Equivoci notturni

di LadyPalma
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A Maqry
 



Equivoci notturni



 
 
“Shhh, non fare rumore, Charlie”.
“Non sono io che sono inciampato due volte, Ninfadora”.
“Eccoli, sono insieme di nuovo te lo avevo detto!”
“Magari Piton è di ronda…”
“Ah – ah. Di ronda nella stanza di Gazza?”
“Hai i capelli rossi per i pensieri assurdamente sconci che stai facendo, lo sai?”
“Oh, allora tu fai sempre pensieri sconci!"
 
“Mrs Purr, mia adorata! Cosa succede? C’è forse qualcuno fuori dalla porta?”
“Sì, Argus, e scommetto fossero quella sbadata della Tonks e quel ficcanaso di Weasley”.
“Ma Severus, e non hai detto niente? L’occasione perfetta per una buona punizio–"
“E perdere la concentrazione sulla partita?” Un sorriso accennato, eppure presente. “Presumo tu voglia la rivincita?”
 



 
**

 
 
Anni dopo – “Non chiamarmi Ninfadora” e “Professor Piton sarebbe più appropriato” – i corridoi di Hogwarts riecheggiano di passi diversi e gli Scacchi Magici nella stanza di Gazza ormai impolverati.
Notti dopo e notti dopo ancora, non ci sono più notti come quella, anche se è ancora la cenere di quella notte che viene riattizzata mentre si è in cerca di un volto amico.
 

Ti ricordi quando pensavamo che Gazza e Piton avessero una tresca?
Trova la forza di ridere, Ninfadora, mentre ricaccia indietro le lacrime di nostalgia nell’ultima lettera che scrive a Charlie.
 
“Si ricorda, professore, quando due teste di legno pensavano che io e lei avessimo una tresca? E tutto per le partite a Scacchi? Puah!”
Trova l’ironia per sorridere, Severus, mentre ritarda l’incontro fatale con Silente e fa un passo avanti nella stanza. Forse c’è il tempo per un’ultima partita…

 
 




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