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di MusicAddicted
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Piccola premessa: è la prima volta che mi accingo a scrivere una soulmate AU, non so nemmeno io perché, ma quest’idea mi ha folgorato e non c’ho più visto, volevo troppo vederla realizzata.
Non so nemmeno se definirla classica Soulmate perché non c’entrano i tatuaggi, o vedere il mondo a colori, o nomi che compaiono sul polso ecc, ecc… quindi boh, ci ho provato.

 


Disclaimer: i personaggi appartengono solo alla J.K. Rowling, alla BBC e i due protagonisti decisamente a David Tennant, io mi diverto solo a prenderli in prestito e giocarci un po’ stile pupazzetti uno contro l’altro ‘Now, kiss!’


cover-fym


 

Capitolo I: Bartemius Crouch Junior
 

 

Il negozio artigianale di Olivander  era ancora in fiamme, mentre Bartemius Crouch Junior, più comunemente detto Barty, percorreva il viale, nel buio della notte, con un’espressione soddisfatta.


Del resto, quel negoziante se l’era cercata: non aveva pagato il pizzo, non aveva accettato la protezione offerta da chi quella città la comandava ormai dall’inizio del secolo, si era rifiutato di sottostare alle sue regole.
 

Lui aveva fatto solo in modo di ricordargli quel che si rischia a fare i sovversivi.

E con tutti gli oggetti in legno lì presenti l’incendio si era propagato ancora più velocemente.

La benzina e gli accendini sì, lo divertivano abbastanza, gli esplosivi  gli davano sempre una certa adrenalina, ma Barty aveva una vera e propria predilezione per le pistole e i fucili, li chiamava le sue bacchette magiche, perchè con quelli sapeva davvero fare delle magie.

 

Lui era il pistolero più veloce e temibile di tutta Londra.
 

Il fiore all’occhiello dei Death Eaters, la potente banda di gangster che dominava la capitale da quasi trent’anni.
 


Tuttavia le cose non erano sempre state così per Barty.
Da un figlio di uno sceriffo ci si sarebbe aspettato tutto un altro percorso di vita.



Non che lui non ci avesse provato: era il miglior studente non solo della sua classe, ma dell’intera scuola. Questo fino al suo ultimo anno ad Hogwarts, prima dell’arrivo di Hermione Granger, studentessa del primo anno che nel giro di pochi mesi aveva strabiliato tutti coi suoi voti eccellenti, che avevano finito per eguagliare quelli del giovane Crouch.

“Posso conoscere l’autrice di questo ex aequo?” l’aveva approcciata Barty, mentre tutti gli studenti prendevano visione dei risultati del primo trimestre.


“Si dice èx aequo, non ex aequoo!” erano state le prime parole che gli aveva rivolto lei. “E comunque non durerà, la prossima volta ti batterò.” aveva dichiarato caparbia.

“Lo vedremo, piccola strega saccente!” aveva ringhiato lui, prima di andarsene.

Era davvero molto bella, con i lunghi riccioli indomiti fra il castano e il biondo, l’espressione vispa e il portamento fiero, con quella divisa che esaltava le sue forme, seppur ancora acerbe, se solo non fosse stata così insopportabile.

 

La cosa peggiore è che con il successivo trimestre le previsioni di lei si erano  concretizzate e a Barty non era rimasto che incassare il colpo.

La rivalità era sfociata ben presto in una simpatia reciproca che un bacio appassionato aveva poi trasformato in quella che era diventata una storia d’amore, anche se travagliata.

Travagliata dalle interferenze di Bartemius Crouch Senior, che se quando suo figlio otteneva i migliori voti non gli aveva mai detto niente, appena aveva saputo che Barty aveva perso il primato lo aveva attribuito agli interessi amorosi del ragazzo.
Aveva cercato di dividere i due amanti, lo sceriffo, ma non ci era riuscito.

Barty aveva lottato per dimostrargli che poteva fare entrambe le cose, amare e impegnarsi nello studio e il fatto che poi si fosse diplomato con il massimo dei voti, senza per questo lasciare Hermione, era stata la prova definitiva.

Ma era stata anche la crepa definitiva nei loro rapporti che non erano mai stati idilliaci: da un padre sempre assente ma in prima fila quando si trattava di punire o denigrare il figlio che cosa ci si poteva aspettare?
Elly Crouch, la moglie dello sceriffo, sapeva che prima o poi le loro strade si sarebbero divise.
Lei era una sensitiva.

“Barty, tesoro mio, non farti mai mettere i piedi in testa da nessuno,” lo aveva coccolato lei, al termine dell’ultima lite fra lui e il padre, la più tremenda, quella che era finita con un giuramento di reciproco disconoscimento.

“Da lui mai, di sicuro!” aveva ringhiato il giovane, anche se in realtà soffriva per quell’abbandono. “E comunque, sto bene, madre, ho voi, ho Hermione…”


“Barty, tu mi avrai sempre con te, anche quando non sarò più in questo mondo, cosa che avverrà presto,” mormorò lei, smettendo di accarezzare i capelli del figlio, paglierini come i suoi, per rannicchiare la sua esile figura di lato e tossire in quel fazzolettino di seta che aveva finito per macchiare irrimediabilmente di sangue.

“Madre, non dite così…” aveva protestato, con i suoi grandi occhi color cioccolato fondente, resi più lucidi dalle lacrime che li velavano, posandole una mano su quella che non teneva il fazzoletto.


“La malattia deve fare il suo corso, è giusto così. So quel che dico, figlio mio, come so che Hermione ti rende felice, per ora. Non durerà… non è la persona giusta per te. Figlio mio adorato, promettimi che troverai il tuo specchio.”


“Cosa significa?” aveva aggrottato le sopracciglia lui.

“Lo capirai da solo, quando sarà il momento.”


Quella era stata una delle ultime conversazioni dove Elly era ancora abbastanza lucida per ribadire quel concetto a Barty, che intanto aveva abbandonato la Tenuta Crouch e le faceva visita solo quando Bartemius Crouch Senior era via per lavoro, il che fortunatamente per i due significava molto spesso.


Negli ultimi mesi c’era stato un vero e proprio tracollo e Barty l’aveva  assistita con tutto l’amore di un figlio devoto, fino all’ultimo respiro esalato dalla donna.
Il giorno del funerale, dopo la cerimonia, lui aveva bisogno di staccare, perfino da Hermione, che gli era stata vicino in quegli ultimi mesi difficili.

Per questo si era messo a passeggiare , fino a raggiungere la Londra maledetta, quei sobborghi che andavano evitati, soprattutto dopo il tramonto.
Un giovane ben vestito come lui poi di certo non passava inosservato.

Per questo era stato adescato per un gioco delle tre carte da un teppistello della zona, un ragazzo alto, dalla pelle quasi eterea e i capelli lisci, un po’ a caschetto, tanto biondi da sembrare bianchi.
Sentendosi sfidato e non volendosi tirare indietro, Barty aveva accettato, seguendo la carta che gli interessava, nonostante i movimenti davvero rapidi del truffaldino.

Non si era fatto fregare e con piglio sicuro aveva indicato la carta giusta.


La voce aveva fatto il giro e il giorno dopo quello stesso truffatore, che rispondeva al nome di Draco Malfoy, aveva fatto carte false (metaforicamente stavolta) per rintracciarlo.
 

“Lord Thomas Riddle ti vuole incontrare, fatti trovare stanotte, al molo di St. George. E ti conviene presentarti, a Lord Riddle non piacciono i rifiuti.” gli aveva intimato il ragazzo più giovane, “Lo so perché mio padre è uno dei suoi uomini e un giorno seguirò le sue orme anche io.” aveva dichiarato fiero andandosene e lasciandolo basito.


Aveva preferito non dire niente a Hermione e con una scusa quella sera si era recato a quell’appuntamento.

“Ho sentito che sei un tipo sveglio, Crouch,” aveva esclamato una voce calda e vellutata, in contrasto coi suoi occhi di ghiaccio, non appena Thomas Riddle era emerso dal cono d’ombra che lo nascondeva, avvicinandosi al giovane, che era già vittima del suo fascino così magnetico: l’eleganza dei suoi gesti, il passo così sicuro, i capelli rasati con quella perfezione millimetrica, i vestiti neri di alta sartoria, probabilmente Italiana.

Thomas Riddle era un bellissimo trentacinquenne e Barty che si era appena affacciato ai suoi diciannove, lo osservava affascinato.


“Ho proprio bisogno di qualcuno come te nelle mie schiere.” aveva continuato il boss malavitoso. “Te la senti di fare qualcosa per me, ragazzo?”

“Sì, mio Signore,” aveva risposto Barty, senza pensarci.

Gli era venuto così naturale.

“Apprezzo che tu sia così ben disposto,” aveva ridacchiato il più grande. “Si tratta solo di un piccolo favore: devo fare arrivare un messaggio a qualcuno, ti incaricheresti di farlo tu?”

“Datemi quel messaggio, ditemi a chi lo devo riferire e consideratelo già fatto.” rispose il giovane, senza alcuna esitazione.


Le labbra di Lord Thomas Riddle si estesero in un sorriso estasiato.

Il giovane Crouch non aveva fallito e questo lo aveva portato a ricevere altri incarichi da parte di Lord Riddle, fino ad arrivare a pacchi da consegnare dal contenuto scomodo, ma Barty con quel visino da angelo, così incensurato, non dava mai nell’occhio.

Più Barty era al servizio di Lord Riddle, più voleva alzare il livello delle sue missioni.
Del resto il suo capo lo faceva sentire apprezzato, lo encomiava per le sue gesta, gli faceva sentire quell’affetto che da parte di suo padre era sempre mancato.


Di questo Thomas se ne era accorto e questo, unito al fatto che lui fosse il figlio dell’odiato sceriffo che in passato aveva catturato parecchi dei suoi uomini, gli faceva venir voglia di dedicarsi a quel ragazzo così bramoso di compiacerlo, traviandolo sempre di più.

Venne il momento di introdurlo alle armi da fuoco, se ne volle occupare direttamente Riddle, forse perchè nel giovane Crouch vedeva qualcosa di se stesso quando era stato adolescente, forse li univa il reciproco disprezzo per i padri.
La differenza era che quello di Riddle non era più fra i vivi e non era difficile immaginare chi fosse l’artefice della sua morte.

Thomas era stupefatto dall’estrema manualità che Barty aveva con le pistole, pur non avendole mai maneggiate prima, per non parlare della sua ottima mira.
Presto le sole bottiglie di vetro lo stancarono e Barty volle puntare a obiettivi più grossi, voleva scoprire cosa si provava a sparare qualcuno e di persone sulla sua lista nera Thomas ne aveva fin troppe.


Barty aveva lanciato il monito alla vittima designata, Igor Karkaroff, un Russo che non stava rispettando i patti concordati per il contrabbando di vodka.
Karkaroff non era morto, ovviamente,  perché non doveva morire.

Era stato ‘solo’ gambizzato, ma a Barty causargli quel dolore era piaciuto da morire.

 

“Barty, esci anche stasera?” gli aveva chiesto Hermione, soprendendolo alla porta d’ingresso della casa in cui ormai convivevano da qualche mese.


“Sì, mia cara, vado a bere qualcosa coi vecchi amici di scuola,” aveva risposto lui, evasivo.


“Bartemius Crouch Junior, non insultare la mia intelligenza!” aveva alzato la voce lei. “Credi che non mi accorga dei soldi che continuano a entrare in questa casa? Io sto ancora finendo gli studi e tu.. aspetta, qual è la gran puttanata che mi hai detto negli ultimi mesi?” lo aveva stupito lei con quel linguaggio colorito, così inusuale da parte sua. “Lavori come aiutante nella biblioteca di Westminster, beh, indovina? Ho controllato, non ci sei stato un solo giorno in quella fottuta biblioteca!”

Ormai stava sbraitando.
Barty la bloccò fra le sue braccia e la zittì con un bacio.


“Shhh, shhh, amore, devi capire che lo sto facendo per noi,” aveva cercato di rassicurarla, ma era come se avesse gettato altro fuoco sulla benzina.

“No, Barty, almeno abbi la decenza di non prendermi in giro.” lo aveva spinto via da lei, in lacrime. “Lo stai facendo solo per te.”

“Tu non capisci…” aveva protestato lui, stringendo i pugni.

Hermione  gli si era avvicinata, accarezzandogli il volto.


“Hai ragione, non capisco. Ho amato il Barty che eri solito essere, Dio solo sa quanto, e una parte di me lo amerà sempre. Ma quello che sei ora… non lo riconosco più, ma non è tardi, amore, sei ancora in tempo per lasciar perdere qualsiasi cosa tu stia facendo e tornare da me, tornare sul serio,” lo aveva scongiurato, prendendogli il volto fra le mani a coppa, la sua fronte contro la sua.

Barty le aveva rivolto un sorriso amaro, prima di allontanarla da sé.

 

“Se non ti piace quello che sono ora, ti piacerà ancor meno quello che diventerò. Hermione, ti ho amata tanto anche io, ma è evidente che fra noi non può continuare,” aveva preso una decisione che condividevano entrambi, mentre si scambiavano un ultimo bacio, quello dell’addio.

“Mia madre aveva ragione, quando diceva che non sarebbe durata fra noi. Non sei tu il mio specchio.”

 

“Il tuo cosa?!” si era accigliata lei.


“Lascia perdere, l’ho detto che non puoi capire.”

La rottura con Hermione aveva sancito l'inizio dell’ascesa malavitosa di Barty, fra piccoli furti, risse violente, rapine, estorsioni e vari duelli con la pistola, da dove usciva sempre vincitore, nel corso di quello stesso anno Barty si era guadagnato da Lord Riddle il più alto fra i riconoscimenti.

 

In molti potevano prestare i loro servizi a quel Boss così carismatico, ma solo a pochi era concesso di entrare nella sua cerchia ristretta di criminali più fidati: i Death Eaters, il terrore di Londra e dintorni.


Barty era pronto a quella cerimonia di iniziazione che consisteva nel ricevere sul braccio un doloroso tatuaggio a forma di teschio, con un serpente che gli usciva dalla bocca.

Era il segno di riconoscimento di ogni Death Eater e non importa il dolore che aveva dovuto sopportare per più di un’ora, lui era fiero di essere diventato uno di loro.


A fine iniziazione, mentre Barty si teneva il braccio indolenzito con quello immacolato, preso da un qualche strano entusiasmo Lord Riddle era andato verso di lui, prendendogli il volto fra le mani e dandogli un lungo bacio, che non si era limitato ad essere solo a stampo.

“Mio Signore… fa parte anche questo della cerimonia?” gli aveva chiesto il giovane Crouch, felice ma un po’ stordito.


“No, ma mi andava di farlo,” aveva fatto spallucce il Boss, allontanandosi come se nulla fosse successo.

Ma per Barty non era così, quell’evento lo aveva scosso dentro come un terremoto.

- E se fosse lui il mio specchio? I suoi occhi sono azzurri come uno specchio e in lui mi sono riflesso in ciò che voglio davvero diventare. Forse era questo che intendeva la mia adorata madre.- 

 

Qualche giorno dopo, il novello Death Eater aveva amaramente scoperto come Lord Thomas Riddle non avesse occhi che per Bella, affascinante e sensuale figlia dei Black, una ricca famiglia di albergatori Londinesi.


Bella si era invaghita di Thomas al punto da mandare all’aria il matrimonio d’interesse che la sua famiglia voleva consolidare coi Lestrange, prestigiosi albergatori Parigini.

Non era l’unica cosa che aveva mandato all’aria. Bella aveva rinunciato al suo nome, disconosciuto la propria famiglia, seguendo Thomas nella sua vita criminale e diventando a tutti gli effetti la donna del Boss.
In molti la temevano quasi più di Lord Riddle, si diceva che fosse una sadica squilibrata.

Barty aveva deciso che era meglio farsela amica, sforzandosi di smettere di pensare a Lord Riddle in determinati modi e vedendolo solo e soltanto come il suo Boss.

 

E questa freddezza mentale, questo distacco che si era imposto, nel corso di tredici lunghi anni lo aveva portato forse un po’ anche alla pazzia, ma soprattutto  all’apice più alto che potesse raggiungere: era diventato il braccio destro di Lord Riddle, il suo gangster più leale e fidato.

 

Non c’era stato più spazio per i sentimenti e non si era nemmeno più interrogato sulla questione dello specchio e cosa potesse significare.

TBC

 

Quando l’ho pianificata nella mia mente ieri (dopo la testuale dichiarazione: ‘io non scriverò mai una soulmate au! (okay, c’è da dire che mi avevano proposto di scriverne una J/K ) ) doveva essere una cosa molto veloce, stile ‘a malapena rasento le 1000 parole’ con una breve panoramica su uno, poi sull’altro e l’effettivo incontro.
 

Beh, questa è la ‘breve’ panoramica su Barty.

Nel prossimo vedrete quella su Ten e poi, se questa fanfic fa la brava si concluderà col terzo capitolo, sul loro incontro.

Nel caso ve lo chiedeste, sì, sto guardando ‘Peaky Blinders’ di recente e sì, potrebbe aver influenzato questo background giusto un pochino e sì, potrei essermi immaginata un Thomas Riddle con le sembianze di Tommy Shelby *O*


Siccome questo è un Voldy più umano, Barty se la meritava tutta la piccola fugace gioia del bacio, vero che sì? ^^’

Io intanto gongolo per aver scritto anche un po’ una Barmione <3 non pensavo mi ci sarei mai addentrata, ma con questo AU mi permetto di andare un po’ a briglia sciolta, spero non vi dispiaccia.

Liberi di gambizzarm.. ehmm dirmi quello che vi pare, non siate timidi! ;)




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