Begging to bleed

di Nocturnia
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23.

Sherry è piccola al suo fianco; uno scricciolo che gli arriva a malapena al petto, esile e fragile - verso il quale prova l'istinto viscerale di proteggerla e difenderla.  
Il villaggio cade - si arrotola attorno a loro in volute di polvere e sangue; un buco sperduto nel sud della Romania, grumi grigiastri di neve sporca e poco altro.
"Corri!" gli grida, tendendogli la mano.
"Come se non lo stessi già facendo." bercia lui, scavalcando una trave caduta.
"Non ho mai firmato per tutta questa  merda!"
"Sì, be', spiacente di dirtelo, ma questa merda è il tuo mondo adesso."
Jake la raggiunge, scoccandole un'occhiata per nulla felice.
"Se in Edonia avessi saputo che..."
Sherry abbozza un sorriso, spingendolo sulla sinistra ed evitando una roccia divelta.
"Avresti detto di comunque."
"Non contarci, Supergirl."
Jake estrae le pistole, si volta - spara, e guadagna qualche metro di respiro.
"Una cena al messicano se ho ragione io."
"Su cosa?"
Sherry fruga nelle tasche del cappotto in cerca della radio, trovandola e accostandola poi all'orecchio.
"Che la tua risposta sarebbe stata affermativa." ribatte, riservandogli uno sguardo divertito, complice.
"E farmi sbattere il culo da ragni giganti e streghe deformi?"
"Be', no: pensavo più a noi e a quella stanza a Londra. Ma sì, sempre di culo si tratta, in fondo."
Jake avvampa, Sherry ride: sulle loro spalle il passato - la memoria - è un po' più leggera.




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