Nove perfetti conoscenti

di LadyPalma
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Sesto giorno
#tramonto





La puzza di bruciato che Arthur aveva segnalato era reale, reale almeno quanto le fiamme che si potevano vedere all’improvviso divampare tramite la porticina del muro.
“Moriremo tutti!” esclamò Dolores, saltando all’improvviso in piedi come una molla, nonostante la sua corporatura non poco longilinea. “Qualcuno faccia qualcosa! Pronunciate un ehm aguamenti!”
“Ma aguamentare cosa? Non si vede da nessuna parte la fonte dell’incendio” ribatté Molly, che tuttavia si era alzata in piedi e girava adesso in tondo per la stanza alla ricerca di un indizio.
La frenesia era un sentimento comune, pur esprimendosi in modi diversi. Mentre Molly e Dolores si urlavano addosso, Luna si era messa a studiare con lucidità le fiamme visibili dalla porticina, Narcissa e Draco a consultarsi su possibili incantesimi utili, e Arthur a ripescare nella sua memoria nozioni di Babbanologia. Solo Xenophilius era rimasto immobile e tranquillo.
“Siete tutti idioti ad agitarvi così, se dobbiamo morire c’è poco che possiamo fare”.
Alastor, dal canto suo, era il più agitato di tutti e non aveva fatto altro che imprecare contro i muri della stanza che sembravano essere immuni al potere del suo occhio. “Ma col Veritaserum sei perfino più coglione del solito, Lovegood!” commentò facendo schioccare la lingua, prima di riprendere i suoi borbottii. “Essere sopravvissuto alla guerra e vedere il proprio tramonto in una specie di vacanza per mano di quel pazzo di Lumacorno. Ah, scommetto che Evan Rosier, ovunque sia adesso, si starà facendo grasse risate!”.
Ciò che faceva funzionare il gruppo, però, era che tutti insieme riuscivano a non perdere la testa per troppo a lungo. Stavolta fu Draco il primo a tentare di riportare la calma, ricordandosi all’improvviso delle parole che aveva suggerito poco prima Luna: non dovremmo prima chiederci perché ci hanno rinchiuso qui? Forse, ragionava, poteva trattarsi di una nuova prova come il Thestral o il manichino con il cuscino, da superare stavolta senza nessuna indicazione e nessun aiuto.
“Ascoltate, Xenophilius ha ragione: agitarci non serve a nulla” disse, tirando in ballo l’altro mago solo per sperare di strappare qualche punto di simpatia, “diamoci un attimo una calmata. Perché non ci concentriamo su cosa faremo una volta usciti di qui, qualcosa che non abbiamo avuto il coraggio di fare finora?”
Il ruolo di guida spirituale non gli piaceva tanto, ma aveva abbastanza avuto modo di studiare Lumacorno e Pansy per capire come fingere di esserne una. Se la sua idea era giusta, allora si trattava solo di una messinscena dei due per spingerli a confrontarsi una volta di più con le loro paure e il loro vero io, se invece la sua idea era sbagliata… beh, sarebbero morti, ma almeno senza strillare come ippogrifi.




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