«I ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno»1
C’è caos intorno, ma è una moltitudine indistinta, che per loro due fatica a esistere – avrebbero da dirsi così tanto che finiscono col tacere ogni cosa e accartocciare pensieri su pensieri nel tentativo di dirsi basta.
Eppure.
Non ci sono mai riusciti, malgrado partenze e tentennamenti e parole dette al momento sbagliato – e se Sana tenta d’illudersi di poterlo dimenticare, Heric è assalito dalla certezza che dimenticare sia impossibile per entrambi.
Quello che c’è stato tra noi – lui lo pensa, ma lo tace.
Quello che... – lei non lo pensa, lo teme.
New York è lontana, lontanissima, e chiunque altro avrebbe detto a Sana che scegliere di frapporre il mondo intero tra loro sia più simile a una dichiarazione d’amore che a una fuga, ma Heric è nato coi silenzi dentro, conosce i gesti, forse ha imparato l’attesa, e allora si limita a osservarla partire stringendo mani sbagliate.
Tornerai – ne è sicuro, ma di nuovo tace.
Tornerò? – non se lo chiede, di nuovo teme.
Nonostante le labbra mute, però, il mondo sparisce quando i loro sguardi s’incontrano, e allora la lontananza non è altro che un altro tipo di vicinanza e l’assenza non sa d’altro che d’attesa.
~
“Tornerai.”
“Tornerò.”
1i versi di apertura che hanno ispirato il racconto sono di Jacques Prevert.
Note dell’autrice: a distanza di più di un anno e in maniera del tutto inattesa, sono di nuovo qui in punta di piedi – conosco solo la versione italiana dell’anime e i ricordi che ne conservo risalgono a quando ero bambina (motivo per cui ho preferito inserire la nota OOC). La flashfic è ambientata nel momento della partenza di Sana e Charles per New York, quando Heric è con Funny. Il dialogo finale è da intendersi come immaginato, le parole che non si sono detti.
Questo piccolissimo racconto è un minuscolo regalo per tre autrici che amano tanto questi personaggi e partecipa all’iniziativa Regali di inchiostro tra i tavoli del pub, spero che queste pochissime righe vi siano piaciute!
Un abbraccio. ❤