro venne riassorbito dalla carta per essere sostituito da una nuova frase.


“ Chi sei? E come hai trovato il diario?”, recitava questa. La non morta sorrise, avvertendo in qualsiasi cosa abitasse il diario un delizioso senso di paura.


“ Puoi chiamarmi Vrena. Ho sorvegliato i tuoi nemici per molto tempo e ti Ti ho tirato fuori dal tuo nascondiglio a villa Malfoy, prima che arrivassero per distruggerti.”, rispose dunque mettendosi il diario sopra il viso come fosse una comune teenager, sentendo le emozioni di Voldemort calmarsi.


“ Ti ringrazio, Vrena. Se c'è qualcosa che lord Voldemort può fare per ricompensarti una volta che riavrò il mio corpo, domanda pure. E se fossi disposta ad aiutarmi anche in quest'incombenza, te ne sarei eternamente grato.”, scrisse questi col linguaggio più gentile di cui era capace. La bocca malformata di Vrena si allargò ancora.

“ Al tuo corpo posso pensarci io con uno schiocco di dita, avevo già preso le dovute misure quando ho scoperto dov'eri. E come favore... dovresti aiutarmi a manifestarmi interamente nella Terra dei Rifts.”.

“ Che luogo è? E che intendi con manifestarti?”, domandò sospettoso il mago, ricevendo una risposta che decisamente non si aspettava.

“ Mi riferisco a una dimensione parallela alla tua, ma più avanti di un paio di secoli. Innumerevoli maghi del tuo mondo vi finirono a causa di un cataclisma durante il quale le linee d'energia del pianeta si attivarono a piena potenza. Io sono l'avatar di una creatura incorporea che cerca di portare lì la sua piena essenza, ma i miei sforzi degli ultimi secoli sono stati sempre ostacolati.”.

“ Interessante. Se ciò che dici è vero i miei poteri sarebbero più potenti che mai. Anche se immagino dovrei ricostruire da capo la mia influenza e i miei seguaci, poi non ci sarebbe molto capace di fermarmi.”.

“ A quello non hai di preoccuparti, avrai i miei. D'ora innanzi sei il mio braccio destro, con autorità seconda solo alla mia sul mio esercito.”, scrisse Vrena sorridendo con più perfidia che mai.


“ Come, prego?”, domandò Voldemort, la cui improvvisa ira sembrò quasi condensarsi tra quelle pagine in attesa di esplodere. La risposta di Vrena fu lapidaria.


Nessun gioco di parole voluto.


“ Mi hai capito bene. D'ora in poi tu sei un mio luogotenente, un Mietitore.”, furono le sue parole,sufficienti a scatenare la rabbia dell'ultimo signore oscuro di quel mondo.

“ Io sono l'erede di Salazar Serpeverde , non ho la minima intenzione di servire altri.”, ribadì determinato a non farsi controllare. Il diario tremò con grande forza tra le mani di Vrena. Una persona normale se lo sarebbe fatto sfuggire di mano, ma lei lo trattenne senza problemi prima di avvolgerlo con un potente alone nero. Il frammento di Voldemort contenuto tra quelle pagine si sentì soffocare, più debole che mai.

“ Peccato, perchè assorbire la tua anima per me sarebbe ancora più facile che ridarti un corpo.”, scrisse confidente Vrena. Tom cercò di attingere a quel poco di magia che ancora aveva per resistere e magari controllare la mente della non morta, ma peggiorò solo quell'orribile sensazione di soffocamento.Capendo di non avere altra scelta, alla fine le mandò un messaggio mentale di resa, accettandola come sua nuova padrona.

“ E va bene, Vrena. Per il momento sono ai tuoi ordini. Quale sarà la nostra destinazione, una volta che tornerò a camminare sulle mie gambe?”, chiese infine il Serpeverde, sperando di poter almeno trarre il merito da quella scomoda situazione.

“ Prima di tutto ci dirigeremo in un luogo dove potremmo procurarti tutti le armi e i libri magici che ti servono. Ma la nostra destinazione finale è Camelot. Devo vedermi con un mio vecchio amico.”, sorrise la non morta, rimettendo il diario nella sua borsa e vestendosi per il lungo viaggio che l'aspettava.

                                                                                                         *****
Salve a tutti, non sono così soddisfatto di questo capitolo, ma spero che l'introduzione dei due antagonisti di questo volume, legati a ben due fazioni di Rifts, vi abbia soddisfatto. Vrena è un personaggio, come ho detto in Arthur's Journey, un personaggio creato dalla mia amica e collaboratrice Scarlet Queen, che me ne ha concesso l'uso e che spero di ritrarre al meglio( le sue origini in questo universo sono ovviamente molto diversi dalla fic in questione per ricollegarsi alla lore di Rifts). Non ho dato un nome all'Imperatore e al leader del Geofronte perchè non ci sono ancora le loro schede, così come per Plato, ma siccome sicuramente appariranno ancora in futuro, rimedierò con migliori descrizioni. A presto, spero che recensirete in molti, grazie a chi l'ha già fatto o ha anche messo solo la storia tra le preferite/ seguite/ ricordate. E mi auguro anche che i fan di Voldy non me ne vorranno per averlo reso 'solo' il braccio destro di Vrena, vi assicuro che la cosa non lo renderà meno pericoloso.

                                                                                                          *****
Piramidi magiche: Il sistema ideato dagli Atlantidei per gestire i Rifts e la tecnologia delle loro antiche città, gestiti dai Maghi di pietra( incantatori capaci appunto di manipolari i minerali come nessun altro). Dopo la scomparsa del continente e l'esilio dei suoi abitanti, la conoscenza delle piramidi è caduta in mano agli Splugorth e altre creature simili.

Bio- maghi: Maghi capaci di manipolare gli organismi viventi, generalmente senza pericoli per gli stessi, a cui danno il massimo del rispetto. La loro arte nacque ed è praticata soprattutto a Lemuria, la civiltà ' gemella' di Atlantide.

Chian- ku: draghi orientali meno grandi dei loro simili e privi dei soffi elementali,, ma dotati della massima conoscenza dei tatuaggi magici( da loro inventati) e della capacità di creare pozioni che a loro volta donano utili abilità.





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