La Punizione
Dicono che
quando muori ti passa tutta la vita davanti, inesorabile
come la corsa di un fiume in piena.
Sono i tuoi ricordi che tentano di uscire.
Bussano alla porta della tua mente aspettandosi che tu li accolga, che
accetti la tua fine così com'è senza oppore
resistenza
alcuna; ma si sa, l'essere umano avrà sempre qualcosa da
obbiettare alla morte.
Già, la morte. La più bella delle dee ed anche la
più vecchia.
Eppure ti ostini a non volerla, ad offenderla, perché
così fan tutti.
Poi arriva un momento in cui la vorresti, ma non arriva mai:
è la tua punizione per averla sempre temuta.
Allora ti adagi sul fondo dell'oceano con il tuo corpo ormai pesante e
attendi che la punizione finisca.
Vorresti dire qualcosa ma sai che le parole perdono tutto il loro
valore; infondo la morte non ha mai pronunciato una singola sillaba.
Eppure eccola lì, che fa spavento a tutti.
Vorresti dire qualcosa a tuo figlio. Magari che lo ami.
Vorresti dirgli che non hai mai voluto questo per lui, che desideravi
una vita normale con una moglie che gli avrebbe fatto da madre degna.
Ma le fortune non capitano a tutti. E non tutti se le meritano.
Cosa puoi fare tu, piccolo e insignificante essere umano, in tutta
l'immensità dell'universo?
Perché ti credi così importante da poter decidere
della
vita di un bambino innocente? Un bambino che non ha chiesto di perdere
il padre.
Eppure lo perde.
Cosa dirai alla morte quando la vedrai? La ringrazierai per averti
liberato dalle sofferenze o la scaccerai con tutte le forze?
Ma come fai ad alzarti quando senti tutto il peso della vita sul petto?
Il tuo corpo affonda, il respiro ti manca sempre di più.
Gli spasmi ti avvertono che la tua ora sta arrivando, così
come l'acqua che prepotente ti entra nei polmoni.
Boccheggi come un pesce, per l'istinto di sopravvivenza. E' naturale,
no? E' naturale contrastare la morte.
E allora la contrasti. Allora lotti con tutte le tue speranze al
seguito.
Nessuno dice che sarà facile e tu sai
che è così, ma porti a termine la tua
vita.
Una spinta verso l'alto, poi un'altra e un'altra ancora.
Guardi la morte che è di fronte a te, impassibile e calma.
Le sorridi.
Ti accorgi che non stai più spasimando in cerca di aria, che
l'aria è già dentro i tuoi polmoni.
La lotta è finita.
E mentre risali dal fondo la morte finalmente parla:
"Lo
faccio per tuo figlio."