La Leggenda del Signore del Tempo Vissuto sulla Terra

di Hannah1987
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Capitolo I
Un Incontro Speciale

 

Tutto è cominciato in una calda giornata di maggio a New York, nel quartiere di Brooklyn. Ero da poco ritornata dal mio giro di pattugliamento... sapete io sono un agente di polizia e, visto che quel giorno il mio turno era finito molto presto, avevo deciso di approfittare del mio tempo libero per dedicarmi alla casa, alla spesa e soprattutto a me stessa.
Il mio appartamento è situato nel quartiere di Windsor Terrace a Prospect Park, una zona di élite. Gli abitanti del quartiere sono molto ospitali, educati e soprattutto portano rispetto a chiunque si trovi a passare da queste parti. Sono sempre disposti a darti una mano se hai bisogno. Si dice che il nostro destino esercita la sua influenza su di noi anche quando non ne abbiamo appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi e che le nostre scelte siano condizionate dal destino stesso. Erano da poco passate le 19:40 ed io mi stavo organizzando per la cena quando all’ improvviso... un rumore strano e a quanto sinistro; catturò la mia attenzione e dal nulla sbucò una cabina blu della polizia. Doveva essere il famoso TARDIS che mia madre aveva descritto quando ero una bambina. Mi diceva che al suo interno c’era un enorme astronave e che la cabina blu della polizia era un mascheramento per nasconderla e per farla passare inosservata sotto gli occhi di chiunque. Il TARDIS era atterrato nel mio giardino che, sotto le luci del tramonto, sembrava un meraviglioso quadro di Van Gogh.
Quando la porta si aprì … uscì un uomo abbastanza giovane dalla corporatura esile, la sua altezza non superava il metro e ottanta ,i suoi capelli erano castani, ribelli e mediamente lunghi.
Il suo abbigliamento elegante era costituito da un completo di cotone nero abbinato a dei mocassini lucidi e ad un farfallino dello stesso colore e l’unica cosa che spezzava il completo era una camicia di seta bianca dalle maniche lunghe. Il suo sguardo serio, da intellettuale. Gli occhi verdi. All’ inizio, quando mi affacciai alla finestra per vedere meglio la sua figura misteriosa, ero intimorita. Ma subito mi resi conto che di lui ci si poteva fidare e poco dopo … me ne ritornai in cucina in silenzio e continuai a preparare la cena. Nel frattempo il Dottore si apprestava ad avvicinarsi alla mia porta d’ingresso, e bussava, in attesa che qualcuno lo aprisse.
“Ehi!! C’è qualcuno in casa? Sto cercando una persona che abita da queste parti. Potete aiutarmi? Ehilà mi sentite?”
“Un attimo … arrivo !!!” Mi affrettai a raggiungere la porta e a dare il benvenuto all’inatteso ospite. Appena aperta la porta vidi che sulla soglia c'era l'uomo che avevo notato prima.
Gli sorrisi e gli dissi: “ Buonasera signore. In cosa posso esserle utile?”
“Sto cercando una persona che abita da queste parti. Il suo nome è Pearl Jasmine Bartowski. La conosce per caso?”
“Sono io; chi è lei e che cosa ci fa qui?” Gli risposi, stupita che stesse cercando proprio me.
“Io sono il Dottore e sono venuto qui …. per l’anniversario. Ti ricordi? Te lo avevo promesso.”
“Promesso? Che cosa?”
“Possibile che non te lo ricordi? Io e te … ci siamo già incontrati. Conoscevo tua madre.”
“Davvero? No … non mi pare.” Cercavo di ricordare ma era inutile.
“Prova a scavare nei tuoi ricordi in modo approfondito e vedrai che ho ragione.”
“Stavo preparando la cena. Ti va di entrare in casa e dividerla con me Dottore?” Lo so, lo so... non sapevo nemmeno chi fosse ma già lo stavo invitando a cena... era strano, ma sapevo che potevo fidarmi di lui.
“Molto volentieri e … grazie per l’ospitalità.”
Il mio appartamento di Brooklyn è situato al piano terra ed esso è composto da circa 5 stanze tra cui: una cucina in stile antico come la Sala da pranzo. La camera degli ospiti e la mia erano in stile arcaico.
“E’ un piacere per me Dottore e poi gli amici di mia madre … sono miei amici. Accomodati nella Sala da pranzo mentre io finisco di preparare la cena e per ingannare l’attesa, potresti apparecchiare la tavola
se non ti reca troppo disturbo.”
“No, no... nessun disturbo anzi...farò in un attimo.” disse sorridendo.
Aveva ragione!! Il Dottore fu davvero veloce nell’apparecchiare la tavola che io non riuscivo a seguire con i miei occhi i suoi movimenti! Devo ammettere che mi fece rimanere talmente stupita che dissi:
“E’ incredibile!!! hai impiegato metà del tempo rispetto a me. I miei complimenti Dottore!!! Lei è un uomo da sposare …”
“Cosa?”
“Tranquillo Dottore!! E' soltanto un modo di dire... Niente di preoccupante. Forza!!! Andiamo nella Sala da pranzo, altrimenti la cena si fredda…”
Quando il Dottore entrò in quella stanza così ben organizzata, ne rimase talmente stupito che dalla sua sottile bocca non uscì nessuna sillaba... nemmeno una parola dallo stupore per qualche minuto …
“Wow!!! E’ incredibile!!! E’ da quando ho conosciuto tua madre Katy che non mettevo piede in questa casa. A quanto vedo … è stata completamente ristrutturata dopo la sua morte ...”
“Hai detto dopo la sua morte giusto?”
“Si. Perché?”
“Adesso mi ricordo dove e quando ci siamo incontrati … è stato sei anni fa, nel maggio del 2006. Il giorno del suo funerale. Avevo 18 anni quando ci siamo incontrati la prima volta. Sono contenta che tu abbia mantenuto la promessa Dottore. Mia madre diceva sempre che tu eri un uomo di parola. Allora dimmi un po’ Dottore. Che cosa hai fatto durante questi anni ? Quante volte hai salvato il mondo?”
“Tante di quelle volte … che ho perso il conto!!” mi disse sorridendo.
“Mia madre ha sempre detto che essere un Signore del Tempo … comporta molte responsabilità e che non hai mai il tempo per dedicarti a te stesso …”
“Si, infatti è così. Ma a volte riesco a svagarmi un po’ e staccare la spina. Vedo che tu sei diventata una bellissima donna, proprio come tua madre... hai i suoi occhi. Le somigli molto.”
“Dottore?! Stai forse flirtando con me?!”
“Non fraintendermi Pearl non era mia intenzione flirtare. Ti ho solo fatto dei complimenti per farti sentire a tuo agio. Perché ti ho dato forse questa impressione? ”
“No figurati!! È solo che.... sei il primo che mi fa dei complimenti carini ...”
"E non sarò l'ultimo..."
La cena passò, spensierata. Il Dottore mi raccontava le sue avventure, chiacchieravamo, ridevamo...
“I miei complimenti Pearl!! Questa cena è stata davvero squisita. Lo sai cosa ci vorrebbe adesso? Dell’ottimo tè?!”
“Quale preferisci? Un Twinings earl grey dal gusto raffinato oppure un Twinings java tè verde dal gusto classico?”
“Io opterei per il tè dal gusto raffinato.”
“Vado in cucina a prepararlo. Vuoi unirti a me oppure preferisci stare un po’ da solo?”
“Preferirei farti compagnia in cucina e darti una mano con le posate e le stoviglie se per te non è un problema … e magari chiacchierare ancora un po’ così, per conoscerti meglio … che ne dici?”
“Sarebbe un idea …”
Cosi io e il Dottore andammo in cucina. Lui si guardò un po' intorno.
“Hai una bellissima cucina. Complimenti! ” disse, mentre appoggiava le stoviglie nel lavandino. “Grazie!!!” Gli risposi mentre cercavo di prendere un servizio da tè di porcellana dipinto a mano dalla credenza di cristallo sopra la mia testa. Una volta prese le tazzine, riempii la teiera d’acqua e la posai sul fuoco. Poi mi accomodai su una sedia accanto al Dottore.
“Parlami un po’ di te Pearl? Che cosa fai nella vita?” mi chiese curioso.
“Sono un agente di polizia e lavoro al dipartimento di Brooklyn, sono single e mi godo la vita ogni giorno …”
“Che tipo sei?”
“Che tipo sono? Beh … sono un tipo abbastanza socievole, tranquillo e il mio hobby preferito è il giardinaggio … Scusami un attimo …”
Mentre stavamo chiacchierando, il fischio della teiera ci disturbò. Così mi alzai, mi avvicinai al fornello, spensi il fuoco, con una presina avvolsi il manico bollente e versai l'acqua nelle tazze.
“Gradisci dello zucchero ?”
“Due zollette. Grazie.”
Misi due zollette di zucchero nel tè del Dottore e altre due zollette nel mio.
“Dimmi Dottore. Come hai conosciuto mia madre?”
“La conobbi per puro caso, in un giorno d’estate. Aveva bisogno del mio aiuto per ritrovare una sua vicina che era scomparsa nel nulla … ”
Durante la conversazione con il Dottore … ogni tanto, una ciocca di capelli ricadeva davanti ai miei occhi chiari mentre io la spostavo dietro l’orecchio senza farmi notare; reggeva qualche secondo e poi ricadeva nuovamente sugli occhi. Il Dottore la notò e la sfiorò con le sue mani delicate, rimettendola dietro all’orecchio sfiorando cosi anche il mio volto.
“Hai una ciocca di capelli che ti copre gli occhi … ecco fatto !!”
“Ti ringrazio Dottore …”
“Di nulla …”
“Bene ora dobbiamo lucidare queste stoviglie e riporle nella credenza. Mi dai una mano?”
“Certo. Volentieri !”
“Facciamo così: io lavo le stoviglie mentre tu le asciughi e le rimetti al suo posto.”
Così sia io che il Dottore; ci rimboccammo le maniche e facemmo ritornare tutto al proprio posto: i piatti furono messi nella credenza di cristallo insieme al servizio da tè, le posate nei cassetti con la tovaglia e per quanto riguarda la sala da pranzo e la cucina divennero immacolate senza nemmeno l’ombra di un granello di polvere.
“Bene! Credo che ora possiamo andare al cimitero a salutare mia madre...vuoi venire con me?”
“Certo! Ti do un passaggio con il TARDIS … così impieghiamo meno tempo …”
“Sono proprio curiosa di vedere cosa c’è all’interno di quel TARDIS …”
“Allora? Che cosa aspetti? Entra e stupisciti …"
Quando entrai al suo interno, quello che vidi fu davvero sorprendente: l’astronave con cui viaggiava il Dottore era grandissima con le pareti di corallo ed una console multifunzionale e vi assicuro che quel magnifico
TARDIS mi aveva completamente rapita.
“Wow!! Quest’ astronave è davvero magnifica ed è proprio come mia madre me l’ha descritta. Scommetto che tu e mia madre avete fatto moltissimi viaggi nel tempo.
Una volta mi ha raccontato che siete stati nella Venezia rinascimentale del grande seduttore Casanova... è vero?”
“Verissimo!! E ti assicuro che il periodo con cui sono stato con tua madre è stato il più bello della mia vita. Ora.... preparati a vivere una serata diversa dalle altre che non dimenticherai facilmente … sii partee !!!” Il TARDIS si accese e la console s’illuminò. Mentre il Dottore stava prendendo il controllo della sua astronave, io osservavo con molta attenzione ogni suo singolo movimento per diverso tempo e poi di colpo con il TARDIS scomparimmo nel nulla e qualche istante dopo … ci ritrovammo al cimitero di Brooklyn a portare dei fiori freschi sulla tomba di mia madre Katy.
“Eccoci arrivati !” Aprii la porta del TARDIS... e mi ritrovai accanto alla tomba di famiglia dei Bartowski. Posai dei fiori freschi sulla sua lapide.
 
 Katy , Jessica Bartowski
Nata il 23 marzo 1966
Morta il 23 maggio 2006
 “Ehi!!! Ciao mamma! Come va? Io sto abbastanza bene e ti ho portato delle meravigliose violette del pensiero, i tuoi fiori preferiti. C'è anche un amico con me: è il Dottore. Ti ricordi? Mi parlavi sempre di lui quand’ero piccola e credo che voglia stare un po’ da solo con te.”
“E’ un vero onore per me rivederti ancora una volta dopo la tua morte anche se soltanto in una fotografia. Mi ricordo l’ultima volta che abbiamo viaggiato insieme nel Tempo... siamo stati sul pianeta Icarus a pattinare sul ghiaccio. Ci siamo divertiti un mondo e quella giornata fu la migliore che io abbia mai vissuto stando con te …” Il Dottore sembrava che stesse piangendo ininterrottamente che le lacrime gli inumidirono il suo candido e roseo viso; era la prima volta che vedevo un uomo piangere, soprattutto un Signore del Tempo come il Dottore. Mi accostai a lui e lo confortai con un forte abbraccio.
“E’ soltanto un po’ di polvere negli occhi; non sto piangendo.” cercò di giustificarsi lui.
“Dottore non mentirmi, riconosco quando un uomo piange e tu Dottore... stai piangendo.
Non devi vergognarti. È una cosa più che normale per noi esseri umani. Ora va meglio?”
A poco a poco le lacrime dai suoi occhi verdi scomparvero e sul suo volto imbronciato e triste comparve un leggero sorriso ed il suo animo tornò sereno …
“Sto molto meglio... ti ringrazio Pearl per tutto quello che hai fatto per me e prima di andare volevo farti una proposta …”
“Ti ascolto Dottore?”
“Ti piacerebbe diventare la mia compagna di viaggio?”
“Ne sarei felice ….”
“Benvenuta a bordo Pearl!”
 
 




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