Chi sono, detective?

di Mari Lace
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Vana attesa

Vana attesa

 

Ciao, ***,

come stai?

Ti ho aspettato a lungo, ieri, ma non sei mai arrivato. Non posso chiamarti né venirti a trovare… vorrei davvero rivederti. Io un po’ ti manco, o mi sto solo illudendo?

Forse dovrei arrendermi, dopo tutto questo tempo, ma non riesco a dimenticarti: è impossibile. Le parole che mi hai detto quel giorno non mi lasciano mai – hanno segnato il mio futuro, sai? (No, naturalmente non lo sai.)

Ti aspetterò ancora. Spero di rivederti, un giorno.

 

Rilegge il bigliettino e sospira. Non può inviarlo, senza indirizzo.

 

 

 

 

 

NdA

I tre asterischi dopo il “Ciao,” sostituiscono il nome del destinatario del biglietto, visto che ovviamente non potevo scriverlo o sarebbe venuto meno l’indovinello. Ho considerato di inserirne le iniziali ma sarebbe stato troppo facile. Sono una mera sostituzione, non un indizio: non significano che il nome sia di tre lettere.

Buon divertimento, aspetto le vostre deduzioni!





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