Cose che hai detto

di Tide
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Cose che hai detto mentre credevi che io dormissi

 
“Dormi, Sly?”
La donna non rispose alla domanda di Palpatine, né diede alcun segno d’aver sentito. Non era del tutto sveglia, ma nemmeno dormiva: semplicemente si cullava al limite tra sonno e veglia, senza aver voglia di scegliere tra i due. Sentì l’uomo voltarsi nelle coperte per guardarla, poi sentì le sue dita sfiorarla, seguendo la sua sagoma: la testa, il viso, il collo, la spalla, il braccio.
“Amedda crede che dovrei sposarti.” Disse piano l’imperatore, assorto “Ovviamente non lo dice, ma lo pensa. Sarebbe un sollievo per lui sapere di preciso dove sei nella gerarchia.”
Intanto la mano di Palpatine aveva ripreso il suo lento, delicato percorso dalla testa di Sly al suo braccio.
“E in altre circostanze lo farei, Sly. Lo avrei fatto anni fa. Ma Amedda ha ragione a pensare che saresti un brava imperatrice. Saresti troppo brava.”
Sly non si mosse. Doveva decidere se svegliarsi e ricordare per sempre quelle parole o se riaddormentarsi e sperare di dimenticarle o pensare fossero state un sogno. Scelse quasi subito di tornare a dormire: sapere che Sheev avrebbe voluto sposarla non avrebbe cambiato il fatto che non sarebbe mai successo.
 






Angolo autrice:
E niente, parlare con qualcuno che dorme è un modo sicuro di ragionare ad alta voce o dire qualcosa che va detta, ma non sentita. O chissà, magari Palpatine sa che Sly può sentirlo e coglie l'occasione per dire qualcosa che è sia positivo che negativo.




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