Con
un movimento deciso, Shachiko Todoroki si girò e incrociò
le braccia sull’ampio petto.
Le
sue fiamme arsero vivaci attorno al suo volto, mentre il suo viso si
atteggiò ad una espressione di sdegno statuario.
– Si
può sapere cosa hai da guardare, Toshinori? – ruggì,
la voce vibrante di furia. L’eroina Numero Uno, Yuriko
Toshinori, credeva che lei fosse una completa stupida?
Di
nuovo, aveva lanciato sguardi non proprio innocenti sulle sue gambe,
incurante dei presenti.
E
riteneva lei così sciocca da non accorgersi di quelle occhiate
insistenti.
Forse,
le era seconda per potere, ma non per intelligenza e perspicacia.
Yuriko
accennò ad un sorriso, poggiò le mani sui fianchi e
molleggiò sul piede destro. Era splendida la visione di
Shachiko Todoroki così corrucciata.
L’espressione
sdegnosa donava ai lineamenti del suo viso un ulteriore fascino.
E
a quel volto meraviglioso si univa un corpo atletico, illuminato
dalle fiamme e a stento stretto in un body nero.
– Non
mi permetterei mai di offendere la tua intelligenza. So bene che sei
l’eroina Numero Due. E con pieno merito, dato il numero di casi
risolti. – dichiarò, pacata.
Per
un istante, l’espressione sdegnata di Shachiko si alterò
e l’eroina Fiammeggiante alzò un sopracciglio, in segno
di perplessità.
– E
allora perché mi guardi le gambe come una
ladra? – chiese. In un altro
momento, avrebbe provato rabbia per le parole di Shachiko, che le
ricordavano la sua condizione di eterna seconda, ma la curiosità
sopravanzava il suo sentimento di rivalità.
O
forse…
– Sei
molto bella. Non posso nemmeno guardare la ragazza di cui sono
innamorata? – domandò Yuriko. Finalmente, era riuscita a
liberarsi di quel peso e ad essere onesta verso la sua compagna.
Tante
volte aveva pensato di rivelarle i suoi sentimenti d’amore, ma
era stata frenata dal temperamento serio e stoico della sua collega.
Nonostante
l’apparenza, teneva molto a lei e le dispiaceva il suo odio.
Pur
di non infastidirla, si era contentata di rimirare il suo splendido
corpo, ma tali sguardi non erano sfuggiti all’occhio acuto di
Shachiko.
Ma
era meglio così.
Era
giusto che nessuna ombra oscurasse il loro pur travagliato rapporto.
Non
voleva prendersi gioco della sua compagna e non desiderava darle
ulteriori impressioni negative.
Shachiko
sbarrò gli occhi, meravigliata. Toshinori Yuriko le aveva
detto di essere innamorata… di lei?
E
glielo aveva detto con un tono tanto tranquillo?
Scherzava?
O era seria e cercava di mascherare la tensione col suo solito,
irritante atteggiamento?
Sarebbe
stato ingiusto da parte sua prenderla in giro così.
Batté
un dito sull’avambraccio destro e rifletté. Perché
le procurava dolore l’eventualità di uno scherzo da
parte di Yuriko?
Strinse
la mascella. Desiderava sentire quelle parole, nonostante l’avesse
negato.
Sospirò,
scosse la testa e fissò lo sguardo sull’altra eroina.
– Riprenderemo
il discorso più tardi. Ora, siamo di ronda E non possiamo
perdere tempo. – dichiarò, ferma. In realtà,
voleva evitare di mostrare la sua apprensione e, per questo, si era
rifugiata dietro la necessità del suo lavoro.
Non
avrebbe sopportato eventuali scherzi di Toshinori.
Yuriko
sentì la gioia invaderle l’anima. Quelle parole le
lasciavano un lieve barlume di speranza.
Shachiko,
malgrado la sua apparenza stoica e dura, non aveva espresso disprezzo
per il suo sentimento.
– Signorsì!
– esclamò, gioiosa.
Scattò
sull’attenti e alzò il braccio destro in una parodia di
saluto militare.
Shachiko
sospirò e, qualche istante dopo, le due donne ripresero la
loro ronda.
P.S.:
dopo eoni, scrivo una yuri. O meglio, una shoujo – ai. Fa
specie.
In
realtà, i due protagonisti sarebbero maschi, ma ho trovato una
bella fan art con le loro versioni femminili e mi ha ispirato questa
scena.
Desideravo
fare qualcosa di lievemente comico, ma non riesco a non sbrodolare in
qualche traccia drama. Mea culpa.
https://i.pinimg.com/originals/c7/1f/00/c71f006de6985b31e7a5ecccec5d5d55.jpg
|