Buio e luce

di Nolowende
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High's the fee
Soon my spirit will return
Welcome dawn
Your light will take me home.
(The Eldar, Blind Guardian)
Buio.
Solo buio, intorno a te. Buio, e dolore, e paura. Il calore del sangue, e l'aria che continua a mancarti.
Morirai qui.
Non avevi immaginato che sarebbe stato in un'oscuritą fitta come quella che ha imprigionato Aman quel giorno, che ha reclamato il sangue di tuo nonno e ha distrutto la vita che avevi avuto fino a quel momento. Non pensavi che saresti stato in catene, dopo i secoli che hai passato a regnare nelle tue aule nascoste.
Fino a poco tempo fa, non credevi neppure che un giorno saresti morto.
Ma sapevi a cosa stavi andando incontro, quando hai scelto di onorare la tua promessa. Speri che, qualunque fato Mandos abbia dato al suo spirito, Barahir sappia che hai pagato il tuo debito.
Il sangue del lupo tra le tue labbra, il suono delle lacrime di Beren che cadono, č la prova  che almeno questa volta non hai fallito.
Lui deve vivere. Deve tornare da Tinśviel, ed essere felice. Per quanto breve sia il tempo che gli resta, l'amore che lo anima non sarą stato vano.
Saelind te lo ha dimostrato. Sai che Lśthien non commetterą lo stesso errore di tuo fratello.
Lo stesso errore che hai commesso tu lasciandoti Amariė alle spalle.
Se potessi vederla un'ultima volta, sentire di nuovo il suo calore, il buio si farebbe meno soffocante. Se lei fosse qui e cantasse ancora una volta per te, come nei giorni in cui la vera luce esisteva ancora, il dolore di questi ultimi istanti svanirebbe.
Ma conosci il fato degli esiliati - e pensavi di poterlo accettare. Per quelli come te non c'č alcuna speranza di tornare. L'unico canto a prendere possesso della tua mente continuerą a essere quello del servo di Moringotto[1].
E ad accompagnare il tuo addio saranno soltanto i rimpianti.
Il tuo regno non č al sicuro. Ci saranno famiglie che piangeranno i corpi dilaniati che giacciono intorno a te. Tua sorella rimarrą sola, e non potrai nemmeno rivederla.
Ma il tuo ultimo atto non č stato un errore - e forse le aule di Mandos non saranno cosģ buie. 
                                                                                          ...
La luce č ancora accecante.
Dopo l'oscuritą di Tol-in-Gaurhoth, dopo il crepuscolo di Mandos, il chiarore di Aman č quasi doloroso. Sai fin troppo bene che, quando ti sarai riabituato, sembrerą troppo fioco rispetto a quello che domina ancora i tuoi ricordi pił felici. 
Ma almeno sei vivo. Č un privilegio che a troppi non č stato concesso.
Respirare a volte sembra impossibile - il tuo corpo sembra non avere ancora imparato a farlo continuamente. Ma la sensazione dell'aria che entra ed esce da te č dolce, e non ti eri reso conto di quanto fosse mancata mentre vagavi per Mandos, cercando di dimenticare l'attimo in cui al tuo respiro si č sostituito solo il sangue.
Il sangue che adesso scorre protetto nelle tue vene, non pił sparso sulle pietre gelide, a chiazzare il manto di un lupo, mentre se ne andava lasciandoti solo il freddo e il dolore...
Essere guarito non ti ha permesso di scordarlo. Non del tutto.
Ma almeno tu sei qui, nel luogo da cui nessuno di voi avrebbe dovuto andarsene. Molti altri dimorano ancora tra le ombre della morte.
Beren se n'č andato da tempo, e anche se hai sempre saputo che era inevitabile il desiderio di rivederlo a volte torna ancora. Nimloth ti ha narrato il suo fato, e quello della sua sposa.
Almeno la tua morte č servita a qualcosa.
Aikanįro[2] č ancora incatenato ai rimpianti che il suo addio a Andreth gli ha lasciato. Anche avendone la possibilitą, Angarįto[3] non se ne andrą senza Artaresto[4]. Quando lo hai lasciato, Turukįno aveva ancora il dolore del tradimento negli occhi.
Ci sono momenti in cui ti penti di essere qui senza di loro. Ma devi essere grato ai Valar. Ti hanno ridato la luce.
La luce di Tirion, immersa in una pace che secoli passato a Endórė[5] ti avevano quasi fatto dimenticare. La luce di Vįsa, sufficiente a scaldarti quando il gelo della tua ultima prigione penetra ancora nelle tue ossa.
A volte senti sul tuo corpo ferite che non ci sono pił, e il canto di Mairon risuona nella tua testa, viscido e soffocante come fango, portando con sé le sue visioni di distruzione e dolore. A volte credi che tutto questo sia solo un'illusione da lui tessuta, e che il buio tornerą presto ad annientarti.
Ma la luce č troppo intensa per essere opera sua - la luce del riflesso del sole nelle lacrime di tua madre nel momento in cui l'hai riabbracciata, lo stesso che anima le onde delle acque ora limpide di Alqualondė, la luce intrappolata negli occhi di tuo padre quando lo hai rivisto, la luce del sorriso di Amariė mentre stringeva al petto un anello forgiato ancora una volta.
Almeno per rivedere loro, tornare a casa non č stato un errore.
Coloro che ti eri lasciato indietro sono di nuovo al tuo fianco. Guidano i tuoi passi quando il tuo corpo sembra avere dimenticato come camminare e quando il mondo si fa troppo diverso dai tuoi ricordi, placano la tua angoscia quando i secoli trascorsi al di lą del mare piombano nei tuoi sogni. Lentamente, circondato da ciņ che resta della tua famiglia, imparerai di nuovo a vivere.
E il buio forse se ne andrą dalla tua mente.
 
 
 
 
Note dell'autrice:
[1]: Morgoth
[2]: Aegnor
[3]: Angrod
[4]: Orodreth
[5]: Turgon
[6]: Terra di Mezzo




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