Stupido, Kakaroth

di eleCorti
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Stupido, Kakaroth
 
Ecco, lo vedi che si avvicina a te, con quell’aria da ebete, che ti fa irritare. Ti dice: Yo, Vegeta! Alzando la mano per salutarti e sorridendoti con quell’espressione da rincitrullito. Ti irriti ancora di più.
“Tks!” mormori incrociando le braccia.
Lui ti guarda, perplesso mentre sbatte le palpebre. Le gote ti si tingono di rosso. Odi quando fa il finto stupido. Ripensi a quell’incubo, a lui che ha osato baciarti, spingendosi oltre la soglia della vostra amicizia. Ormai i nervi ti sono saliti, non riesci più a trattenerti.
“Come hai osato… tu!” sbraiti contro di lui. Le tue guance ormai sono tinte di rosso. Non per la vergogna ma per l’irritazione.
Lui ti guarda, incredulo. E tu ti arrabbi ancora di più. Non sopporti quando lui è lento a capire. Lo odi.
“Stupido, Kakaroth! La prossima volta, infesta i sogni di tua moglie!” gridi, evocando tutta la tua forza per contenere la tua rabbia ed evitare di picchiarlo.
Lui si gratta la sua chioma spettinata, sorride, anzi ride come uno scemo e dice: “Scusa. Ok!” sorridendoti come un ebete. E tu capisci che non ha inteso nulla. Ma fa niente, almeno ha capito che ha fatto qualcosa che ti ha fatto incavolare. E non si azzarderà a riprovarci. Lo superi e ti avvii verso la Gravity Room. Risolti i convenevoli, adesso potete allenarvi. Lui ti segue, con dipinta addosso l’aria di chi non ha capito un piffero.
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: seguito di Fammi tuo, per cui se non l’avete letta, cercate di recuperarla per capire meglio questa storia. Detto ciò spero vi sia piaciuta, questa piccola continuazione, per chiudere il piccolo cerchio della storia precedente. A presto.  




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